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Scheda 10: Cista Ficoroni, Roma
La necropoli hanno restituito un alto numero di ciste, oggetti collegati al mondo
femminile. Di forma ovale poi cilindrica e anche parallelepipeda , prima in legno
rivestito poi in lamina bronzea.
La cista è realizzata da decorazioni raffinate in origine a traforo. Viene rappresentata
la scena del giudizio di Paride.
Scheda 12: Frammento di affresco dalla necropoli dell’Esquilino Roma, Musei
Capitolini
Necropoli di tombe degli aristocratici e dei poveri.
Proviene da un sepolcro della necropoli esquilina, affesco databile ai primi decenni del
III secolo a. C. La tecnica richiama alla tradizione ellenistica tardo classica.
Divisa in 4 fasce o 4 registri:
Nelle parti centrali si ha un personaggio vestito con la toga bianca e armato.
Sotto abbiamo un personaggio in toga. L’altro seminudo che si avvicina a quello in
toga.
Sotto ancora abbiamo scena di guerra e pace. Affresco sciupato dal tempo.
Scheda 13: Ritratto del cosiddetto Bruto Capitolino, Roma Musei Capitolini
Nel 400 nasce il primo museo: Museo Capitolino, dove veniva conservato la testa di
Costantino, la Lupa e il Bruto. La testa bronzea (bronzo è oro poi ossidato e diventa
scuro) fa parte del busto del Bruto, purtroppo perduta.
Bruto è il mitico fondatore della Repubblica, conosciuto grazie a due seri monetali
emesse nel 53 a. C e nel 49 a. C da Giunio Bruto, il cesaricida.
Nella storia romana emergono due Bruti importanti:
• Il secondo Bruto, del quale stiamo parlando, è quello che condusse la congiura
contro Cesare. Congiura che trattava della difesa delle Repubblica e per molti fu
considerato un eroe.
• L’altro Bruto è colui che aveva cacciato l’ultimo re da Roma (questo Bruto è più
vecchio del secondo).
Entrambi diventarono simbolo di Roma.
Nel Bruto Capitolino vengono utilizzati diversi materiali:
• Per le labbra: il rame
• Per gli occhi: pietra o vetro o ossidiana
• Per le ciglia: solitamente il bronzo. Sono ciglia finite che poi vengono
incastonate.
Scheda 16: Pianta del sepolcro degli Scipioni, Roma
Scheda 17: Ricostruzione della facciata
Scheda 18: Sarcofago di L. Scipione Barbato, Città del Vaticano, Musei
Vaticani
La tomba degli Scipioni poteva contenere una trentina di sepolture.
La 1° scoperta si ha nel 1614 d. C
La 2° scoperta e la scavatura nel 1780-1782 d. C
Fu realizzata lungo la via Appia, o meglio con più precisione tra la via Appia e la via
Latina. Il sepolcro in origine era costituito da una semplice camera a forma
quadrangolare a 4 pilastri, tutto ciò scavato nel tufo. 3
• Furono contenuti gli Scipioni dal III secolo fino al 100 a. C e quanti se ne
conservavano dentro di preciso non lo sappiamo.
• Il sarcofago di Scipione Barbato, console nel 298 a. C, fu concepito come
un altare e presenta una decorazione di tipo architettonico caratterizzata
da un fregio dorico con rosette e foglie di acanto e si trova all’entrata.
Alla metà del II secolo a. C, forse per iniziativa di Scipione Emiliano, la struttura fu
ampliata con la realizzazione di un secondo vano e di una facciata monumentale che si
rifà all’età ellenistica:
• Alto podio con cornici a cuscino e tre archi. Viene realizzato un prospetto
tripartito a semicolonne e nicchia contenenti le statue marmoree dell’Africano
(morto in esilio), dell’Asiatico e del poeta Ennio. Le prime due sono state
riconosciute recentemente.
• Il sepolcro degli Scipioni veniva continuamente aperto anche perché era
visitabile.
• La faccia esterna della tomba fu cambiata e prevedeva la presenza di pitture
molto esemplificative.
Il poeta Ennio era un magno greco ed era stato accolto in famiglia e quindi
sepolto con loro.
La facciata viene ricostruita quando la tomba viene allargata.
Il vecchio ingresso era quello centrale:
• A sinistra si ha il vecchio ipogeo
• A destra si ha il nuovo ipogeo (catacomba, sarcofago)
Ci sono statue armate in vesti civili o in toga o nude o seminude. N.B
Cartagine era in Africa.
Ritratto di Scipione Africano e del Fratello
→ Il personaggio di Scipione Africano è molto bello. Occhi grandi, sopraciglia molto
folte, capelli lunghi e spettinati. Il suo elmo chiamato elmo di Scipio, tutt’oggi
noto era famoso per la sua riluttanza ad un aspetto per bene.
→ Ritratto del fratello:
Sono molto uguali a parte i capelli.
Africano è inserito in una corazza mentre il fratello è vestito alla greca, si tratta
più di un ritratto ellenistico.
L’Africano portava i capelli lunghi come i re ellenistici.
Scipione Africano si chiamava così perché lui non era uno Scipione ma figlio di una
famiglia in estinzione
Fu mandato nella famiglia degli Scipioni ed è per questo che si chiama Scipione
Emiliano.
Nell’immagine della diapositiva abbiamo il volte dell’Africano visti da due punti di
vista.
La foto di sinistra è posizionata di obliquo, giusta posizione per guardare meglio
l’opera
La foto si destra è invece quella del nostro manuale. Si ha la vista frontale e notiamo
che il volto è asimmetrico e se tracciamo delle linee trasversali notiamo che l’occhio
sinistro è più grande dell’occhio destro. Tutto un lato del volto è più espanso e visto dal
davanti la statua è tutta sbagliata proprio perché la parte sinistra è più espansa.
