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ARCHITETTURA MEDIEVALE E ROMANICA

Il carattere gli sviluppi dell'architettura carolingia discendono da mutamenti sociali, ma dal potere e dalla volontà imperiale nel cercare di far diventare la Corte un centro laboratorio di cultura. L'impegno innovativo carolingio trova il suo compito più importante nell'interpretazione del tipo basilicale delle grandi chiese, introducendo delle innovazioni tipologiche.

Notevole e assai sviluppata, l'architettura religiosa manifesta la grande spinta costruttiva propria della politica di Carlo Magno, il quale favorisce la costruzione di numerose abbazie, che sancivano la cristianizzazione.

Nello stesso periodo di tempo prende inizio il processo di lenta e graduale trasformazione della basilica cristiana nell'organismo della chiesa medievale punto è un procedimento che conserva il tipo edilizio dell'impianto longitudinale a tre navate, abside e tetto, ma che nel contempo trasforma il modello aumentando

fortemente lospessore dei muri, riducendo le aperture e le luci, sostituendo i pilastri e le colonne e confermando l'insieme come un organismo massivo dotato di una forte continuità nelle strutture, con la tendenza a realizzare una poetica dello spazio chiuso ed ombroso. L'impegno innovativo della cultura architettonica carolingia trova il suo primo e più importante compito nell'interpretazione della tipologia basilicale delle grandi chiese, e questo sviluppo risulta realizzato in modo esemplare nell'abbazia di Fulda. Westwerk: letteralmente significa opera occidentale. Si tratta di una costruzione che, data la sua origine, è riscontrabile quasi esclusivamente al centro dell'Impero; quasi del tutto estranea all'architettura italiana, è ravvisabile in alcune abbazie fortemente legata col potere temporale, forse edificata proprio per significare tale legame, come l'Abbazia di Farfa, dove le modifiche successive hanno stravolto.La chiesa carolingia, ma hanno risparmiato il corpo centrale, noto come "coro quadrato", integro ed ancora leggibile nelle sue strutture interne. Il Westwerk si presenta come un grande corpo a più piani protetto ai fianchi da due alte torri e fungeva esternamente da ingresso laterale e facciata. Generalmente era costruito a tre livelli: cripta sotterranea, vestibolo (o nartece) d'ingresso alla chiesa, e al livello superiore, non collegato con quelli inferiori, un ambiente a cui si accedeva solo dalle strette scalinate inserite nelle torri laterali. ABBAZIA DI CORVEY La basilica era formata da tre navate con un coro rettangolare molto ampio, circondato da un corridoio a forma di U. si chiarisce in maniera costitutiva l'aspetto tipologico del westwerk, in quanto quasi tutti gli esempi successivi fanno riferimento a questo. Si chiarisce ancora di più il rapporto di corrispondenze di massa alle estremità dell'edificio e le conseguenze che il culto delle.

reliquie porta nella definizione dell'edificio carolingio. Una sorta di coronamento delle architetture precedenti ma anche una liberazione dall'architettura romana, perché effettivamente si tratta di un elemento originale elaborato dai carolingi; verrà poi scomposto e rielaborato influenzando notevolmente l'architettura medioevale. L'abbazia ha una pianta quadrata. Nel piano inferiore si trova l'atrio sorretto da spesse colonne. I due piani superiori comprendono entrambi una grande sala, dov'era situato il trono.

CAPPELLA PALATINA DI ACQUISGRANA

Spicca per la sua grande importanza storica e architettonica. Eretta da Carlo Magno, essa faceva parte di un grande complesso al centro della nuova capitale; sorto quale sede del potere imperiale, è composto principalmente da un grande atrio porticato situato sulla fronte della cappella, di una lunga galleria che collegava l'atrio all'aula Reggia e da un sistema di piazze con le sedi

amministrative dello Stato, le residenze, i tribunali e le scuole. L'impianto è di tipo ottagonale. Si articola su due piani con archi su colonne. La sua ossatura risulta molto robusta, con pilastri e muri di forte spessore e la cupola è costituita da una normale culotta di muratura di medio spessore. Si tratta quindi di affrontare una tematica che richiama alle forme dell'architettura romano-classica, e conciò alla raffigurazione spaziale fondata sulla geometria del reale. La cappella di Aquisgrana costituisce il monumento che testimonia il rifiuto della poetica e del linguaggio tardo antichi e bizantini, e insieme il monumento iniziale delle nuove scelte architettoniche dell'età preromanica.

