Anteprima
Vedrai una selezione di 1 pagina su 4
Architettura dell' ingegneria Pag. 1
1 su 4
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Dalle grandi trasformazioni sociali del periodo, passiamo a trasformazioni importanti anche in campo

edilizio, costruttivo; è una rivoluzione che tocca tutta la vita sociale e culturale – ogni settore della vita

civile.

La crescita della densità residenziale sarà esponenziale, con la costruzione smisurata di grandi

agglomerati urbani.

È addirittura con Galilei che inizia una nuova teoria scientifica, una nuova razionalizzazione dei metodi

scientifici.

Si ha una curiosità intellettuale di carattere scientifico applicata al metodo costruttivo.

Monge viene ricordato per lo studio matematico, per la conoscenza razionale del singolo elemento verso

quelli più complessi. La trasmissione del sapere è così possibile attraverso segni grafici che hanno

proprie regole obiettive. In questo modo cantieri di diversi ambiti geografici possono avere un unico

linguaggio oggettivo di oggetti bi o tridimensionali.

Un cambiamento epocale è dato dal sistema metrico decimale -> si passa da sistemi di misura

preunitario (ogni nazione aveva una sua unità di misura) ad uno unico, proposto nel 1790, ma utilizzato

in ambito europeo solo nel 1875. Ciò comporta un incremento dell’uso dei materiali; le maestranze

conoscono già il sistema metrico in uso unico, senza aver bisogno di conoscere quello del luogo.

Nascono le prime scuole di ambito tecnico – scientifico, come l’Ecole des Ponts et Chaussèes o

l’Ecole polytecnique (che nasce come scuola militare).

Nasce il problema di un progetto, costruzione affidata totalmente ad un architetto, piuttosto che ad un

ingegnere. Come nell’esempio dei ponti, per la loro costruzione si può avere un approccio totalmente

ingegneristico, che può scontrarsi con la scelta architettonica dei materiali.

Ne è un esempio il ponte della Concordia, progettato da Perronet (direttore dell’ecole des Ponts et

Chaussèes).

Il ponte presenta un’imposta più alta delle arcate, meno intaccate così dai percorsi dell’acqua che

porterebbero al degrado della costruzione. Utilizzo dell’arco a sesto ribassato, che ha in effetti maggiori

spinte laterali. Maggiore concentrazione dei carichi distribuiti su piloni, ridotti rispetto alla tradizione. Ci si

avvicina alla stereotomia, attraverso le regole della geometria descrittiva, evitando una serie di problemi

che portano ad affrontare meglio le forse statiche.

Uso di nuovi materiali

L’uso del ferro all’interno di strutture con le precise conoscenze delle dinamiche dei carichi. Conoscenze

scientifiche delle distribuzioni delle forze. Si passa dal ponte in muratura, sempre perfezionato, al ferro.

Si procede alla lavorazione di leghe del ferro,come la ghisa, con la prima sperimentazione con

percentuale di carbonio superiore al 2%, è una lega grossolana. Perfezionamento di questo processo è

l’acciaio, lega tra ferro e carbonio con una percentuale di quest’ultimo inferiore al 2%. (lo standard è tra

0,1 e 1,7 %).

La ghisa resiste bene a compressione, poco a tensione; è quindi adatta per la costruzione di pilastri, non

di travi.

L’acciaio resiste bene sia a compressione che a trazione, è adatto sia per la costruzione di travi che di

pilastri – enorme potenzialità.

La costruzione dei primi ponti in ferro avviene in Inghilterra. Ponti in ghisa: preparazione dei profilati per

poi poterli assemblare in campo. O ancora, costruzione degli edifici multipiano ( si possono considerare

altra tipologia nascente dalla Rivoluzione industriale).

Pilastrini in ghisa sostituiscono i setti murari intermedi, indispensabili per la struttura, che limitano lo

spazio. I nuovi pilastri creano uno spazio interno tutto nuovo, lasciano spazio e luce, ottenendo maggiore

spazio anche per il posizionamento dei grandi e nuovi macchinari di questa nuova era industriale. [ le

strutture laterali sono ancora naturalmente portanti]. È quindi possibile l’aggiunta di piani in elevazione

(ancora meno di 10), ma si parla di 6, 7 piani. L’utilizzo di queste nuove tecniche comporta anche una

minore possibilità di infiammazione della struttura.

Passerà un po’ più di un secolo per avere strutture completamente costruite in ferro, annullando anche la

struttura perimetrale muraria.

Vetro

Grandi applicazioni e possibilità attraverso la copertura di ampie luci. Unione di ferro e vetro. Necessità

di creare un profilo del ferro possa accogliere e bloccare la lastra di vetro inserita. Si ha necessità di

interazione dei materiali.

Sono le strutture puramente funzionali urbane ad essere le prime costruite in questa modalità: serre,

giardini, stazioni ferroviarie, mercati o grandi spazi espositivi.

Kew gardends o Champs Elysès -> strutture in ferro, con copertura in vetro. Si parla di una nuova

spazialità che avrà diverse possibili gestioni e sviluppi successivi.

L’aspetto esterno dell’edificio e la sua struttura sono adesso collegati. Principio di adesione della

struttura e del linguaggio architettonico.

Svincolo dalle strutture murarie.

Costruzione del Cristal Palace, per la prima esposizione universale, in Inghilterra, del 1851.

Fu indetto un concorso per la struttura e realizzazione dell’edificio; presentati 245 progetti, nessuno era

adeguato allo spirito di progresso che si voleva accogliere.

