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FIRENZE - Palazzo Medici
Il Palazzo Medici glorifica la presenza dei Medici in città. Il primo progetto, risalente a Brunelleschi, non era mai stato realizzato perché troppo sontuoso. Si tratta di un palazzo cittadino, con un impianto assiale che diventa prototipo di schema di palazzo rinascimentale. L'assialità permetteva una più semplice entrata dell'edificio.
Sequenza: Ingresso a botte > cortile quadrato > porticato > giardino.
Vi è un passaggio che va dalle stanze più importanti, pubbliche, a quelle piccole private.
Cortile: è a 3 arcate su colonne. La partitura del cortile riprende il portico degli innocenti con colonne con capitello composito. Ma non ci sono le paraste che definiscono gli angoli e sorreggono la trabeazione all'angolo.
Il braccio minore del portico dava accesso alla scala maggiore che portava al piano superiore. Il braccio porticato posteriore era illuminato da finestre con funzioni di loggia.
Il giardino
è chiuso da muri alti e fiancheggiato da porticati a 3 arcate. Il piano nobile si apre con finestre bifore, appoggiate sulla cornice di una trabeazione parapetto. Il parapetto è ornato con tondi, legati da festoni. All’esterno il volume è squadrato e ha dei richiami a palazzo vecchio, con la ripresa del bugnato. Vi è una standardizzazione degli elementi:
- Arcate a tutto sesto;
- Piccole finestre rettangolari;
- Bifore ai piani superiori;
- Cornici marcapiano.
Vuole esprimere la magnificenza privata della famiglia, richiamando l’antichità con l’enorme cornice a modiglioni.
VILLA MEDICI: inaugura un nuovo tipo di residenza fuori città, con loggiati su fronti opposti. Rappresenta una novità per l’assenza di elementi di fortificazione. Definisce un nuovo rapporto tra edificio e paesaggio. Il ripido pendio su cui la villa sorge è superato con una serie di ripiani retti da muraglie. La villa si presenta come un cubo.
Giuliano da Sangallo
SANTA MARIA delle carceri: impianto a croce greca e 4 bracci voltati a botte. Tutto è regolato da rapporti proporzionali molto semplici. L'esterno ha quattro bracci uguali con doppio ordine. Vi è una diversificazione degli ordini: l'esterno è definito da lesene lisce con basi modellate su prototipi del Colosseo (basamento) e dorico (capitelli). L'interno è definito da lesene con fusti scanalati, basi corinzie e capitelli figurati. La cupola non è estradossata ma è contenuta da un tamburo cilindrico: il suo impianto è quadrato ed è su pennacchi.
VILLA MEDICI
Diviso in due livelli. 1. Livello: due logge di 3/4 campate e si dispongono sui lati opposti all'edificio. Le dimensioni della struttura sono contenute e non c'è un ambiente centrale scoperto, che assume comunque lo spazio di un cortile coperto. La villa non evoca la magnificenza degli edifici padronali, ma richiama la residenza rurale.
decorato con cassettoni. Gli ambienti interni sono dislocati lungo un asse e culminano nel salone centrale rettangolare, che assume la funzione di cortile coperto.
PIENZA
Pio II visita Pienza e decide di ricostruirla come sua dimora ideale. Nel suo viaggio, aveva un compagno d'eccezione, ossia Alberti, che lo consiglia sulla scelta di Bernardo Rossellino come architetto per la sua opera. A Pienza, il piano vede la ricostruzione del borgo e il palazzo. Il programma prevede:
- Palazzo pubblico;
- Cattedrale;
Questi edifici circondavano la piazza, con un ornamento particolare. Rispettano la struttura del borgo medievale, che è allineato lungo la strada sul crinale del colle e al lato corre l'antico percorso. La piazza si collega al borgo tramite la cerniera monumentale del palazzo; la piazza ha una forma trapezoidale divergente, con un illusionistico effetto di monumentalità e avvicinamento.
Ai lati della cattedrale, restano aperti due cannocchiali visivi sul paesaggio.
circostante.Il tema del panorama diventa un elemento qualificante del palazzo. La piazza non è cinta da portici, la pavimentazione è in cotto, che disegna a terra un reticolo geometrico; il pozzo addossato al Palazzo Piccolomini è la scala metrica dell’intera costruzione, poiché è molto più a misura umana, rispetto agli edifici maggiori.
Cattedrale: posizione preminente, con abside verso la vallata, superando il crinale, cosa che permette di ricavare uno spazio a battistero. Visto da valle, il volume forma una sorta di saliente che emerge, senza superare gli altri edifici. La facciata è in forte controluce ed è inquadrata dai muri divergenti dei palazzi vicini, che accorciano visivamente il sacrato.
