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Le origini dell'assistenza domiciliare e la sua relazione con la geriatria
Ma facciamo un passo indietro, per accennare alle origini e indissolubilmente legato (e che hanno avuto origine nelalle caratteristiche essenziali dell'assistenza domiciliare, non mondo scientifico anglofono), va riconosciuto all'ambitosenza premettere alcune precisazioni che aiutino a distinguere geriatrico. La geriatria è stata infatti la prima disciplinale sue diverse forme di applicazione. medica che ha dovuto confrontarsi con l'evidenza che i bisogniI termini (e i corrispettivi acronimi) più frequentemente di cui è portatore l'anziano non autosufficiente sono di naturaimpiegati, sono quelli di: assistenza domiciliare (AD), multidimensionale e che l'efficacia del proprio intervento nonutilizzato tanto dal settore sanitario quanto da quello sociale può essere ricercata se non attraverso l'integrazione con gliper riferirsi a prestazioni di propria competenza erogate al altri interventi parimenti necessari.domicilio
Dell'utente; assistenza domiciliare programmata Non è quindi casuale che la prima definizione di ADI possa(ADP), con cui, in ambito sanitario, si fa riferimento a essere ritrovata nel Progetto Obiettivo "Tutela degli anziani",prestazioni erogate dal Medico di Medicina Generale (MMG) al valido per il quinquennio 1991-1995: "L'ADI è costituita dadomicilio di un proprio assistito, previa autorizzazione del un complesso di prestazioni mediche, infermieristiche,23CARE 3, 2003 Parole chiaveriabilitative, socioassistenziali, rese al domicilio dell'ammalato, assistenza continuativa, che può variare da interventi di tiponel rispetto di standard minimi di prestazione in forma esclusivamente sociale ad interventi misti sociosanitari...".integrata e secondo piani individuali programmati Definizioni più recenti, come quelle presenti nel Pianodi assistenza, definiti con la partecipazione delle figure Sanitario Nazionale
valido per il triennio 1998-2000 e nelprofessionali interessate al singolo caso”. Lo stesso documento Manuale Home Care 2002-2003 – frutto della collaborazione diponeva come obiettivo al termine del quinquennio “attivare autorevoli Società Scientifiche e Fondazioni – confermanoo potenziare i servizi di Assistenza domiciliare integrata (ADI) sostanzialmente l’inquadramento fornito dal Progetto Obiettivoin modo da assistere al termine del quinquennio almeno il 2% succitato. A nostro giudizio, in linea con alcuni orientamentidegli anziani ultrasessantacinquenni non ospitati in RSA, che regionali, è possibile e opportuno, senza forzare talesiano non autosufficienti, parzialmente autosufficienti o a impostazione, utilizzare il concetto di ADI anche per riferirsigrave rischio di invalidità…”. Estendendo inoltre la possibile all’integrazione tra prestazioni di natura esclusivamenteapplicazione dell’ADI oltreL'ambito geriatrico, il Progetto sanitaria, ma facenti capo a discipline o contesti diversi. Obiettivo definiva il Servizio di assistenza domiciliare L'eventuale complessità del caso, richiedendo un mix di integrata come "...un servizio incaricato di soddisfare le prestazioni differenziate, può quindi configurare l'ADI anche esigenze di soggetti di qualsiasi età aventi necessità di laddove non sussistano esigenze di natura socioassistenziale. Ciò non intende ovviamente ridimensionare la grande novità che l'ADI ha storicamente rappresentato quale momento di operatività congiunta tra il settore pubblico sanitario e il ALCUNE DEFINIZIONI DI ADI settore pubblico sociale. Progetto Obiettivo "Tutela degli anziani" valido per il quadriennio 1991-1995 Gli obiettivi e gli attori "L'ADI è costituita da un complesso di prestazioni mediche, infermieristiche, riabilitative, socioassistenziali,
Le cure domiciliari, e in particolare l'assistenza domiciliare integrata, rappresentano una base privilegiata di azione per garantire flessibilità ed efficacia agli interventi. L'ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) si propone di fornire prestazioni in forma integrata e secondo piani individuali, nel rispetto di standard minimi, per soddisfare i bisogni plurimi correlati ad una condizione di non autosufficienza parziale o totale. Gli obiettivi principali dell'ADI sono la continuità e l'integrazione assistenziale, con una particolare attenzione alla qualità di vita del paziente, perseguendo il mantenimento del suo abituale ambiente di vita e delle sue relazioni significative. Il Piano Sanitario Nazionale per il triennio 1998-2000, approvato con DPR 23 luglio 1998, ha sottolineato l'importanza delle cure domiciliari e dell'assistenza domiciliare integrata.
