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FACIES
In geologia è l'insieme dei caratteri petrografia, sedimentologici e paleontologici che una roccia presenta in un determinato luogo o area geografica e che testimoniano l'ambiente di formazione.
La facies metamorfica è l'insieme delle rocce che hanno subito un metamorfismo negli stessi intervalli di temperatura e pressione.
Ogni facies riunisce rocce di composizione mineralogica variabile. Le facies principali del metamorfismo regionale sono:
- Facies degli scisti verdi: temperature comprese tra 400 e 500°C, pressione fra 3000 e 8000 atmosfere; componenti principali: quarzo e albite (plagioclasio);
- Facies delle anfiboliti ad almandino: temperature fra 550 e 700°C, pressione simile alla precedente; componenti principali: plagioclasio e anfibolo;
- Facies a granulati: temperature superiori a 700°C e pressioni di carico. Hanno subito vari cicli metamorfici; componenti principali: pirosseno, plagioclasio.
Nelle rocce metamorfiche, a differenza di...
quanto avviene nelle rocce magmatiche, cristallizzano contemporaneamente, assumendo quindi una forma irregolare (allotriomorfi) e una struttura cristalloblastica. La tessitura scistosa è tipica delle rocce metamorfiche; per scistosità si intende la possibilità di una roccia di dividersi in lastre sottili secondo piani sub-paralleli. La scistosità è il prodotto della pressione orientata ed è marcata dalla disposizione dei minerali di forma allungata, fibrosa, lamellare. 6. Materiali lapidei ornamentali Sono definiti lapidei ornamentali tutti quei materiali naturali che possiedono caratteristiche tecniche ed estetiche che ne consentono l'impiego nell'edilizia. Possono pertanto soddisfare sia esigenze strutturali sia esigenze artistiche. Fin dai tempi più antichi, le rocce sono state usate come materiali naturali da costruzione per le loro eccezionali qualità (resistenza, durabilità, varietà di aspetto eLe rocce ofiolitiche sono fra le più antiche che sono state estratte dall'uomo insieme alle ossidiane e alle selci. Sono caratterizzate dal fatto che i materiali costituenti sono il talco e il serpentino, minerali teneri nella scala di Mohs; questo consente di scalfirli facilmente.
Un altro fattore di interesse è che sono materiali refrattari, se messi sul fuoco si riscaldano lentamente ma mantengono il calore per tempi molto lunghi, quindi per la cottura di cibi va benissimo. Facili da lavorare ed ottimi per la cottura di cibi. Un altro fattore è che sono permeabili, ciò permette di avere un materiale non poroso, ottimo dal punto di vista igienico. Sostituite in parte dalle ceramiche che hanno le stesse proprietà. Le prime testimonianze di una vera e propria attività estrattiva in cava risalgono al Neolitico. La finalità per usi ornamentali è testimoniata da un'infinità di reperti e documenti nelle biblioteche e nei musei di tutto il mondo, dagli Aztechi agli Etruschi, dagli Indiani ai Cinesi, dai Persiani agli Egizi. Già verso il IV millennio a.C si hanno esempi in Egitto di una produzione di manufatti (soprattutto vasi) di alabastro calcareo. In Egitto l'esempio del più antico utilizzo.L'architettura di pietre scavate e lavorate a fini ornamentali è considerata la tomba n° 2185 di Saqquara riferita alla prima dinastia (300-2800 a.C.) realizzata con il calcare marnoso di Tureh. Il commercio di materiali lapidei non è stato limitato dalle difficoltà di trasporto per i materiali pesanti, anche se il primo impiego, relativamente massiccio, di pietre ornamentali di dimensioni significative provenienti da altre località, a volte lontanissime, ad integrazione di quelle scavate sul posto diventa significativo nelle civiltà più evolute come quella Egizia e quella Greca. Durante l'Impero Romano le attività di estrazione e lavorazione delle pietre per usi ornamentali si svilupparono ulteriormente anche grazie all'introduzione di innovazioni tecnologiche nei metodi estrattivi, alcuni dei quali sopravvissuti fino ai nostri giorni. Si assiste in questo periodo all'ampliamento di cave storiche, ad
attività organizzateed effettuate in tutti i paesi conquistati; ricerca e sfruttamento di nuovi giacimenti ornamentali, all’acquisizione comeproprietà imperiale delle cave dei materiali più pregiati, destinati esclusivamente alle grandi opere monumentali. Sidiffuse quindi una cultura estrattiva e commerciale, per cui l’organizzazione delle cave fu razionalizzata in settori: i varisettori definivano le “braccia” (ali), collegati attraverso sentieri ad un piazzale principale in cui venivano eseguite leoperazioni di rifilatura, pre-fabbricazione degli elementi utili a ridurre il peso del materiale da trasportare ed evidenziareeventuali difetti del blocco e infine le operazioni di carico facilitate da una rampa.L’eccellenza delle conoscenza riguardavano anche gli aspetti petrofisici che condizionarono gli aspetti commerciali,infatti nei vari Paesi si cominciò a selezionare le rocce ornamentali sulla base degli usi a cui eranodestinati.7Esempio: nei mercati romani c'erano delle lesene dove venivano scritti quelli che erano i prezzi dei materiali. Editto di Diocleziano: fissava il limite massimo dei costi e dei servizi; tale documento fu diffuso e reso pubblico in tutto l'Imperosia in greco che in latino. Nella lastra rivenuta nel portico di Tiberio ad Afrassia di Caria troviamo 19 nomi con i relativi prezzi in denarii. La caduta dell'impero Romano segnò un lunghissimo periodo di decadenza nell'attività di estrazione dei marmi e delle pietre, e sopperì alle esigenze dell'edilizia con il riutilizzo di materiali antichi sottratti e depredati dai monumenti preesistenti sia in Europa che in Oriente ed in alcuni casi si realizzò la drammatica distruzione di opere d'arte per ottenere mediante macinazione nuovi materiali. Si deve aspettare l'avvento della rivoluzione industriale, per assistere nei paesi già avanzati e più provvisti di
