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LA FOTOGRAFIA SICURA DI SÉ (1930-1950)

- Dopo la prima guerra mondiale è difficile distinguere in fotografia il documento utile e la ricerca

artistica. Nei suoi impieghi utilitari (es. pubblicità) la fotografia interpreta e filtra il reale + partecipa

ai grandi movimenti internazionali dell’avanguardia artistica e, con l’ascesa dei periodici illustrati,

diventa un potere con cui il potere deve fare i conti.

- 1930: momento eccezionale di libertà nella circolazione delle idee e della immagini; questo

momento poi viene interrotto, ma rimane una concezione idealistica ed umanistica che finisce negli

anni ’50.

- Dagli anni ’20 agli anni ’50 = fotogiornalismo.

- 1923: viene creata una macchina fotografica che può usare una pellicola cinematografica in rotolo

(si chiama Leica). Allo stesso tempo venivano perfezionati gli obiettivi: più luminosi e permettono

tempi di esposizione più rapidi e maggior definizione. Intanto le pellicole diventano sempre più

sensibili. L’apparecchiatura diventava man mano più leggera + con il telemetro con sette obiettivi

intercambiabili di focali diverse è possibile girare intono al soggetto e variare le angolazioni di

ripresa.

- Negli anni ’20 è il testo che determina continuità dell’argomento (le immagini si succedono isolate);

l’uso di lastre di vetro implicava la discontinuità. Poi invece si passa ad una serie di immagini

realizzate dallo stesso fotografo nello stesso stile => si inizia a disporre più immagini e a giocare sul

loro accostamento e la loro continuità.

- Le agenzie iniziano a diventare il luogo in cui si progettano i reportages (si inizia a pensare il

reportage come insieme conseguente e completo di immagini).

- Per i viaggi che deve intraprendere e per la necessità di avere ancoraggi al riparo dalle vicissitudini

politiche e belliche, il fotoreporter deve cambiare varie volte cittadinanza.

- Ci sono anche molti fotografi locali, sedentari + ci sono anche fotoreporter famosi che sono

diventati famosi anche in altri campi della fotografia.

- L’ascesa del nazismo e l’aumentare dei pericoli fa sì che il fotogiornalismo smetta di evolversi. Dal

1934 smette di evolversi in Germania e si diffonde negli USA.

- Con il tempo si manifesta un fenomeno contrario a quello di cui abbiamo parlato prima: ora sono le

fotografie isolate ad assumere importanza come opere originali di un artista creatore.

L’obiettivo da conseguire da ogni fotoreporter è il libro (un riassunto di tutta la ricerca realizzata

dal fotoreporter) e non più l’articolo illustrato.

 Valorizzazione della fotografia come opera separata e successo singolo. Nascono anche gli

annuari = antologie di immagini fotografiche (anni ’30).

 Dignità della fotografia come opera d’arte.

- Epoca d’oro del fotogiornalismo = 1925-1935. In questo periodo gli autori-fotografi iniziano a far

rispettare la loro personalità di artisti. Poi però la guerra e i regimi frenano la libertà d’espressione

= i fotogiornalisti diventano corrispondenti di guerra.

Nonostante questo il movimento sia cominciato in Europa, esso continua negli USA e in Canada:

anche la creazione della rivista “Life” (1936) è caratterizzata dall’apporto di esuli tedeschi e lo

stesso vale per molte agenzie americane. “Life” è la prima rivista pianificata dall’inizio alla fine

(editore Henry Luce); si punta sulla qualità di stampa eccellente e indici costruiti intorno ai grandi

reportages della settimana e al grande articolo che deve far entrare il lettore nell’intimità della vita

di un personaggio famoso/nell’attività di un’istituzione famosa.

- Smith: entra nel 1939 nell’equipe di Life, ma ne esce nel 1941 e durante la guerra lavora come

corrispondente sui fronti del Pacifico. Nel 1947 rientra a Life e comincia l’epoca dei suoi migliori

reportages. Nel 1956 conosce Lorant che lo invoglia a realizzare un libro su Pittsburgh (metropoli

industriale); il libro esce nel 1964 ma non vende e non soddisfa Smith. Nel 1958 Smith si mette a

lavorare ad un’enorme autobiografia che, troppo ampia, non può essere pubblicata. Va a poi a

lavorare come fotoreporter in Giappone. La sua vita è caratterizzata dall’intransigenza morale

sull’impiego delle immagini = vuole essere padrone delle sue immagini dall’inizio alla fine,

compresa la pubblicazione. Non è mai soddisfatto del proprio lavoro e molti progetti, che lo

deludono, non vengono portati a termine. Egli è consapevole del disaccordo fra l’obiettività del

fotogiornalista e la soggettività del grande fotografo creatore di immagini ed è conteso fra queste

due prospettive. Con la sua intransigenza professionale e lo stile eroico e drammatizzato Smith

porta al culmine le contraddizioni del reportage classico.

- Per sottrarsi alle pressioni e allo sfruttamento alcuni fotografi si riuniscono in cooperative (es.

agenzia Magnum, Parigi, 1947). Il primo dei padri fondatori di Magnum è Robert Capa.

- Il reportage implica una scissione fra espressione personale e recupero da parte dei sistemi

ideologici ad uso delle masse. Solo pochi autori mantengono il contatto con la cruda verità, perché

non frenano la loro sincerità espressiva.

Felling: fotoreporter in proprio = fotografa cadaveri, persone in fuga dal pericolo, assassini etc. =

immagini assolutamente scioccanti. Il Museum of Modern Art ne organizza una mostra (1944).

