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CARATTERISTICHE GENERALI
Unità spaziale destinata alle attività elementari previste e completa delle attrezzature e degli
arredi necessari allo svolgimento delle stesse. Insieme alle altre unità spaziali forma un
alloggio di tipologia C per n°5 utenti.
ATTIVITA' ELEMENTARI
Sono le attività fondamentali che si svolgono nell'u.s. necessarie per l'individuazione dei
minimi funzionali e spaziali ed il possibile rapporto dell'u.s. con le altre circostanti. Nella u.s.
studiata si individuano attività quali:
-
-
GRUPPO DI FRUIZIONE
Indica il numero di operatori interessati alle attività elementari che si svolgono nell'u.s. o, in
generale, il numero di presenti in media nell'u.s. stessa. Nell'u.s. il gruppo di fruizione è 2.
ARREDI ED ATTREZZATURE
Arredi ed attrezzature devono soddisfare lo stato d'arredo minimo sancito dalla normativa
vigente. Per l'u.s. proposta sono richiesti un letto singolo, armadio, comodino, cassettiera,
scrivania. La disposizione deve essere, in ogni caso, adeguata affinché sia permesso il
completo svolgimento delle attività elementari da parte degli operatori. Gli arredi presenti
nell'u.s. sono:
- letto singolo (200 x 100) - libreria (120 x 30)
- armadio (240 x 60)
- comodino (50 x 40)
– scrivania (120 x 60)
VALORI STANDARD DI RIFERIMENTO E DI PROGETTO
Superficie minima:
Superficie effettiva:
SOLUZIONE ESEMPLIFICATA DELL'U.S.
Rappresenta la soluzione dell'u.s. nel progetto considerato.
MODULI DI ATTIVITA'
Corrispondono gli spazi d'uso relativi allo svolgimento delle attività elementari espressi in mq,
comprensivi della superficie di ingombro degli arredi, delle attrezzature e dello spazio d'uso e
relazione. Lo spazio di relazione contempla la quantità di spazio necessaria per raggiungere la
sede dove l'attività si svolge. La somma degli spazi relativi alle attività elementari, tenendo
conto delle eventuali sovrapposizioni delle fasce di connettività, restituisce la dimensione
totale di riferimento dell'u.s. relativa al progetto.
INTORNO SPECIFICO DELL'U.S.
Lo schema illustra le relazioni spaziali con le u.s. insieme alle quali quella proposta forma delle
aggregazioni di spazio e delle "unità funzionali" omogenee.
ESIGENZE DI RELAZIONE FUNZIONALE
Lo schema rappresenta le u.s. con le quali quella proposta si relazione più frequentemente per
le esigenze specifiche delle attività che vi si svolgono.
ESIGENZE DI COLLEGAMENTO SPAZIALE
Lo schema individua le u.s. con le quali devono essere garantiti i collegamenti prioritari per
esigenze di funzionalità o di sicurezza legale alle attività. Moho95 - Skuola.net UNIVERSITA'
CARPENTERIA DEGLI STUDI DI CASSINO
E DEL LAZIO MERIDIONALE
CORSO DI LAUREA
IN INGEGNERIA CIVILE
DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE
E MECCANICA
ARCHITETTURA TECNICA
CORSO DI
ANNO ACCADEMICO 2015/2016
P1.2 P1.3 DOCENTE:
P1 P2 P3 P2.1 P2.2 P2.3 Ing.Marcello ZORDAN
Ar.Te.
P1.4 P1.5 P1.6
P4 P5 P6 P2.4 P2.5 P2.6
0.00 3.00 CASE A SCHIERA A SCANDIANO
P1.7 P1.8 P1.9
P7 P8 P9 P2.7 P2.8 P2.9 1:100
Scala
P1.10 P1.11 P1.12
P10 P11 P12 P2.10 P2.11 P2.12
P1.13 P1.14 P1.15
P13 P14 P15 P2.13 P2.14 P2.15 ALLIEVO : Riccardo D'Alvito
MATR : 0044731
CONTROLLATO UNIVERSITA'
CARPENTERIA DEGLI STUDI DI CASSINO
E DEL LAZIO MERIDIONALE
CORSO DI LAUREA
IN INGEGNERIA CIVILE
DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE
E MECCANICA
ARCHITETTURA TECNICA
CORSO DI
ANNO ACCADEMICO 2015/2016
P3.1 P3.2 P3.3
P2.1 P2.2 P2.3 P4.1 DOCENTE:
P4.2 P4.3
9.80 Ing.Marcello ZORDAN
Ar.Te.
