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Archeologia e storia dell'arte romana - La questione dell’arte romana: un dibattito del XX secolo Pag. 1
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Introduzione

La questione dell’arte romana: un dibattito del XX secolo

L’arte romana non viene dopo l’arte greca e possiamo parlare di arte romana

in Siria, Egitto, e in Gran Bretagna. L’arte romana dura 13 secoli + la

rinascenza dell’antico. I romani non vengono mai riconosciuti come delle

persone che avevano avuto dello spessore ma bensì degli ingegneri.

1. La scuola di Vienna

Agli inizi del XX secolo nella Vienna capitale è stata posta per la prima volta in maniera

moderna la questione dell’arte romana a opera di Alois Riegl, uno dei fondatori della

Scuola di Vienna insieme a Franz Wickhoff.

I due studiosi hanno dato la loro valutazione positiva dell’arte di Roma e introducono

nel panorama degli studi di storia una grande ventata di novità.

A Franz Wickhoff si deve la prima affermazione di autonomia dell’arte romana. Per lo

storico il contributo più rilevante della’arte romana è la ricerca della spazialità che

viene individuata negli sfondi prospettici dei rilievi storici., soprattutto nell’arco di Tito

di Roma.

Come sappiamo la spazialità e gli sfondi paesistici appartengono alle scoperte della

pittura ellenistica.

Alois Riegl si interroga sulla genesi e sulla diffusione di questi oggeti e sulla loro

ornamentazione.

Le opere di arte anticà sono prodotte per propria volonta d’arte, frutto di un

orientamento individuabile e collettivo capace di indirizzare le tendenze

dell’espressione artistica.

 Riegl contrapponeva al periodo tardoantico, da lui considerato romano, la tendenza

neoclassica. Il modo classico di esprimere le forme. Per Riegl la forma tardoantica era

“optisch” ovvero ottica, mente quella classica era “haptisc”, un neologismo tedesco

tratto dal greco hapto che significa toccare e quindi tattile, una contrapposizione tra

una visione pittorica del tipo tardoantico e una visione plastica tridimensionale e

volumentrica che caratterizza l’opera greca.

2. L’arte romana negli anni del fascismo e lo storicismo integrale di

Bianchi Bandinelli

La scuola di Vienna nasce intorno alla questione dell’arte romana, mostrando la

propria vitalità soprattutto nell’ambito della storia dell’arte mediavale e moderna.

Ara Pacis: fu recuperata e ricostruita volutamente da parte di Benito Mussolini per

celebrare nel 1938 il bimillenario della nascita di Augusto modello del fascismo, tantè

che il romanesimo sostenuto dal regime, da un lato ha favorito lo sviluppo di scavi e

ricerche archeologieche di argomento romano.

La lezione della Scuola di Vienna verrà ripresa dall’attento storico dell’arte romana dei

nostri tempi, Bianchi Bandinelli, dominatore della scena della storia dell’arte romana in

Italia.

 Di formazione crociana, Ranuccio sceglie di aderirre al Partito Comunista cladestino.

Presto, spinto da un forte spicco culturale, eleborerà teorie improntate a uno stoicismo

molto sentito. Il suo primo libro-manifesto è Storicità dell’arte classica dove espone

con diversi saggi vari aspetti del suo metodo storicistico.

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
2 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/07 Archeologia classica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chiarapiani di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Archeologia e storia dell'arte romana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof De Tommaso Giandomenico.