Si seguì il progetto di un certo Paxton (costruttore di serre, non era un giardiniere); il progetto prevede

elementi innovativi per il tempo, quali:

- Elementi interamente realizzati in fabbrica e messi in opera in cantiere;

- Velocità nel montaggio, in quanto tutto arriva già predisposto;

- Possibilità di reimpiego dei materiali, per qualsiasi altro suo uso.

I dubbi sorgono sulla scelta della struttura, se realizzarla in ghisa o ferro. La ghisa era comunque un

elemento di buona qualità.

La struttura viene realizzata in 9 mesi. Modulo di 8 piedi, ripetuto 230 volte. Sviluppo longitudinale di

1851 piedi (pari all’anno dell’esposizione universale), corrispondono all’incirca a 552 metri. La struttura

longitudinale è arricchita successivamente da un ulteriore corpo trasversale, che costituiva quasi un

transetto, per una simbologia visiva, quasi per ricollegarsi ad una tipologia basilicale. [Compromesso con

il passato?]

Non c’è facciata – non c’è bisogno di dare rappresentatività della struttura. No facciata, no prospetti. Si

era lontani dal dare idee neoclassiche a questa nuova straordinaria struttura -> cesura completa con

contemporaneità e passato.

La struttura dà essa stessa il suo linguaggio e la sua monumentalità. Era talmente anomala da

richiedere un appiglio alla forma basilicale, per dare riconoscibilità di tipo formale.

Spazio interno estremamente flessibile. È possibile organizzarlo a seconda dei padiglioni o dei

macchinari che dovevano essere mostrati. L’organizzazione e flessibilità dello spazio interno è più

importante rispetto alla struttura esterna, e alle sue sembianze.

Nasce una competizione tra Nazioni per le più innovative; sarà allestita quindi una esposizione

universale in Francia, a Parigi, nel 1889 (ci saranno due esposizioni universali). Nel 1889 per la

celebrazione dei 100 anni della Riv. Francese. -> dimostrare che la Francia non è da meno nei progressi

tecnologici e scientifici. si avrà un corrispettivo del Cristal Palace, quale la Galerie des Machines. È un

ambiente più corto, 420 m x larghezza di 115.

Arcate a tre cerniere. Prefabbricazione dei pezzi in ghisa e vetro e posti in opera in cantiere.

Serrata competizione di novità tecnologiche. Si pensa alla costruzione di una torre di 300 m, per essere

un riferimento visivo , simbolico e per diventare espressione di ostentazione delle capacità tecnologiche

francesi.

La Tour Eiffel infatti non ha nessun’altra funzione se non rappresentativa delle novità tecnologiche del

periodo.

Eiffel era un ingegnere strutturista, interessato a strutture innovative, quali stazioni ferroviarie o

coperture in ferro e vetro.

Per la costruzione della torre, doveva esserci una perfezione nella realizzazione in fabbrica di ogni

singolo elemento; un errore infinitesimale avrebbe portato ad una non realizzazione dell’opera.

Ad una così elevata altezza, il vento poteva risultare un problema; si poteva quindi realizzare o una

struttura molto pesante, rigida, che l’azione orizzontale del vento non avrebbe intaccato la struttura, o,

un altro caso, scarnificare la struttura stessa, in modo che il vento potesse passare attraverso.

(quest’ultima ipotesi fu quella presa in considerazione).

Fu utilizzato acciaio, no ghisa; si partì da una base più ampia, per poi assottigliarsi all’aumentare

dell’altezza.

4 pilastri d’angolo presentano una serie di elementi di controventatura interna. Tra i pilastri, Eiffel

aggiunse arcate in acciaio, per riproporre la struttura tradizionale degli archi che sorreggono una

trabeazione. Questi archi non hanno alcuna funzione statica, sono puramente estetici, per garantire una

certa tranquillità [ la vista di un tipico elemento strutturale, tipicamente utilizzato nelle chiesa, poteva

portare una stabilità visiva della struttura].

Anche l’Italia non è da meno nell’organizzazione di queste esposizioni. Nell’area dei Giardini Pubblici

(Palestro) si usa una struttura in legno, con montanti e capriate-> cambia l’approccio tecnologico. Si

parla di Esposizione Nazionale, non Internazionale. Esposizione Internazionale del 1906 (Lotto fiera).

Costruzione di un ponte stradale ferroviario a Paderno d’Adda ,prime realizzazioni in Italia; estreme

perizie tecnologiche, pur adottando tecniche tradizionali.

Chiesa di S. Gaudenzio a Novara (di Tibaldi). Alessandro Antonelli completa la facciata e la cupola. Si

parla di una copertura innovativa; calotte sovrapposte con nuove forme, quale l’uso ad esempio dell’arco

parabolico. Da 4 piloni angolari realizza 8 arconi parabolici; per una maggiore sicurezza, sono nascosti

dalla struttura, da una loggetta.

Percezione tradizionale dal basso verso l’alto. È la prima delle tante calotte al di sopra (tradizionale, a

cassettoni, con oculo).

Presenta una volta rovescia e calotta di riflessione con 24 costoloni; su quest’ultima insiste il “castello

conico”, struttura di sostegno vera e propria, che regge la parte esterna, molto leggera. Rivestimento in

Piombo.

Tutta la struttura è in laterizio. Malta robusta. Si comporta in realtà come se fosse una struttura in

calcestruzzo.

Mole Antonelliana (sede comunitaria ebraica) Torino. Si ha bisogno di ampio spazio e altezza notevole.

È una struttura ampia quadrangolare, senza pilastri interni.

La copertura ha atteggiamenti tecnici masch

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
4 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher larara di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura 2 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Iacobone Damiano.