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PELLE A PELLE
Subito dopo la nascita si esegue la pratica del pelle a pelle se le condizioni di entrambi lo permettono. Tutto questo ci aiuta ad avviare precocemente l'allattamento al seno. L'ostetrica dopo aver asciugato il neonato lo passa alla mamma per iniziare il contatto. Coprire sempre il capo perché è la parte di maggiore dispersione del calore.
Tutte le donne devono poter tenere il neonato a contatto pelle a pelle dopo il parto o comunque entro mezz'ora dalla nascita. Le cure routinarie per il neonato saranno posticipate. In sala parto non vengono più pesati, misurati, perché sono metodiche e pratiche che possono essere rimandate in un secondo momento. Privilegiare il contatto precoce, anche nelle donne che hanno avuto un taglio cesareo, appena la donna è in condizioni.
Un intervento semplice da proporre sia dopo parto vaginale che cesareo, serve anche a contenere il dolore associato a procedure invasive nel neonato e affrontare situazioni.
Il contatto deve durare almeno due ore e in questo periodo bisognerà incoraggiare la mamma a comprendere quando il neonato è pronto per essere allattato. È importante perché:
- Tranquillizza il bambino, minor pianto e maggior consolazione
- Colonizza la sua pelle, fondamentale per la prevenzione delle infezioni neonatali (imprinting batteriologico)
- Mantiene la corretta temperatura
- Avvia precocemente all'allattamento: maggior esito di allattamento esclusivo per i primi sei mesi di vita e oltre
- Miglior stabilità del livello di zuccheri e dell'equilibrio acido base, minor incidenza di ipoglicemie
- Rilascio di ossitocina nella madre
- Minore possibilità di sviluppare la depressione nel post partum
PUERPERIO
Il puerperio è un periodo di grandi cambiamenti, viene definito come il periodo di tempo che inizia subito dopo il parto e termina con il ritorno dell'apparato genitale alle condizioni anatomo funzionali pregravidiche.
Si assegna a tale periodo una durata di 6-8 settimane nelle quali avviene la regressione di tutte le modificazioni che hanno caratterizzato la gravidanza. Una buona assistenza post natale ha un ruolo importante nel favorire questa transizione e nell'aiutare le famiglie ad affrontare questa nuova vita. È caratterizzato dalla fine dell'attività feto placentare e dall'inizio dell'attività galattopoietica. Obiettivi: - Garantire il benessere e la fisiologica del primo puerperio materno e del neonato - Garantire il sostegno alla relazione madre-bambino - Garantire il sostegno e la sorveglianza dell'allattamento - Garantire il sostegno e sorveglianza della puerpera che non allatta al seno - Garantire un rientro a domicilio appropriato PUERPERIO OSPEDALIERO Salute materna: - Gestire, controllare e favorire il rooming-in, quindi madre e bambino nella stessa stanza così possono interagire - Facilitare la relazione madre bambino - Controllare ePromuovere l'avvio all'allattamento:
- Ascoltare la madre riguardo alla gestione e all'alimentazione del bambino
- Favorire la naturale competenza materna e l'autonomia della famiglia
- Educare, controllare e promuovere abitudini di vita sane attraverso interventi di educazione sanitaria rivolta alla madre-bambino-famiglia (igiene, alimentazione, ed sessuale, pianificazione familiare)
- Controllare e rilevare parametri clinici anche più volte nella giornata
Involuzione uterina e lochiazioni:
- Chiedere alla donna, o valutare noi stessi, dopo il parto ed almeno una volta al giorno, il tipo e quantità delle lochiazioni
- Valutazione quotidiana dell'involuzione uterina e registrare i dati rilevati
- Se l'utero non è contratto, massaggiarlo con movimenti circolari decisi ma delicati, finché non riacquista tono (evitare che il massaggio sia intensivo perché può provocare dolore)
- Informare il medico se il rilasciamento e/o
la ridotta involuzione è accompagnata da perdite ematiche abbondanti, dolore addominale, lochi maleodoranti, febbre- Sconsigliare l'uso routinario di disinfettanti, ovuli e lavande vaginali- Scoraggiare l'uso di tamponi vaginali- Allertare il medico per valutare la donna con perdite ematiche improvvise e abbondanti oaccompagnarle da qualsiasi altro segno e sintomo di shock, inclusa la tachicardia, l'ipotensione,l'ipoperfusione e la modificazione dello stato di coscienza- Invitare a rivolgersi al medico se a domicilio lochi persistono per più di 6 settimane- L'utero riprende la normale involuzione e non è più palpabile dopo 12 giorni circa.- La decidua rimasta nella parete uterina dopo il distacco della placenta viene delimitata da unabarriera di leucociti, valo leucocitario, che impedisce l'infezione. Poi si sfalda gradatamente eviene sostituita dallo STROMA UTERINO e inizia il fenomeno di cicatrizzazione.
