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FORO OLITORIO

Si trova vicino al fiume Tevere e nei pressi dell'isola Tiberina. Nelle vicinanze c'è il porto, per questo diventa una zona densa di scambi e di vitalità. Diventa una zona di mercato molto frequentata, è la matrice della città faro olitorio, infatti, vuol dire foro delle erbe, mercato.

  1. Spes (piccolo e dorico)
  2. Giano (alto podio)
  3. Giunone sospita (al centro, quello più grande)

I SANTUARI LAZIALI

Il primo aspetto rilevante è che questi complessi non sono stati costruiti dal nulla ma in questo periodo sono stati ristrutturati centri di culto molto antichi di età pre-romana, che avevano fissato in questi posti dei luoghi di culto dedicati a divinità pagane, in genere collegati a culti animistici oppure di tipo divinatorio/oracolare. Erano quindi gruppi che credevano nell'esistenza di forme di vita nella natura (animistici), oppure oracolari erano culti che avevano scopo quello di svelare segreti del futuro.

rispetto ad un quesito posto da una persona. In età tardo repubblicana vengono completamente ristrutturati assegnando loro un assetto che si rifà alla architettura greco ellenistica; questi santuari sono quindi l'incontro delle due culture ed in particolare ci dimostra il ruolo che ha assunto la cultura greco ellenistica in questo periodo, che è stato un po' quello di dare una nuova veste formale (dal punto di vista architettonico) a qualcosa che esisteva già nell'ambito laziale, in pratica le tecniche costruttive laziali vengono tradotte e declinate con un altro linguaggio. Riconosciamo l'impronta ellenistica innanzitutto nella composizione architettonica di insieme, si basano sulla presenza di un porticato che cinge uno spazio sacro. Un'altra conseguenza che deriva dall'ellenismo è la monumentalità, che è favorita dalla presenza dell'asse di simmetria e dal fatto che nella maggior parte dei casi.

Questi complessi sono costruiti sfruttando la pendenza del terreno. In conclusione, lo studio dei santuari laziali ci permette di analizzare l'incontro del linguaggio greco ellenistico con le tecniche costruttive laziali e di vedere come da questo connubio nascono le premesse di quella che sarà l'architettura in età imperiale sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista linguistico ed espressivo.

Giove Anxur a Terracina: si trova su una montagna rocciosa che domina la costa. Sorge su preesistenze che condizionavano la struttura; l'elemento notevole è l'enorme terrazza artificiale, costruita da pietrisco e malta. Era sostenuta da dodici nicchie, severe ed austere, comunicanti da un corridoio centrale. È basata sulle grandi masse. Terracina ebbe una sua importanza strategica sia per ragioni militari che per ragioni commerciali, il santuario viene costruito in un'area extraurbana e collinare; a differenza degli altri questo.

ha una impostazione meno regolare e geometrica, perché rispetto al terrazzamento il tempio risultò ruotato. Viene utilizzata la nuova tecnica edilizia del cementizio, recentemente elaborata a Roma, con le forme degli ordini architettonici, derivate dalla tradizione ellenistica. Il modello per la disposizione scenografica su terrazze gradanti può riferirsi ai grandi santuari della città di Pergamo, in Asia Minore, mentre i templi sorgono su alti podi e privi del colonnato sul retro (sine postico, inutile per la prevalente visione frontale). Le terrazze sono spesso circondate da portici su tre lati e spesso le arcate e le volte si affiancano o vengono nascosti dai colonnati. vincitore a Tivoli: impianto tradizionale, è un progetto ambizioso. Risente dell'influenza del Santuario di Palestrina. Il colonnato gira su tre lati, il muro alla fine blocca la peristasi. È un tempio monumentale, molto scenico. Il santuario era poco fuori la città.anche in questo caso il santuario si tratta di una ristrutturazione in forme monumentali di un centro di culto antico dedicato ad Ercole (una figura mitologica più che una divinità), il suo mito era legato alla forza fisica ma allo stesso tempo era collegato all'accudimento del bestiame. Tra l'89 ed l'82 a.C. il santuario riceve forme monumentali ed anche in questo caso tutta l'architettura monumentale permette di assorbire ed includere in un nuovo e moderno centro di culto un luogo di culto più piccolo e modesto. Anche questo santuario si articola in una terrazza contornata da una porticus triplex articolata in due ordini (due piani di ordini), al centro c'è un tempio su podio ed in asse con il tempio c'è una gradinata semicircolare per ospitare i fedeli che assistevano a spettacoli teatrali; questi sono gli elementi base ma esistono diverse varianti perché le risultanze archeologiche sono minime (inoltre alcune parti).sono state inglobate da strutture moderne).Cogliamo subito l'assimilazione di questa cultura greco ellenistica però la cosa che suscita interesse, anche qui è fatto abbondante uso del sistema spingente con volte a botte in opera cementizia.Fortuna Primigenia a Palestrina: è estremamente imponente, costruito sui terrazzamenti della collina. È molto ricca la decorazione interna, realizzata a mosaico. Il complesso è "movimentato" grazie alle scalinate e alle rampe. Vi è stato un momento nel quale non si capiva bene in quali e quante parti sia articolato questo santuario e si parlava quindi di santuario superiore e di santuario inferiore, in realtà quello vero è quello superiore, quello inferiore, non c'entra niente e non è altro che l'antico foro della città (non vi è nessun legame tra le due zone).Per la prima volta le tecniche costruttive ed il sistema spingente vengono messi insieme alsenso di monumentalità costruttiva dell'unità architettonica, che invece sono una conquista del mondo ellenistico. Il Tabularium: Situato sul colle del Campidoglio, si trova sotto l'edificio del Palazzo Senatorio che sfrutta proprio come parte della struttura i resti di quello che i Romani utilizzavano come archivio di stato. Dal lato del Foro il Tabularium mostrava la sua forma con dieci arcate di cui tre oggi sono visibili (delle altre arcate si possono riconoscere gli attacchi), tutte inquadrate da semicolonne doriche di peperino con capitelli, architrave e fregio a triglifi e metope in travertino. Dietro le arcate si trova una galleria usata nel Medioevo come deposito di sale, suddivisa in settori che fanno capo ad ogni arcata e sono coperti da una volta a padiglione. L'architettura abitativa: Pompei ed Ercolano I ricchi si fecero progettare molte case grandi fuori città, poiché a Roma vi era poco spazio. La casa ad atrio era il modello più usato.l'atrio era una parte della casa con una bucatura chiamata compluvium. L'atrio è il fulcro e anche una sorta di disimpegno per gli altri ambienti. All'epoca i colori preminenti delle abitazioni erano il rosso dei mattoni di cui erano fatte le insule, nonché il rosso dei tetti di tegole romane. Però verso il centro predominava il bianco del travertino e dei marmi di cui erano fatte le domus, i templi e le costruzioni governative. Inoltre, i tetti dei templi e anche delle terme erano spesso rivestite di rame.
  • Vestibolo: ingresso, affiancato da due stanze;
  • Atrio: circondata dalle camere;
  • Ala: corridoio verticale;
  • Tablino: archivio di famiglia, che diventa la principale sala di ricevimento. Si apre nel giardino posteriore. Il giardino viene sostituito dal peristilio, giardino costruito.
GIULIO CESARE Programma ideologico per la città di Roma, legati agli aspetti fondiari. È un piano che prevede il decentramento di molti edifici pubblici, ma

