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Basilica di san lorenzo a milano: architettura paleocristiana costruita fuori le mura cittadine. pianta a
tetraconco (un quadrilatero con torri quadrate agli angoli raccordate da doppie esedre ad arco di cerchio con
colonnati a due piani che sfondano i lati e danno vita ad un ambulacro, un corridoio quasi circolare.
Nell’incrocio tra torre e spazio centrale c’è un pilastro che sorregge la cupola (crollata poi e rifatta nel 500
con a base un tiburio ottagonale). Giochi di luci e di ombre. Ai lati c’erano sacelli minori dedicati a santi
(non si sa funzione di queste cappelle). Sono a forma ottogonale (l’ogdoade, il numero otto e la sua
trasposizione geometrica avranno molta fortuna nella teologia e architettura cristiana). La basilica ravennate
ha subito molti influssi da edifici orientali, come santa sofia (come il grande spazio centrale fatto di colonne
ed esedre). Pareti marmoree con stucchi colorati e mosaico dorato nella volta. La cappella di sant’aquilino è
la maggiore. Pianta ottogonale. Scansione geometrica al suo interno, sobrietà all’esterno VS luminosità e
lusso dei rivestimenti interni (ripreso dal modello orientale).
Mausoleo di galla placidia a ravenna: simboli dell’architettura ravennate. Pianta quadrata con copertura a
volta semisferica da cui partono 4 bracci della croce. Paramenti esterni in laterizio, arcatelle cieche e
corniche a dentelli sotto il piano d’imposta del tetto. Ricco all’interno, rivestimento di crustae marmoree
fino alle punto di innesto delle volte. Sopra mosaici (tutti molto sul blu, verde e oro). Ora isolato edificio,
prima no (faceva parte della chiesa di santa croce come mausoleo). Mosaici tridimensionali, immagini
plastiche, imitazione della realtà.
Basilica di sant’apollinare nuovo a ravenna: fondata da teodorico poi riconsacrata dal culto ariano a cattolico
dall’arcivescovo agnello. Tipo architettonico della basilica romana, ma rinnovato dall’abside poligonale e
dalla decorazione. Mosaico presente in tutte le superfici della navata centrale. Al tempo di agnello si devono
i mosaici del registro inferiore e mediano: il principale riprende la tipologia di fregio processionale. Al
tempo di teodorico si devono le parti iniziali del registro principale e intero registro superiore (viene
raffigurato il più antico ciclo evangelico con mosaici oro e conchiglie blu).
Basilica di san vitale a ravenna: basilica compiuta successivamente alla conquista bizantina: facciata lascia
studiosi disorientati (tripartita). Interno vera e propria basilica. Architetto era occidentale e maestranze
invece orientali e locali (la cupola era di origine italica). Riprende il modello architettonico bizantino con
una pianta a doppio ottagono e molto mossa; uso della luce all’interno permette alone di mistero. Troviamo
mosaici sull’arco trionfale, nel presbiterio, nell’abside (qui pannelli con Giustiniano e Teodora, dove hanno
una forte posizione rilevante, comunicano lusso e il cerimoniale di corte, anche se a livello tecnico non
rappresentati alla perfezione). Le rappresentazioni al suo interno sono convenzionali e simboliche, su sfondo
astratto con indifferenza per la resa dello spazio, ma volti naturalistici.
5 – il concetto di medioevo
Il termine medioevo nasce durante il 1500 dall’umanesimo italiano. Indica un fenomeno circoscritto, ma che
ha subito variazioni nel tempo, indicando di volta in volta epoche storiche di durata differente. Il termine
nasce con connotazioni negative come barbaria media e altre tutte negative. Il testo più antico in cui si usa
l’espressione medium aevus è utilizzato per classificare un periodo di declino seguito al tempo felice
dell’antichità in un’epistola di petarca del 1373. Da allora il termine verrà sempre utilizzato per etichettare
un’età di presunta decadenza. A cellarius si deve la tripartizione delle epoche in modo definito: età antica,
medioevo ed età moderna. Così spesso è stato attribuito un ruolo secondario al medioevo rispetto alle
epoche che lo hanno preceduto o seguito. Malgrado vari sparuti interessi per il medioevo in ambito
moderno, il medioevo è sempre rimasto però con una connotazione negativa. Nelle vite di Vasari compare
per la prima volta il termine rinascita come sostantivo da opporre ad un’epoca precedente e decadente da
identificarsi con il medium aevum petrarchesco.
6 – il passaggio dall’età tardo antica al Medioevo
Con il sacco di roma del 410 di Alarico re dei visigoti, anche l’italia viene travolta dai barbari. Questi, pur
conservando le loro strutture sociali e tradizioni, non si presentano in questa fase come popolazioni del tutto
estranee ai valori della civiltà romana (come i goti profondamente romanizzati e convertiti all’arianesimo).