Capitolo quattro - parte due
L’urbanistica e i nuovi modelli dell’architettura ellenistica
Scheda 1: Planimetria del santuario di Giunone a Gabii 4
Il grande santuario di Giunone, già menzionato da Virgilio, costituisce il monumento
più importante della città di Gabii, antico centro latino posto lungo la via che da Roma
conduceva a Praeneste.
Frequentato già in età arcaica e il santuario è oggetto di una ridefinizione
monumentale di matrice ellenistica. Il progetto fu attribuito a Ermodoro di Salamina
attivo a Roma a partire dal 146 a. C.
Scheda 2: Capitello corinzio
Vitruvio narra che Callimaco, l’allievo preferito di Fidia, si sarebbe ispirato a un cestello
posto sulla tomba di un fanciullo di Corinto e cinto da una pianta di acanto.
Si diffuse in maniera rapida in ambito romano e anche all’interno di abitazioni private
già a partire dai decenni iniziali del II secolo a. C.
Scheda 3: Muro in opus reticulatum
Scheda 4: Tabella riassuntiva delle principale tecniche dell’edilizia romana
Opus quadratum, consiste nella messa in posa di blocchi di forma parallelepipeda e si
affianca una nuova tecnica edilizia basata sull’uso dell’opus caementicium, un
conglomerato di malta e pietrisco.
Scheda 6: Pianta del Campo Marzio a Roma
Il campo Marzio è esposto alle esondazioni del Tevere e rimane fino alla fine del IV
secolo a. C un’area di secondaria importanza nell’espansione urbanistica di Roma.
Attorno verrano costruiti il tempio di Apollo, la Villa Publica e successivamente il
tempio di Bellona e il tempio Argenitina.
Nel 221 a. C Flaminio Nepote decide di costruire il circo Flaminio che dovrà ospitare i
concilia plebis.
Apollo = E’ una divinità straniera ne greca ne romana e quindi deve stare al di fuori
delle mura della città.
Dio che va tenuto buono venerandolo.
Scheda 7: Area sacra di largo Argentina a Roma
Posta al confine tra il circo Flaminio e il Campo Marzio. L’area di largo Argentina
costituisce il più importante complesso sacro della Roma di età medio e tardo
repubblicana. Il tempio più antico è un periptero sinepostico su alto podio.
L’edificio più tardo è dominato B, è una struttura di forma rotonda su un podio.
Scheda 9: Area della porticus Metelli a Roma
Posto nell’area del circo Flaminio e iniziato a opera di Q. Cecilio Metello Macedonico
nel 146 a. C all’indomani del suo trionfo. Inaugurato probabilmente nel 131 a. C, anno
della censura di Cecilio Metello. La grande struttura porticata doveva inglobare al suo
interno il tempio di Giunone Regina e accanto a questo per volere dello stesso Metello
viene eretto Giove Satore, il primo edificio a Roma realizzato in solo marmo (Giove
Satore è un dio che blocca i conquistatori e quindi adatto al Campo Marzio.)
Successivamente verrà ricostruito il portico, dedicato alla sorella di Augusto. Porticus
grande spazio quadrangolare che compre uno o più edifici.
Scheda 10: Foro Romano in età repubblicana
Il progressivo espandersi della potenza romana all’indomani della seconda guerra
punica trova una chiara esemplificazione nell’intensa attività edilizia che caratterizza
l’area del Foro.
Furono realizzate quattro basiliche che contribuiscono a regolarizzare i lati della
piazza, unitamente al rifacimento del tempio della Concordia.
Il Foro diviene il luogo deputato sia allo svolgimento di una parte che consiste
nell’attività giudiziaria sia alle attività assembleari. 5
Scheda 11: Complesso Curia-Comitium a Roma
Luogo fondamentalmente deputato ad assolvere alle funzioni assembleari dei Comitia
Curiata. Il Comitium si arricchisce piano piano.
Sede del Senato, sede di Magistrature e luogo destinato ad accogliere le delegazioni
straniere.
→ Il Comitium viene riedificato nella prima metà del III secolo a. C quando viene
realizzata la tribuna per gli oratori. L’edificio assume una forma circolare con
gradinata interna. Il Comitium cesserà di esistere in conseguenza ai rifacimenti
cesariani dell’area.
Scheda 12: Pianta del Tabularium a Roma
Scheda 13: Ricostruzione della facciata
Fu concepito con lo scopo di regolarizzare l’area mediana del colle Capitolino.
Il Tabularium rappresenta la più impegnativa opera architettonica della Roma di età
tardo repubblicana.
Pianta trapezoidale e destinata a ospitare gli archivi di Stato. Presenza di semicolonne
doriche con basi e capitelli in travertino e sormontate da un fregio dorico.
Il lato del colle è aperto verso il Foro con un grane portico colonnato di ordine corinzio.
Scheda 17: Forum Iulium a Roma
Realizzato nell’area del colle Capitolino. Il monumento viene inaugurato dal dittatore in
occasione del grande trionfo del 46 a. C.
Il nuovo complesso è a pianta quadrangolare e misura 75x160 metri tutto colonnato
su tre lati.
Si accedeva tramite delle scale laterali che conducevano alla cella di forma absidata e
all’interno di questa si trovavano varie opere d’arte.
Verrà poi distrutto da un incendio e ricostruito in età dioclezianea nel 284 d. C.
Capitolo cinque – parte due
Arte e lotte politiche fra tarda repubblica e impero
Scheda 1:Mosaico di Alessandro e Dario da Pompei, Napoli
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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