La sua morte improvvisa non gli permise di attuare tutti gli interventi.

  1. Spostamento degli spazi per le funzioni amministrative nel campomarzio;
  2. Interventi edilizi nel Foro Romano;
  3. Ricostruzione della Basilica Julia;
  4. Restauro della Basilica Emilia;
  5. La curia Julia diventa parte del nuovo Foro.

Il suo programma lasciava trasparire l'importanza dell'imperatore, della sua funzione. Giulio Cesare voleva un foro nuovo, uno proprio. Voleva estendere la città, anche oltre Campo Marzio, con deviazione anche del Tevere nel tratto compreso tra Ponte Mivlio e il Vaticano.

Cesare venne, così, quasi considerato un urbanista, che aveva progettato anche la prima biblioteca pubblica di Roma. La curia fa da cerniera con il nuovo foro e il vecchio. FORO DI CESARE: nuovo foro, circondato da un duplice portico colonnato. Al lato del vecchio foro c'erano anche le taverne, per attività politiche e amministrative. Vi era anche il tempio della Gens Julia, un elemento.

unificante dell'intero complesso, avoler sottolineare la discendenza da una divinità. Deriva dal modello dei santuari ellenistici, che esaltano la dea e di riflesso tutta lastirpe, poiché al centro, in asse, vi erano la statua della dea e poi la statuadell'imperatore a cavallo. Innovativa è la cella, il muro esterno ritmato da semipilastri addossati alle pareti. Nell'abside c'è la statua della dea Venere. Alla morte di Cesare, rimane incompleto everrà poi ripreso è completato. L'idea era quella di non alterare il foro romano antico, ma anzi donare dignità eimportanza alla Capitale, che ora ospita una grande potenza. Il Foro di Cesare era costituito da una piazza porticata con il lato di fondo chiuso daun tempio, pianta che costituì il modello di partenza per i successivi Fori Imperiali. Adifferenza del Foro Romano sitrattava di un progetto unitario: unapiazza lunga e stretta (160 x 75metri), con duplice

Porticato su trelati e con al centro del lato di fondo il tempio dedicato a Venere, madre di Enea e progenitrice della gens Iulia. Al centro della piazza viera la statua equestre di Cesare. L'impianto fortemente assiale e centralizzante era focalizzato sul tempio e all'interno di esso sull'abside con la statua di culto.

Tempio di Venere, voluto da Giulio Cesare dopo la sua vittoria su Pompeo per rivivere l'emozione della vita del tempo a Roma, quando funzionari, plebei, militari, matrone, consoli e senatori passeggiavano sotto i portici del Foro. Tra i colonnati rimasti riappaiono le taberne del tempo, cioè gli uffici e i negozi del Foro.

ETÀ IMPERIALE

AUGUSTO

La vittoria su Marco Antonio segna l'inizio dell'Impero Romano, che rappresentava dei confini già segnati e che avranno sviluppo con Traiano. Il consolidamento del dominio e dell'apparato amministrativo sono due punti importanti del programma. Era u

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A.A. 2020-2021
10 pagine
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SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Russalka di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura antica e medievale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Tabarrini Marisa.