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Hotel Tassel, Bruxelles 1893-1895 Edificio unifamiliare su più piani, contesto
urbano. L’edificio prende il nome dal
committente.
Casa a cortina, ha due lati ciechi, poca
illuminazione
L’illuminazione giunge solo dai due lati corti
dove vi sono delle finestre
Molti ambienti sono bui cosi Horta inserisce
due lucernari: uno sopra la scala (posizione
centrale) in modo da illuminare la casa.
La scala dividene così un elemento quasi
monumentale
Inserisce un lucernario anche al primo piano
sul giardino di inverno
Le forme geometriche sono un omaggio al
committente (era un professore di geometria
analitica)
La pianta del vano di entrata è ad ottagono,
la porta è a vetri, vi entra molta luce
Elementi bow windows: struttura metallica
e vetro cattura la luce, struttura leggera e
sottile amplifica la facciata portando luce
Vi è un forte approccio decorativo:
Lampadari (a foglie)
Parete scale (floreale)
Sopra la porta (fiori e curve)
Sui vetri (rami e fiori)
Pavimento a mosaico
Parapetto scala in ferro
Le decorazioni abbelliscono e definiscono la
struttura dello spazio
I serramenti interni sono tutti a vetrate, luce
e continuità visiva degli spazi
La volta sopra l’ingresso è decorata
Balconcino mezzanino e colonne in ghisa che sostengono gli archi curvi metallici che
sostengono la volta decorata e la rampa della scala
Il capitello non è classico ma è concepito come un influorescenza: rami che collegano i pilastri
alle travi avvolgono le scale
In Horta non vi sono elementi stilistici classici, trae modelli solo dalla natura rami che
crescono: movimento e vitalità
Horta usa il ferro materiale per costruzione, lo rende vivo con forme naturali
Sul giardino di inverno pone uno specchio sulla parete in quanto: ampia lo spazio e riflette la
luce
Hotel Solvay, Bruxelles, 1894-1898 Scala imponente
Presenza di lucernari
Elementi in ferro e legno rampicanti
Hotel Van Eetvelde, Bruxelles, 1895-1897, ampliamento 1898-1901
Dettagli in legno (intrecci)
Particolarità del camino
Arredi fissi inglobati nell’architettura
Maison Du Peuple, Bruxelles, 1895 (demolita nel 1965) Sede del partito socialista belga
Edificio polifunzionale conteneva
negozi ed auditorium
In facciata la struttura del
serramento prendeva predominio sulla
struttura portante
Edificio con struttura metallica
I vuoti in facciata prevalgono sui
pieni
L’auditorium presentava struttura a
travi reticolari che scaricano il peso,
mentre gli elementi verticali venivano
inclinati ed addossati alla muratura
sicché non si ponessero fra spettatore
e palco, spazio interno libero
Henri Van De Velde (1863-1957)
Pittore ed architetto belga, è ricordato per la sua teoria della linea frusta:
Ogni linea rappresenta una forza, la linea curva però, essendo caratterizzata da una serie di punti non
allineati, è un insieme di forze disposte verso ogni direzione.
Tracciando una linea curva si fissa sul foglio tutta l’energia di chi l’ha tracciata.
Anche in Van de Velde troviamo la volontà di controllare ogni aspetto del progetto, sino ad arrivare,
addirittura, alla coerenza dei vestiti da indossare a casa con il programma figurativo presente nella stessa.
Disegnava gli abiti della moglie e anche quadri: tutto doveva essere coerente con l’ambiente: opera d’arte
totale.
Hector Guimard (1867-1942)
Famoso per il progetto delle stazioni della metropolitana di Parigi, Guimard fu soprattutto un importante
interprete di quelle soluzioni volte a far convivere i nuovi materiali con gli stili preindustriali.
Sala per concerti Humbert des Romans, Parigi, 1898-1901
Pianta: viene impaginata con grafica Art Noveau, angoli con
elementi curvi e naturali, calligrafia del titolo con curve.
Estetica: tutti gli ambiti: arti visive e grafiche
Sezione: 3 archi all’ingresso, sala piano superiore,
carpenteria lignea e metallica (prefabbricati)
Utilizzo di carpenteria in legno e metallo, con l’intento di
ricreare, tramite fitti elementi verticali incurvati che si
diramano verso l’alto, l’ambientazione della foresta.