La cattedrale si erge come chiesa a sala, con tre navate che hanno coperture a crociera tutte della stessa altezza. Il pilastro è trattato con un sopralzo, ha caratteri gotici con lavorazioni classicheggianti, quindi sono delle
luogo chiuso. La loggia è sostenuta da colonne e offre una vista panoramica sul giardino. La cattedrale di Siena è un esempio di architettura gotica. La facciata è decorata con marmi policromi e presenta un rosone centrale. All'interno, le pareti sono affrescate con scene bibliche e la navata centrale è sormontata da una volta a crociera. La fonte Gaia è una delle fontane più famose di Siena. È situata nella Piazza del Campo e presenta una serie di sculture che rappresentano divinità e figure mitologiche. Il Palazzo Pubblico è un edificio storico che ospita il municipio di Siena. La sua torre, chiamata Torre del Mangia, offre una vista panoramica sulla città. All'interno del palazzo si trovano anche diverse sale affrescate. La Basilica di San Domenico è un importante luogo di culto a Siena. La sua facciata è decorata con marmi policromi e presenta un rosone centrale. All'interno si trovano opere d'arte di famosi artisti come Michelangelo e Bernini. La città di Siena è famosa anche per il suo Palio, una corsa di cavalli che si tiene due volte all'anno nella Piazza del Campo. Le diverse contrade della città si sfidano in una competizione emozionante e colorata. In conclusione, Siena è una città ricca di storia e arte, con numerosi monumenti e luoghi di interesse da visitare. La sua architettura unica e il suo fascino medievale la rendono una meta imperdibile per i viaggiatori.luogo chiuso, un volume, come il palazzo. La facciata posteriore ha un primo e un secondo ordine di colonne che sorreggono archi, un terzo ordine di colonne trabeate. La facciata si presenta, quindi, molto aperta sul giardino e sul panorama.
PALAZZO DUCALE: Il risultato, nel corso di dieci anni, fu il palazzetto della Jole, a tre piani, in stile austero, semplice e tipicamente toscano. L'interno venne decorato con alcuni sobri accenti antichizzanti negli arredi, come nei fregi e nei camini, incentrati sulla celebrazione di Ercole e delle virtù belliche.
Vi sono i trattati più importanti, tra cui quelli di Piero della Francesca sull'aritmetica e la prospettiva.
Palazzo ducale: I Montefeltro già possedevano un palazzo e un così detto Castellare. Il primo Nucleo è palazzetto della Jole, a cui lavora Di Bartolomeo. I lavori iniziano nel 1436, con edificio a quattro piani, con impostazione architettonica molto semplice e il lungo corpo di fabbrica viene
inglobato in un organismo complesso, che si svolge intorno al grande porticato. Verso il centro della città, il palazzo avvolge la piazza con una solenne parete pittorica e fronteggia il fianco dell'uomo. Verso valle, si erge una seconda facciata sia per forma che per funzione ed è quella dei Torricini, i lavori vengono affidati a Luciano Laurana. Addentrando dentro l'edificio, il cortile principale è l'elemento intorno a cui si aggregano tutte le stanze dell'edificio. È tutto strettamente connesso, non vi è un singolo elemento, ma è tutto fatto secondo delle conseguenze; abbiamo archi a tutto sesto su colonne e la trabeazione ha un fregio particolare, decorato da un'iscrizione all'antica ed è tangente gli archi, sostenuta da un ordine maggiore di paraste sugli angoli. Al piano superiore, vi sono paraste trabeate, un ordine schiacciato, che inquadrano finestre rettangolari. Sugli angoli, vi è una continuazione
delle paraste dell'ordine maggiore, quindi un dialogo tra ordinemaggiore e minore. È evidente una certa somiglianza con l'ospedale degli innocenti, come se lo avessero piegato a formare un cortile.
Il pilastro angolare: la colonna dell'ordine minore diventa semicolonna, addossata alla parasta dell'ordine maggiore. E questa parasta maggiore diventa semi-parasta e doppia la parasta terminale.
Palazzo dei Torricini: studiato per una valenza paesistica per la città. Dietro questa facciata, vi sono sui due piani gli appartamenti del duca con scale elicoidali, dentro i torricini. Gli appartamenti si affacciano sulla campagna adiacente, sopra è localizzata la stanza delle udienze; al piano intermedio vi è un bagno e al piano inferiore la Cappella del perdono e un locale di rappresentanza detto Tempietto delle muse, entrambe riferite a Bramante.
Il tempietto ha una copertura a botte di ispirazione classica e si ispira molto ai castelli medievali.
soprattutto al castello di Avignone. Studiolo di Federigo: posizione baricentrica tra le due torri, un ambiente a conformazione irregolare, rivestito da un alto zoccolo di legno, dove domina l'illusione prospettica. Tutto parla un linguaggio tipico della corte di Montefeltro, al livello superiore della zoccolatura vi sono dei ritratti di filosofi illustri, probabilmente l'impostazione prospettica poteva essere di Bramante. I pannelli sono stati realizzati nella bottega di Baccio a Firenze, mentre i soffitti intagliati sono opera di Giuliano Da Maiano. Quei filosofi sono sia antichi che moderni e le opere sono risalienti a tre pittori. Le finestre incorniciano il paesaggio, il giardino è fortemente disegnato e pavimentato. Francesco Di Giorgio: esordisce come pittore e scultore, solo quando giunge ad Urbino inizia la sua attività da architetto. La sua fama è legata alla sua mansione di ingegnere militare, per il suo rientro a Siena viene