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P.A.
Mercato dei consumatori finali B2C
E’ tipicamente nei mercati di consumo che si trovano le
m b n
o e e
a
r t
condizioni dei mass market: singolo cliente poco rilevante e
- i
poco visibile, potere contrattuale sbilanciato in favore
dell’impresa, crescente importanza del brand, presenza di
intermediari commerciali che si interpongono tra i
consumatori e prodotti.
Le motivazioni di acquisto: modello stimolo
risposta
Il consumatore, nelle sue decisioni di acquisto, è influenzato
da un insieme di stimoli esterni (di natura ambientale o
legati alle azioni di marketing).
processo di acquisto
Il è un processo decisionale
caratterizzato da una pluralità di attoriche interagiscono nel
determinare la scelta: iniziatore, influenzatore, decisore,
m B C
d n u 2
o o o
a s
c
t acquirente, utilizzatore.
i
fasi del processo di acquisto (caso di comportamento di
acquisto complesso):
• percezione bisogno;
• ricerca informazioni (ricerca passiva e poi attiva);
• valutazione alternative: confronto tra benefici attesi dai prodotti fra
cui scegliere;
• decisione d’acquisto: riguarda prodotto, marca, punto o canale di
vendita, quantità, modalità di pagamento, momento etc.;
• comportamento post-acquisto: legato al livello di soddisfazione
rispetto al prodotto/servizio.
Diverso il discorso per i prodotti ad acquisto abituale (decisione d’acquisto
fortemente influenzata dall’opinione formata a seguito del consumo del prodotto,
dalla disponibilità immediata, presenza di promozioni, comunicazione efficacie etc.
diferenze B2C B2B
tra e : Nei mercati industriali (business to
• numero, dimensione e rilevanza dei singoli business) vengono scambiati 5 tipi di
clienti e necessità di distinzione dei clienti in
tr B B
beni:
d
n u 2
o e
a a
s
base ai loro fabbisogni quantitativi;
t i i l • materie prime;
• domanda anelastica al prezzo essendo la • componenti;
domanda B2B derivata da quella del mercato
finale B2C. Possibile effetto bullwhip: • servizi;
amplificazione della variabilità della domanda • beni d’investimento;
lungo la filiera a mano a mano che ci si • prodotti finiti.
allontana dal mercato finale e si risale la catena
della fornitura; i mercati a monte presentano
una domanda molto più irregolare di quelli a
valle. Il processo d’acquisto è caratterizzato da:
Gli obiettivi di acquisto e le • maggiore complessità e variabilità del processo in base al
relative scelte sono tipo di beni acquistati;
• dispersione tra più attori e maggiore complessità dei ruoli
determinate dalla strategia di di acquisto (presenza organizzazione d’acquisto)
approvvigionamento • maggiore formalizzazione del processo e utilizzo di
dell’azienda, dalle politiche e strumenti appositi (gare offerte, ordini…);
procedure usate per l’acquisto, • maggiore frequenza di transazioni protratte nel tempo
dalla struttura organizzativa (contratti quadro…);
della funzione acquisti, dalle • maggiore potere contrattuale del cliente per effetto dei
tecnologie e dai sistemi volumi;
• maggiore potere negoziale e ricorso a politiche di sconto.
d’acquisto usati.
Il mercato degli intermediari
Gli intermediari commerciali sono soggetti economici che acquistano
prodotti per rivenderli, senza apportarvi ulteriori trasformazioni, ad altri
soggetti.
Sono utili sia a clienti che a produttori in quanto creano un’unità di luogo e
di tempo, di quantità e di assortimento per i clienti (e.g. one stop
shopping).
L’esistenza di intermediari è giustificata quando il valore dell’utilità creata
per il cliente giustifica il margine (ricarico dell’intermediario).
Il mercato degli intermediari è a tutti gli effetti un mercati B2B.
l’esistenza del mercato intermedio pone una questione cruciale per il
produttore: «quali azioni di marketing adottare?»
strategia PUSH: azioni
miranti a stimolare e
incentivare i rivenditori
strategia PULL:
stimolare la domanda a
valle confidando che gli
acquirenti si rivolgano
ai distributori.
La domanda di mercato, definizione di
Kotler: «la domanda di mercato di un La domanda non coincide con
le vendite di mercato, ma fa
prodotto è il volume totale che verrebbe riferimento ad una
acquistato da un determinato segmento di potenzialità di acquisto dei
consumatori in una specifica area geografica clienti e non all’acquisto
in un determinato intervallo di tempo da un effettivo.
certo ambiente di marketing e un certo
livello dell’attività di marketing».
La stima della domanda non è funzionale solo all’ingresso in
nuovi mercati, ma deve essere periodicamente elaborata anche
per valutare se e come rimanere all’interno dei mercati nei quali
si già si opera.
La misura della domanda di mercato attuale e la previsione
della domanda futura sono due aspetti fondamentali di queste
valutazioni.
