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La fine è fissata nel 31 a.C. con la battaglia di Azio che sancisce il potere del sistema politico di
Roma nella figura di Ottaviano (poi Augusto).
Per quanto attiene alla storia dellʼarchitettura in realtà fino ai primi decenni del II secolo d.C.
lʼarchitettura è profondamente influenzata da echi o componenti di matrice ellenistica.
Lʼazione dei sovrani macedoni Filippo II (382-336) e Alessandro III (Alessandro Magno, 356-
323) segna un flesso storico importante: era entrato in crisi il sistema di potere delle principali
poleis greche e specialmente si era indebolito il predominio di Atene.
Dopo la morte di Alessandro ormai i centri propulsori sono le capitali dei nuovi sistemi dinastici:
• Selèucidi in Asia Minore
• Tolomei in Egitto
• Attàlidi a Pergamo
• Più in generale le città di ambito peloponnesiaco e ionico.
204 Alla fine del IV secolo, infatti, allʼegemonia politica e culturale dei tradizionali centri greci si era
sostituita quella esercitata dai più dinamici centri delle aree orientali.
Dal XX secolo si distingue tra grecità “ellenica” ed Ellenismo, questʼultimo inteso come sistema
culturale, artistico, architettonico e tecnico a sé stante. Con Ellenismo si intende un fenomeno
che abbraccia anche i territori non toccati dai sovrani macedoni come per esempio la Sicilia e
la Magna Grecia. L’impero di Alessandro Magno.
I mutamenti riscontrabili riguardano molti settori:
• Pensiero filosofico e scientifico
• Stili di vita L’età ellenistica Storia dell’Architettura I 205
• Consuetudini dellʼabitare
• Le forme della vita civile
• Il gusto artistico e architettonico.
Innovazioni morfologiche e concettuali dell’età ellenistica
Philippeion, Olimpia, 336 ac
Il Philippeion segna una tappa importante del passaggio tra età tardoclassica ed ellenismo.
Tholos promossa da Filippo II di Macedonia per celebrare la vittoria di Cheronea. Viene com-
pletata da Alessandro nel 336 circa. Molteplicità di matrici linguistiche. A Leòchares, Pausania
assegna le statue crisoelefantine della cella.
• Muro della cella in opera quadrata di calcare (di poros), ricoperto di stucco (poi stilato in età
romana a imitazione di una costruzione in laterizio).
• Colonne in poros stuccato.
• Cella con 9 semicolonne corinzie.
• Peristasi con 18 colonne ioniche.
• Rapporto di 1:2 tra assi interni ed esterni.
• Colonne con 24 scanalature dallʼentasi pronunciata e appoggiate su una base originale.
• Il capitello presenta motivi decorativi di diversa matrice figurativa.
• Eʼ probabile che la decorazione dellʼordine dovesse essere dipinta.
• Trabeazione con architrave a 2 fasce, fregio continuo e sottocornice con dentelli.
Propilei, Epidauro, 300-250 a.C.
• Pianta anfiprostila esastila
• Edificio di ordine ionico, rialzato su una crepidine di 3 gradini con 2 rampe di accesso.
• Vano centrale delimitato da colonne.
• Tutti gli intercolumni sono uguali (intermedio tra il sistilo e il diastilo ).
1
• Colonne ioniche con fusto alto 10 volte il diametro e 20 scanalature.
• Base attica (non frequente nel Peloponneso).
• Capitelli originali con soluzione che permette di unificare i capitelli dʼangolo con gli altri: le Philippeion, Olimpia, 336 ac
1 Intercolumnio rispettivamente di due diametri e tre diametri di colonna. Tra di loro si ha
l’eustilo, di due diametri e un quarto, il più frequentemente utilizzato per la sua proporzionalità.
Per approfondimenti vedi l’appendice.
206 facce che contengono le volute sono tutte concave.
• Lavorazione a forte rilievo dei dettagli. Si cerca di dare unitarietà allʼinsieme (vedi i capitelli).
L’architettura dell’ellenismo
Si ravvisano nuove linee di tendenza:
• Si accentuano i valori decorativi
• Il repertorio linguistico seppur ancora ancorato alla tradizione viene declinato in modi lessi- A sinistra, ordine Ionico dei Propilei
cali e sintattici più disinvolti di Epidauro; a destra, pianta dei
• Si sperimentano nuove soluzioni tipologiche e costruttive Propilei.
• Vengono recuperati sincreticamente gli apporti e le tradizioni culturali e artistiche proprie
L’età ellenistica Storia dell’Architettura I 207
dei diversi ambiti geopolitici scaturiti dal nuovo sistema politico ed economico.
Contaminazioni frequenti in età ellenistica e tardoellenistica
• Dettagli di diversi ordini architettonici fusi in un medesimo sistema sintattico.
• Nella stoà del temenos del tempio di Dioniso a Teos si hanno Colonne di ordine ionico con
capitelli dorici, ordine dorico nei lati nord e sud e ordine ionico nei lati est e ovest.
Nel tempio di Paestum compare la cosiddetta trabeazione dorico-corinzia.
Più in generale è frequente la combinazione di membrature tratte da diversi ordini architettonici
allʼinterno della trabeazione.
Mentre nei propilei dell’altare di pergamo, Eretto da Eumene II (197-159 a.C.), lʼampiezza mag-
giore degli intercolumni determina la moltiplicazione dei triglifi e delle metope tra una colonna e
lʼaltra (una soluzione già presente nei propilei di Atene).
Sovrapposizione degli ordini: dorico e ionico Paestum, Tempio, II-I sec. a.C: alzato
Lʼadozione dellʼordine ionico sopra lʼordine dorico è una soluzione già adottata in alcuni casi di dell’ordine e pianta. Berlino, ricostruzione del
età tardoclassica e poi impiegata abitualmente fino a divenire canonica. Propylon del Santuario di Atena di Pergamo.
