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Estratto del documento

TRADITION.

V- Presentazione dei prigionieri all’imperatore, propedeutico alla submissio.

VI- Submissio

VII- Clementia, tipica scena di grazia ai barbari supplicanti.

VIII- Adventus, ritorno dal viaggio, sempre vicino alla Porta Triumphalis.

L’imperatore circondato da 5 figure ideali tutte personificazioni:

-Victoria, gli pone la corona

-Morte, barbato a sx

-Virtus, con la lancia (come nell’Arco di Tito) a dx

-Felicitas, con la cornucopia

-altra figura ignota

Trionfo 176 d.C., dietro c’è Commodo, che è stato cancellato per damnatio

memoriae. Marco Aurelio è rappresentato mentre passa sotto la Porta Trionfale.

Congiarium: elargizione di denaro al popolo da parte di un addetto. Nelle monete si

vede fin dal I secolo. È la virtù detta liberalitas: la generosità. L’interesse per il

benessere dei sudditi, viene messo dopo le virù militari.

La colonna di Marco Aurelio: monumento funebre fatto durante Commodo. Nel

1580 fu restaurato: restauro del fusto sostituzione del basamento. Messa statua di

S. Paolo al posto che quella di Marco Aurelio. 119 scene.

Lezione 11, 17/04/2019

All’età severiana segue un periodo drammatico-> anarchia militare, circa 50 anni in

cui le attività edilizie sono molto ridotte. Crisi edilizia e monumentale. Le attività

militari riprendono con Diocleziano e Costantino.

Colonna di Marco Aurelio: contesto attuale piazza colonna, tempio dal Divo Marco. La

colonna era tomba e elemento trionfale. Le scene della colonna sono molto ripetitive,

a differenza di quelle della colonna traiana. Poche corrispondenze con le fonti. Miracolo

della pioggia (slide 119): demone alato con le braccia allargate, invenzione nuova,

figura chiaramente non reale, come anche la vittoria altra imitazione della colonna

traiana.

Gli storici delle religioni considerano quest’epoca di passaggio, crisi spirituale. Arrivano

i culti orientali, tipo lo zoroastrismo e poi si affermerà il cristianesimo.

Nella colonna di Marco Aurelio le scene di guerra sono + esplicite, per es ci sono scene

di decapitazione, scene che riflettono la volontà di sterminio. Numerose sono le scene

di devastazione, nella colonna traiana comparivano in un’altra maniera. Contesto che

vuole rappresentare lo spazio ma in maniera + grezza. Mentre nella colonna traiana lo

spazio aveva più importanza ed era elaborato meglio qua è schiacciato. Scena di

deportazione di deportazione di donne, qua le scene di deportazione non sono

composte a diff di colonna traiana sempre. Slide 122 la madre cerca di proteggere il

figlio dai soldati, scene anche molto realistiche. La figura di Marco Aurelio compare più

di rado rispetto a Traiano nella sua colonna; ci sono 4 o 5 scene di sacrificio, la società

adlocutio

è cambiata il concetto di pietas è cambiato. Scena di Marco al centro,

l’imperatore è regolarmente presentato vicino a due figure. Modo x catturare

rotulus;

l’attenzione dello spettatore. Marco legge un quello che emerge subito,

mentre Traiano è rivolto o da una parte o dall’altra rivolto ai soldati e così si

ricostruisce uno spazio illusorio, qui Marco parla all’osservatore, passaggio alla

frontalità. Frontalità annulla lo spazio, pone il protagonista in uno spazio astratto,

rapporto con l’osservatore. Protagonista non è + all’interno di uno spazio stori o ma è

all’interno di qualcos’altro. -Marcia di soldati: il soldato con le insegne apre la marcia

dietro soldati co la lancia, sono ripetuti, nella colonna di Traiano ci sono meno

ripetizioni. Qui la ripetizione è voluta, è ornamentale.

Il mezzo con cui si esegue una figura non è più un mezzo plastico ma è un mezzo

ottico (controllare), utilizzo del trapano corrente, presenta al centro un rocchio sul

quale viene avvolto il cavo di un archetto e viene mosso su e giù, viene manovrato da

due persone, girando l’archetto su e giù si possono creare o solchi o fori. L’età

antoniniana segna passaggio da mezzi plastici, es uso scalpello, a mezzi ottici->

l’effetto visto a distanza dovrebbe essere diverso. Caratteristica si trova in tutti i

panneggi. Questo passaggio costituisce anche un risparmio serve meno mano d’opera.

Uso mezzo ottico è una delle caratteristiche + imp di questa colonna, attenzione alla

psicologia delle figure: sono tozze e sproporzionate. La colonna di Marco Aurelio segna

rispetto ai rilievi di ieri, che non coevi, segnano novità che indica la strada per il futuro

della scultura romana. Eppure sono monumenti più o meno contemporanei, poco più

tarda la colonna. Monumento anche ambiguo non conta solo l’organicità della figura

ma anche l’espressività.

Arco di Settimio Severo: molto più grande dell’arco di Tito, si trova dalla parte

opposta del foro romano, è alle pendici del Campidoglio. Emerge dalle vicende che

seguono la morte di Commodo, Settimio elimina i suoi contendenti, da governatore

della Pannonia conquista nel 193 d.C. il potere e fonda una dinastia che finsice più di

40 anni dopo, nel 235, con la morte di Alessandro Severo, poi 50 anarchia militare.

