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PARTE FINALE DEL ROMANZO - FINE CAPITOLO 10
Il padre di Assuntina è in coma e Gadda si dilunga a descriverci la camera dove giace il moribondo e c'è un oggetto in particolare che attira la sua attenzione, una padella di maiolica, si tratta di un oggetto usato normalmente per soddisfare i bisogni fisiologici. Non è un oggetto di origine popolare, ma di prima classe, infatti è un dono da parte di Liliana insieme ad altri oggetti fuori luogo, sempre donati da Liliana, si tratta di oggetti non consoni con l'ambiente, indicano quindi la generosità da parte della donna. Inizia poi il colloquio con Assuntina, una giovane donna la cui sensualità è percepita da Ingravallo dal primo momento che la conosce e la sua sensualità si rivedrà nell'ultima parte del romanzo. Ingravallo riflette del fatto che Liliana si sia comportata così bene con una persona che in realtà non ha mai ricambiato, il commissario durante il.Il colloquio utilizza un tipico della modalità degli interrogatori, cioè il blef e fa capire ad Assuntina di essere a conoscenza della verità, ma in realtà non ha nessuna prova, ma sospetta del fidanzato, è un blef che funziona perché Assuntina sbianca e parte l'attacco del commissario verso Assuntina, cercando di farle dire la verità. A questo attacco Assuntina risponde in maniera istintiva e diretta dicendo di non essere stata lei, ma il punto è che in realtà Ingravallo non l'ha accusata di nulla, quindi in questo caso si verifica un meccanismo psicologico che è stato indicato fin dal diritto romano e che si può riassumere nella frase: "excusatio non petita eccusatio manifesta" una scusa non richiesta si trasforma in una colpevolezza ed è il meccanismo della verneinung, cioè una negazione che nasconde una affermazione, una sorte di confessione, meccanismo inconscio studiato da Freud.
Quindi in questa negazione, che è una risposta ad una accusa non formulata, si intuisce una complicità della ragazza al delitto di Liliana, tutto ciò blocca Ingravallo e intuisce qualcosa che prima non aveva considerato, ma che non è molto chiara, l'espressione della ragazza lo induce a riflettere su tutto il suo percorso investigativo, sulle ipotesi che ha elaborato e a ripentirsi quasi e rimette in discussione tutto il percorso, il romanzo quindi si chiude su questo "quasi" che Gadda definisce apocope drammatica, ed è carico di una forte ambiguità che lascia aperte tante possibili soluzioni. Alla fine, la risposta di Assuntina fa sì che il romanzo si chiude con un dubbio, ma all'interno del romanzo sono presenti degli indizi che Ingravallo non coglie, ma Gadda li dà al lettore. C'è un piccolo particolare che sottolinea la possibilità che la colpevole del delitto sia Assuntina, ma non possiamoSaperese è la stessa cosa che sospettasse alla fine Ingravallo. Gadda chiude il romanzo totalmente nel dubbio. Il dettaglio è da cogliere nel momento della risposta della ragazza, nell'immagine di Assuntina che sbianca e le si forma una riga in fronte nera verticale, tutto ciò rimanda alla figura di Giuditta in un quadro di Caravaggio. (Giuditta è una eroina ebrea che si offre ad Oloferne, re dei nemici di Israele, ma con l'unico scopo di vendicare il proprio popolo e durante la notte sgozza Oloferne con una spada ed è un soggetto rappresentatissimo nella pittura barocca e gli spunta la riga in fronte mentre compie l'atto con la spada). Segnale molto importante che indica che Assuntina sia la colpevole, ma c'è qualcuno si pensa che l'abbia aiutato, non soltanto il fidanzato, ma anche un'altra figlioccia di Liliana, ma questa rimane solo un'ipotesi di alcuni commentatori, basandosi sul delitto delle due sorelle.
Ho compiuto a Roma. Il nocciolo fondante del romanzo poliziesco è quello di ristabilire un ordine a partire da un evento che ha sconvolto l'ordine, è il compito dell'investigatore ricostruire tutto ciò.
Su questo finale possiamo identificare due linee identificative, proposte da un lato da Giancarlo Roscioni e dall'altro Guido Guglielmi ed entrambi partono dalla considerazione della non soluzione, del paradosso gaddiano, che non arriva a un compimento. È diversa la valutazione che viene data da Roscioni che tende a sostenere come il finale confermi l'idea di un pasticcio, di un nodo, garbuglio della realtà di fronte alla quale la ragione, il tentativo gnosologico razionale, deve cedere le armi e risulta così sconfitto. La volontà di Gadda di lasciare in sospeso questo finale sottolineerebbe questa sconfitta nosologica della ragione che nonostante il tentativo di penetrare nella infinita rete delle ipotesi ordinate del reale.
