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ALVAR AALTO, MUNICIPIO, SAYNATSALO, 1949-52.
La Camera del Consiglio era contenuta in un volume quasi cubico dalla copertura inclinata; per i diversi lati dell’edi-
ficio venne usata una certa variazione nella disposizione delle finestre e nel trattamento delle superfici: finestre con
grate in legno e terrazzi si stagliavano lungo le superfici in mattone rosso grezzo.
Gradini ricoperti di erba, variazione di profilo, materiali erosi sembrava un antico complesso di edifici cresciuto
gradualmente. Aalto introduce anche il tema della piazza, (non è un tema tipicamente nordico) spazio di relazione
tipico dei luoghi pubblici, ma anche più chiuso, deve proteggere dalla caratteristiche climatiche
La camera era raggiungibile attraverso un tortuoso camminamento culminante in una stretta rampa di scale,
all’interno le travi inclinate in legno della copertura, le ampie panche lignee erano disposte informalmente per
incoraggiare la facilità di scambio e dibattito. Illuminata da luce naturale filtrantedall’alto da una ampia finestra.
CHIESA DELLE TRE CROCI , IMATRA, 1956-59.
ALVAR AALTO, CHIESA DI RIOLA,
BOLOGNA 1965 Spazio polifonico risultante dalla compenetrazione di curve irregoalari in pianta e
in sezion, assicelle e feritoie poste sopra le finestre rinforzavano il ritmo, mentre
luce che proviene
Caratteristiche principali: scomponevano la luce su levigate superfici bianche.
dall'alto, buona diffusione del suon. La Piani e livelli erano composti in una stratificazione complessa.
volta asimmetrica convoglia la luce all’inte-
rno dell’unica navata, e soprattutto sull’alta- Una delle configurazione ricorrenti di Aalto era una forma a ventaglio connes-
re. sa a un rettangolo: questa combinazione incorporava l’idea della transizione
dalla città al paesaggio, dal mondo artificiale a quello naturale.
Plasticità degli interni, spazio neutro: la luce
è pervasiva e le pareti la riflettono, ambiente
luminoso. Anche se fanno parte della cultura
occidentale, le strutture di Aalto rimangono
sempre caratterizzate da uno stile nordico.
NATIONAL PENSION INSTITUTE, HELSINKI 1952 UNIVESTA’ DI TECNOLOGIA DI HELSINKI 1949-66
Biblioteche con livelli moltiplicati, per creare spazi privati per la lettura. Accesso Ispirazione al teatro greco, in particolare quello di Delfi, che
diretto alla consultazione dei libri, modo di fruizione domestico. Aalto rappresenterà con degli schizzi dopo il suo viaggio in
Grecia nel 1953. *Ritroviamo la citazione mediterranea.
*Tema della piazza coperta, moltiplicazione dei livelli, atmosfera domesti- -Cemento armato precompresso e prefabbricato, studio tecnolo-
ca, lucernari, dimensione intima e di raccoglimento.
. gico del suono e della luce.
FORMA A VENTAGLIO CHE RITROVIAMO SPESSO NELLE SUE
OPERE. CENTRO MULTIFUNZIONALE
DI WOLFSBURG 1958-62
Spazi organizzati a ventaglio.
Le colonne multisfaccettate cominciarono
ad essere rivestite con materiali pregiati
(legno e marmo di carrara). Questi materiali
non legati al luogo si deteriorano facilmen-
te.
*le sue opere più restaurate sono
proprio quelle dell’ultimo periodo in cui
egli utilizza materiali poco adatti al clima
del luogo.
ALVAR AALTO, OPERA AD ESSEN 1959 (MUSIKTHEATER).
Aveva vinto all’unanimità la gara del 1959, ma la costruzione iniziò solo nel 1983, sette anni dopo
la sua morte. I materiali e l’uso dell’illuminazione naturale richiamano l'”architettura organica”
dell’architetto finlandese e l’edificio è immerso in un parco del centro della città. I materiali dell’inte-
rno sono il marmo bianco e il legno, che danno all’edificio un senso di grande purezza.
