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DELIRIO
Per delirio si intende un disturbo formale del pensiero. Si tratta cioè di un’idea, o di una serie di idee, la cui
caratteristica fondamentale è quello di non poter essere criticate dalla persona che le pensa, né, tantomeno,
il delirante riesce a recepire critiche al suo pensiero che vengano dall’esterno, da altre persone. I deliri
possono essere contraddistinti per i loro contenuti, allora parliamo di deliri di grandezza (la persona ritiene di
essere una persona molto importante o con poteri particolari e comunque protagonisti di un destino
grandioso), di persecuzione (in cui la persona ritiene, sempre acriticamente, di essere al centro di un
complotto), di riferimento (tipico dei paranoici insieme al precedente, consiste nell’idea delirante che tutti si
riferiscano a lui con cenni, gesti, occhiate ecc.), di gelosia (tipico delle paranoie e delle psicosi alcoliche), di
colpa (caratteristico dei depressi che si attribuiscono o ingigantiscono colpe mai commesse), di
compensazione ( riferito ad una situazione vissuta come negativa. p.es. una sterilità può essere compensata
da un delirio di gravidanza). La conoscenza del contenuto del delirio può, quindi, indirizzare delle ipotesi
diagnostiche.
Il delirio svolge una funzione precisa nella vita di un paziente psichiatrico. Esso costituisce un tentativo di
spiegare e dare un senso ad una realtà che altrimenti sarebbe destrutturata, frammentata e incomprensibile,
per questo il delirio è inattaccabile da qualsiasi critica, perché rinunciare alla credenza delirante
sprofonderebbe il soggetto in un vuoto di senso esistenzialmente intollerabile.
Il delirio non è tipico delle patologie psichiatriche, ma può insorgere anche in persone “normali” in situazioni
di stress.
L’ALLUCINAZIONE
è un disturbo sensoriale-percettivo, che consiste nella percezione di un qualcosa di inesistente. Secondo
questa accezione, l’allucinazione è nettamente distinta dall’illusione che invece una distorsione percettiva,
ovvero ad un oggetto si danno significati soggettivi e spesso a carattere proiettivo (p. es come quando ci
capita di riconoscere qualcuno, di cui sentiamo l’assenza, in un estraneo). Le allucinazioni possono
riguardare tutti gli organi di senso, hanno carattere di involontarietà e di intrusività, ovvero non è possibile
controllarne il loro sopraggiungere, né la loro durata.
Le allucinazioni uditive sono costituite da voci che la persona sente e che, ovviamente non esistono. Spesso,
nella schizofrenia queste voci, per lo più, commentano le azioni del soggetto o lo insultano. Altre volte
contengono “messaggi” per il delirante, in genere inviati da personaggi molto potenti o addirittura da esseri
soprannaturali, in questo caso è associato a queste manifestazioni un delirio mistico, o di trasmissione del
pensiero. Le allucinazioni uditive sono frequenti nelle psicosi schizofreniche.
Le allucinazioni visive sono invece più caratteristiche delle intossicazioni esogene ed endogene, alcune
droghe sono definite allucinogeni, il delirium tremens, l’allucinazione da sindrome d’astinenza da alcool,
comporta zoopsie, percezione di piccoli animali presenti nella stanza, ma anche allucinazioni tattili (piccoli
animali che camminano sulla pelle o sotto di essa.
Così nelle allucinazioni olfattive si crede di sentire odori per lo più sgradevoli, in quelle gustative sapori
insoliti ecc. Alcune persone sperimentano anche allucinazioni sessuali che consistono in presenza di
sensazioni di orgasmo, di toccamenti o addirittura di stupri che possono avvenire anche a distanza.
Le allucinazioni sono intrusive e quindi spesso vissute come ego distoniche. E’ questo il motivo per cui,
soprattutto nella schizofrenia, atti di autolesionismo colpiscono gli organi di senso, quasi a voler eliminare,
cancellare la possibilità di avere allucinazioni. In concreto, si pensi al pittore Van Gogh che si è amputato un
orecchio, oppure, recentemente un paziente psicotico è entrato in una chiesa e si è cavato gli occhi con le
mani. Frequenti anche gli attacchi ai propri genitali.
In psichiatria si parla anche di allucinazioni negative che consistono in una mancata percezione di un
oggetto reale.
Non tutte le allucinazioni sono sintomi di una patologia: persone che vivono in ambienti caratterizzati da
deprivazione sensoriale possono sviluppare allucinazioni che servono appunto a compensare la mancanza
di stimoli.
Deliri, allucinazioni e comportamenti bizzarri costituiscono i sintomi positivi
ALCOOLISMO
Abuso di alcool
Acuti: episodio occasionale
Cronico: episodi abituale
L’alcool agisce sul SNC inibendolo
INTOSSICAZIONE ACUTA
500mg/100 ml
A livello psichiatrico si riscontrano le DEMENZE POST ALCOLICHE
DELIRIUM TREMES: Sindrome psicotica acuta che esplode sul terreno dell’alcolismo cronico in fase di
astinenza. È caratterizzata da sintomi somatici e psichici: i primi sono costituiti da tremori – onde il nome –,
atassia, irrequietezza motoria; i secondi consistono in allucinazioni, disturbi dell’attenzione e della fissazione,
confabulazioni, incoerenza e angoscia/">angoscia.
Trattemento: sert (servizio per tossico dipendenze) gruppi di auto aiuto
Disturbi associati più frequenti:
disturbo dell’umore, disturbo depressivo, disturbo bipolare.
Sciroppo alcover prima di bere.
