Anteprima
Vedrai una selezione di 15 pagine su 70
Assistenza ostetrica Pag. 1 Assistenza ostetrica Pag. 2
Anteprima di 15 pagg. su 70.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Assistenza ostetrica Pag. 6
Anteprima di 15 pagg. su 70.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Assistenza ostetrica Pag. 11
Anteprima di 15 pagg. su 70.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Assistenza ostetrica Pag. 16
Anteprima di 15 pagg. su 70.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Assistenza ostetrica Pag. 21
Anteprima di 15 pagg. su 70.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Assistenza ostetrica Pag. 26
Anteprima di 15 pagg. su 70.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Assistenza ostetrica Pag. 31
Anteprima di 15 pagg. su 70.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Assistenza ostetrica Pag. 36
Anteprima di 15 pagg. su 70.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Assistenza ostetrica Pag. 41
Anteprima di 15 pagg. su 70.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Assistenza ostetrica Pag. 46
Anteprima di 15 pagg. su 70.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Assistenza ostetrica Pag. 51
Anteprima di 15 pagg. su 70.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Assistenza ostetrica Pag. 56
Anteprima di 15 pagg. su 70.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Assistenza ostetrica Pag. 61
Anteprima di 15 pagg. su 70.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Assistenza ostetrica Pag. 66
1 su 70
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

LA PATOLOGIA IPERTENSIVA

Misurazione della PAO in gravidanza con il braccio appoggiato su un:

  • Paziente in posizione seduta, a riposo per almeno 2-3', piano all'altezza del cuore.
  • Paziente in decubito laterale sinistro, a riposo da almeno 2-3'.
  • Uso di uno sfigmomanometro e di un bracciale di taglia adeguata per evitare il rischio di sovrastimare il valore di PA nelle pazienti obese: bracciale standard se circonferenza del braccio ≤ 33 cm, bracciale grande se circonferenza 34-52 cm.
  • Alla prima valutazione misurare la PA su entrambe le braccia; se si riscontrano solo lievi differenze continuare le misurazioni solo sul braccio destro.
  • Nella linea guida Gravidanza fisiologica è consigliato di effettuare una seconda misurazione a distanza di circa mezz'ora dalla prima nei casi con valori borderline.

Epidemiologia:

  • Nei Paesi ad economia avanzata il 10-20% delle gravidanze è complicato da una qualche forma di ipertensione.
  • Le principali cause di morte

Le principali cause di mortalità materna diretta sono: emorragie (51%), disordini ipertensivi (19%) e tromboembolismo (10%). Il rapporto di mortalità materna specifico per disordini ipertensivi della gravidanza è pari a 0,8 per 100.000 nati vivi.

Classificazione dell'ipertensione in gravidanza:

  • Ipertensione cronica: ipertensione presente prima della 20a settimana di gestazione o terapia antipertensiva già in atto prima della gravidanza. L'ipertensione può essere primaria o secondaria.
  • Ipertensione gestazionale: ipertensione insorta dopo 20 settimane di gestazione, in assenza di proteinuria significativa.
  • Pre-eclampsia: ipertensione (pressione sistolica >140 mmHg o pressione diastolica >90 mmHg) insorta dopo 20 settimane di gestazione con una o entrambe le seguenti condizioni:
  1. Proteinuria: rapporto proteinuria/creatininuria ≥30 mg/mmol o rapporto ≥8 mg/mmol o ≥1g/l [2+] allo stick urine albuminuria/creatininuria
  2. Altra disfunzione d'organo della donna (coinvolgimento)
epatico o renale, complicanze neurologiche, ematologiche) o disfunzione utero-placentare (ritardo di crescita fetale, anomalie all'analisi della forma d'onda doppler dell'arteria ombelicale o morte fetale endouterina)

Ipertensione cronica

Per le donne con ipertensione cronica si applicano le stesse raccomandazioni su dieta e stile di vita delle donne non gravide.

In base alle nuove evidenze il target pressorio in gravidanza è stato ridotto a 135/85mmHg, rispetto al precedente di 150/100 mmHg, in linea con le evidenze sulla gestione dell'ipertensione negli adulti.