La facciata ondulata in granito grigio e il dinamismo delle finestre hanno un ritmo musicale.
Caratteristici dell’auditorium sono la pianta asimmetrica e il colore blu delle poltrone.
IL DESIGN DI AALTO
Artek: L'azienda finlandese Artek è stata fondata nel 1935 per vendere e promuovere i mobili progettati da Alvar Aalto. I fondatori di Artek, Alvar e
Aino Aalto, Nils-Gustav Hahl e Maire Gullichsen, crearono un manifesto ispirato al funzionalismo, secondo il quale lo scopo di Artek era quello di "vendere
mobili e di promuovere la cultura moderna dell’abitare attraverso mostre ed altri mezzi”.
CANTILEVER ARMCHAIR
POLTRONA 41 PER PAIMIO, VASO SAVOY 1936 FAN LEG STOOL 1954
1933
1935. Fu disegnato nel 1936 in occasione
La sedia cantilever è un tipo di
Betulla piegata meccanicamente di un concorso indetto dall'industria
sedia detta anche a sbalzo o a
durante la sua bagnatura. Legno vetraria Karhula-Iittala che ancora
pensilina: Ha due soli montanti
multistrato incollato, quindi non oggi lo produce. In origine la
ripiegati a livello del pavimento e a
materiali particolarmente preziosi. soffiatura a bocca veniva effettuata in
livello del sedile.
Nei piani di appoggio compare il stampi di legno, dal 1983 si preferi-
laminato plastico, poichè la betulla sce utilizzare stampi in ghisa e la
non è abbastanza resistente. *Questa forma speciale fu lavorazione, in buona parte eseguita
disegnata per la prima volta ancora con tecniche artigianali,
dall'architetto olandese Mart richiede un ciclo produttivo di trenta
Stam nel 1926. ore.
Manifesto per l’esposizione del 1954 sul design in scandinavia: realizzato da Tapio Wirkkala.
Una foglia al centro che richiama il legno, il materiale maggiormente utilizzato in scandinavia, una forchetta e un cucchiaio, volti a
trasmettere qualcosa di assolutamente familiare, l’ambiente domestico, che in quelle regioni fredde è antropologicamente il punto
di riferimento maggiore.
Oggetti d’arredo dai colori chiari generalmente a differenza di tutta l’altra produzione internazionale.
FIGURE IMPORTANTI IN SCANDINAVIA
ELLEN KEY
Ellen Key è una scrittrice svedese (Scrisse “il secolo dei fanciulli” del 1906), che ebbe molta influenza in Europa per
l’educazione dell’infanzia, nuova concezione del bambino e si afferma l’idea che bisogna costruire un ambiente su
misura del bambino.
Protagonista di quella ricerca detta “la bellezza per tutti”, ovvero di oggetti validi dal punto di vista formale e qualitati-
vo, ma altrettanto usabili e funzionali.
Erik Gunnar Asplund
Stoccolma 1885/1940
Architetto, occupa un posto centrale nello sviluppo dell'architettura e del design scandinavo del XX° secolo.
E’ considerato il capostipite della generazione che ha dato inizio al processo di maturazione dell’architettura e del
design successivamente sviluppato e definito da personaggi quali Alvar Aalto, Erik Bryggman, Arne Jacobsen, Jørn
Utzon.
ESPOSIZIONE DI STOCCOLMA DEL 1930
Lo storico dell'arte e leader del Svenska Slöjdföreningen, Gregor Paulsson, è stato il leader intellettuale della fiera,
ispirato, dopo una visita al 1927 Weissenhof di Stoccarda, di organizzare un evento simile per Stoccolma.
Si è svolta da maggio a settembre 1930 a Stoccolma e ha intrattenuto circa quattro milioni di visitatori.
La fiera è stata importante nella storia dell'architettura di Stoccolma, stabilì con fermezza il funzionalismo come lo stile
architettonico dominante in Svezia.
