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“PREFAZIONE AL CATALOGO DELLE ESPOSIZIONI DI PARIGI, LONDRA, BERLINO, BRUXELLES, MONACO, AMBURGO,

VIENNA, ecc.” – BOCCIONI, CARRÀ, RUSSOLO, BALLA, SEVERINI, FEBBRAIO 1912 (P.58)

È una prefazione ad una mostra futurista organizzata in varie città europee e inaugurata a Parigi. In quel periodo

Soffici distrugge “Les demoiselles d’Avignon” di Picasso. Boccioni e compagni decidono, quindi, di andare a Parigi

a vedere i quadri cubisti, e Boccioni in particolare, dopo averli visti, distrugge i suoi, fatti con la tecnica divisionista

e li rifà. Cubisti decidono di scomporre i piani di un oggetto e rappresentarli tutti (Natura morta di Picasso). I

futuristi decidono di adottare questo linguaggio anche per le loro opere, facendo un distinguo però con

l’elemento dinamico. La sperimentazione cubista si definisce anche relativamente a quella futurista e

CONTINUA 16

impressionista. I futuristi individuano la portata innovativa della loro azione rispetto al cubismo e

all’impressionismo ma si rifanno anche a loro.

PICASSO – NATURA MORTA

La natura morta è uno dei soggetti privilegiati della pittura cubista perché ai cubisti non

interessa il tipo di soggetto, ma le sue potenzialità classiche. Non vogliono

rappresentare una natura morta in quanto soggetto, ma ha valore perché questi oggetti

consentono di fare una riflessione plastica sulla loro consistenza volumetrica. La

bottiglia non vale in quanto bottiglia ma come volume, come oggetto plastico che

scelgo di utilizzare scomponendone tutti i piani. Si incomincia a dire che il quadro ha

valore non per il suo rapporto con la realtà che rappresenta ma ha valore in sé stesso. Il

quadro cubista si costruisce attraverso la scomposizione dei volumi, che vengono

rappresentati tutti sul piano, senza prospettiva. rappresentazione di tutti gli aspetti

volumetrici del soggetto.

Nella “Prefazione al catalogo delle esposizioni di Parigi, ecc.”, di una mostra che si tiene a Parigi nel febbraio 1912,

e che poi viene replicata in altre città europee, i futuristi stabiliscono il loro rapporto con la pittura cubista.

P. 59, ultimo capoverso ai cubisti viene riconosciuto il merito di essersi opposti alla tradizione e di

disinteressarsi al mercato dell’arte. Nonostante ciò i futuristi si dichiarano opposti alla loro arte perché non c’è

l’elemento del movimento che è stato individuato dai futuristi come principio della nuova cultura. Il cubismo

interessa i futuristi per il linguaggio pittorico della rappresentazione, dei piani ma è rifiutato per la staticità. Il

cubismo è ritenuto reazione all’impressionismo. I cubisti restituiscono una forma ideale dell’oggetto

scomponendo su un piano tutte le sue facce, rappresentano non solo quello che si vede ma anche quello che

sappiamo che esiste e non si vede, mentre gli impressionisti lavorano sui rapporti di luce tra gli oggetti.

L’impressionismo, basando la composizione su vibrazioni colorate, dava però anche un movimento di luce

all’immagine.

A P.62 viene posto l’accento sul cuore del problema, che riguarda la sensazione dinamica. Ogni oggetto ha in sé

un principio di dinamismo, anche gli oggetti inanimati, quindi ogni oggetto viene scomposto attraverso le sue

linee forza, che ne indicano la potenzialità dinamica. Le linee si collegano ai sentimenti, quindi all’interiorità

dell’artista, a una dimensione di tipo lirico. Questa scomposizione non ha leggi fisse ma varia a seconda

dell’oggetto rappresentato. L’unica regola della scomposizione è la legge dell’emozione, cioè il piano soggettivo

dell’artista. Nel momento in cui si ripensa completamente il significato del quadro, viene coinvolto anche il

rapporto dell’opera d’arte con il fruitore: la composizione deve essere così emozionale da coinvolgere lo

spettatore. Ciò porta una contemplazione attiva, una partecipazione di tipo intellettuale. Questo concetto viene

sviluppato anche in altri ambiti, come quello musicale o teatrale. Ogni oggetto influenza quello vicino. 17

BOCCIONI – LA STRADA ENTRA NELLA CASA*

Il tentativo è quello di attivare un complesso di sensazioni plastiche

attraverso una scena della realtà. Per dare simultaneità d’ambiente, di cui

si colgono più sensazioni, gli oggetti vengono dislocati. Questo

sparpagliamento dei dettagli avviene perché questi sono liberati dalla

logica comune e resi indipendenti gli uni dagli altri. La logica comune

vuole che il cavallo del quadro sia rappresentato sulla strada. Sganciare

dalla logica comune vuol dire stabilire un legame di tipo diverso tra gli

oggetti, che non segue più una logica sequenziale o che si basa su un

rapporto di causa-effetto. Ci si pone su un altro versante.

CARRÀ – I FUNERALI DELL’ANARCHICO GALLI

Non si capisce un granché nel quadro. Rappresenta un momento di

agitazione e violenza: la celebrazione del funerale dell’anarchico

Angelo Galli, durante il quale ci furono scontri tra la folla e la polizia.

