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COLLOQUIO+OSSERVAZIONE

Il paziente apparirà simpaticamente inopportuno e se ne accorgeranno anche i suoi cari

“si sente più ottimista, più loquace del solito?” “Le hanno fatto notare ultimamente che è

un po’ inopportuno?” Il colloquio serve per capire se il paziente ne è consapevole.

1.2.2 UMORE IPOMANIACO umore elevato, assenza di

stanchezza, il paziente dorme meno, aumentata laboriosità

che non si traduce necessariamente in una corrispondente

produzione, non sempre le azioni sono necessarie e non

sempre sono finalizzate.

COLLOQUIO+OSSERVAZIONE

“Si sente su di giri?” “sente di fare più cose del solito?” il colloquio serve per capire se il

paziente è consapevole, se se ne rende conto risponde di si con soddisfazione perché gli

sembra una cosa positiva.

1.2.3 UMORE MANIACALE il paziente è attivo, ma non laborioso,

fa tante cose tutte insieme senza concluderle nel modo

giusto. Umore espanso, chiassosità disorganizzata, il paziente

può infrangere le leggi e le norme sociali, può anche acquisire

abitudini sessuali non consone per lui.

COLLOQUIO+OSSERVAZIONE

“Si sente su di giri?” “I suoi cari le hanno fatto notare che non parta a termine i suoi

compiti o che è un po’ sopra le righe?” Il paziente tende ad arrabbiarsi se qualcuno gli fa

notare la sua situazione. Non c’è spiraglio di consapevolezza.

Non bisogna fare l’errore di considerare l’umore statico, cioè

o fissamente elevato o fissamente ridotto. Infatti si parla

anche di UMORE MISTO a rappresentare la sua labilità, non

c’è una divisione fra le due polarità dell’umore. 35

1.3 EUTIMIA di per sé sarebbe l’umore in asse fino a poco tempo fa considerata

come una situazione asintomatica. L’eutimia è assenza di umore elevato o

ridotto, ma è anche uno stato di armonia, di pienezza, di star bene, è uno stato

di equilibrio delle forze psichiche; è stata elaborata anche una scala eutimica. In

condizioni fisiologiche c’è una risposta agli eventi che è fisiologica, può essere di

tristezza, di paura, di rabbia, ma è una situazione passeggera per cui il soggetto

poi torna all’equilibrio. Il soggetto eutimico è in grado di controllare lo sress, ha

un sonno ristoratore, è di umore allegro. Sta al clinico capire se un paziente è

solo asintomatico o eutimico.

ASINTOMATICITA’ ≠ EUTIMIA

2. ALTERAZIONI QUALITATIVE

2.1 MORIA( WITZELSUCHT) Umore stupidamente COLLOQUIO+OSSERVAZIONE

faceto, il paziente non riesce a prendere sul

serio niente anche davanti a cose serie, come se Colloquio con i familiari.

fosse successo un evento positivo o divertente. È allegro e

fa battute o scherzi inappropriati alla situazione. Si associa

a incapacità di pianificare soprattutto a lungo termine e imprudenza.

2.2 RISO E PIANTO PATOLOGICOriso o pianto improvviso, intenso, dalla breve durata, senza un

motivo preciso o indotto da uno stimolo molto piccolo. Sia il pianto che la risata sono teatrali

e i gesti e la mimica facciale sono caricaturali, tanto esagerati da apparire finti. La situazione

in cui si verifica il comportamento è inappropriata.

COLLOQUIO+OSSERVAZIONE

“Ha notato se le viene da piangere o da ridere

improvvisamente come se non ci fosse un motivo?” “quanto

dura?” “Quanto è intenso?”

2.3 INCONTINENZA EMOTIVAil paziente ha una

reazione emotiva più blanda di ciò che ci si COLLOQUIO + OSSERVAZIONE

aspetterebbe. Il paziente non riesce a Si può osservare un disallineamento fra la

contenere, né a dosare la sua risposta risposta attesa e quella mostrata.

emotiva Colloquio anche con i cari. 36

3. VARIABILITA’ EMOTIVA

In genere la variabilità emotiva è modulabile, cioè al variare delle situazioni e delle condizioni varia

la risposta emotiva. In caso di variabilità inappropriata bisogna chiedere al paziente se le sue

emozioni variano in modo inappropriato. COLLOQUIO

“sente che le sue emozioni variano in

modo inappropriato?” “può farmi un

esempio?”

4. APPOPRIATEZZA DELLE EMOZIONI

Si verifica in appropriatezza se una certa emozione rimane come bloccata, come se si sganciasse

dallo stimolo. 4.1 PARATIMIA Espressione emotiva che è l’esatto opposto di ciò che ci si

aspetta. In genere il paziente non ne ha consapevolezza.

OSSERVAZIONE

“Il soggetto esprime scarse emozioni, innaturali ed

esagerate

4.2 RABBIA PATOLOICA

 IRRITABILITA’ (DISFORIA): forma meno grave, malumore non

giustificato, reazione negativa esagerata rispetto allo stimolo. È la

forma più lieve. Può essere un sintomo di bipolarismo, l’esordio è

sotto forma di depressione maggiore, cioè è più probabile che un

soggetto con depressione maggiore con anche disforia tende al

disturbo bipolare.

 RABBIAirritabilità grave, violenta, incontrollata, non giustificata

dall’entità dello stimolo

OSSERVAZIONE

malumore non giustificato, reazione negativa esagerata

rispetto allo stimolo, irritabilità grave, violenta,

incontrollata non giustificata dalla stimolo 37

5. RICONOSCIMENTO DELLE EMOZIONI

5.1 CONSAPEVOLEZZA SOGGETTIVA DELLE EMOZIONI: in stato normale siamo

consapevoli delle emozioni, riusciamo a identificarle a verbalizzarle.