L'as- la possibilità di preservare tali elementi rassicuranti sarebbe esistenza domiciliare diventa integrata (ADI) quando profes- alla base di una migliore compliance e di migliori esiti. sionalità diverse, sanitarie e sociali, collaborano per realiz- Va ricordato anche come l'assistenza domiciliare, nelle sue zare progetti unitari, cioè mirati sulla diversa natura dei bi- diverse forme di applicazione, sia compresa tra i Livelli sogni. La programmazione dell'ADI deve prevedere la com- plementarietà tra i diversi moduli assistenziali, la valorizza- Essenziali di Assistenza definiti dal DPCM del 29 novembre zione del nursing, la collaborazione delle famiglie, tenendo 2001. Ciò comporta che le Aziende Sanitarie Locali si rendono conto che una stretta collaborazione tra ospedale e distretto garanti dell'erogazione di tale modalità assistenziale – laddove può favorire la permanenza a casa anche di persone non auritenuta efficace ed appropriata – per tutti i cittadini iscritti sufficienti”. nella loro Anagrafe degli assistiti, attingendo il finanziamento Manuale Home Care, 2002 delle prestazioni che possono soddisfare tale diritto “Insieme coordinato di attività sanitarie, mediche, infermieristiche, riabilitative integrate fra loro e con gli interventi I servizi aziendali deputati alla gestione dell’AD sono socioassistenziali, per la cura della persona nella propria casa, dove può mantenere il legame con le proprie abitudini variamente denominati nelle diverse regioni italiane: a volte e le persone che gli sono care. L’ADI è parte integrante e vengono identificati con tale specifica funzione assistenziale fondamentale della rete dei servizi”. (ad esempio, Centri di Assistenza Domiciliare – CAD nel Lazio; 24CARE 3, 2003 Parole chiave PRINCIPALI OBIETTIVI DELL’ADI 1) Per quanto riguarda la prima condizione,È fondamentale che presso il servizio competente per l'assistenza domiciliare sia attiva una risposta coerente ed adeguata a specifici Unità Valutativa Multidisciplinare - UVM (anche detta, bisogni di salute. nei diversi contesti, Unità Valutativa Distrettuale - UVD, o Territoriale - UVT, o, con la dizione originaria, Geriatrica. Evitare istituzionalizzazioni e ricoveri ospedalieri non giustificati. Mantenere l'ambiente di vita proprio del paziente. Contribuire alla realizzazione della continuità e dell'integrazione dell'assistenza. Questa équipe multiprofessionale (stabilmente composta da un medico, un'assistente sociale e un infermiere/assistente sanitario, con l'eventuale coinvolgimento di altre figure mediche specialistiche secondo le caratteristiche del paziente esaminato) ha il compito di caratterizzare i casi più complessi attraverso una.Coinvolgere attivamente i curatori informali del paziente valutazione multidimensionale (VMD) che indaghi lo stato(familiari, amici, volontari). fisico, mentale, funzionale e le aree economica e sociorelazionale● Perseguire la sostenibilità assistenziale massimizzando i del soggetto.benefici di salute per i pazienti. Le richieste di assistenza domiciliare, di norma provenientidal MMG del paziente (ma formulate anche direttamentedalla famiglia o da operatori sociali), vengono preliminarmentevagliate per verificare la sussistenza dei principali requisitidi eleggibilità (ad esempio, tipo e gravità delle patologie,Nuclei Operativi di Assistenza Domiciliare – NOAD in Emilia grado di mobilità del soggetto e idoneità del suo domicilio)Romagna); in altri casi, l’attività di AD è prevista tra le e per distinguere preliminarmente la complessità dei bisogniassistenziali ed il conseguente carico assistenziale. La VMDFinalità di Unità Operative diversamente denominate (ad esempio, UO Assistenza Anziani in Campania, UO Territoriale di Geriatria in Molise) ad effettuata nei casi di una certa complessità, al fine di predisporre il Piano individualizzato di assistenza, che prevede così il coordinamento delle attività svolte da professionisti multidisciplinari di medio-lungo termine con interventi monoprofessionali sporadici (ad esempio, prelievo ematico):
Si avverte attualmente l'esigenza di considerare interventi di ADI solo quelli sui quali sia stato elaborato il Piano individualizzato di assistenza.
Secondo il Piano Sanitario Nazionale per il triennio 1998-2000, "le condizioni necessarie dell'Adi sono: la pianificazione organica delle domanda assistenziale, alcune ASL hanno istituito Punti"
unità di offerta nel distretto, la valutazione unici di accesso per l'AD multidimensionale, la globalità e intensità dei piani di cura, 2) La garanzia di una gestione efficace, esauriente e coordinata la continuità terapeutica degli interventi, la collaborazione tra degli interventi dipende sostanzialmente dalla disponibilità operatori sanitari e sociali, la valutazione dei costi delle di tutte le figure professionali necessarie all'AD adeguatamente decisioni, la collaborazione della famiglia, la valutazione formate; delle altre risorse strutturali e tecnologiche (spazi evolutiva degli esiti". Inoltre, "il buon funzionamento del per l'accoglienza, per la direzione, per i presidi e il materiale, computer e applicazioni informatiche necessarie per la gestione sistema informativo di distretto e l'analisi sistematica dei e l'archiviazione, automezzi, apparecchiature per telemedicina, costi correlati al livello di.Intensità e complessità assistenziale etc.); di procedure formalizzate relative a tutte le diverse fasi dei diversi centri di erogazione sono base necessaria per i di analisi, presa in carico e gestione del caso, nonché nuclei di valutazione nell'attività di verifica.