P3.4 P3.5 P3.6
P2.4 P2.5 P2.6 P2.6 P4.4 P4.5 P4.6
6.00
3.00 CASE A SCHIERA A SCANDIANO
P3.8
P3.7 P3.9
P2.9
P2.7 P2.8 P4.7 P4.8 P4.9 Scala 1:100
8.80
P3.10 P3.11 P3.12
P2.10 P2.11 P2.12 P4.10 P4.11 P4.12
8.50
P3.13 P3.14 P3.15
P2.13 P2.14 P2.15 P4.12 P4.14 P4.15 ALLIEVO : Riccardo D'Alvito
MATR : 0044731
CONTROLLATO UNIVERSITA'
CARPENTERIA DEGLI STUDI DI CASSINO
E DEL LAZIO MERIDIONALE
CORSO DI LAUREA
IN INGEGNERIA CIVILE
DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE
E MECCANICA
ARCHITETTURA TECNICA
CORSO DI
ANNO ACCADEMICO 2015/2016
P2.12 P2.15
P2.6 P2.9
P2.3 DOCENTE:
Ing.Marcello ZORDAN
Ar.Te.
3.00 CASE A SCHIERA A SCANDIANO
Scala 1:50
P2.11 P2.14
P2.2 P2.8
P2.5 P2.10 P2.13
P1.12 P1.15
P2.1 P2.7
P1.9
P1.3 P2.4
P1.6 ALLIEVO : Riccardo D'Alvito
MATR : 0044731
CONTROLLATO UNIVERSITA'
DEGLI STUDI DI CASSINO
E DEL LAZIO MERIDIONALE
SPACCATO CORSO DI LAUREA
IN INGEGNERIA CIVILE
STRUTTURALE DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE
E MECCANICA
ARCHITETTURA TECNICA
CORSO DI
ANNO ACCADEMICO 2015/2016
DOCENTE:
Ing.Marcello ZORDAN
Ar.Te.
CASE A SCHIERA A SCANDIANO
1:200
Scala
ALLIEVO : Riccardo D'Alvito
MATR : 0044731
CONTROLLATO UNIVERSITA'
STUDIO DELLA SCALA DEGLI STUDI DI CASSINO
E DEL LAZIO MERIDIONALE
CORSO DI LAUREA
IN INGEGNERIA CIVILE
Alzata : 16 cm
strato detto, appunto, "soletta" dello spessore di 15 cm. La Pedata : 30 cm DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE
Larghezza : 115 cm E MECCANICA
Larghezza pianerottolo: 140 cm
unico intermedio. ARCHITETTURA TECNICA
CORSO DI
Dislivello : 300 cm
Il gradino costituisce l'elemento funzionale su cui avviene ANNO ACCADEMICO 2015/2016
l'appoggio del piede. DOCENTE:
Ing.Marcello ZORDAN
6.00 Ar.Te.
4.50
Scala 1:100 3.00 CASE A SCHIERA A SCANDIANO
1.50 0.00 Scala
Particolare gradino
Scala 1:25
Particolare importanza riveste la determinazione del rapporto alzata-pedata, ALLIEVO :
che per agevole funzione, deve essere commisurata al normale passo Riccardo D'Alvito
dell'uomo. Per il calcolo del rapporto si utilizza la formula: MATR : 0044731
-2A + P = 62-64 cm CONTROLLATO
infatti
2 x 16 + 30 = 62 cm
UNITA' FUNZIONALI 1:200 UNIVERSITA'
mq
SUPERFICIE CALPESTABILE DEGLI STUDI DI CASSINO
Fronte
CARATTERISCHE DEGLI ALLOGGI E DEL LAZIO MERIDIONALE
19.20 medio
CUCINA (5.4 - 7.2m)
TERRA K = Cucina
ST L
BAGNO 8.55 del fronte D B = Bagno CORSO DI LAUREA
SOGGIORNO-PRANZO 37.90
PIANO larghezza del fronte IN INGEGNERIA CIVILE
C S = Soggiorno-Pranzo
CONNETTIVI 29.00 DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE
LM = Camera Matrimoniale
94.65
TOTALE PIANO TERRA E MECCANICA
LS
C LD = Camera Doppia
23.00 ARCHITETTURA TECNICA
CORSO DI
CAMERA MATRIMONIALE Scala a rampa unica LS = Camera Singola
7.60 ANNO ACCADEMICO 2015/2016
BAGNO LM B LD
21.50 ST = Studio DOCENTE:
CAMERA DOPPIA interna Ing.Marcello ZORDAN
CAMERA SINGOLA L = Lavanderia
12.50 planimetrica interna K
32.20 B
Concentrazione degli spazi di servizio C = Connettivi
CONNETTIVI 96.80 S
TOTALE PRIMO PIANO D = Deposito
abitative Ar.Te.
