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LOGOSdicotomia
si può riassumere nei concetti di (termine che nella filosofia greca classica ha due significati, 'pensiero' e 'parola', che tuttavia si raccolgono in uno: il primo è infatti come un discorrere interiore secondo ragione, la seconda è l'espressione o manifestazione del pensiero, che in questo esprimersi EROS si concreta) ed (componente sessuale dell'amore, spec. nei suoi riflessi indiretti e profondi sulla psiche; elemento fondamentale nella dottrina della psicoanalisi).
Dissidio interiore del protagonista e il raggiungimento o meno dell'armonia rapporto con la vita. Il giuoco delle perle di vetro L'ultima grande opera di Hesse è del 1943. È un romanzo di genere utopistico: si tratta di una visione, priva di caratteri politici riconoscibili, di una comunità in cui è possibile dedicarsi ad occupazioni 'improduttive', cioè alla contemplazione di natura musicale ad esempio.
In questa opera Hesse ha dato forma al bisogno umano di un luogo di fuga. Al termine tuttavia, il romanzo indica che alla lunga neppure il puro spirito è in grado di soddisfare gli struggenti desideri degli individui.
ESPRESSIONISMO
All'inizio del '900 nasce questa nuova corrente, l'espressionismo che si oppone all'illuminismo. Se quest'ultima rappresentava la realtà in maniera oggettiva, l'espressionismo si basa su una rappresentazione soggettiva della realtà e della propria interiorità. In campo artistico, viene rovesciato completamente l'idea di perfezione: gli schemi tradizionali della perfezione classica vengono sostituiti con la cosiddetta estetica del brutto (ciò che prima veniva considerato repellente, ora assume un posto nella società e nell'arte). Sia il linguaggio che lo stile sono frutto dell'espressività dell'artista/autore, che tende a esternare in modo eccessivo la sua interiorità.
Arrivando all'estasi. Alcuni esponenti guardano alla guerra come alla possibilità di un nuovo ordine sociale e molti artisti, animati da questi principi (far nascere un nuovo stile di vita e tramonto di tutte le antiche strutture di potere), si arruolano come volontari ma vengono a contatto con gli orrori della guerra.
Nel 1895, Hermann Bahr, scrivendo una recensione sui quadri del pittore Ludwig von Hofmann. A catturare la sua attenzione erano stati degli alberi rossi dipinti in una delle tele da lui analizzate; il critico interpretò questo fatto come il sintomo di sconvolgimenti prossimi a rivoluzionare il mondo dell'arte. Bahr spiegava nello scritto che il colore rosso degli alberi non era un valore attinente alla percezione, e neppure un'astrazione simbolica, visto che tale colore non rivelava nulla di essenziale sugli alberi. Bisognava perciò convenire che al pittore importava manifestare esperienze interiori che risultassero provocatorie per i sensi.
Una tale arte non seguiva la natura, ma cercava di esprimere con i colori una particolare realtà spirituale, soggetta solo alla volontà dell'artista. Bahr allora non poteva sapere di aver descritto una tendenza artistica che nel giro di pochi anni era destinata a contrassegnare un'epoca: l'insieme di fenomeni verificatisi in pittura, letteratura e teatro, per i quali è stata accettata la definizione di "espressionismo". - JOHANNES BECHER (1891-1958) Becher è stato un poeta e politico tedesco. Dopo aver partecipato alla prima guerra mondiale è diventato un convinto pacifista. Durante il nazismo, fu privato della cittadinanza tedesca e si trasferì a Mosca. Verso la fine della seconda guerra mondiale, tornò in Germania e partecipò alla costruzione della DDR (Repubblica democratica tedesca), divenendone ministro della cultura. Nelle sue opere lancia messaggi politici. Addio OPERE: nel romanzo autobiografico "” ha ripercorso le tappe della propria evoluzione, prima la ribellione contro l’ambiente familiare borghese conservatore e poi l’attività politica svolta a parte dal 1919 nel partito comunista tedesco (KPD: Kommunistische Partei Deutschlands, fondato nel 1918). La sua poesia è grido e “All’Europa” appello e voce di un agitatore politico. Nella prefazione alla raccolta “egli afferma che in quel momento storico era più importante uno scritto propagandistico.
I ritmi delle macchine Il grande piano
In volumi di poesie posteriori quali , , e gli lancia messaggi politici servendosi di un linguaggio semplice.
- GEORG TRAKL (1887-1914)
Studiò farmacia e per le sue conoscenze venne assunto come ufficiale della sanità nella battaglia di Grodek. Qui resta traumatizzato dall’esperienza della morte e per questo tenta il suicidio. Muore di overdose di cocaina.