ABBAZIA DI SAN GALLO È una fondamentale testimonianza della cultura architettonica altomedievale. Si tratta di un programma edilizio completo e dettagliato, di una sistemazione in un'area rettangolare espresso in un reticolo ortogonale in cui, intorno

alla chiesa, sono presenti 34 edifici destinati a sedi per tutti i servizi necessari all'insediamento. Si tratta perciò di un impianto grandioso, razionale, dotato di una propria funzionalità e capace di assicurare alla comunità una completa autonomia. In questa città monastica, l'edificio della chiesa costituisce la presenza dominante: absidi contrapposte con nartece esterno avvolgente, tre navate su nove arcate, transetto coronato da una torre sull'incrocio con la nave, la cripta che è una novità. Verso occidente, vi sono 2 torri cilindriche isolate. Il funzionamento di questo impianto monumentale rimane, tuttavia, ancora incerto. La superficie corrispondente alla navata risulta suddivisa in otto recinti e due cori, il fonte battesimale e cinque altari. Questa forte tendenza a dividere tutto lo spazio ha originato un dispositivo che rende impraticabile e un uso normale e liberatorio delle navate. ABBAZIA DI FULDA

L'esempio delle grandi chiese di questo periodo. La risoluzione architettonica è contraddistinta da un grande transetto continuo, fortemente sporgente rispetto alle navi minori. È un impianto che richiama molto direttamente all'organismo di San Pietro costantiniano di Roma. L'abbazia, quindi, si fonda secondo una costruzione tipicamente romana, che rivela il preciso intento di creare al nord una fedele immagine della basilica vaticana, che rappresenta una forma ispirata dalla purezza e spiritualità.

La chiesa presenta un corpo longitudinale di tre navate con copertura lignea a capriate. La novità principale è la presenza di un secondo abside contrapposto a quello principale, che era una sorta di cappella in cui erano conservate le reliquie di san Bonifacio; è inoltre presente una cripta situata sotto la zona presbiteriale.