Fornire alle donne in gravidanza con ipertensione cronica consigli su:

  • Gestione del peso corporeo
  • Esercizio fisico
  • Sana alimentazione
  • Riduzione del consumo di sale

Abitualmente la PA tende a diminuire in gravidanza intorno alla 20° settimana per poi risalire ai livelli pregravidici verso il termine della gestazione. Per questo motivo le donne con precedente ipertensione possono non avere

necessità di continuare l'assunzione di antipertensivi dopo l'instaurarsi della gravidanza. La sospensione della terapia antipertensiva non modifica il rischio di preeclampsia. La prescrizione di antipertensivi a rischio teratogeno nelle donne in età riproduttiva deve essere sempre accompagnata da un appropriato counselling contraccettivo che, nei casi in cui si desideri o non si possa escludere l'insorgenza di un gravidanza, deve prevedere l'abituale prescrizione di acido folico a un dosaggio ≥0,4 mg/die da continuare fino alla conclusione del terzo mese di gravidanza e la sostituzione dei farmaci antipertensivi a rischio. Gli ACE inibitori e gli antagonisti dei recettori dell'angiotensina II- (sartani) vanno sospesi quando si programma o si accerta una gravidanza perché la loro assunzione è associata a una maggiore incidenza di malformazioni cardiovascolari e del sistema nervoso centrale. L'atenololo, come tutti i betabloccanti,

è associato a- ritardo della crescita fetale seassunto dal primo trimestre e di conseguenza va sospeso quando si accerta unagravidanza.- Altri farmaci a rischio teratogeno che richiedono la sospensione in gravidanza o, meglio,quando essa sia in programma, sono le statine.- I farmaci utilizzabili nel primo trimestre di gravidanza sono: metildopa, labetalolo enifedipina. Non esistono farmaci in grado di sostituire l’effetto nefroprotettore degli ACEinibitori e dei sartani, tuttavia l’uso di altri antipertensivi può sopperire al problemariducendo la PA.- È raccomandato prescrivere alle donne in gravidanza affette da ipertensione cronica apartire dalla 12a settimana 75-150 mg di aspirina 1 volta/die.

Ipertensione gestazionaleIl trattamento dell’ipertensione gestazionale- richiede un monitoraggio regolare pergarantire il controllo dei valori pressori ed evitare la progressione verso la preeclampsia.- Il target di pressione arteriosa è stato

creatininuria. - Se il rapporto albuminuria: creatininuria è superiore a 30 mg/mmol (o 3 mg/mg), confermare la presenza di proteinuria con una seconda misurazione entro 1-2 settimane. - Se il rapporto albuminuria: creatininuria è inferiore a 30 mg/mmol (o 3 mg/mg), ripetere il test ogni 4 settimane. - Se la proteinuria è confermata, valutare ulteriormente la gravità della pre-eclampsia e considerare la necessità di un trattamento più aggressivo. - In caso di proteinuria persistente o progressiva, consultare un nefrologo per una valutazione più approfondita e una gestione specialistica. - In caso di proteinuria significativa (superiore a 5 g nelle 24 ore), considerare la somministrazione di corticosteroidi per migliorare l'outcome fetale. - Monitorare regolarmente la pressione arteriosa e la proteinuria durante la gestazione e nel periodo postpartum per valutare il rischio di sviluppare complicanze a lungo termine.

creatininuria- Non utilizzare le prime urine emesse al mattino per misurare la proteinuria nelle donne in gravidanza.

- Se si utilizza il rapporto proteinuria: creatininuria per misurare la proteinuria nelle donne in gravidanza:

o 30 mg/mmol è la soglia diagnostica di una proteinuria significativa

Se il risultato è ≤30 mg/mmolo e sussistono incertezze sulla diagnosi di pre-eclampsia ripetere il test su un nuovo campione, insieme ad una rivalutazione clinica.

- Se si utilizza il rapporto albuminuria: creatininuria per diagnosticare la pre-eclampsia nelle donne in gravidanza con ipertensione:

o 8 mg/mmol è la soglia diagnostica di una proteinuria significativa

Se il risultato è ≤8 mg/mmol e sussistono incertezze sulla diagnosi di pre-eclampsia ripetere il test su un nuovo campione, insieme ad una rivalutazione clinica.