risorse naturali (Grecia, Italia, Spagna, Francia e Belgio), la ripresa e lo sviluppo delle attività di estrazione dei marmi e delle pietre. L'incremento e diversificazione della domanda e le maggiori possibilità di trasporto stimolarono l'intensificazione dell'attività estrattiva, che indusse la riapertura di cave abbandonate da tempo e la ricerca e lo sfruttamento di nuovi giacimenti dapprima circoscritto ai paesi europei e successivamente allargato ai paesi di altri continenti. In Italia attualmente predominano tre grandi distretti marmorei principali legati alla presenza di consistenti giacimenti: i marmi di Carrara del distretto Apuano, il rosso ammonitico nel veronese e i calcari del distretto pugliese, a cui si associano numerosi distretti marmorei di minore importanza. Lo sviluppo dell'industria lapidea ha registrato un forte impulso nel dopoguerra, sotto la spinta della ricostruzione. Va segnalato che già nel 1926 l'ItaliaContribuiva da sola ad una quota di circa il 40% della produzione mondiale dei materiali lapidei estratti per usi ornamentali, e i marmi bianchi di Carrara rappresentarono, da soli circa il 35% di tutta la produzione mondiale.
L'attuale produzione italiana di cava (circa 7.5 tonnellate all'anno) consiste in marmi bianchi e colorati (55%), in travertini (15%) e graniti (25%); mentre la quota rimanente, pari al 5%, è costituita da altre pietre quali gli alabastri, le ardesie, i peperini, le trachiti. Le dislocazioni estrattive sono estese a tutto il territorio nazionale, con punte di maggior concentrazione, nell'ordine, in Toscana, Sardegna, Sicilia, Lazio, Puglia e Lombardia.
Pietra Bekhen: metagrovacca (roccia sedimentaria di origine vulcanica, effusiva, quindi derivata da un tufo basaltico che con il metamorfismo ha sviluppato minerali verdi molto scuri), ha una tessitura molto fine. Pietra molto pregiata, impiegata nell'antico Egitto dall'epoca
La pietra verde egizia è stata utilizzata dalla civiltà egizia dalla pre-dinastica fino alla dinastia tolemaica. È considerata la pietra più pregiata dell'antico Egitto ed è stata utilizzata anche dai Romani nel I secolo d.C. Questa roccia ha un colore verde scuro o grigio ed è stata impiegata per la statuaria ufficiale, i sarcofagi e per la realizzazione di piccoli oggetti grazie alla sua grana fine che la rende facile da scolpire. Tuttavia, è stata poco utilizzata nell'architettura.
Le cave di questa pietra sono indicate nel cosiddetto "Papiro delle miniere", realizzato durante il regno di Ramesse IV (1151-1145 a.C.), che è stato trovato nella zona di Tebe nel 1820 e che è conservato presso il Museo Egizio di Torino. Questo papiro può essere considerato il primo esempio di carta geologica disegnata dall'uomo, rappresentando una testimonianza geologica e cartografica.
In seguito, questa pietra è stata chiamata basanite dai cavatori italiani, anche se spesso è stata confusa con il basalto.
Un'altra pietra utilizzata nell'antico Egitto è il porfido rosso antico, noto anche come profilo d'Egitto. Il porfido ha un colore rosso, il colore della porpora, che indicava i consoli nell'antica Roma. Questa pietra ha un significato simbolico che è stato poi ereditato dalla cultura egizia.
Chiesa (negli altari). Le rocce fin dall'antichità assumono un significato simbolico (esempio: tetraedri nell'angolo sud della Basilica di San Marco a Venezia, raffigurante Diocleziano assieme ad altri 3 imperatori, risalente al IV secolo d.C.). Grande attenzione sul materiale da utilizzare per trasmettere un messaggio o un valore simbolico. Marmo Proconnesio: marmo impuro listato (Mar di Marmara, Turchia). Utilizzato dagli antichi Greci fin dall'epoca arcaica, viene ripreso dai Romani a partire dal I secolo d.C. Raggiunge la massima produzione con Costantino per l'edificazione di Costantinopoli. Ampiamente riutilizzato nei secoli successivi (Venezia). Aspetto saccaroide a fondo bianco attraversato da frequenti livelli grigi rettilinei e continui (grafite). Utilizzato in tutti i campi: elementi architettonici, lastre parietali e pavimentali, statuaria. Rosso antico: marmo impuro a ematite (ricco di idrossido di ferro, si trova in ambienti umidi); primo impiegoIn periodo medio-minoico (1700 a.C.); usato anche a Sparta e Del. Nel I secolo arriva anche a Roma; molto ricercato nel Medioevo. In fondo va dal rosso cupo al rosso vivace, talvolta presenti venature nere, può anche avere macchie o vene bianche di calcite. Utilizzato particolarmente per statuaria, cornici, rivestimenti.