Nella prim fase del suo regno è impegnato nella campagna contro i parti, 198 trionfo,

l’arco viene eletto subito dopo e ricorda l’impresa. Lunghissima scritta, l’impresa è

ricordata sia nella scritta che nell’apparato figurativo. È una delle migliori

rappresentazioni dell’età severiana. C’era una grande quadriga centrale + altre figure

di cavalieri ai lati. Pv strutturale tre fornici, abbastanza simile a quello di Costantino (di

tre secoli dopo). Attico molto grande, colonne libere, apparato decorativo non

figurativo molto ricco e complesso la struttura è formata da 4 basi per lato. Reggono

dei capitelli compositi, corinzio che finisce in alto con volute ioniche. È abbastanza

diffuso soprattutto in monumenti ufficiali. 4 enormi pannelli/rilievi che sono posti due

sopra i fornici dal lato del Capitolium e due speculari dal lato del foro. Piccolo fregio

basso che corre sotto i pannelli e altri due elementi: basi capitelli decorati immagini di

barbari con le mani legate. Sopra gli archi figure alate di vittoria da una parte e

dall’altra che reggono dei trofei. Parte inferiore geni stagionali riferimento all’eternità

delle imprese di Settimio. Ci interessano ++ i rilievi.

Nel 283, ultimo anno dell’anarchia militare, sotto Carino vi fu un devastante incendio

che toccò il lato nord -occidentale del foro, distruggendo la curia Iulia. Questo incendio

interessò anche l’arco di Settimio. Se vediamo infatti i rilievi, la superficie è stata

ampiamente danneggiata. Anche x fenomeni più recenti legati all’inquinamento. Lo

stato è molto problematico. Abbiamo però disegni di un incisore famosissimo della fine

del 1600: Pietro Santi Bartoli. Scrisse un libro sugli archi romani ricco di illustrazioni. Ci

mette dal suo ma sicuramente vide i pannelli in una condizione migliore di quella

attuale. Mostrano sostanzialmente 4 episodi in ordine cronologico su conquiste della

città, Nisibi, Edessa, Seleucia, Ctesifonte, atto finale. La cosa che ci colpisce è il fatto

che i pannelli non fatto parte della tradizione degli apparati figurativi degli archi

trionfali romani. Inserimento rilievi di un'altra tradizione, quella delle pitture trionfali.

La great tradition era finita. Settimio decide di abbandonare i temi precedenti e di

rappresentare esattamente le cose come stanno. All’interno dell’apparato figurativo

dell’arco non ci sono figure irreali; l’arco a diff di quello che ospitava i pannelli aureliani

mostra la realtà dei fatti. Opera ibrida, architettura tradizionalista eseguita anche con

dettagli molto curati e poi apparato figurativo che rompe con la tradizione. Pannelli

sono molto ripetitivi: assedio i barbari che si arrendono scena di adlocutio.

I PANNELLO: mostra la presa di Nisibi (in alto). La narrazione inizia dal basso. Mostra

soldati che escono dall’accampamento. L’imperatore tiene l’adlocutio in piena

frontalità.

II PANNELLO: mostra più o meno lo stesso tema; Edessa. Barbari fanno gesti disperati.

Rappresentazione di macchine da guerra. Settimio è in alto a dx. Fascia centrale

assembramento di romani poco interpretabile. Parte narrativa registro inferiore.

III PANNELLO: mostra la presa di Seleucia, si trovava sul Tigri, il fiume viene mostrato, i

barbari in parte si difendono in parte fuggono. Dettaglio dove si vedono dei cassoni

che sono macchine di assedio che i romani avevano utilizzato per attaccare la città

anche dall’acqua. Poi submissio collettiva di tutta la città in alto.

IV PANNELLO: romani che attaccano con una torre fornita di un ariete esercito

schierato dietro barbari in fuga adlocutio finale dell’imperatore che ricorda abbastanza

quella di Marco Aurelio.

Fasce sotto i pannelli, si distaccano pv contenutistico: mostrano tutte e 4 una

processione. Militarizzazione voluta dalla dinastia severiana.

Arco degli Argentari: dedicato alla famiglia reale ed è proprio a fianco del foro. Non

è un arco trionfale, è fatto in travertino con i pannelli in marmo. Forse era una schola,

serie di uffici per mercanti, è una sorta di porta monumentale che assomiglia in parte

ai fori imperiali. Decorazione ricchissima, con queste lesene con dei capitelli anche

compositi in questo caso, corinzi e ionici che incorniciano dei pannelli. Oggi rimane un

solo pannello nel pilastro est e quello interno. Famiglia imperiale sacrificante e

caracalla sacrifica; tema del sacrificio. Sono 4 rilievi sovrapposti. Quello più in basso

mostra un animale condotto al sacrificio. Fascia in basso con oggetti legati al mondo

religioso. Figura di Geta damnatio memoriae. Sta a metà tra un monumento pubblico e

uno privato. Cmq realizzazione molto approssimativa. Horror vacui: timore del vuoto

espressione che si usa x età severiana; tutto è ricoperto da decorazione non ci sono

spazi vuoti, in realtà è una ripresa di quell oche accade in età flavia. Nel mondo

orientale troviamo delle realizzazioni stupefacenti.

Leptis Magna e Afrodisia: ricezione del linguaggio trionfale in due città che si trovano

in territori diversi. La prima Libia seconda Asia Minore, ha una tradizione che risale al II

millennio a.C. Faceva parte del regno di Pergamo e area di lunga tradizione artistica.

Leptis Magna nord Africa dove città più recente. Leptis Magna è una città di mare, si

trova in un’area terminale di via carovaniere trans-sahariane, tutto arrivava in una

pizza di mercato contigua al porto. Emporia. Viene chiamata Magna x distinguerla da

un’altra Leptis vicin

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
37 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/07 Archeologia classica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Daria97. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Archeologia e storia dell'arte romana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof Sperti Luigi.