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BASILICA DI SANTO SPIRITO 1434

È il secondo impianto basilicale e ultimo che brunelleschi progetta a partire dal 1434.

Qui contrariamente a San Lorenzo lui puo lavorare su un area a sua preferenza.

Brunelleschi cerca di mettere a tema la realizzazione di basilica-moderna che è l’esito

dell integrazione di un impianto longitudinale, a sviluppo in profondità, ma integrato

anche con il tema di un impianto centrale. Gli serve per creare un nucleo che può

essere inteso come punto di sintesi di tutta la complessità dello spazio: è la cosiddetta

crociera, la campata quadrata che risulta dall’incrocio del corpo longitudinale della

navata e dal transetto. Sostenuto da pilastri che segnano il modulo geometrico di

partenza da cui derivano tutti gli altri spazi della chiesa. Il transetto è ottenuto

affiancando altrettanti moduli. La navata centrale è la

risultante della ripetizione per 4 volte quel modulo. Lui per dare centralità all’ambiente

decide di sviluppare il tema delle navate laterali la cui campata è 1/4 del modulo

centrale tutto intorno al perimetro.

Perché questo meccanismo sia assolutamente perfetto arriva a rompere la simmetria

dell’impianto: sono tre navate ma nelkl’applicazione concreta di questo sistema vede

nella parte terminale dietro il presbiterio la

sequenza di due campate. In quello che è il centro geometrico della navata centrale

alle spalle dell’altare ci si trova una colonna invece di un vuoto. Arriva a sviluppare

questo schema anche in facciata.

All’interno lo schema è quello del San Lorenzo: abbiamo questi pilastri maggiori che

reggono la trabeazione sono diventati pilastri con profilo liscio. Li allora si considera un

sostegno completamente libero. Da qui si sviluppa una trabeazione completa e che

contiene al suo interno un ordine minore di archi sostenuti da colonne.

Quando ce l’incontro con il modulo

centrale non usa piu il tema della parasta ma finalmente arriva una semicolonna con il

fusto liscio.

La novità piu interessante è la soluzione delle pareti laterali delle navate: qui gli archi

delle campate laterali vanno a impostarsi su delle colonne che affiorano dalla parete

laterale, dotata anche essa di sezione di trabeazione. Anche le cappelle laterali si

aprirono con degli archi che vanno al di sopra di queste trabeazione e ci permette di

leggere perfettamente il modulo della campata laterale. Qui tutti gli elementi che

hanno un valore portante sono valorizzate con le membrature architettoniche con la

pietra serena.

LEON BATTISTA ALBERTI

Nasce a Genova ma arriva da una famiglia fiorentina in esilio.

1428=torna a Firenze nel fiore degli anni di Brunelleschi. Ha occasione di imbattersi

con la presenza di Brunelleschi.

A roma dedica il suo tempo ad osservare i resti del mondo antico: lo porta a misurare

tutti quei edifici che lo portano a cogliere la grandezza del mondo antico. Nel rapporto

con la corte papale si creano le premesse per un ruolo privilegiato nello studio di quel

vasto mondo antico. Scriverà un trattato in cui si paragona esplicitamente al trattato

classico di Vitruvio: cercando di modernizzarlo.

È un testo rivolto ad intellettuali, a uomini di corte, percepiamo una concezione alta

della disciplina architettonica: porta la decisione di scriverlo

in latino una lingua esclusiva.

Cè piena coerenza tra il suo pensiero teorico e quello che è il suo mettere in pratica le

idee.

La prime eredita che ci ha lasciato è

-la codificazione della concezione dell’architetto= lui non considera come un

carpentiere, ma come una figura colta, studioso che si interroga sui problemi sociali e

culturali.

L’architetto deve saper disegnare e tradurre in forma concreta un idea. La stesura di

un disegno deve essere scientifica: bisogna redigere una pianta, un alzato delle sezioni

lineari.

L’architetto deve per forza paragonarsi e confrontarsi con l’antichità.

Bisogna riadattare l’architettura antica con le funzionalità del mondo contemporaneo

-non passa necessariamente da aspetti decorativi, nel DNA dell’edificio c’è il seme

della bellezza, se mancano questi aspetti l’architettura non puo essere bella

-bellezza accessoria, che si applicano ad un edificio già esistente

-Capacita di combinare tanti elementi tra di loro in una forma armonica, che se si

sposta un elemento il risultato crolla.

-come un corpo umano è fatto da parti diverse, e ogni alemento ha una sua armonia

Le due ‘’maestre’’ di Alberti per confrontarsi per costruire un architettura nuova.

-la storia

-la natura

È un edificio in cui lui è convolto da 40 enne, il suo interesse dell’architettura prima

era unicamente teorico.

Si tratta di un intervento di rivestimento del muro della facciata. La fase di

costruzione avviene attraverso acquisizione di lotti edilizi progressivi. La richiesta ad

Alberti è quella di creare una facciata che renda e crei un disegno omogeneo.

Nella seconda è rappresentato il primo progetto: è piu stretto e corto perche

corrisponde al blocco della casa originale. Alberti pensa ad un disegno architettonico

organizzato in 5 campate. Come mai nell’edifico concluso le campate sono 7? La

strategia di Rucellai nel corso degli anni è quella di progressivamente accorpare case

adiacenti alla sua.

Il disegno scelto di Alberti si presa a questa progressiva estensione: il disegno è

organizzato in una griglia modulare.