è costretta adammettere che il groviglio non si scioglie. È una conferma della complessità del reale e dell’impossibilità diraggiungere la visione del reale per quanto complessa. Diversa è la valutazione di Guglielmi: non si tratta divalutare la soluzione finale, il fatto il non chiudere il romanzo con una chiusura decisa rimanda ad un altroconcetto gaddiano, cioè la valorizzazione del percorso investigativo rispetto alla soluzione dell’enigma.Guglielmi afferma che per Gadda non è importante l’arrivo dell’indagine, ma è tutto il percorsoinvestigativo, l’impegno nosologico che si pone in atto, che non arriva mai a un punto definitivo. Guglielmiriflette sul fatto che il poliziesco sia un modello di romanzo così aderente alle intenzioni gnoseologichegaddiane, perché il poliziesco è nella sua struttura metaforicamente la rappresentazione di un processocognitivo. Gadda, quindi, crea
Un suo modello partendo dal genere poliziesco. Guglielmi si pone anche un altro interrogativo interessante, parte dalla considerazione che in tutti e due romanzi "Cognizione del dolore" e "Pasticciaccio", l'enigma non risolto in entrambi i casi è una morte, anche se della morte della madre di Gonzalo non c'è la certezza. La morte secondo Gadda è la decombinazione estrema dei possibili. Egli afferma però che per Gadda non si tratta di sostituire il cosmo al caos, però di provare a trarre dal disordine delle possibilità di ordine, perciò afferma che non è corretto dire che Gadda abbia prodotto delle parodie del genere giallo. Guglielmi, quindi, sottolinea il significato metanarrativo del finale del romanzo.
OTTAVO CAPITOLO
In questo capitolo Destalozzi si deve recare alla furtiva dei gioielli, durante questa ricerca, che si svolge nella campagna romana, arrivano ad un crocicchio dove si trova un
tavernacolo con una immagine sacra e a questo punto Gadda dà il via ad una descrizione dell'immagine sacra che rappresenta due santi, San Pietro e San Paolo in pellegrinaggio. Si attua una digressione che corrisponde al meccanismo detto ekfrasis: una modalità di racconto che si concretizza nella descrizione di una immagine. C'è una focalizzazione sui piedi e si procede poi ad un collegamento con la storia della pittura rinascimentale, una dei periodi più gloriosi dell'arte. [Per Gadda ogni tipo di relazione è parziale e il procedimento gaddiano è la ricerca inesauribile di una totalità che non si raggiunge mai]. Un altro momento chiave del romanzo lo troviamo in un'altra occasione di ekfrasis che ci consente di avviarci in un'altra caratteristica gaddiana, nel capitolo sesto. È il momento in cui gli investigatori si recano, seguendo le tracce della sciarpa verde, nel laboratorio di Zamira, una tintoria che.Nasconde una casa di prostituzione, sempre nella Roma periferica. Qua c'è una descrizione di un quadro che si trova nel seminterrato di Zamira dove accoglie le ragazze prostitute. Questo quadro ha come soggetto una serie di ragazze nude di fronte ad un uomo, il quadro viene descritto dal punto di vista di chi lo sta osservando. Il soggetto di questo quadro è un soggetto classico e quindi si arriva ad un abbassamento di tono, il fatto che venga interpretato erroneamente lo rende consono. Questo quadro però introduce il tema del bello ideale che viene affrontato da un altro punto di vista, ovvero dalla costruzione estetica che si avvale di modelli plurimi.
Modulo B (Teresa Spignoli)
Analisi panorama del '900 e fenomeni che lo contraddistinguono
La categoria del modernismo nasce in un ambito anglosassone/angloamericano per definire una generazione di poeti che è costituita da Eliot, Joyce, Virginia Wolfe ecc. Il termine "modernismo" è
stato applicato dalla critica dopo un ventennio che si erano sviluppati questi autori. Essi avevano tante cose in comune, si conoscevano e si scambiavano tanti punti di vista, avevano rapporti molto stretti, ma non si erano mai formati come gruppo o come scuola, quindi la definizione è arrivata più tardi. Questo termine viene ripreso poi più tardi quando si inizia a parlare di post-modernismo, quindi è stato necessario definire i concetti di modernità e modernismo. Romano Luperini dal 2012 in poi ha iniziato a parlare di modernismo anche per il panorama italiano, nel medesimo tempo altri studiosi hanno fatto la stessa cosa, quindi si inizia a parlare di modernismo a livello europeo. Occorre fare una distinzione tra modernità e modernismo: - la modernità è un'epoca storica e culturale; - il modernismo è un fenomeno estetico che fa parte dell'epoca culturale e storica della modernità.La modernità comprende fenomeni estetico-letterari molto diversi fra loro come i movimenti di avanguardia, la corrente crepuscolare, il permanere della grande tradizione lirica di ascendenza simbolistica e del romanzo di impianto realista e verista, autori e opere riconducibili al modernismo europeo.
L'avanguardia, per la maggior parte dei critici, è un fenomeno che riguarda la modernità e non il modernismo. Ciò che caratterizza la modernità è, in primo luogo, la seconda rivoluzione industriale (1865-1878), con una rivoluzione di tecnologie che vanno a modificare tecnicamente sia la capacità dell'industria e anche la capacità dei trasporti. A tutto ciò segue uno sviluppo anche economico e nasce in questo periodo una moderna industria editoriale, con grandi sviluppi per quanto riguarda la stampa. Aumenta il pubblico dei lettori e, di conseguenza, allo sviluppo economico si modifica il tessuto sociale e ci sarà la nascita
dellapiccola e media borghesia. Questa nascita è seguita anche con lo sviluppo del settore terziario. Un altrofenomeno collegato alla seconda rivoluzione industriale è la nascita e lo sviluppo delle metropoli, aumentail settore terziario e aumenta il lavoro in questo settore per chi abita nell