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FINITA.

30/05/2016

Schema del ciclo riproduttivo.

Si parte da una gemma neutra sul germoglio: il ciclo riproduttivo inizia sul germoglio, esattamente inizia su

una gemma di poche settimane di vita che è stata costruita sul germoglio ancora in crescita; anzi, se il

germoglio avesse terminato il suo accrescimento, non succederebbe nulla, poiché l’induzione antogena è

molto anticipata, ecco perché il germoglio conclude gran parte del suo accrescimento in tempo precoce: il

germoglio massimizza e cerca di produrre il maggior numero di gemme neutre sul germoglio! Se avviene

l’induzione il processo continua a cascata verso l’obiettivo (fruttificazione), altrimenti, se l’induzione non

avviene, la gemma neutra diventerà una gemma a legno e da essa si svilupperà un germoglio (SE la gemma

schiuderà, a seconda della natura e l’epoca di schiusura).

L’induzione antogena è quel meccanismo nutrizionale, biochimico ed ormonale che trasforma una

gemma neutra in gemma indotta. Questa gemma indotta è già una gemma a fiore/mista, ma lo è solo IN

POTENZA e non ancora “in atto”: perché la gemma indotta diventi un fiore/un’infiorescenza, c’è bisogno di

una seconda operazione che l’albero deve compiere, cioè della differenziazione morfologica delle gemme

indotte. Senza questo secondo passaggio la gemma non diventa un fiore/infiorescenza! Solo al termine

della differenziazione morfologica avremo il fiore/infiorescenza.

IL PROCESSO DI “PRODUZIONE” DEL FRUTTO INIZIA DALL’ANNO n-1 RISPETTO ALL’ANNO n,

NEL QUALE RACCOGLIAMO I FRUTTI: la fruttificazione di quest’anno è il passo finale di un processo

biologico iniziato sul germoglio del 2015, sia la fruttificazione derivante da gemma mista o a fiore (a

seconda della specie): gemme a fiore/miste sono tutte gemme ibernanti, poiché biologicamente nate

nell’anno precedente a quello di schiusura.

La fioritura è la fase fenologica che segna il termine della differenziazione morfologica: se il fiore non è

completo (cioè se non è pronto anche il quarto verticillo, anche se sono pronti gli altri) il fiore non si apre e

non si ha la fioritura stricto sensu (l’antesi, la messa a nudo del terzo e del quarto verticillo). Nota:

esiste anche una fioritura in senso largo , vedi dopo. Quanto dura la differenziazione?

Varia a seconda delle specie.

Gli agrumi e l’olivo (sempreverdi)

hanno ciclo non solo vegetativo,

ma anche riproduttivo diverso da

tutte le caducifoglie!

Nelle caducifoglie la

differenziazione morfologica

inizia subito dopo la fine

dell’induzione antogena; le

gemme delle caducifoglie il giorno

dopo iniziano ad differenziarsi

morfologicamente – appaiono i

primordi dei sepali - (e dunque,

“andando indietro” di un mese

abbiamo la data dell’inizio

dell’induzione antogena, poiché

l’induzione antogena non è

osservabile, poiché comporta sola

una variazione biochimica,

indirettamente riusciamo

comunque a sapere quando essa è

avvenuto). Sulla maggior parte delle caducifoglie ora (fine maggio) è già iniziata l’induzione perché iniziano

la differenziazione tra giugno e luglio, ecco perché il germoglio è già è così accresciuto, così che esso possa

aver già formato il maggior numero di gemme neutre.

Nelle caducifoglie la fioritura avviene nell'anno n+1 rispetto a quello in cui è avvenuta l'induzione e

immediatamente dopo la differenziazione.

La vite è molto precoce, già a maggio si ha la differenziazione: i vitigni producono soprattutto sulle gemme

basali del germoglio, perché sono le uniche che sono riuscite ad essere indotte: ogni vitigno ha una

localizzazione della produzione, dipendentemente dalla precocità della cultivar. Nel caso della vite il vitigno

e la stazione geografica comportano ENORMI differenze, ecco perché è importante che anche nella vite il

germoglio a maggio sia il più lungo possibile, poiché l’induzione e la differenziazione precocissima!

Mentre sta fiorendo essa sta “preparando” i figli dell’anno dopo. La gestazione è di 12 mesi (poiché la vite

fiorisce a maggio)!

Tra giugno e luglio le caducifoglie inducono ed iniziano la differenziazione, senza separazione temporale:

sono due fasi biologiche immediatamente adiacenti. Ci troviamo nella fase post-esponenziale della curva di

crescita del germoglio, quando ormai la maggior parte del germoglio è accresciuto ed ha raggiunto pressoché

la sua lunghezza finale; le gemme prodotte dal germoglio in crescita dopo l’induzione non andranno a fiore e

saranno tutte a legno. Numero maggiore di nodi (lunghezza maggiore del germoglio) PRECOCEMENTE →

maggiore potenziale produttivo

Nel caso delle sempreverdi: negli agrumi e nell’olivo invece...

DIFFERENZIAZIONE NELLE SEMPREVERDI: IL CASO DELL’OLIVO.

La differenza tra l’olivo e le caducifoglie è che, nell’olivo, per sei mesi le gemme indotte rimangono tali

(indotte) e non si può conoscere il potenziale produttivo dell’anno successivo.