Alberti qui elabora un prototipo di palazzo rinascimentale: caratterizzato dall’utilizzo di

un linguaggio classico. Non è un operazione che fa dal nulla ma cè un punto di

riferimento ben preciso: confronta visivamente il palazzo con il prospetto del palazzo

Medici. Fu realizzato pochi anni prima e che aveva segnato un primo prototipo di

palazzo rinascimentale.

Era organizzato come una struttura inespugnabile. È la base di partenza di Alberti a

portando degli interventi personali.

-nello schema della facciata organizzata da un rivestimento a bugnato liscio, che si

sviluppa identico in tutti e tre piani e rende omogenea la facciata.

-l’applicazione dell ordine architettonico= la facciata è organizzata attraverso un

linguaggio architettonico classico, nella trama delle file di bugne risaltano dei piedritti

perfettamente allineati, hanno un profilo squadrato e collegati al numero= lesene o

paraste. Qui hanno un valore decorativo. Questa sequenza di lesene organizza in

campate gli spazi di ogni piano secondo un modulo piuttosto regolare. Porta a leggere

un sistema di trabeazione che ha il valorem di chiusura del piano e di imposta del

piano superiore. Questo sistema si replica identità a se stesso su tutti i tre piani.

- a differenza della porta dell edifico dei medici è ancora con l’apertura ad arco

medievale, Il piano terra di Alberti presenta dei portali di forma rettangolare romana

riquadrata da una cornice.

Il piano terra è pensato come spazio chiuso rispetto all’esterno, nelle altre campate ci

sono delle aperture rattengo lati rialazate ad illuminare gli ambienti di servizio.

-Ai due piani superiori vediamo comparire il sistema delle finestre ad arcata. Sembrano

identiche a quelle di palazzo Medici ma ci sono delle leggere differenze: le finestre

sono inquadrate da una cornice ad arco ma la finestra vera e propria ha forma

rettangolare.

Come ha fatto Michelozzo nel palazzo medici, anche qui Alberti dispone le bugne lungo

il profilo arcuato della finestra, con un accorgimento diverso, come si vede le bugne

che seguono l’andamento dell arco vanno a finire a toccare il bordo esterno della

lesena destra e sinistra, in modo che poi le bugne che stanno sui

fianchi della finestra noi le percepiamo come pilastro di sostegno dell arco: si crea un

sistema ‘’ partito alla romana’’ che ce nel Colosseo.

Facendo toccare le spalle della finestra che reggono le bugne dell arco con le lesene

lui crea un insieme di elementi per cui l’idea e che se si cambia una dimensione

dobbiamo cambiarle tutte.

Questo è ripetuto al piano nobile e al secondo piano

-piano nobile= dove viveva la famiglia

-piano secondario=piano di servizio

Dal piano terra al secondo piano vediamo che progressivamente noi vediamo

l’applicazione di ordini architettonici differenti=

-piano terra= ordine dorico tuscanico, semplice e grezzo in cui il capitello deriva da un

edifico dell’antichità Basilica Emilia.

-ordine corinzio= in una versione corretta, con un interpretazione che si vede in uno

dei mausolei di Adriano

-prende spunto dal Colosseo= l’ultimo piano del Colosseo è organizzato con un ordine

corinzio semplificato rispetto a quello sottostante. Deve andare giu di qualità usando

una versione semplificata

Attinge al mondo antico in maniera libera, combinando spunti presi da edifici diversi

per creare un edificio nuovo.

Qui il Colosseo serve anche per risolvere la copertura della facciata= ha un cornicione

fortemente sporgente, deve abbassarla. Usa la stressa soluzione escogitata dai

romani: inserisce la cornice con mensole dentro al fregio.

Differenze tra Brunelleschi e Alberti

Il sistema trilitico tecnicamente e formalmente nel palazzo Ruccellai noi la

percepiamo come un disegno in facciata che non ha valore portante, le lesene hanno

lo stesso risalto delle bugne.

Per Alberti l’ordine architettonico rientra in un ornamento. Non è necessario ma è

fondamentale: se non ci fosse non sarebbe chiara la logica dell’edificio.

Brunelleschi quando fa una parasta quello è un elemento importante

TEMPIO MALATESTIANO

Si tratta di un intervento fatto per il signore di Rimini con cui Alberti viene a interagire,

complice tra i buoni rapporta del papa con i Malatesta. L’incompletezza dell’edificio è

data dalla caduta della famiglia.

Gismondo chiuede ad Alberti di ripensare una chiesa esistente in un mausoleo

facendolo diventare un edifico celebrativo dei Malatesta.

Bisogna dargli una nuova facciata a nascondere i caratteri o medievali della chiesa

originaria.

Alberti riveste la facciata delll’edificio medievale.

È una pietra ‘’distria’’ che è soggetta ad effetti coloristici in base alla luce del sole.

Alberti crea un sistema che da ordine alla facciata e che conferisce la monumentalita.

L’edificio si imposta su un alto podio che fa da basamento a un ordine architettonico

caratterizzato da:

-semicolonne disposte ai fianchi del portale centrale e poco rientranti rispetto all

angolo di svolta della facciata. Colonne scanalate di ordine composito , pensate,

disposte ad intervalli: l’intercolugno centrale che inquadra la porta di ingresso è

maggiore, mentre i due intercolugni laterali sono regolari tra di loro. Queste 4

semi

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Publisher
A.A. 2024-2025
83 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher rebycalo03 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Margutti Stefano.