Demenza alcolica
Rappresenta una complicazione in genere tardiva, legata all'azione tossica dell'alcol e alle carenze
alimentari.
Dominano il quadro il grave deterioramento della memoria, delle facoltà intellettive, delle capacità logiche,
critiche e di giudizio.
Disturbi psicotici indotti dall'alcol (delirio di gelosia e allucinosi alcolica)
Il delirio di gelosia insorge per lo più nei maschi. L'ebbrezza alcolica svolgerebbe il ruolo di "momento
fecondo" per il tema dell'infedeltà (Ey). L'alcoolista interpreterebbe in chiave delirante il deteriorarsi del
rapporto coniugale, legato peraltro a problemi alcol-correlati (approcci intimi inappropriati, disturbi della
potenza).
L'allucinosi alcoolica, insorge dopo 24-48 ore dalla interruzione del potus. Si caratterizza per un elemento
semeiologico tipico riguardante le allucinazioni uditive: sono voci che non si rivolgono al paziente
direttamente, ma conversano tra loro, parlando del paziente. Questi, sentendosi come un animale inseguito
e braccato, si barrica (vissuto di stato d'assedio di Bilz) e può aggredire coloro che ritiene vogliano
sopraffarlo.
BURN OUT
Bruciare fuori
Sindrome da esaurimento emozionale, non farcela più per senso di frustrazione e svuotamento,
atteggiamenti negativi di distacco.
Sintomi fisici: febbre, stanchezza, insonnia, disturbi intestinali, cambio di abitudine alimentari
Sintomi psicologici: senso di colpa e negativismo.
Test per burn out
Momenti di scarico debrefing, helping profession, si mette in primo piano il problema, bisogna essere positivi.
- Conoscenza personale
- Autoanalisi
- Accettare i proprio limiti
- Riposo e rilassamento
- Tracciare i confini (tra lavoro e casa) va coltivata una vita propria oltre al lavoro
Fasi del burn out
1- preparatoria: aspettative di “onnipotenza”, di successo, di miglioramento del suo status e di quello dei
suoi utenti. In questa prima fase l’operatore comincia però ad entrare in contatto con i bisogni degli utenti e
spesso tralascia o trascura i propri bisogni profondi e le proprie motivazioni.
2- stagnazione: l’operatore continua a lavorare ma si accorge che il suo lavoro non lo soddisfa del tutto e i
risultati dei suoi sforzi lavorativi cominciano a risultare inconsistenti. Comincia a farsi strada un sentimento di
profonda delusione.
3- frustrazione: L’operatore comincia a credere di non essere più in grado di aiutare nessuno. Il suo vissuto
è di perdita e svuotamento. Inoltre la frustrazione deriva anche dallo scarso apprezzamento che derivano dai
superiori o dagli utenti stessi. In questa fase il soggetto frustrato potrebbe mettere in atto atteggiamenti
aggressivi, verso sé o gli altri o atteggiamenti di fuga e ritiro.
4- apatia: cioè la capacità di comprendere profondamente i bisogni dell’ altro, la capacità di adattamento alle
diverse situazioni, l’autocontrollo, l’iniziativa e la fiducia in se stessi, la competenza nella gestione del
lavoro e lacapacità nel costruire relazioni in modo creativo ed efficiente. in poche parole, ciò che D. Goleman
definisce “intelligenza emotiva”, ovvero la capacità delle persone di affrontare in modo efficace ed ottimale le
difficoltà della vita.
Esaurimento funzionale
Sintomi fisica: stanchezza, mal di testa
Sintomi psicologici: Reazioni comportamentali, Cambiamenti di atteggiamento
Ci sono dei test per sapere a che punto è il burn out
Fattori di rischio
Mole di lavoro eccessiva: se la quantità di lavoro è massiccia, il tempo per svolgere le varie mansioni è di
conseguenza insufficiente. Ciò potrebbe causare stato di tensione o compiti svolti in modo sommario.
Incertezza nei ruoli ricoperti: ciò riguarda soprattutto quei casi in cui vi sono più persone a lavorare tra loro.
Un’incertezza nei ruoli assunti potrebbe causare un’assenza di punti di riferimento a cui rivolgersi per le varie
evenienze. Se gli incarichi non sono ben definiti la situazione lavorativa potrebbe non essere chiara, e
l’andamento lavorativo risulterebbe poco lineare. A risentire poi le conseguenze di ciò sarebbe l’efficienza
dell’intero gruppo di lavoro.
Pressione da parte dei superiori: spesso in un ambiente lavorativo c’è qualcuno al vertice che assume un
certo potere e che non sostiene i propri dipendenti, bensì li critica incrementando stati conflittuali. Le critiche
potrebbero essere nocive al lavoratore, in quanto potrebbero condurre a un calo dell’autostima, poiché viene
in questo modo sminuito il valore personale.
Conflittualità con i colleghi: ciò incrementa tensioni relazionali sul luogo del lavoro che ostacolano la
cooperazione. Senza tralasciare il fatto che i lavoratori potrebbero assentarsi o incrementare assenteismi al
fine di evitare litigi.
Ambiente di lavoro inadeguato e poco confortevole: le attrezzature lavorative poco adatte sono scomode e
rallentano il lavoro. Tenendo inoltre presente che abbassano il tono dell’umore del personale.
Inadeguatezza del ruolo assunto: magari a rivestire un ruolo di responsabilità è una persona con buone doti
organizzative; tuttavia potrebbero però mancargli quelle capacità di leadership. Ciò potrebbe generare nel
soggetto interessato inadeguatezza, in quanto egli è costretto ad assumersi responsabilità dalla difficile
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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