Finisce poi per lavorare per riviste di moda: la fotografia di moda attinge al fotoreportage per

rinvigorirsi.

- Molti fotogiornalisti vogliono evitare la traduzione del mondo dello spettacolo cui portava la

politica fotografica di Life e si uniscono per non essere irreggimentati. In questo contesto nasce la

Photo League. Le sue origini sono nel movimento dei fotografi operai nato in Germania negli anni

’20. Dal 1936 la lega si sviluppa come organismo per la difesa della qualità e della sincerità.

- A inizio anni ’40 alcuni non credono più nella fotografia diretta e si orientano verso la fotografia di

ricerca. In questo momento la leage accoglie anche questi fotografi => diventa un’organizzazione

rappresentativa di tutti i fotografi degli USA. La League finisce nel 1951: durante l’atmosfera

inquisitoria presente in tutto il paese, un procuratore generale la include fra le organizzazioni

totalitarie, fasciste, comuniste e sovversive.

- Strand: dal 1915 uno dei primi autori di fotografie astratte; poi non fa più questo tipo di fotografie

e si dedica a produrre libri su diversi paesi (es. Ghana). Queste fotografie appartengono al purismo

fotografico che va da Weston ad Adams.

- In fotografia l’astratto può essere figurativo, vd ricerche di Bruguire negli USA. Stieglitz ed Eugene

spingono Bruguiere ad esplorare le risorse plastiche della fotografia => dal 1912 lui inizia ad

eseguire sovrapposizioni che sfociano nell’astrazione + manipola la luce. Lui dice che la fotografia

può esistere come cosa in sé, al di fuori del soggetto. Esempio di esiti dell’avanguardia. Quando

Moholy-Nagy arriva negli USA (1937) e fonda il New Bauhaus si fondono il radicalismo delle

avanguardie europee con la spontaneità delle esperienze formali americane. Grazie ai grandi

membri del Bauhaus l’astrazione trionfa e porta gli Stati Uniti all’avanguardia della fotografia

mondiale.

- La fotografia viene influenzata anche dalla corrente surrealista. I surrealisti hanno il dovere di non

rispettare le regole => tutto è surrealista per chi sa vederlo in questo modo. La fotografia

surrealista è libertà di mettere a soqquadro le tecniche consentite e scoprire il mistero del banale

=> le composizioni risultanti possono essere interamente manipolate (es. collages) oppure anche

registrazioni povere dell’insolito quotidiano. La fotografia è l’inconscio della visione che scrosta

l’occhio e lo spirito dalla routine. Si vuole superare la distinzione fra arti classiche e la fotografia è

un mezzo alla portata di tutti e che quindi terrorizza i borghesi.

Nel desiderio di trasgredire le frontiere fra arti molti pittori surrealisti si sono serviti di fotografie.

- La ricerca fotografica dalla metà degli anni ’20 alla guerra ha un carattere internazionale = come il

fotoreportage la ricerca artistica fiorisce a Praga, Budapest, Parigi, Londra e Berlino.

- La Parigi fra le due guerre è un luogo di idee e creazioni (es. presenza di Man Ray). In questo

contesto ognuno lavora per sé e tutti sono amici (legami fra pittori e fotografi).

Anni ’30 a Parigi = dibattito in merito allo status artistico della fotografia.

- Ungheria: passaggio dal pittorialismo dell’anteguerra ad una fotografia folklorizzante più vigorosa,

ma non antitetica al pittorialismo. 1920: con il soffocamento della repubblica socialista e la vittoria

del nazionalismo spingono i giovani, che potrebbero alimentare la fotografia d’avanguardia,

all’esilio. Tra la fine degli anni ’20 e l’inizio degli anni ’30 arriva in Ungheria lo stile della “Nuova

obiettività”. Coesistono una fotografia nazionalista che cerca di conservare l’immagine del passato

e una fotografia cosmopolita, pronta a tutte le rivoluzioni estetiche.

- Fra le due guerre e fino agli anni ’50 riviste, annuari ed associazioni favoriscono la circolazione delle

correnti estetiche: in Spagna si concentrano varie tendenze internazionali. Come in Germania le

costrizioni politiche soffocano questa fioritura intellettuale.

- Presenza della fotografia nella società è talmente importante che le istituzioni non possono

disinteressarsene. La legislazione statunitense permette donazioni detraibili dalle imposte e questo

favorisce il formarsi di sezioni e collezioni di fotografie nelle università e nei musei. Queste

condizioni non ci sono in Europa, dove le associazioni e i musei dedicati alla fotografia non vengono

supportati da donazioni. Iniziano ad essere scritte le prime storie della fotografia.

- Sembra essere sempre più possibile conciliare la professione di fotografo con le più alte ambizioni

del pensiero e dell’arte. Per un momento sembra che le realizzazioni del fotogiornalismo

conferiscano al fotografo il prestigio del testimone e del moralizzatore = il fotografo dà voce alle

grandi verità umane (vd Gruppo dei XV in Francia e mostra The Family of Man negli USA).

- Per difendere l’aspetto creativo della professione del fotografo si tengono, in Francia, le mostre del

Rectangle (movimento creato da Sougez, animatore del Gruppo dei XV).

Il Gruppo dei XV è ricco di stili: dal reportage alla fotografia astratta + vuole difendere la qualità e la

dignità del mestiere; viene ammesso il surrealismo ma, in l

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
40 pagine
17 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher GiuliaS95 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della fotografia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Zanchetti Giorgio.