50Predizione della preeclampsia

Il marcatore clinico più efficace per identificare la preeclampsia è lo screening dei fattori

dirischio identificabili, da raccomandare al primo contatto con un professionista sanitario ingravidanza.

L'anamnesi positiva per- precedente preeclampsia, di qualunque tipo, comporta un rischio variabile di ricorrenza in una gravidanza successiva, con un valore mediano parial 15%.

La ricorrenza è più frequente quando la preeclampsia nella precedente gravidanza ha avuto un esordio precoce, è stata severa, o complicata da eclampsia, o sindrome HELLP. Anche un indice di massa corporea elevato associato alla precedente preeclampsia aumenta il rischio di ricorrenza.

Tra le donne con pregressa preeclampsia il rischio mediano di ipertensione e preeclampsia in una successiva gravidanza è pari rispettivamente al 22% e al 15%. Tra le donne con pregressa ipertensione gli stessi rischi presentano un valore mediano pari a 21% e 4% rispettivamente.

Gli altri marcatori ad alto rischio sono la sindrome da anticorpi antifosfolipidi e le seguenti condizioni mediche

precedenti la gravidanza: ipertensione, diabete e malattie renali (ouna proteinuria significativa al primo controllo di inizio gravidanza).- Nelle pazienti ad alto rischio per la prevenzione della preeclampsia e delle suecomplicanze è raccomandata l'assunzione di acido acetilsalicilico a basso dosaggio (100mg/die) prima di coricarsi la sera, da iniziare tra 12 e 16 settimane e continuare fino a34-35 settimane. NICE considerano l'impiego di due modelli predittivi di rischioLe linee guida aggiornate delclinico, fullPIERS e PREP fra i più validati dalla letteratura. L'uso dei modelli predittivi dirischio clinico viene consigliato per:- Prevedere e migliorare la valutazione dei rischi e degli outcomes;- Scegliere il livello delle cure da mettere in campo;- Prendere in considerazione la somministrazione di corticosteroidi e magnesio solfato;- Aiutare nella decisione del timing e del luogo di ricovero (per esempio scelta di struttura ospedaliera con terapia

Il primo modello predittivo di rischio è il "Preeclampsia Integrated Estimate of RiSk- (fullPIERS)", uno strumento che permette di predire l'andamento della preeclampsia, individuando e stratificando le donne con basso e intermedio livello di rischio, che possono sviluppare complicazioni nelle 48 ore dal ricovero e fino a 7 giorni dall'esordio.

- I rischi sono definiti come affezioni al sistema nervoso centrale, al fegato, ai reni, al sistema cardiovascolare e polmonare.

- Questo modello multivariabile è stato sviluppato dal 2003 al 2010 usando una coorte di 2023 donne in otto differenti paesi, ricoverate in centri di alto livello di cure per preeclampsia.

Tenere in considerazione che:

  • FullPIERS è utilizzabile in qualsiasi fase della gravidanza
  • PREP-S dovrebbe essere utilizzato solo fino alla 34° settimana di gestazione
  • FullPIERS e PREP-S non sono predittivi della prognosi del neonato
temporalmente ed esternamente, è utilizzabile sia nella preeclampsia ad insorgenza precoce, in cui le complicazioni materne e fetali sono peggiori, che in quella ad insorgenza tardiva. FullPIERS prende in considerazione diverse variabili cliniche: - Età gestazionale al ricovero; - Dolore toracico o dispnea; - Conta piastrinica; - Dosaggio di creatininemia e aspartato aminotransaminasi; - Saturazione dell'ossigeno (inclusa per la prima volta in questi modelli). Il secondo modello predittivo di rischio consigliato nelle linee guida del NICE, 2019 è "Production of Risks in (PREP)". Early onset Pre-eclampsia. PREP è un modello predittivo di rischio di complicanze materne e fetali utile per predire, 48 ore prima, le possibili complicanze in caso di preeclampsia ad insorgenza precoce, come ad esempio la nascita prematura (PREP-S) o.
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
70 pagine
SSD Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher silviavar di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di infermieristica clinica in area materno-infantile e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Paoli Claudia.