ALESSITIMIA TRATTO; il paziente non riesce a riconoscere le emozioni, a

identificarle, a verbalizzarle e non riesce a elaborare fantasie.

Il pensiero simbolico di questi pazienti è estremamente ridotto talvolta assente

di modo che tutto il mondo interiore, quindi istinti, desideri, sentimenti, non

venga rivelato. Raramente solo elaborate fantasie o vengono riferiti dei sogni.

Sono i tipici pazienti che alla domanda “come stai?”rispondono concentrandosi

sul proprio corpo, sulle proprie sensazioni corporee, fanno difficoltà a

discriminare stati emotivi da sensazioni fisiche, “oggi ho avuto molto mal di

pancia”. Il loro pensiero è rivolto al mondo esterno. Sono pazienti molto

lamentosi, tendono a parlare molto dei loro stati fisici e generalmente sono

percepiti come noiosi. Vi può essere una monotonia anche nella postura e una

mancanza di espressività nel volto, nelle relazioni interpersonali è ridotta la

capacità di empatizzare. Questi soggetti si caratterizzano per avere degli scoppi

di rabbia e in genere arrivano in seguito a questi scoppi dal clinico.

I 4 fattori della Toronto Alexithymia Scale:

 Difficoltà nell’identificare i propri sentimenti

 Difficoltà nell’esprimere i sentimenti

 Pensiero orientato all’esterno

 Ridotta capacità immaginativa e di sognare ad occhi aperti

COLLOQUIO

“qual è stata la cosa più bella che le è successa nell’ultima

settimana? Come si è sentito?” “Le capita mai di sognare a

occhi aperti o fantasticare?” “I suoi pensieri sono rivolti

prevalentemente al mondo interno e alle emozioni? ”

“Recentemente ha avuto attacchi di rabbia o di pianto o di gioia

improvvisi ed eccessivi rispetto a ciò che stava accadendo?”

5.2 EMPATIA Capacità di immedesimarsi nella condizione di un’altra persona. La

mancanza di empatia è di conseguenza la capacità di empatizzare, di mettersi

nei panni dell’altro. COLLOQUI+OSSERVAZIONE

“Riesce a mettersi nei panni di un altro?”

5.3 PROSODIA RICETTIVA espressione emotiva di ridotta intensità 38

CONVERSAZIONE

CONVERSAZIONE NORMALE

La conversazione normale è caratterizzata da spontaneità, fluenza quindi pronuncia non stentata,

non esitante, rispetto del turno, non parlarsi sopra, attenzione sul contenuto mantenuta per un

tempo adeguato alla sua trattazione. COLLOQUIO+OSSERVAZIONE

Raccolta della storia clinica, già da qui capiremo se l’eloquio è adeguato.

Chiedere al paziente di identificare oggetti e chiedergli di indicarli nella

stanza. “mi può indicare la finestra” “ripeta dopo di me questa frase…”

Verificare la comprensione uditiva “può spostare la sedia?”

DISTURBI DELLL’ELOQUIO

1. AFASIAperdita parziale o completa delle capacità linguistiche, ossia della comprensione o

dell’espressione linguistica o di entrambe TEST + COLLOQUIO

Ripeta le parole come gatto, casa..

2. LETTURA E SCRITTURA

2.1 LETTURA

 DISLESSIA: lettura difficoltosa

 ALESSIA: incapacità di leggere, in precedenza il soggetto sapeva leggere ma tale capacità

scompare all’improvviso TEST + COLLOQUIO

si chiede al paziente di leggere qualcosa

2.2 SCRITTURA

 MIOGRAFIA: scrittura molto piccola

 DISGRAFIA:lettere scritte casualmente e in modo disordinato, anche per lui può

essere difficile leggere ciò che scrive

 IPERGRAFIA:tende a riempire tutto lo spazio che ha a disposizione, il discorso può

apparire ridondante perché lo scopo è riempire la

pagina TEST + COLLOQUIO

 AGRAFIA:scrittura completamente incomprensibile “Mi scrive dove siamo e l data di oggi?”

inefficace anche allo scrivente

ARTICOLAZIONE DEL LINGUAGGIO

3.

 DISARTRIA:difficoltà meccanica che può riguardare i muscoli, le corde vocali, le parole

saranno distorte, fluenza rallentata. Esempio: intossicazione alcolica, o se il paziente

assume droghe o dei farmaci

 MANIERISMO:linguaggio robotico, metallico o con accento diverso dalla lingua madre

 BALBUZIE E INCEPPAMENTO: l’inceppamento si verifica all’inizio della parola. La balbuzie è

un’interruzione della frase con ripetizione di parole o parti, il suono è prolungato.

 MODULAZIONEmodulazione monotona, monocorde, indipendente dall’umore

COLLOQUIO 39

4. PRODUZIONE DEL LINGUAGGIO

4.1 LOGORREA Il paziente parla troppo e troppo spesso, non ha rispetto del turno, non

sostiene le pause. La difficoltà per il clinico sta nel riuscire a contenerlo. Può essere

presente nella mania.

4.2 PAUCITA’ DELL’ELOQUIO/MUTISMOsoggetti che parlano poco, a volte per niente

 AFONIA incapacità a vocalizzare, è un problema organico

 DISFONIAil paziente ha fluttuazioni nel tono, sotto stress, voce rauca o bassa, bisbiglio.

4.3 ARRESTO DELL’ELOQUIOil soggetto si blocca, all’improvviso si interrompe

4.4 PERSEVERAZIONE il paziente ripete frasi che vanno oltre il centro del discorso

“Perché è qui?” “mi chiede perché sono

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
66 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elyuly di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Elementi di Psicopatologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Cosci Fiammetta.