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ARCHITETTURA BIZANTINA E ARMENA
[Storia] BIZANTINA. Con la morte di Teodosio (395) avviene la suddivisione dell’Impero
Romano in: Occidente con capitale Roma ed Oriente con capitale Costantinopoli. Mentre l’Impero
Romano d’Occidente viene invaso dai barbari e crolla nel 476, quello d’Oriente sopravvive fino al
1453 quando viene sconfitto dai Turchi. Inizialmente l'architettura bizantina non si differenziava
molto dall'architettura romana. Col tempo emerse uno stile permeato di influenze del Vicino Oriente
e che usava la pianta a croce greca per l'architettura delle chiese. I mattoni sostituirono le pietre, gli
ordini classici furono interpretati più liberamente, i mosaici sostituirono le decorazioni scultoree e
complesse cupole furono innalzate. L’architettura ebbe una natura essenzialmente religiosa, intesa a
voler assicurare all'uomo la salvezza dello spirito. Quando ci si riferisce alla produzione dell'arte
bizantina, non si deve pensare solamente alle forme espresse a Costantinopoli ed alla sua corte
imperiale, ma anche a tutta l'opera analitica compiuta dai monaci ed eremiti disseminati nel vasto
impero. Forse, anche per questo tali espressioni architettoniche mantengono ancora oggi un fascino
particolare, che ci ricorda e ci fa sentire quella tensione dell'uomo verso Dio, che si esplicita negli
edifici sacri.
[Storia] ARMENA. Dopo essere stata cristianizzata nel 314 con Tiridate III, fu divisa nel 387 in
Persamenia, governata da Persiani e Armenia governata dai Romani. Nel 639 gli Arabi Omayyadi
occuparono il territorio e nel IX sec. gli Abassidi e i Bizantini riconobbero l’indipendenza
dell’Armenia. Nel 1071 l’Armenia cadde in mano ai Turchi. La questione armena nasce nel 1918
con la tesi di Strzygowski che sosteneva la derivazione dell’arte cristiana dalla Mesopotamia e dalla
Persia. In Armenia si sarebbe avuta la cupola su pianta quadrata con raccordi a trombe e la pianta a
croce inscritta in un quadrato.
[Architettura] BIZANTINA. Caratteristica è la tendenza a conferire allo spazio un carattere
trascendente ed infinito. Lo spazio è una continua dilatazione sia per la conformazione della
struttura che per la decorazione musiva. L’obiettivo estetico principale si traduce nella scomparsa
dell’ordine come struttura ed è evidente un sentimento anti-strutturalistico: l’impiego della luce
tende a precisare la concezione ottica bizantina che esclude una veduta statica e comporta la lettura
dinamica delle immagini. Uno stretto legame tra architettura e mosaici si può notare nelle chiese
della seconda età aurea, rappresentate dalla tipologia di croce inscritta: questo assume un carattere
simbolico, immagine del cosmo, con il mondo celeste rappresentato dalle cupole, il paradiso dai
pennacchi e il mondo terreno dalle fasce inferiori delle pareti. Architettura paleobizantina (IV-VI
sec.) Si attua il passaggio dalla cultura tardo-antica alle delle forme più tipiche. Essendo
l'architettura bizantina essenzialmente portatrice di valori religiosi si manifesterà primariamente
nell’edificazione di luoghi di culto, che saranno sia a pianta basilicale che a pianta centrale. Rispetto
alla copertura a cupola romana, che richiedeva un muro continuo circolare per sostegno, la cupola
bizantina sarà impostata su una base quadrata. Si costruiranno cupole circolari su piante quadrate
attraverso l'uso di quattro triangoli sferici, detti pennacchi. Altro elemento caratteristico è il
capitello con pulvino.Le basiliche sono a croce con braccio d’ingresso allungato e tamburo centrale
con tetto conico; il mausoleo dell’imperatore ed il martyrium sono insieme. La zona del martyrium
era il cuore dell’edificio poiché convergevano i quattro bracci della croce. Architettura bizantina al
tempo di Giustiniano (527-565) L'innovazione più rilevante dell'età giustinianea, bene esemplificata
da Santa Sofia, è il definitivo recupero della centralità e l'utilizzo sistematico di elementi
architettonici a volta e a cupola. Da questo momento, lo schema di edificio sacro, con copertura a
cupola, a pianta centrale, diventa un modello di riferimento in tutti i centri dell'impero ed in tutte le
aree di influenza bizantina. Cambia il concetto stesso di spazialità e ci si rivolge sempre più ad una
concezione di spazio dilatato, quasi immateriale, per supportare il quale ci si rivolge sempre più alla
decorazione musiva. Ripresa della cupola e della centralità per interpretare le nuove prescrizioni
liturgiche: la zona centrale riservata al clero, le navate laterali destinate ai fedeli. Impulso decisivo
all’architettura bizantina venne dato dalla fusione della pianta a croce e cupola centrale con il