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La trasformazione delle scuole infermieristiche e dei tecnici sanitari
La scuola era prevista solo per il sesso femminile e solo per particolari categorie di sesso femminile (suore, crocerossine, ex dame di S.Vincenzo) con una finalità prettamente ausiliaria ed assistenziale nei confronti del malato e del medico che se ne interessava in tutto e per tutto. Nel 1971 la scuola per infermieri viene aperta anche ai maschi. Nel 1974 c'è il mansionario infermieristico, che viene abolito nel 1989 e ribadito nel 1996. Nel 1994 nascono tutti i vari diplomi con i vari dpr (739 per gli infermieri). Nel 1996 escono i dpr che riguardano l'ambito pediatrico. Nel 1994 succede che le scuole dei tecnici sanitari perdono la qualifica di ausiliario e diventano dei tecnici, dotati di autonomia, responsabilità e capacità, persone integrate a tutti i livelli nel mondo sanitario, dove lentamente il personale tecnico assume ruoli e funzioni ben distinte da quello che è il ruolo del medico e di altre figure sanitarie. Non si parla più di mansionario.
specificità degli atti da compiere (pulire il letto, pulire il malato, sistemarlo, preparare la terapia) ma si passa ad una qualificazione, si diventa soggetti deputati a compiere una serie di atti all'interno del mondo sanitario, di collaborazione, di cooperazione, di controllo e di sussidio al medico ma con la propria autonomia, una capacità professionale e responsabilità degli atti da compiere.
Il passaggio da una miriade di piccoli enti che provvedevano alla sanità di tutti i cittadini al servizio sanitario nazionale succede nel 1978 con la 833. Un secondo passaggio importante si ha con il cosiddetto decreto De Lorenzo ovvero con il dpr 502 del 1992, in cui si passa da un concetto di ospedale ad un concetto di azienda, con cui nascono anche una serie di norme relative agli atti da compiersi e quindi alla figura giuridica, non più attraverso un momento regolato da leggi di diritto pubblico, ma da norme di diritto privato.
Sono le norme di diritto
privato che si integrano nel diritto pubblico, non è il contrario. Questo significa parlare di costi, di benefici, efficacia, efficienza, progettualità, obiettivi, bilanci in pareggio, quali sono le condizioni logistiche attraverso le quali operare, lavorare e fare delle scelte diverse, la ricerca di ciò che è più produttivamente utile, ottimizzazione dei risultati, drg, day hospital, day surgery, organizzazione di programmazione di attività e di degenze o di attività del malato svolto attraverso una continua attenzione a tutta una serie di altri atti che devono essere compiuti e che ruotano intorno al mondo della sanità.
Dal punto di vista medico legale, oltre che giuridico, è importante sapere che efficacia, efficienza, costo e beneficio, non si regolano sul piano economico ma sul piano della qualità del servizio reso ai fini del soggetto malato. Ciò è diverso dal dire: "ti do questo farmaco"
perché costa di meno, così l'azienda guadagna". Non è questo il fine, ma si cerca di dare le migliori cure possibili con la migliore qualità, efficienza possibile, onde rimetterlo in piedi nel miglior modo possibile con il massimo del risultato e con il massimo dell'efficienza e delle terapie. Se poco si dà, poco si riceve, ma tanti sono i guai che arrivano dopo.
Vi sono delle normative OMS che inquadrano la qualifica degli infermieri, dove si dice che infermieri, tecnici ed il personale della sanità sono persone non deputate a ricevere ordini da eseguire, ma sono persone che si integrano nel mondo ospedaliero, privato, pubblico, case di cura, degenza, ambulatori o studi medici, al fine di dare il massimo supporto alla persona malata ma in un quadro di benessere sociale, psicofisico completo. È chiaro che poi dipende dallo stato di malattia del soggetto al quale si parla, perché un soggetto tetraplegico potrà
supporto tecnico, l'infermiere si occupa di fornire assistenza infermieristica e così via. Questa divisione dei compiti permette di garantire un supporto completo e specializzato a chi ne ha bisogno. Inoltre, è importante sottolineare che il supporto psicosociale non riguarda solo l'aspetto medico, ma coinvolge anche le grandi organizzazioni che forniscono input e la comunità europea che promuove politiche e normative a riguardo. È un impegno che coinvolge tutti i livelli, sia dal punto di vista legale che giuridico. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario modificare gli atti e aumentare la professionalità del personale infermieristico. Ciò comporta un aumento delle aspettative e delle responsabilità, intese non solo come un pericolo, ma come un momento molto positivo. Non ci sono più limiti nell'esecuzione dell'atto medico, ma si apre la possibilità di offrire un supporto completo e di alta qualità. Oggi, ognuno ha il proprio ruolo e la propria professione. Questo è un vantaggio, perché permette al medico di concentrarsi sulle visite ambulatoriali e ad altri professionisti di svolgere il proprio compito specifico, come ad esempio il tecnico che si occupa del supporto tecnico. In questo modo, si garantisce un supporto completo e specializzato a chi ne ha bisogno.Tecnico senza più le protezioni perché la professionalità impone autonomia e responsabilità diretta degli atti che vengono compiuti. È bene scrivere ogni atto compiuto perché a distanza di tempo uno non si ricorda più quello che ha fatto.
