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IL PITTORESCO E IL SUBLIME
Giorgio Vasari utilizzava il termine “pittoresco” per indicare la particolare libertà nell’uso del pennello. William
Gilpin identifica l’irregolare ruvidezza come elemento fondamentale del pittoresco. Si arriva così
all’ammirazione per la grandezza sregolata, disordinata e talvolta angosciosa. Il sublime: quella grandiosità e
magnificenza di stile, quella grandezza senza perfezione, quell’eco di un’anima grande, lo scatto del genio
(Del sublime – Pseudo Longino, Inchiesta sul bello e sul sublime – Edmund Burke primato del sublime sul
bello).
L’ESALTAZIONE ROMANTICA DEL GENIO
La figura dell’artista è quasi inevitabilmente associata ad una condizione di insoddisfazione e malinconia.
Aesthetica in nuce, J.G. Hamann: nasce in Germania lo Sturm und Drangl’uomo non fa che ripetere ed
imitare l’opera di Dio: il concetto di genio assume una forte connotazione etico-religiosa. Nelle biografie degli
artisti si aggiunge un nuovo stereotipo, quello della “chiamata”:essi sono spiriti ribelli che fanno dell’arte una
vocazione, spesso isolandosi e alienandosi dal resto del mondo. Una nuova coscienza di sé da parte degli
artisti romantici si manifesta chiaramente negli autoritratti: i pittori non si dipingono più quali galantuomini –
l’orgoglio per il successo mondano è ora considerato degradante – ma come personaggi umili e restii a
ambire ad onori materiali.
CLASSICISMO E “VERITA’”
Fra i nomi più importanti del Romanticismo ricorre in primo luogo Friedrich, nella cui pittura la natura –
restituita quale manifestazione del divino – riveste un ruolo fondamentale. Spostando l’attenzione dalla
Germania all’ Inghilterra sono Turner e Constable i personaggi di maggior rilievo: il primo capace di fondere
perfettamente la tradizione settecentesca del paesaggio ad acquerello e la grande pittura paesaggistica
seicentesca = pittura pura; il secondo rappresentante di un puntuale lavoro sul campo e di un’osservazione
diretta dei fenomeni = pittura en plain air. Nel contesto francese Corot costituisce una sorta di anello di
congiunzione fra il naturalismo inglese e l’impressionismo. Da non dimenticare Ingres il quale – pur legato
profondamente alla tradizione accademica classicista – trae qualche spunto dalla nuova corrente romantica.
NEOMEDIEVALISMO IN ARCHITETTURA
La riscoperta del gotico e del medievale in Europa viene da alcuni studiosi interpretata come un fenomeno di
propaganda: in nazioni in via di costruzione essi potrebbero essere ritenuti momenti artistici originari della
propria unità storico-territoriale; altri ne accentuano il carattere di revival, in opposizione alla concezione
illuminista di una storia basata sul principio di un progresso irreversibile. In questo contesto dominano le
personalità di John Ruskin, William Morris e Eugéne-Emmanuel Viollet-le-Duc. Se Ruskin promuove
un’attenta ed assidua cura degli edifici antichi, Viollet-le-Duc è per i cosiddetti restauri di ripristino =
rifacimenti ed integrazioni. In Francia nasce una polemica fra classicisti e goticisti riguardo lo stile da seguire
nella costruzione delle nuove chiesa; in Germania invece la riscoperta del gotico si fa coincidere con lo
scritto di Goethe Sull’architettura tedesca, in cui egli manifesta la propria ammirazione per la Cattedrale di
Strasburgo. La fortuna del neomedievalismo in Italia è invece legata a quattro concorsi per le facciate di
importanti chiese quali il Duomo di Milano, San Lorenzo e Santa Maria del Fiore a Firenze e San Petronio a
Bologna.
ANALISI D’OPERA
LA GERMANIA E IL NORD EUROPA
• Il Monaco in riva al mare , Caspar David Friedrich (1810)/Berlino: la scena è ridotta a tre elementi:
terra – acqua – cielo(quest’ultimo occupa i 4/5 del dipinto) + la piccola figura decentrata del
monaco, ritto a guardare in lontananza e collocato ai confini del mondo materiale, a stretto contatto
con l’immensità inafferrabile del cielo e del mare. Friedrich innalza il paesaggio ad un livello di
assoluta potenza emozionale, simbolica e religiosa. L’opera può essere interpretata come una sorta
di visione profetica di quel concetto di “alienazione” elaborato da Kierkegaard. Sulla stessa scia (il
personaggio che scruta l’immensità della natura) Le bianche scogliere di Rügen.
L’INGHILTERRA
Qui il contrasto Neoclassicismo – Romanticismo è meno forte che in altri paesi europei. L’uomo è parte
integrante del paesaggio:non è più spettatore ma protagonista fisico; la natura non è più rappresentata in
modo statico, ma in movimento. Fin dagli ultimi anni del ‘700 si sviluppa una forte tendenza naturalistico-
romantica, la Scuola di Norwich, tendenza fondamentale per la formazione di Constable e Turner.
• Bufera di neve: Annibale e il suo esercito attraversano le Alpi , William Turner (1812)/Tate Gallery –
Londra: il quadro – caratterizzato da un’irregolarità pittoresca della struttura – si rivela decisamente
nuovo, rompendo con le regole compositive tradizionali. Turner trae spunto da una tempesta a cui
assiste personalmente, dalle antiche descrizioni della marcia cartaginese (218 a.C.) e
probabilmente anche dal Bonaparte che valica il Gran San Bernardo di David. Il pittore fonde così
immaginario e reale, traducendo in una rappresentazione sublime e apocalittica la lotta dell’uomo
con il destino. Sotto un’immensa nubi si svolgono scene di violenza e saccheggi: il tema è ancora
storico ma la predominanza della natura sulle figure rompe le convenzioni di tale genere. La natura
si rivela una forza onnipotente e schiacciante: con questa suggestione di precarietà Turner anticipa
gli Impressionisti.