I due architetti di testa erano Gunnar Asplund e Sigurd Lewerentz.
Alvar Aalto descrive l'esposizione, per la stampa finlandese: "La mostra parla per la vita di tutti i giorni gioiosa e
spontanea. E si propaga costantemente uno stile di vita sano e senza pretese sulla base di realtà economiche."
FIGURE IMPORTANTI IN DANIMARCA
KAARE KLINT, SEDIA SAFARI 1933 HANS WEGNER, SHELL
CHAIR 1963
Danese, uno dei protagonisti del design in quel
periodo, si misura con incastri, piegature, sistemi Hans J. Wegner è il maestro
sofisticati dal punto di vista ebanistico. Si raffronta indiscusso del design delle sedie
quasi esclusivamente con la dimensione umana. danesi. Wegner ha progettato
Attenzione all’usabilità e all’appoggio, parametri innumerevoli sedie, molti delle
antropometrici. quali sono classici riconosciuti a
livello internazionale. Per Wegner,
Safari Chair è uno dei primi pezzi al mondo “build it una sedia non è solo un pezzo di
yourself”, viene fornito smontato in una piccola arredamento, ma un'opera d'arte
scatola di cartone e può essere facilmente montato e fatta per supportare la forma
smontato senza l'utilizzo di attrezzi. umana.
E’ realizzata in frassino trattati olio - luce o affumicato.
La copertura è fatta in pelle.
PAUL HENNINGSEN
Poul Henningsen è stato un architetto e designer danese. Le sue lampade erano ideate per la produzione di massa, concepite come una famiglia di prodotti
adatti a qualsiasi esigenza specifica: dal locale da ballo al campo da tennis, dalla chiesa al parco divertimenti.
*Essendo cresciuto in una piccola cittadina danese senza energia elettrica a cavallo del secolo, Henningsen ha voluto ricreare l'illuminazione a gas
tenue della sua giovinezza nei suoi apparecchi elettrici. La lampada PH Artichoke, è
uno dei classici del design e
uno dei capolavori del
designer.
E’ costituita da 72 lamine di
rame distruibuite in 12 file in
ognuna delle quali ci sono 6
lamine. Grazie al suo particola-
re design, la fonte di luce della
lampada non è visibile.
*La lampada PH Artichoke fu
originariamente creata per
un ristorante di Copenaghen
- dal nome Langelinie
PH4, 1926 PH5, 1958. PH5 ARTICHOCKE 1958.
Prodotta da Louis Poulsen. Pavilion - dove queste
Prodotta da Louis Poulsen. lampade sono ancora in uso.
ARNE JACOBSEN
Arne Jacobsen è stato un architetto e designer danese.
Il primo periodo della sua attività si svolse in patria, successivamente si trasferì in Svezia, dove si occupò soprattutto di design di tappezzerie e stoffe. Tornato
in Danimarca partecipò a numerosi concorsi, ottenendo nel 1961 il Grand Prix d'Architecture et d'Art.
Arne Jacobsen è stato uno dei maggiori designer del secolo e, ad oggi, la sua fama in questo campo supera quella di architetto costruttore.
Celebre fu la sua produzione di sedie. Jacobsen praticamente inventò il tipo di sedia costituita da un guscio sagomato e da gambe in sottile tubolare
metallico; questo tipo ebbe infinite varianti tanto da sembrare oggi un oggetto familiare.
SEDIA 3100, 1952 SEDIA 3107, 1955 RUBINETTO VOLA, 1969
La sedia 3100, detta Ant chair, a tre Detta anche serie 7, della Fritz Hansen; la sedia Il sistema di rubinetti Vola del 1969, ad oggi in
gambe, e la variante 3101, a quattro, del è realizzata in compensato curvato e gambe di produzione, con un miscelatore che anticipa di
1952, della Fritz Hansen; la sedia è tubolare in ferro. Vero oggetto cult del ‘900, il anni un tip