Giardino di larghezza limitata
22.10
STUDIO C
8.55
LAVANDERIA MORFOLOGIA DEL TESSUTO
40.50
CONNETTIVI EDILIZIO (scala 1:400)
71.15
TOTALE SECONDO PIANO CASE A SCHIERA A VENTOSO DI
SCANDIANO
262.60
TOTALE COMPLESSIVO Scala
VISTA ASSONOMETRICA DEL TESSUTO
EDILIZIO (scala 1:400) ALLIEVO :
z Riccardo D'Alvito
MATR :
3 0044731
2
1 1
1 CONTROLLATO
2
2 3
3 0
y
x UNIVERSITA'
MODI DELL'ANGOLO DEGLI STUDI DI CASSINO
E DEL LAZIO MERIDIONALE
CORSO DI LAUREA
IN INGEGNERIA CIVILE
piane dette pareti, queste sono
contigue e si intersecano nell'angolo, DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE
E MECCANICA
ARCHITETTURA TECNICA
CORSO DI
se gira come elemento al pieno ANNO ACCADEMICO 2015/2016
murario, mentre gli angoli vuoti DOCENTE:
Ing.Marcello ZORDAN
tendono a svuotarsi, a scavare il
volume nell'angolo.
alloggi della schiera presentino Ar.Te.
esclusivamente angoli pieni. CASE A SCHIERA A SCANDIANO
ANGOLO B ANGOLO A 1:100
Scala
ALLIEVO : Riccardo D'Alvito
MATR : 0044731
ANGOLO C ANGOLO D CONTROLLATO UNIVERSITA'
MODI DELLA FACCIATA DEGLI STUDI DI CASSINO
E DEL LAZIO MERIDIONALE
CORSO DI LAUREA
IN INGEGNERIA CIVILE
La facciata rappresenta DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE
E MECCANICA
importanti dello spazio ARCHITETTURA TECNICA
CORSO DI
architettonico essendo
quello che separa e ANNO ACCADEMICO 2015/2016
collega lo spazio interno DOCENTE:
da quello esterno. Ing.Marcello ZORDAN
Il collegamento con
trasparenza creata dalle Ar.Te.
finestre.
La facciata, quindi,
prende carico della
relazione che si instaura
tra la parete, elemento di
separazione che CASE A SCHIERA A SCANDIANO
rappresenta il pieno, e le
finestre, elemento di
Architettura del vuoto comunicazione che
Architettura del pieno rappresenta il vuoto. Scala
Nel nostro caso, la
facciata anteriore rende
evidente come
l'architettura del vuoto
prevalga su quella del
pieno per mezzo di grandi
finestre, porticato e
loggia.
Nella facciata posteriore,
l'architettura del pieno; la
nel fatto che il secondo
deposito, non abitabile. ALLIEVO : Riccardo D'Alvito
MATR : 0044731
CONTROLLATO
MODI DELLA PIANTA UNIVERSITA'
DEGLI STUDI DI CASSINO
E DEL LAZIO MERIDIONALE
L'analisi della pianta pone in evidenza la suddivisione dell'intero ambiente in spazi governativi e subordinati. CORSO DI LAUREA
pianta. IN INGEGNERIA CIVILE
I tre piani sono tra loro equamente suddivisi il che mi indica uno studio dell'intero progetto che gli conferisce DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE
E MECCANICA
armonia visiva. ARCHITETTURA TECNICA
CORSO DI
ANNO ACCADEMICO 2015/2016
minore che comprende il corridoio, le circonferenze di ugual raggio (situate superiormente ed inferiormente DOCENTE:
ad essa) che comprendono rispettivamente, nel caso del piano terra, porticato, cucina e bagno ed il salone. Ing.Marcello ZORDAN
Il centro della pianta non deve necessariamente coincidere con il centro geometrico della pianta, come
notiamo nel nostro caso. Ar.Te.
CASE A SCHIERA A SCANDIANO
Scala
ALLIEVO : Riccardo D'Alvito
MATR : 0044731
CONTROLLATO UNIVERSITA'
DEGLI STUDI DI CASSINO
E DEL LAZIO MERIDIONALE
CORSO DI LAUREA
IN INGEGNERIA CIVILE
DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE
E MECCANICA
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