• L’incendio della camera dei Lords e dei Comuni il 16 ottobre 1834 , William Turner (1835)/Cleveland
Museum of Art: altro quadro sintesi del sublime, realizzato nella fase di compiuta maturità artistica. Il
senso di un insieme indistinto si combina con una precisa resa di particolari narrativi. Le coordinate
spaziali – le barche, il ponte di Westminster... – sono più suggerite che disegnate: ogni cosa nella
superficie del quadro si confonde, tutto appare tremolante e spettrale.
• Il mulino di Flatford , John Constable (1817)/Tate Gallery – Londra: il quadro rappresenta una scena
di vita quotidiana campagnola, una tematica in cui il pittore è maestro. A sinistra un fiume attraversa
la prima metà del dipinto, a destra si apre un ampio prato; la scena è studiata meticolosamente in
ogni particolare: il passaggio da primo a secondo piano è delimitata da un andamento a zig zag, che
rivela all’osservatore una grandissima quantità di dettagli. L’utilizzo del colore locale contribuisce a
rendere la scena simile ad una fotografia.
• Il carro del fieno , John Constable (1821)/National Gallery – Londra: nella parte superiore della tela
un tipico cielo inglese nuvoloso passa dalla tempesta al sole splendente; un cane osserva il guado
di un carro da fieno; una figura seminascosta ormeggia una barca; in lontananza alcuni contadini
lavorano sotto il sole; sulla sinistra una vecchia casa colonica circondata da una fitta vegetazione =
celebrazione di un paesaggio semplice e umile in contrasto con il degrado urbano.
Il pittoresco e gli artisti americani Hudson River School, prima scuola di pittura dell’800 americano; la
natura ha un significato trascendentale ed è veicolo di profonde riflessioni. Fra i maggiori rappresentanti
Thomas Cole (Oxbow:il fiume Connecticut vicino a Northampton, 1836), F.E.Church (Sunset, 1856).
PARIGI
A seguito del crollo degli ideali rivoluzionari e della sconfitta di Napoleone, molti artisti e intellettuali si
mostrano scettici e guardinghi nei confronti del potere. Ma questo non impedisce loro di rappresentare la
storia e la cronaca del loro tempo: fra tutti ricordiamo Delacroix e Gericault, i quali non vanno però a
celebrare i grandi protagonisti politici, bensì anonimi cittadini. Si diffondono anche tendenze pittoriche che si
discostano dalla quotidianità per andare ad approfondire tematiche di carattere esotico – orientale o tipiche
della scuola inglese.
• La zattera della Medusa , Théodore Géricault (1818-19)/Museo del Louvre – Parigi:è con questo
quadro che Géricault raggiunge l’apice della fama. Presentata al Salon del 1819 la tela non viene
acquistata dallo stato causa il contenuto scandaloso: il naufragio della nave Medusa,avvenuto nel
1816 e costato la morte di oltre 130 marinai, uno scandalo che gli organi ufficiali avevano cercato di
insabbiare. Géricault sceglie di rappresentare un momento dell’episodio particolarmente carico di
tensione drammatica e psicologica: il primo avvistamento della nave di soccorso Argus e il disperato
sconforto nel vederla scomparire all’orizzonte. Il pittore mette in scena un graduale crescendo di
emozioni che vanno dallo scoramento alla speranza, sino alla delusione: un anziano marinaio regge
il corpo di un compagno ormai privo di vita, il cui incarnato è reso in maniera estremamente cruda;
altri uomini aiutano un marinaio a salire sopra un barile perché possa farsi vedere dalla nave
sventolando una camicia; altri ancora si abbandonano all’agonia. Dal punto di vista strutturale la
scena è costruita su uno schema a doppia piramide e dominata da due spinte contrarie: l’onda
montante dei naufraghi protesi – la forza del mare e del vento che gonfiano la vela. Guardando
questi personaggi ciò che resta è la loro bellezza e imponenza: i loro corpi assomigliano a quelli
degli eroi antichi e dei modelli statuari classici, come per esempio il Galata morente. Géricault
trasforma un episodio di cronaca in un dramma senza tempo: non più gloria ed eroismo, bensì morte
e disastro. Un’ulteriore chiave di lettura è offerta dal vecchio marinaio sulla sinistra, unico
consapevole del fatto che lui e i suoi compagni non potranno essere tratti in salvo = naufragio degli
ideali eroici/dei corpi statuari di natura strettamente accademica ai quali si era ispirato.
• Ritratti di alienati , Théodore Géricault: dalla fine del 1821 Géricault esegue una serie di ritratti di
malati mentali per il primario dell’ospedale psichiatrico della Salpêtriére di Parigi. I ritratti mirano a
restituire i segni del disordine mentale di persone affette da monomanie quali il gioco d’azzardo, il
furto, la cleptomania…I volti non presentano però tratti esasperati, una mimica grottesca o
aggressiva: il loro turbamento si manifesta negli sguardi fissi, febbrili e diffidenti.
• Scene dei massacri di Scio , Eugène Delacroix (1824)/Museo del Louvre &nd