La scuola infermieristica ha trovato il suo primo momento altamente professionale nel 1994, con undpr che consente di passare da una funzione ausiliaria ad una funzione professionale. Con il dpr 502 del 1992, a cui sono seguiti il 517 del 1993, 299 del 1999 (De Lorenzo bis), si ha un progressivo incremento della qualità professionale che viene chiesta a tutto il personale tecnico. Con il 2000 e 2001 ci sono le nuove normative dei figure dei diplomi universitari e regionali, con il 2006 c'è la possibilità di partire con un concetto di ordine provinciale e regionale e non più come collegio e federazione.
Due aspetti importanti che possono essere trattati sono dati inizialmente.
della scuola infermieristica che viene divisa in 5 momenti fondamentali: dell'infermiere generico, delle unità spinali e quindi dei DEA, la qualificazione a livello di urgenza, la qualificazione come tecnico della riabilitazione, al cui interno ci sono logopedisti, fonisti, ortoptisti, la figura dell'infermiere igienico sanitario, la figura dell'infettibiologico e psichiatrico. In teoria dovrebbe esistere un corso organizzato e preparato su un momento iniziale uguale per tutti e poi di maggiore specificità. Di fatto, la maggiore specificità viene data all'inizio del corso che uno va a prendere, ma in teoria dovrebbe succedere dopo e all'interno dei vari corsi si mantengono alcune lezioni di base e in altri momenti diventano ancora più specifici. Questo segue norme e condizioni che riguardano sia la normativa nazionale che le normative regionali, perché le regioni possono di volta in volta emanare delle disposizioni a seconda dei.Bisogni e dei fabbisogni che hanno. Riguardo la formazione che prevede la possibilità di fare il salto di qualità, nel senso di prendersi un corso di laurea specialistico, è una cosa molto importante perché vuol dire avere una qualifica all'interno del mondo sanitario esattamente uguale a quella che è il medico. Nelle normative è previsto, che di volta in volta che le regioni istituiscano questi corsi, che le università le portano avanti, che le persone vengono integrate nel loro ruolo, tolgono posti al personale medico o qualsiasi altro personale, anche perché la pianta organica all'interno di una qualunque struttura e di un'azienda ospedaliera deve essere la stessa, al cui interno abbiamo una mobilità di numero e di situazioni che possono cambiare. Ci può essere un'azienda ospedaliera che non dà qualifiche superiori al personale infermieristico perché ha necessità di personale.
sanitario e di altre figure specialistiche al suo interno, nell'ambito della pianta organica che è molto stretto e come tale rimane. Invece ci può essere un'azienda ospedaliera che prende personale infermieristico laureato nel corso di laurea specialistica, che si va ad integrare, il che vuol dire che coordina l'attività di scienze infermieristiche di tutto il personale tecnico e dà indirizzi ed obiettivi.
In questi ultimi 10-15 anni sono nate 6-7-8 leggi (dpr, dm, dgls) che hanno rivoluzionato tutto l'assetto della qualifica del personale tecnico del mondo sanitario, e ci fa capire come si sta progredendo. Nello stesso tempo, siccome vi è un decentramento nazionale, le norme e le leggi citate, sono valide su tutto il territorio nazionale, fermo restando che vi è la possibilità per ogni regione di individuare di volta in volta quali sono le necessità e le priorità di sviluppo a cui dare corso. Così
come esiste un piano sanitario nazionale, esiste un piano sanitario regionale e uno provinciale, che altro non è che un'operatività degli indirizzi del piano sanitario regionale rispetto a quelle che sono le linee guida o gli aspetti più importanti del piano sanitario nazionale che è sempre biennale. Tutto questo serve solo a dire che attraverso una serie di situazioni, a cascata vengono recepiti solo ciò che è maggiormente utile e necessario. Vi sono regioni che permettono di fare in regime di day surgery all'interno di uno studio medico (poliambulatorio), attività chirurgica con tanto di lampada scialitica e preanestesia, anestesia e postanestesia per specifici interventi e momenti clinici e diagnostici. Possono nascere esigenze di una figura di infermiere coordinatore, a seconda delle necessità. È da intendere una cosa positiva la possibilità di estrinsecarsi in modo diverso da quello che era "tumi dici".quanto più si riesce a soddisfare le esigenze del paziente e a garantire un servizio di qualità. La professionalità è fondamentale per instaurare fiducia e tranquillità nel paziente, che desidera guarire il prima possibile. Quando si è malati, si ha bisogno di certezze. Sapere che c'è un professionista in grado di curarci può essere di grande conforto. Oggi, i pazienti sono sempre più esigenti e informati sulle proprie condizioni di salute e sulle possibilità di cura disponibili. Pertanto, è importante essere pronti a rispondere alle loro richieste e a offrire il massimo supporto possibile. Come professionisti sanitari, abbiamo il dovere di fornire il massimo impegno e di essere costantemente aggiornati sulle nuove norme e possibilità di miglioramento. Solo così possiamo garantire un servizio all'altezza delle aspettative dei pazienti e contribuire al loro benessere. La professionalità è un valore che va coltivato e sviluppato costantemente. Solo attraverso un impegno costante e una continua formazione possiamo essere sempre pronti ad affrontare le sfide che ci si presentano e a offrire un servizio di qualità ai nostri pazienti.Più si hanno vantaggi perché si può salire al massimo della carriera ma nello stesso tempo va detto che non c'è molta gente che protegge la nostra professione.