Castel Beranger, Parigi, 1897-1898 Edificio residenziale costitutito da
appartamenti di lusso da destinare
all’affitto
Costruito contenendo i costi
nonostante vennero portati acqua, gas e
telefono in ogni appartamento
Prospetto:
Aspetto medievaleggiante (utilizzo
di pietre e mattoni)
Torre: slancio verticale
Stratificazione in facciata dei vari
materiali (pietra ferro laterizio)
Progettazione fatta per
assemblaggio di parti
Diversi appartamenti e diverse scale
Appartamenti per piccola e media
borghesia:
Cromatismo dei materiali
Aspetto fantasioso-fantastico
goticheggiante
Planimetria:
Appartamenti diversi
Non vi sono corridoi
Unico ambiente
Utilizzo di Mattoni in vetro soffiato
artigianali per dar luce al vano scale
(innovazione per l’epoca)
Ricorrenza nel progetto decorativo
(formelle decorative all’entrata e fontana
nel giardino) di una superficie che ricorda
una colata lavica
Fontana in ghisa prefabbricata,
lavora sulla superficie non sulla linea
Stazioni della metropolitana di Parigi, 1900 Affidategli dalla società di gestione
della metropolitana, dopo che nessun
progetto presentato al concorso indetto fu
ritenuto adatto (l’affidamento venne deciso
anche perché la fama di architetto affidabile
dal punto di vista del contenimento dei
costi, grazie all’opera Castel Beranger)
Utilizzo di pezzi prefabbricati, in
ghisa e ferro componibili in maniera
differente creando vari motivi
Innovazione tenica (metropolitaa) è
un opera di ingegneria moderna
La grafica della scritta Metropolitan
in stile Art Nouveau
Vetro + metallo: da un aspetto
artistico a un materiale industriale come la
ghisa (arte applicata all’industria)
Antonì Gaudì (1852-1926)
Tutto il suo lavoro è concentrato a Barcellona ed è il risultato della reinterpretazione della cultura catalana.
Questo fatto la rese tra l’altro congeniale al programma politico del partito indipendetista.
L’architetto lavora principalmente con i materiali tradizionali, senza redigere progetti esecutivi ma
dirigendo passo a passo tutto il cantiere.
Casa Vicens, 1883-1885 Lavoro artigianale
Cultura spagnola e catalana
Aspetto arabeggiante riferimenti geometrici
Ceramica a scacchiera di derivazione araba
Uso del ferro (modernità) usa poco nuovi
materiali
Gotica/neoclassica guglie nel tetto (comignoli),
archi a sesto acuto
Aspetto fantasioso
Facciata lavorata su più strati: pietra (liscia e
ruvida), ceramica,laterizio
Utilizza molto colore sensibilità artistica
Decorazioni naturalistiche e geometriche
Interno:
Scacchiera blu e gialla con stampe di fiori
Chiusure arabeggianti
Soffitto grottesco
Palazzo Guell, Barcellona, 1885-1889 Struttura sobria e austera (fredda) non simmetrica
Compare l’arco parabolico, reinterpretazione
dell’arco gotico e struttura ricorrente in Gaudì
I camini, elementi tecnici, vengono trasformati in
sculture, mentre i tetti sono resi praticabili (altre due
ricorrenze tipiche fra le opere di Gaudì)
Un lucernario verticale da luce agli interni, creando
un atmosfera “arabeggiante”
Nel piano seminterrato sono presenti grossi pilastri
a fungo con capitelli ampiamente sovradimensionati
(l’effetto estetico è la percezione dello sforzo che il
pilastro sta compiendo per sostenere la struttura)
Nella facciata interna sono ricorrenti i Bow Window
Rinnova la struttura con materiali tradizionali quali
pietra e legno
Collegio Teresiano, Barcellona, 1888-1889 Edificio conventuale
Presenza di archi parabolici (reso
triangolo) che fungono da merlatura e
coronamento al palazzo
Tutto in mattoni e in pietra grezza
(ogni mattone è lavorato in modo
diverso)
Corridoio (interno) centrale, stanze
a destra e sinistra (spazi comuni e celle)
sequenza di archi parabolici intonacati di
bianco
Tutta la struttura è costruita in
laterizio
Un corridoio interno è realizzato
tramite l’accostamento di numerosi archi
parabolici. Questi dipinti di bianco, grazie
alla luce delle finestre poste fra uno e
l’altro creano un’atmosfera eterea.
Cripta della colonia Guell, Barcellona, 1898-1917
Realizzata per il sig.Guell, il quale voleva costruire un quartiere operaio: fu realizzata solo la cripta a causa
della morte prematura dell’architetto. In quest’opera compare un elemento che
Gaudì ripeterà poi nelle successive: il pilastro
inclinato, questa soluzione risultava
congeniale all’architetto poiché questo
voleva riprendere la corteccia di un albero
L’inclinazione dei pilastri viene stabilità
secondo un modello empirico in grado di
visualizzare la direzione della risultante delle
spinte superiori
L’architettura è lapidea con lavorazione
grossolana, in maniera da armonizzarla
perfettamente alla natura che la circondava
Sul soffitto vi sono ceramiche colorate,
empatia struttura-natura
Gambe delle sedute: zampe di insetti
A proposito di questa opera, si riporta un ragionamento dell’architetto, il quale affermò che ciò che è
meccanico non è bello: il meccanico è uno scheletro privo di carne, la carne è rappresentata dall’armonia,
ovvero dall’arte.
Il fatto di voler ricreare un’architettura che sembri creata dalla natura e non dall’uomo ci giustifica a
definire quello di Gaudì come un atteggiamento demiurgico.
Parco Guell, Barcellona, 1904-1914 Posizionato su una collina, vi sono due
padiglioni d’ingresso
La struttura è in muratura grezza e rustica
Le forme sono arrotondate
Vi è un aurea goticheggiante
Creatività fantasiosa
Le coperture sembrano in marzapane
Doppia scala con al centro una fontana a
forma di geco, molto colorata che porta al
mercato coperto sottostante la piazza con vista
della città
La piazza è sorretta da imponenti colonne
Gaudì non modifica le curve di livello della
collina