La desquamazione delle strutture ipertrofiche riassorbite prende il nome di lochiazioni, le perdite genitali dopo il parto sono chiamate lochi:
- LOCAZIONE EMATICA dalla 1 alla 6 giornata
- LOCAZIONE SIEROSA dalla 7 giornata alla 15
- LOCAZIONE ALBA, dalla 15 giornata alla 6 settimana
Il continuo sfaldamento della lochiazione impedisce l'attaccamento dei batteri.
È normale nel puerperio che la donna abbia delle piccole contrazioni avvertite come crampi, nelle nullipare non sono dolorose, nelle pluripare possono comparire come morse uterine, nei primi giorni dopo il parto. Possono essere contenute con antidolorifici.
Anche vagina, vulva e perineo rimangono un po' più lassi per i primi 7-8 giorni e poi riprendono elasticità abituali. Le pareti diventano più lisce e ad ogni parto successivo vi è sempre una piccola modifica.
Le pareti addominali sono più lasse e offrono scarsa resistenza alle sollecitazioni.
Il tono addominale non
Può essere recuperato fino a 5-6 settimane dopo il parto. I legamenti pubici possono provocare sciatalgia da compressione che dura anche diversi mesi.
Pressione arteriosa:
- Rilevare i valori di pressione almeno una volta al giorno fino ad arrivare a un monitoraggio continuo in caso di gestosi ipertensiva severa.
- Effettuare tutte le misurazioni allo stesso braccio (meglio il sx) nella stessa posizione, utilizzando bracciali adeguati alla corporatura, lontano da momenti di stress affaticamento.
- Se la PA diastolica è maggiore di 90 e non ci sono altri segni o sintomi pre eclamptici (nausea, vomito, disturbi visivi, dolore a barra all'epigastrio) ripetere a misurazione entro le 4 ore successive: informare il medico se i valori, a due diverse misurazioni sono maggiori o uguali a 140/90.
- Se l'alterato valore pressorio è accompagnato da segno o sintomo di pre-eclampsia allertare il medico.
- Spiegare alla donna, che se avverte cefalea severa e persistente, nausea, vomito,
Somministrare antipiretici (paracetamolo), antibiotici se prescritti, effettuare eventualmente altri esami diagnostici
È normale che ci sia il brivido fisiologico, dopo il parto, legato alla dispersione del calore durante il travaglio. Una transizione a 37/37,5° è normale. Si considera febbre in puerperio sopra i 38°
Dolore:
- Rilevare almeno una volta al giorno per chi sottoposta a cesareo, o più volte durante le prime 48 h
- Spiegare che i morsi uterini sono prodotti dall’ossitocina
- Registrare ogni somministrazione di analgesici
- Invitare la donna che è stata sottoposta ad epidurale o anestesia generale a riferire ogni episodio di cefalea severa, soprattutto se si manifesta in posizione eretta
- Segnalare il prima possibile al medico la cefalea, nausea, vomito, disturbi visivi, dolore epigastrico
- Informare in caso di dispnea, dolore toracico
- Avvertire il medico in caso di dolore monolaterale al polpaccio
arrossamento o rigonfiamento, febbre o febbricola, indizi che portano a pensare ad un'altra patologia
COUNSELLING
Importantissimo nella donna ricoverata, perché per lei probabilmente è la prima volta. Ogni gravidanza ha un puerperio e un post partum diverso. Spiegare che si hanno la regressione delle modificazioni, un adattamento psicologico e sociale alla maternità. Si può avere un ipertono vagale (sonnolenza, astenia, labilità dell'umore, di breve durata e transitorio). Bisogna spiegarle che il sistema circolatorio cambia, la perdita ematica ecc prova un improvviso aumento del lavoro del cuore, è normale una tachicardia dopo il parto. Transitorio aumento del volume plasmatico. Spiegarle che può avere un gonfiore alle gambe. Anche la capacità vitale aumenta fino al valore pregravidico, vi è normalizzazione dell'apparato respiratorio, diminuisce la FR e aumenta il volume corrente. Saranno frequenti stipsi e meteorismo.
riduzione del tono dell'apparato addominale, inibizione riflessi della defecazione. Spesso sono presenti emorroidi, assunzione di antidolorifici e creme locali.
Cure igieniche e perineali:
- L'infermiere di reparto ha il compito di istruire la paziente sull'igiene perineale in puerperio, acqua tiepida o fresca un paio di volte al giorno con detergente intimo
- Procedere sempre dalla vagina verso lo sfintere
- Cambio frequente di assorbenti (almeno dopo ogni minzione ed evacuazione)
- Lavaggio delle mani prima e dopo cambio assorbenti
- In presenza di episiotomia invitare la donna ad esprimere ogni preoccupazione riguardo al processo di guarigione della ferita vagino-perineale (dolore pungente, sensazione di tensione, odore maleodorante). Spiegare che è normale un edema che via via regredisce
- Valutare il perineo in caso di riferito dolore, gonfiore, arrossamenti
- In tali casi si può proporre applicazione di ghiaccio che riduce edema e lieve effetto analgesico.