L’olivo separa nel tempo la fine dell’induzione antogena dall’inizio della differenziazione morfologica

di quella gemma indotta. L’olivo differenzia a febbraio/marzo ma l’induzione antogena è avvenuta a

giugno/luglio dell’anno precedente. L’induzione antogena avviene dunque contemporaneamente a quelle

delle drupacee/pomacee (caducifoglie), anche la durata dell'induzione è identica. Alla metà di luglio, finita

l’induzione, mentre immediatamente dopo nelle caducifoglie iniziano a differenziarsi le gemme, nell’olivo

ciò non succede. Solo a gennaio/febbraio/marzo l'olivo inizia a differenziare: per 6 mesi le gemme indotte

rimangono tale ed è dunque capire il potenziale produttivo dell'anno dopo; nell’olivo il ciclo riproduttivo è

interrotto (sospeso per 6 mesi) perché cambia l’epoca di maturazione dei frutti pendenti rispetto a quella

delle pomacee/drupacee. Il ciliegio, poiché i frutti (sink) sono spariti (sono stati raccolti) e ha disponibili i

source (risorse degli organi verdi) che possano soddisfare le richieste energetiche della differenziazione

morfologica, non deve pensare alla fruttificazione pendente; nel caso dell'olivo, invece, l’albero si disfa della

fruttificazione pendente (ottobre, novembre, dicembre, ecc) solo successivamente e c’è dunque una forte

sovrapposizione tra il ciclo produttivo che sta terminando e quello del ciclo produttivo dell'anno

successivo che è iniziato con l’induzione delle gemme a fiore, che si sovrappongono per almeno sei mesi:

ecco perché c’è l’alternanza di produzione. Più la maturazione dei frutti pendenti è tardiva nella

stagione, più ci sarà tendenza biologica all’alternanza di produzione in quel genotipo, poiché la

finestra di sovrapposizione tra i due cicli sarà più ampia (competizione fra le due fruttificazioni) : un

anno darà spazio ai frutti pendenti, un anno darà spazio ai frutti che devono ancora nascere, per la

competizione fra gli embrioni e le gemme indotte. Se in un’annata l'albero ha molti frutti ci saranno molti

embrioni, questi eserciteranno grande attrazione di risorse floematiche (year on), nell’annata successiva però

i frutti non avranno ricevuto le necessarie risorse (year off): meccanismo on-off del frutteto.

Ad esempio, le cultivar di pero che alternano non sono quelle che maturano a maggio (perché a giugno-

luglio i frutti non ci sono più, e ad agosto e settembre l'albero ha il tempo di sostenere la differenziazione

morfologica), bensì quelle che maturano ad ottobre-novembre (maturazione tardiva) e dalla loro tardività

deriva la tendenza all’alternanza.

Quando si ha maturazione tardiva, anche nel lasso di tempo durante il quale i due cicli produttivi non sono

più sovrapposti, poiché siamo in un periodo con condizioni ambientali sfavorevoli, l’efficienza fogliare si

riduce drasticamente a fine estate e di conseguenza anche l’efficienza fotosintetica (nelle specie

caducifoglie): si avranno dunque pochi source (linfa povera) e solo poche gemme potranno essere sostenute,

e da qui l'alternanza di produzione.

PRIMA I FRUTTI SONO TOLTI DALL’ALBERO MEGLIO È: Più è precoce la maturazione dei frutti,

meno competizione (sovrapposizione) fra i due cicli produttivi c’è! La precocità di maturazione dipende

dalla varietà; l’epoca di induzione/differenziazione è legata invece alla specie.

Nota: pur avendo i verticilli completati, la gemma necessita di fabbisogni in freddo e in caldo (ecco perché i

fiori non schiudono immediatamente e perché, nelle annate “strane”, particolarmente calde, il ciliegio può

addirittura fiorire a novembre, con la produzione dell'anno che viene perduta).

DIFFERENZIAZIONE NELLE CADUCIFOGLIE: IL CASO DEGLI AGRUMI

Gli agrumi seguono lo stesso modello delle caducifoglie, al contrario dell’olivo (unica specie col gap tra

induzione e differenziazione): inducono ed il giorno dopo differenziano; terminata l’induzione, inizia

immediatamente la differenziazione. TUTTAVIA:

La differenza fra agrumi e drupacee è invece l’epoca dell’induzione: negli agrumi l’induzione avviene

nel cuore dell’inverno (6 mesi dopo/prima, a gennaio-febbraio le gemme presenti sui germogli, ormai quasi

rami, subiscono l'induzione antogena!). La fioritura avviene dopo pochi mesi. La zagara di oggi è nata a

gennaio!

IN TUTTE LE SEMPREVERDI, DUNQUE, LA DIFFERENZIAZIONE (anno n) INIZIA IN

INVERNO DELLO STESSO ANNO IN CUI FIORISCONO (anno n), MA L’OLIVO HA INDOTTO

LE GEMME A FIORE 6 MESI PRIMA (GAP TRA INDUZIONE E DIFFERENZIAZIONE,

INDUZIONE NELL'ANNO n-1), GLI AGRUMI NO (LE HANNO INDOTTE L’INVERNO STESSO:

INDUZIONE NELL'ANNO n)!

L'olivo ha maturazione dei frutti molto tardiva, più di ogni altra cultivar di specie arborea tardiva, ecco

perché si comporta diversamente. Il nespolo è tuttavia particolare perché ha la fioritura molto tardiva a

novembre e a marzo-aprile abbiamo raccolto i frutti. Anche gli agrumi maturano da ottobre a marzo, come

l'olivo: agrumi e olivo hanno stesso calendario di maturazione (ottobre-marzo), ma hanno un ciclo di

induzione diverso.

Agrumi: gennaio 2016: induzione; febbraio-marzo 2016: differenziazione; maggio-giugno 2016: fioritura;

novembre-dicembre 2016: fruttificazione nelle cultivar più precoci. Da gennaio a dicembre gli agrumi

compiono tutto il loro ciclo (12 mesi).

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
100 pagine
5 download
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/03 Arboricoltura generale e coltivazioni arboree

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher homerina di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Arboricoltura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Camposeo Salvatore.