Cori, Tempio di Ercole.
Tempio di Ercole, Cori, fine II sec. a.C.
208 Il tempio amplia la casistica delle variazioni apportate agli ordini architettonici.
La colonna dorica viene dotata di una base.
Innovazione della sottocornice a mensole
Soluzione riconducibile ad ambiente pergameno, rodio o alessandrino-tolemaico. Il geison
viene ad avere un forte aggetto grazie alla sostituzione dei dentelli (nella sottocornice) con ele-
menti a mensola.
Lʼinserimento di questi elementi rispondeva soprattutto alle esigenze formali poste dalla realiz-
zazione di stoai su due ordini sovrapposti.
Architettura ellenistica come “a-tettonica”?
[“Architettura barocca del mondo antico” A. Lyttelton, Baroque architecture in classical antiquity,
London 1974]
La logica strutturale-tettonica di epoca classica è attenuata dalla ricerca di effetti mirati a sotto-
lineare il valore visivo dellʼinsieme dellʼopera. Lʼordine architettonico sembra decontestualizzato
e privato del suo valore concettuale di richiamo al sistema trilitico:
• Alterazione dei rapporti metrico-proporzionali.
• Variazioni morfologiche.
• Introduzione di nuove configurazioni (per esempio i capitelli con teste).
Nuovi effetti architettonico-spaziali
Si accentuano i contrasti di ombra e luce delle singole parti degli edifici, sia i valori di una loro
più ariosa e inaspettata spazialità. Prevale lʼuso dellʼordine ionico. A questo insieme di moti-
vazioni si deve il prevalere dellʼordine ionico a scapito di quello dorico. Nelle aree della Ionia gli
architetti ellenistici privilegiano lʼordine ionico: Arcesio, Piteo, Ermogene (opzione regionalistica
o vera e propria scelta politica).
Tempio L, Epidauro, inizi III sec. a.C.
Tempio ionico con colonne addossate non solo alle pareti interne della cella, ma anche allʼes- Stoà di Attalo II ad Atene, 159-138 a.C.
terno: pronao tetrastilo con semicolonne lungo le pareti perimetrali della cella..
Importante svolta concettuale che trova la sua origine nel tempio di Bassae.
L’età ellenistica Storia dell’Architettura I 209
Questa tipologia si diffonde dal II secolo nellʼarchitettura romana:
• Architettura “di facciate”
• Architettura “trompe-lʼoeil ”
2
• “Ordine murale”: primario valore ritmico-proporzionale dellʼordine.
Mutamenti nel sistema edilizio
Assumono un ritmo più lento e diminuiscono numericamente le iniziative nel campo dellʼedilizia Priene, trabeazione del Tempio di Atena,
Pytheos, 330 a.C. Tomba di Leucadia, III
sec. a.C.. Priene, trabeazione della Stoà
2 Letteralmente, dal francese, “Inganna l’occhio”: tecnica pittorica che consiste nel dipin- nord.
gere uno sfondo apparentemente reale su di una parete per farla sparire alla vista.
210 religiosa e di quella pubblica civile.
Si moltiplicano gli interventi architettonici per la realizzazione di:
• Residenze di corte e per i ceti più elevati.
• Centri cultuali per finalità assistenziali e curative.
• Centri per attività politiche.
• Centri per attività sportive.
• Edifici per lo spettacolo.
Cambiano anche i metodi costruttivi. Dal IV secolo si assiste progressivamente al ricorso a
metodi costruttivi più semplici e meno costosi:
• Materiali di minore pregio.
• Nuovi materiali e nuove tecniche costruttive (diversa organizzazione del cantiere).
Uso dell’arco e della volta
Dopo il III secolo nellʼarchitettura ellenistica inizia a diffondersi (anche nellʼarchitettura ufficiale)
lʼuso dellʼarco e della volta, anche in combinazione con elementi linguistici tradizionali. Fino ad
allora archi e volte del tipo a tutto sesto erano stati impiegati per:
Passaggi voltati nelle opere di sostruzione.
Strutture ipogee (tombe, canalizzazioni).
Manufatti tecnici (reti fognarie) In questi manufatti le spinte oblique erano ridotte. Epidauro, Tempio L, inizi III sec. a.C
Lʼimpiego di strutture spingenti è riferibile a unʼorigine orientale.
In età ellenistica il repertorio delle strutture spingenti si arricchisce anche di altri elementi stati-
co-sintattici: L’età ellenistica Storia dell’Architettura I 211
• Archi e volte ribassati
• Volte sghembe o ascendenti.
Nel II secolo iniziano ad apparire strutture a semicupola sia strutture con superfici concave (in
architetture funerarie).
Architettura teatrale
A partire dal IV secolo si diffonde lʼuso di strutture spingenti (archi in conci di pietra) nelle porte
di ingresso agli edifici scenici teatrali.
Progressivamente gli archi e le strutture spingenti compaiono in opere di evidente e maggiore
simbolicità: le porte urbiche. Olimpia, arco di ingresso dello stadio, fine III
sec. a.C.. Sotto, Pergamo, cisterna dellʼac-
ropoli. A destra, Delo, cisterna del Teatro.
Arco inquadrato dall’ordine architettonico
Lʼarco e i più in generale la struttura spingente entra nella sintassi architettonica ufficiale.
212 Teatro di Dodona (III-II sec.); Xanto, Teatro
di Leto, porta di accesso; Porta di Paestum
detta della Sirena, post 273 a.C.. Porta di
accesso allʼAgorà di Priene; corridoi di ac-
cesso alla parte ipetra del Tempio di Ap