La sua prima produzione presenta ancora un’impronta impressionistica (le
Le sue composizioni sono attraversate da atmosfere autunnali, stanca rassegnazione, malinconia), ma le composizioni della sua maturità poetica abbandonano l'impressionismo e creano uno spazio magico di realtà, angoscia e pazzia. C'è una debole esperienza rappresentata da un mondo metafisico. È un universo senza storia, in cui il tempo non esiste più, è un luogo della disperazione denso di ombre. Il mondo sensibile appare trasformato: la nota ermetica della poesia isola le parole dal mondo degli oggetti reali e il verso del poeta, che spesso si articola in frasi isolate, con la sua sintassi divide in frammenti il mondo immaginario.
OPERE: la prima raccolta, "_____", fu pubblicata in vita, mentre la seconda, "Sebastiano in sogno", uscì postuma (1915). L'opera che rispecchia la tragica Grodek esperienza al fronte è la poesia "_____".
- GOTTFRIED BENN (1886-1956)
Il suo pensiero è molto
condizionato dalla realtà osservata negli ospedali: nelle sue opere, infatti, si trovano immagini di putrefazione, carne intaccata dal cancro…
Sia Becher che Benn trovarono un senso al caos: Becher lo trovò nell’attività politica, Benn nella convinzione che l’arte sia l’unica prova della superiorità umana.
I cervelli
OPERE: tra le sue opere ricordiamo “ ”, che rappresenta una variante espressionistica del Malte di Rilke. Il protagonista, il dottor Ronne, sperimenta la dissoluzione del tempo e dello spazio.
Con l’avvento dell’espressionismo, contrario al naturalismo, iniziò a scrivere opere molto più soggettive, frutto soprattutto dell’immaginazione del poeta. I personaggi vengono rappresentati in situazioni estreme, in stati di estasi.
- GEORG KAISER (1878-1945)
Durante gli anni ‘20 e ‘30 la drammaturgia espressionista tenne sempre molto al proprio atteggiamento anticonvenzionale, valore
che si esprimeva nell'opposizione al naturalismo: il mondo rappresentato dai naturalisti, chiuso nel cerchio della determinazione biologica e sociale, non lasciava spazio ad alcuna speranza. Per la giovane generazione, decisa a scrollarsi di dosso il grigiore della vita quotidiana, i salotti borghesi e le osterie di periferia si trasformarono in simboli di una vita senza futuro. Era dunque necessario infrangere, perlomeno sul palcoscenico, la potenza di tale suggestione. Mettendo in scena vicende simboliche, in cui il determinismo (empirico) veniva sostituito dal volontarismo (utopico), gli espressionisti intendevano affermare l'esistenza della libertà: per costoro il palcoscenico rappresentava uno spazio appartenente all'immaginazione poetica, illimitata e svincolata dall'esperienza concreta. Alcuni studiosi ritengono che le forme linguistiche usate dal teatro espressionista ricordano, da un punto di vista strutturale, l'opera lirica: al recitativo siAffidapathos è un drammaturgo espressionista che si concentra sull'informazione e sui monologhi. Il suo stile richiede l'immedesimazione/identificazione del pubblico con l'evento rappresentato. Fu il drammaturgo più prolifico di questa generazione. Nel 1933, il suo nome fu inserito nella lista nera dei nazionalsocialisti, perciò, durante il regime nazista, le sue opere vennero bandite, per essere messe in scena solamente dopo la seconda guerra mondiale. Emigrò in Svizzera.
OPERE:
- L'opera "_____" (1914) mostra la superiorità morale dell'uomo il corallo nuovo.
- Nella trilogia "_____", i protagonisti privi di nomi, sono la personificazione di quei meccanismi che hanno trasformato gli uomini in macchine. Quest'opera rappresenta la tipica struttura kaiseriana drammatica.
- La zattera della _____.
- L'ultima opera a essere rappresentata con l'autore ancora in vita è Medusa del 1945, che chiude il cerchio della sua produzione: 13.
La prosa narrativa espressionista non si impone come fenomeno complessivo, frutto di un'unità stilistica, ma come singola prova di alcuni grandi scrittori, che si sottraggono a una caratterizzazione collettiva. Infatti, gli autori più importanti, ovvero Kafka e Döblin, opposero resistenza a collocare le loro opere in categorie generali. Nasce in una famiglia borghese ebraica e cresce a Berlino. Esercitò
La professione di psichiatra e nel 1933 fu costretto ad emigrare, a causa delle persecuzioni, al confine tra Francia e Germania. Sostiene una prosa nuova, che abbia il coraggio di abbandonare strumenti narrativi privi di senso; vuole sbarazzarsi del narratore "vecchio stile", creando spazio per una prosa in grado di raffigurare la realtà così come la percepiamo (oggettività).
L'assassinio di un ranuncolo e altri racconti
OPERE: salì alla ribalta con il volume, brevi testi in cui emerge la sua esperienza di psichiatra. Un uomo d'affari, durante una passeggiata nel bosco, spezza con un bastone il gambo di un ranuncolo; la morte del fiore provoca in lui ansie immotivate che crescono finché il senso di colpa si trasforma in uno stato psicotico. Tutto ciò viene narrato in una prosa nervosa, tramite segmenti che sfumano gli uni negli altri, come brevi riprese cinematografiche montate a balzi.