Le cripte

L'età carolingia segna l'inizio del primo sviluppo della cripta, intesa come

l'architettura ottoniana è quello di partecipare attivamente alla liturgia, ma come spettatori piuttosto che come partecipanti attivi. Questo ha portato a una maggiore enfasi sull'organizzazione dello spazio e sulla creazione di un'atmosfera solenne e sacra. Un elemento distintivo dell'architettura ottoniana è l'uso di archi a tutto sesto, che conferiscono un senso di solidità e stabilità. Questi archi sono spesso decorati con motivi geometrici e sculture, che aggiungono un tocco di eleganza e bellezza all'edificio. Un altro elemento importante dell'architettura ottoniana è l'uso di colonne e pilastri, che sostengono le volte e creano una struttura solida e resistente. Queste colonne sono spesso decorate con capitelli scolpiti, che rappresentano scene bibliche o simboli religiosi. Le finestre sono un altro elemento caratteristico dell'architettura ottoniana. Sono spesso di piccole dimensioni e posizionate in alto, permettendo solo una luce filtrata a entrare nell'edificio. Questo crea un'atmosfera intima e misteriosa, che invita alla riflessione e alla preghiera. Infine, l'architettura ottoniana si distingue per l'uso di materiali di alta qualità, come la pietra e il marmo. Questi materiali conferiscono agli edifici un aspetto maestoso e duraturo, che testimonia la grandezza e la solennità della fede cristiana. In conclusione, l'architettura ottoniana è caratterizzata da archi a tutto sesto, colonne e pilastri decorati, finestre piccole e materiali di alta qualità. Questi elementi lavorano insieme per creare un'atmosfera solenne e sacra, che invita alla contemplazione e alla preghiera.conseguenza diventa inevitabilmente passivo. I mutamenti e gli sviluppi della liturgia tendono a diversificare le diverse funzioni religiose, con dirette conseguenze sul dimensionamento e sulla destinazione degli spazi interni, mentre è ormai diffusa la venerazione per le reliquie e l'espansione del culto per i santi si traduce nella moltiplicazione degli altari. L'esigenza di poter disporre di uno spazio più ampio dove ospitare il clero, diventato molto numeroso, porta a inserire un vano rettangolare e profondo tra crociera e abside, chiamato coro. La forma architettonica delle grandi chiese ottoniane è affondata sopra una concezione geometrica dello spazio limpida ed essenziale. SAN MICHELE ad Hildesheim in Sassonia L'organismo edilizio appare simmetrico rispetto all'asse longitudinale, mostra anche una seconda simmetria ortogonale fra 2 transetti e uguali, situata all'estremità delle navate. Essa è disegnata e composta secondo la nobasta che matrice geometrica già detta della“crociera regolare”, con la quale il quadrato perfetto dell'incrocio nave-transetto diventa la dimensione metrica che, ripetuta tre volte, determina la lunghezza della navata. Risulta ideata e realizzata, anche negli esterni, come una vera immagine architettonica fondata sull’equilibrata e precisa definizione dei volumi murari, sul reciproco proporzionamento dei corpi di fabbrica. S. PANTALEONE a Colonia In questo caso le nuove e diverse esigenze d'uso, ormai ridotte e limitate, sono state espresse con semplicità e chiarezza, collocando verso occidente un corpo trasversale, quasi un transetto anteriore, che nella campata di centro si innalza su due piani. In altri termini il westwerk carolingio nell’architettura ottoniana viene semplificato attraverso questa disposizione di volumi e questa semplificazione non avviene solo all’esterno ma anche all’interno, perché in questo caso viene

eliminata la cripta al pianoterra. Quindi tutto l'insieme viene semplificato tanto all'interno che all'esterno, con una volontà precisa di creare una struttura più funzionale e direttamente percepibile nella forma e nelle parti costruttive.

ARCHITETTURA ROMANICA

Le principali motivazioni che nell'occidente europeo hanno originato la conformazione della chiesa romanica sono:

  1. l'ordine pratico e funzionale, che riguarda la necessità generale di ampliare il sistema re diversamente l'area del presbiterio, sia per ricavare spazio per il clero sia per consentire uno svolgimento maestoso e solenne dei riti. La risposta a tale richiesta si trova nella forma assunta del coro virgola che diventa coro deambulato, sempre di grandi dimensioni.
  2. Il modo di concepire e vivere l'edificio della chiesa cambia e diventa come figurazione significante della religiosità della vita. Ma prima ancora di individuare l'edificio come la figura
grave; un simbolo di significato profondo. Le chiese preromaniche, con le loro forme semplici e austere, trasmettono un senso di sacralità e mistero. I muri spessi e le finestre piccole creano un'atmosfera intima e raccolta, invitando alla riflessione e alla preghiera. Gli archi a sesto acuto e le volte a crociera sono elementi distintivi dell'architettura preromanica, che conferiscono un senso di verticalità e solennità. Le decorazioni scolpite sui capitelli e le porte sono spesso di carattere religioso, raffigurando scene bibliche o simboli cristiani. Inoltre, l'uso di materiali locali come la pietra conferisce un senso di radicamento nel territorio e di continuità con la tradizione. Nel complesso, l'architettura preromanica rappresenta un'importante testimonianza della spiritualità e della cultura dell'epoca.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
6 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Russalka di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura antica e medievale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Tabarrini Marisa.