Tuttavia ad esempio i longobardi, popolazione scandinava scarsamente romanizzata, sotto il re alboino
invado l’italia nel 586 conquistando gran parte della penisola ad eccezione degli enclaves come ravenna,
napoli, amalfi ecc. per arrivare fino al sud e fondare la Langobardia Minor con ducati di Spoleto e
Benevento. Invasa l’italia si diedero a continui saccheggi che portano ad una frammentazione della penisola,
prima unita sotto i romani, e come conseguenza di ciò una certa rottura con i legami della tradizione
culturale e artistica della tarda antichità (come con i goti). I longobardi infatti porteranno loro leggi, le loro
strutture socio economiche e la loro amministrazione fatta di un sistema di ducati autonomi legati solo da
vincoli di fedeltà al re. Anche in ambito artistico le cose cambiarono: l’arte longobarda era caratterizzata da
un linguaggio aniconico (privo della figura umana), astratto e decorativo e scarsamente influenzata quindi
dalla cultura romana (solo nell’età di Agiulfo si tenderà a mischiare i due stili). Dallo scambio reciproco
deriverà un nuovo linguaggio inedito e originale, non più classico o barbaro, una sorta di volgare figurativo
che rappresenta il nucleo generatore del codice linguistico dell’arte medioevale. Questo linguaggio trova
piena espressione nella Rinascenza Liutprandea nella prima metà dell’8 secolo, in particolare a Cividale del
Friuli (altare di Ratchis e il tempietto di santa maria in valle) . di datazione incerta sono invece i dipinti
murali di santa maria foris portas a castelselprio. Con i ongobardi aquista sempre più importanza la
metallotecnica (costruivano infatti molte armi in metallo) per mezzo della damaschinatura, un procedimento
orientale che consisteva nel battere insieme alla lamina d’acciaio varie lamelle in metallo più tenero,
applicate con un disegno a fasce intrecciate. I motivi decorativi utilizzati in questi manufatti sono di stile
animalistico, con figure stilizzate di animali disposte sull’intera superficie dell’oggetto o come accadrà più
tardi per influssi orientali, tale decorazione si trasforma in un complesso sistema di nastriformi, estesi su
tutta la superficie. Questa tendenza a riempire tutti gli spazi è nota come horror vacui. Questo stile
animalistico passerà poi anche all’oreficeria e alla scultura per poi passare anche alle miniature dei codici
prodotti presso i monasteri irlandesi. L’oreficeria assumerà un ruolo guida all’interno della metallo tecnica.
Numerose erano la pratiche di produzione come fusione, sbalzo, filigrana ecc). lo stile utilizzato era quello
policromo che consisteva all’inizio nell’inserimento su lamine d’oro di granati e almandini entro castoni
isolati e rilevati. Ma a partire dal 5 secolo alle pietre vengono associati smalti e paste vitree, inserite dentro
un reticolo di cellette ad alveolo secondo un complesso disegno geometrico.
7 – la rifondazione di un impero cristiano: carolingi e ottoni
I franchi nelle gallie influenzeranno molto la storia europea. Sotto i merovingi tra il 5 e 6 secolo i franchi si
espanderanno a cui segue però una progressiva crisi dell’autorità regia a causa dell’ascesa nobiliare che
cercherà di imporre sempre più il suo potere. In primis pipino e sui figlio carlo martello che vinceranno gli
arabi a poitiers nel 732. L’ascesa dei pipinidi è appoggiata dalla chiesa ed essi contraccambiano
appoggiando Bonifacio. Forte di queste alleanza, pipino il breve, filio di martello, deporrà nel 751 childerico
3 e si farà eleggere re dei franchi. Con lui inizia la dinastia dei carolingi, il cui massimo esponente sarà carlo
magno. Questo sarà figura chiave del medioevo europeo. Assumerà il potere alla morte del padre pipino nel
768 e nel 774 scenderà in italia conquistando anche la Langobardia maior e assumendo il titolo di rex
francorum et langobardorum. Si espanderà anche in spagna e nell’europa centrale assoggettando molte
popolazioni al cristianesimo. Alla fine dell’8 secolo tutto il mondo occidentale è sotto il suo controllo
facendo nascere così un nuovo impero sancito nell’800 con la sua incoronazione come imperatore nella
notte di natale da papa leone 3 nella basilica di san pietro in vaticano. Magno voleva essere considerato
erede di costantino, quindi erede e restauratore dell’impero romano. Alla sua morte l’impero entrerà in crisi
e spartito tra i suoi eredi a verdun, si dissolve completamente nell’888 con la morte di carlo il grosso. Non
sparirà l’ideale imperiale però, tenuto in vita dai nobili come la distania degli ottoni che avocherà a sé
l’eredità imperale dei carolingi nelle terre orientali del regno (germania) e si farà incoronare imperatore a
roma nel 962
8 – il ritorno all’antico
Per promuovere il suo programma politico carlo magno, che ha come modello l’impero romano e come
alleata la chiesa di roma, alle popolazioni assoggettate l’imperatore conierà la renovatio imperii. Punto
nodale della renovatio era la creazione di una cultura omogenea, cristiana e imperiale. A tale scopo
concorrono le fondazioni di scuole presso la corte, di cattedrali e monasteri, la riforma della scrittura con la
canonicazzione nella minuscola carolina, l’adozione del latino come lingua ufficiale, la riscoperta dei testi
classici, la revisione di quelli sacri e l’imposizione in tutto il dominio della liturgia romana. In campo
artistico si assiste quindi ad un recupero dell’arte antica e paleocristiana in un vero revival di forme e
modelli classici, mediati o influenzati dal mondo bizantino o irlandese. Come l’altare di sant’ambrogio.
Simboli di questa renovatio sono la staturetta bronzea di Metz con la raffigurazione di carlo magno a cavallo
che riecheggia la statua equester di marco aurelio. Campo privilegiato della committenza carolingia è
l’architettura: carlo magno erige ben 65 palaziz imperiali, 16 cattedrali e 232 monasteri (fioritura del
monachesimo con la regola di san benedetto