Si cerca, attraverso le linee per lo più curve che si intersecano tra

loro e la forte torsione dell’uomo rappresentato, di suggerire l’idea

di movimento. I volumi sono volutamente deformati a dare l’idea di

quello che si sta svolgendo. Questa scena della nuova vita moderna,

un tumulto in piazza in occasione del funerale di un noto anarchico,

non viene descritta com’è realmente, ma tramite l’emozione che

suscita nel pittore, che viene restituita attraverso le linee forza

operazione di trascendentalismo fisico: unione del piano fenomenico, della realtà fisica, con il piano della

trascendenza, che supera la realtà fisica in un piano di tipo spirituale che ha a che fare con le emozioni (una scena

reale che si trascende in un piano spirituale).

BOCCIONI – STATI D’ANIMO. GLI ADDII

Si va alla rappresentazione dell’interiorità. Questo è un quadro del

1911. I sentimenti vengono resi attraverso vari tipi di linee: linee

ondulate – languore, spossatezza; linea orizzontale – idea di colui

che parte, etc…. La linea non rappresenta più il contorno di un

oggetto, ma la sensazione. Qua l’unico riferimento alla figura del

treno sono i numeri della locomotiva. Sembra di vedere la sagoma

della locomotiva, che viene interrotta da una linea ondulata. Si

intuiscono dei volti di persone ma non sono più riconoscibili. Gli

elementi della realtà sono tutti deformati e rappresentati attraverso

linee che in virtù del proprio ritmo suscitano delle emozioni.

Attraverso una scena completa si supera il racconto della stessa e si

restituisce la sensazione. Viene meno la fabula e rimane solo l’impressione che l’evento suscita. 18

BALLA – AUTOMOBILE IN CORSA

Si sa che il quadro rappresenta un’automobile in corsa solo per il titolo,

altrimenti non sarebbe riconoscibile perché viene reso il movimento

attraverso una linea a spirale che si ripete in sequenza Balla passa

dalla rappresentazione del movimento di “Dinamismo di un cane a

guinzaglio” a dare una linea di movimento ideale.

BALLA – VOLO DI RONDINE

Di solito la rondine nei quadri viene rappresentata

convenzionalmente in cielo con le ali spiegate, immobile. Qua

Balla, per dare l’idea del movimento del volo delle rondini, agisce

un po’ come aveva fatto in ”Dinamismo di un cane a guinzaglio”,

replicando l’immagine della rondine per dare l’idea del

movimento. Nello stesso periodo si sviluppano i primi esperimenti

cinematografici, che erano costituiti da fotografie proiettate in

sequenza veloce, dando l’idea di movimento. Qui vengono

aggiunte delle linee forza ondulate che servono a suggerire il

movimento. BALLA – LINEE ANDAMENTALI + SUCCESSIONI DINAMICHE

Il titolo allude agli elementi compositivi del quadro. C’è un costante

andirivieni tra la dimensione fisica e quella trascendente, tra concreto

ed astratto. 11.05

“LA SCULTURA FUTURISTA” – BOCCIONI, 1912

Si parla della compenetrazione della figura con l’ambiente. La statua non deve più somigliare alla realtà perché il

quadro e la scultura sono una realtà a sé stante, fine a sé stessi. DA CONTINUARE

C’è una sperimentazione futurista anche sulla fotografia ed è

soprattutto ad opera di Anton Giulio Bragaglia, che conduce una

serie di esperimenti sulle tecniche fotografiche e che raccoglie in

una serie di tavole, pubblicate in “Fotodinamismo futurista” del

1911. Questa sperimentazione ha come obiettivo l’introduzione del

dinamismo anche nella fotografia, che è un’arte statica per

eccellenza, perché le immagini raccolte raffigurano degli aspetti

della realtà in modo statico, congelano un particolare momento o

aspetto nella dimensione dell’immobilità, e quell’istante viene

consegnato per l’eternità. Bragaglia cerca di eliminare la staticità 19

propria della fotografia, cercando di ritrarre dei soggetti che si muovono. Si

concentra soprattutto sugli attori sul palcoscenico e coglie la figura mentre si

muove.

“MANIFESTO TECNICO DELLE LETTERATURA FUTURISTA” – MARINETTI, 1912

(P.77)

I manifesti dedicati alla letteratura vengono dopo quelli dedicati alla pittura. Il

primo è il “Manifesto tecnico della letteratura futurista” del 1912.

Sostanzialmente segue il manifesto dedicato da Boccioni alla scultura futurista

e la prefazione al catalogo dell’esposizione parigina che riguarda la pittura. Questo manifesto è scritto da

Marinetti e comincia con il riferimento alla modernità, simboleggiata dall’aeroplano, uno degli elementi che la

caratterizzano. Il riferimento all’oggetto simbolo della modernità è seguito ancora una volta dal proposito di

liquidare quelli che sono gli istituti grammaticali del linguaggio che provengono direttamente dalla nostra

tradizione classica. Il periodo latino è connotato da delle ferree regole che riguardano, non tanto la disposizione

delle parole, quanto i casi e le declinazioni che individuano il ruolo di ogni parola nella frase, regole molto rigide

che Marinetti paragona ad una prigione da cui la poetica futurista deve liberarsi: il sostantivo deve essere disposto

a caso, senza rispetto per i vincoli grammaticali; il verbo deve essere usato all’infinito, un tempo verbale che

prevede l’abolizione del tempo e dell’io. In questo modo Marinetti introduce i concetti della distruzione dell’io

nell’ambito della poesia lirica, e anche della limitazione dell’influenza del soggetto umano: ciò che prevale è la

materia. Quindi verbo

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A.A. 2015-2016
35 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/11 Letteratura italiana contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher viollola95 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana moderna e contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Spignoli Teresa.