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ANALISI: "ARCOBALENO"
Abbiamo in questa poesia una dimensione alchemico-cabalista, cioè legata agli elementi, alla magia, e ai numeri (cabala è un termine arabo per definire
l'aspetto numerico), con la quale il poeta gioca e si diverte.
È una prosa lirica in italiano, che manca della forma in strofe e versi, ma che contiene figure grafiche e retoriche che sostituiscono l' "a capo" (il "[…]", figure
foniche e che esprimono sensazioni, analogie, combinazione dei cinque sensi).
Nella prima parte della poesia il poeta si rivolge ad un "tu" simbolico. Per identificare i colori dell'arcobaleno, gli anni dell'artista e la data di compleanno usa i
numeri arabi (7, 36, 7). Il fatto di richiamare la data di compleanno è un voler definire analogicamente il senso del tempo. Effetti legati ai sensi:
• vista -> "rallumina il viso disfatto dalle antiche stagioni" (il passato)
"luna" la luce della luna crea un'atmosfera misteriosa e stravolta (De Chirico), come in sogno. Il poeta esprime qui la sua attesa enigmatica
da decriptare. Atmosfera classica reinterpretata in chiave contemporanea.
"i colori del mattino" sono i colori freschi, che caratterizzano i sogni del mattino, quelli che si avverano (attività ipnagogica)
"topazio" *
• udito -> "voci" accompagnate fedelmente dai "cani"
• olfatto -> "il profumo di certe notti affogate nelle ascelle di topazio" * sinestesia (vista+olfatto, combinazione di due sensi)