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Archeologia e storia dell’arte islamica
Percezioni e fraintendimenti
Il potere
I Bizantini conquistarono la Sicilia dopo la caduta dell’Impero Romano e
restarono al potere fino all’827, quando arrivarono i musulmani.
Dall’ XI secolo i Normanni spodestarono le istituzioni arabe della Sicilia.
Con l’arrivo dei Vichinghi i funzionari restarono quelli dei Normanni; Palermo rimane
capitale ed ha una corte nella quale si parlano e scrivono arabo, latino e greco.
I documenti diplomatici redatti dalla cancelleria erano scritti in queste tre lingue.
Ruggero II si fece nominare re dal Papa e si convertirono al cristianesimo nel
1130. Pochi anni dopo, nel 1133, si fece fare un mantello che oggi si trova a Vienna, di
tessuto rosso pregiato e con molte decorazioni in oro.
In Sicilia si riuniscono tutte le manifatture artigianali nel palazzo che si chiama in
arabo Tirez, in greco Ergasterian e in latino Nobiles Officinae.
Gli arabi sono dei fanatici della scrittura, la parola ha molto valore per loro.
Tutti i sovrani normanni si vestono con questo mantello. C’è una scritta sull’orlo. La
base è di raso di seta tinto in cocciniglia (pregiato!), è ricamata e arricchita con filo
d’oro, borchie oro e perle.
stella
Il motivo della è ricorrente nell’arte islamica. Sul mantello c’è un motivo
con una tigre che è sopra un cammello; simbolicamente significa il normanno che ha
sottomesso l’arabo.
La testa della tigre sta davanti, ha un impatto visivo su chi la guarda, è un chiaro
simbolo di potere.
Ci sono dei modelli con simmetria speculare.
L’aquila è un segno di durata dell’Impero (viene da Bisanzio).
I modelli circolavano scritti o col tessuto.
L’animale mitico nel cerchio lo troviamo in Spagna. Questo sistema viene dall’arte
sasanide (Persia).
Anche nelle officine islamiche si recupera quello che c’era nella cultura precedente.
Il vincitore si appropria dei motivi del vinto.
Le scritte cufiche sono quelle che ornano le vesti nei dipinti (ad es. Giotto), ma
spesso sono solo delle imitazioni. Era un aspetto esotico ben applicato sulla figura di
Maria (per la storia). Anche nel dipinto si decora l’orlo con la scritta.
La moda: il damasco
A Firenze e in Toscana veniva utilizzato il damasco decorato e questo si ritrova
anche nei dipinti, ad es. nelle figure di Masaccio e Masolino nella cappella Brancacci.
La parte liscia e fonda, l’opaco fa il disegno. I disegni usati erano tralci di foglie grandi.
La parte verticale del tessuto si chiama ordito, la trama è il filo verticale che passa fra
l’ordito.