Per misurare la domanda di mercato occorre definire a quale
nozione di mercato ci si riferisce. Il mercato, nella sua
accezione più generale, fa riferimento agli insiemi di clienti
attuali e potenziali di un determinato prodotto/servizio. E’
possibile individuare diversi tipi di mercati:
• Mercato potenziale: insieme di
tutti i soggetti che hanno interesse
verso l’offerta di mercato relativa
al prodotto;
• Mercato disponibile:
sottoinsieme di mercato potenziale
che comprende i soggetti che, oltre
all’interesse, hanno il reddito
necessario e l’accesso all’offerta;
• Mercato servito: segmenti del
mercato disponibile ai quali
l’offerta di marketing si rivolge
(scelte di marketing);
• Mercato penetrato: parte del
mercato servito che effettivamente
acquista il prodotto.
La domanda di mercato non è completamente esogena: a fronte di un livello minimo di
vendite realizzabili senza azioni di marketing (minimo di mercato) cresce al crescere degli
investimenti delle imprese del settore.
Il rapporto tra il livello attuale della domanda e il livello potenziale è detto indice di
penetrazione del mercato.
Ulteriore parametro che caratterizza il mercato è l’ambiente economico
(prosperità/recessione).
La quota di mercato
L’impresa è interessata a stimare la propria quota domanda: ovvero la quota del
mercato complessivo che ottiene a fronte dello sforzo di marketing effettuato.
La quota di mercato è data dal rapporto tra le vendite dell’impresa e le vendite
complessive del settore. Il legame tra lo sforzo di marketing e la domanda non è
lineare perché soggetto a rendimenti decrescenti.
q= = q = quota mercato impresa i-esina
= vendite impresa i-esima
= vendite complessive del mercato
La quota di mercato di un’impresa può essere analizzata anche in
base alle 3 componenti operative che spiegano la composizione dei
volumi di vendita. Copertura (penetrazione mercato):
indica la presenza sul mercato in termini
di numero di clienti serviti:
Quota di mercato Ni = clienti impresa i
= Ntot = clienti presenti sul mercato
q I C S
= x x
Selettività: indica la dimensione media degli acquisti dei
clienti dell’azienda. Una selettività >1 indica che l’azieda
Introduzione (fedeltà cliente): serve clienti mediamente più grandi rispetto alla media
«quale parte degli acquisti totali dei del mercato
suoi clienti è costituita da prodotti
da lei venduti. Essa rappresenta il
peso medio relativo dell’impresa S
come fornitore dei suoi clienti. =
=
i
= vendite impresa i
= A
ij = acquisti cliente j
dall’impresa ii
= acquisti totalii cliente j
L’analisi delle componenti operative della quota di mercato permette di
individuare, le leve di marketing mix più utili per incrementare la quota. In
paritcolare:
• Per aumentare l’introduzione occorre aumentare la qualità relativa dei prodotti,
investire in comunicazione e/o ridurre i prezzi;
• La copertura è prevalentemente determinata dalle scelte di distribuzione,
segmentazione e comunicazione dell’azienda;
• La selettività è legata all’utilizzo di leve adatte ad attrarre clienti più grandi:
tipicamente sconti quantità, qualità di conformità ma anche leve esterne al
marketing quali capacità produttiva e possibilità di operare su larga scala.
Modelli di previsione della domanda
Il modello di riferimento per valutare l’andamento della domanda nel
tempo è la curva del ciclo di vita del prodotto. La previsione dipenderà
dall’individuazione dello stato attuale del prodotto nel suo ciclo di vita e
dalla valutazione sull’andamento della curva facendo distinzione fra i beni
ad acquisto frequente, saltuario e una tantum.
Per prevedere la domanda si può ricorrere a 4 modalità:
• Analizzare i comportamenti passati dei clienti (modelli basati sulle
serie storiche, inapplicabili a nuovi prodotti);
• Raccolta informazioni da forza vendita e/o esperti;
• Indagare sulle intenzioni d’acquisto dei segmenti target;
• Testare il mercato attraverso la prova del prodotto per analizzare le
risposte dei clienti.
Il modello epidemiologico è adatto a prevedere la
domanda di primo acquisto di un prodotto a partire da parametri stimati
tramite test di mercato o analisi di prodotti venduti nel passato.
L’ipotesi che sottostà al modello è che la domanda di primo acquisto dei consumatori
dipenda da due fenomeni: imitazione e adozione spontanea.
• Imitazione: il consumatore è influenzato nella sua decisione d’acquisto da altri
consumatori che, prima di lui, hanno già acquistato il prodotto. Tale fenomeno è tanto
più forte quanto più grande è il gruppo di consumatori che già ha acquistato. Questa
è la componente epidemiologica del modello.
• Adozione spontanea: esiste un tasso di propensione spontanea all’acquisto
strutturale ad ogni mercato.
Modello epidemiologico (Marketing)
Modello epidemiologico (Marketing)
q(t) = = r * * [- ] + p [ - ]
q(t) = = r * * [- ] + p [ - ]
• q(t) = compratori all’istante t
• q(t) = compratori all’istante t
• = compratori cumulati fino a t
• = compratori cumulati fino a t
• = massimo numero compratori stimato
• = massimo numero compratori