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I MALAVOGLIA
De Benedictis. In Sicilia non c’era la borghesia che mediava. Chi sta sotto non ha un
interlocutore con chi sta sopra. Sicilia: ex colonia greca. La cultura greca era
impregnata dell’idea del Fato. Non si può far nella contro di loro. Le Parche tagliano il
filo. Il problema sociale si riscontra su quello culturale. I personaggi sono umiliati
cronici perché non hanno possibilità alcuna. Ieli lo può fare perché è il figlio del
padrone. La vendetta è col diritto d’onore: logica rusticana. Nelle classi alte per la loro
falsità si chiude un occhio, mentre un personaggio rusticano non ha questi filtri.
Fantasticheria: per capire la gente del borgo bisogna farsi piccoli come loro. Paragone
zoomorfo: ideale dell’ostrica. La gente dei campi dà valore altissimo alla famiglia e alla
casa perché sono punti fermi. Inizia a comparire i personaggi dei Malavoglia: la Longa,
padron ‘Ntoni. Cannocchiale: visione iperbolica delle classi alte.
Per questa gente bisogna usare uno strumento che ti permette di osservare un mondo
piccolo piccolo, lo puoi capire solo se sei piccolo anche tu. Microscopio.
Questa novità è importante perché preannuncia i Malavoglia, il passaggio dalle classi
alte a quelle basse, e il narratore deve scomparire tra di loro.
Prefazione all’amante – Lettera a Salvatore Farina. Documento umano: si sta muovendo
in quell’ambito.
Riproduce neutralmente i risultati della sua osservazione: vuole far parlare questa
gente. “L’ho preso dalla vita dei campi”: analizza scientificamente la vita di questa
gente. Sarà scientifico quando scomparirà il peccato d’origine: la presenza dell’autore
nel testo, che deve scomparire per dare l’illusione della realtà. Idea dell’impersonalità.
Questo programma con i Malavoglia Verga lo realizza?
Verga pensa tecnicamente di usarlo con il discorso libero indiretto, che non è stato
inventato da Verga, anche Manzoni lo usa, ma per i Malavoglia Verga usa dall’inizio alla
fine il discorso libero indiretto.
Discorso diretto: ‘Ntoni disse: “Me ne voglio andare”.
Discorso indiretto: ‘Ntoni dissse che se ne voleva andare.
Discorso libero indiretto: ‘Ntoni se ne voleva andare (senza verba dicendi), non è
prodotto dai verbi di dire, il personaggio parla di se stesso.
In 3 personaggi si capisce la differenza tra discorso libero indiretto e indiretto e
monologo interiore:
-manca il verbo di dire;
_ il personaggio parla di sé in 3° persona;
_ del personaggio è riportato il suo idioletto, il suo dialetto, con la sintassi vocale;
_verbi: se il racconto è all’imperfetto pensa a ciò che accade prima, il piucheperfetto se
sarà ancora prima, se è presente tutto ciò che accade prima è al passato remoto.
Part(icipio) di Verga: uso che si stempera dal discorso libero indiretto.
Le voci di Acitrezza: coro di parlanti semi-popolare. Discorso libero indiretto: i
personaggi parlano da sé, perciò ci vuole in alcuni momenti un narratore.
Balli: artificio della revers. per dare l’idea dell’omofonia: per realizzare questo concetto
corale usa il discorso libero indiretto, il narratore parla come i personaggi, è tutto
uguale. Lingua: soluzione intellettuale. Se Verga avesse usato il siciliano, lo avrebbero
letto pochissime persone. La lingua è morfologicamente italiana del vocabolario
italiano, ma la sintassi è del parlato. (che floscio.. dialettale). Verga infarcisce il testo di
modi di dire. Sensazione che la voce verifica ? a tutti gli effetti lo possono capire tutti gli
Italiani. Operazione complicatissima e non sempre facile.
Lingua della prefazione: intellettuale il narratore parla solo nella prefazione per poi
scomparire del tutto o quasi. Chiare marche del Positivismo nel narratore.
Progressione in termini negativi. La fiumana del progresso li travolge lasciandoli sulla
riva. Chi è più fragile sta sulla spiaggia.
Il Ciclo dei vinti doveva comprendere i Malavoglia, Mastro don Gesualdo, la duchessa di
Leira, l’Onorevole Scipione, luogo di lusso. Verga si fermerà alla duchessa di Leira.
Le classi alte non sono autentiche si adatta a questo cambiamento di classe, già sente
che troverà grosse difficoltà. Fine di questa prefazione: chi osserva questo spettacolo
non l’autore ha il diritto di giudicarlo. Non deve immedesimarsi mai. Occhio da
scellerato, riporta la realtà come avrebbe dovuto essere. Perdita della funzione
giudicatrice. Vuole dare un effetto di realtà che l’autore vuole perseguire.
Toscano: Malavoglia: nomignolo perfido e antifrastico: sono una famiglia di lavoratori.
Personaggi: Padron ‘Ntoni, Bastianazzo, ‘Ntoni, Luca, Mena, Lia, Alessi.
‘Ntoni viene chiamato alla leva. La leva per il Sud è una tragedia. I Malavoglia coprono
un arco di tempo di 15 anni nell’Italia post-unitaria. (La povera gente) deve seguire le
leggi di questo Stato.
Padron ‘Ntoni è il personaggio del senex nel valore della famiglia, fa un salto di qualità,
tenta la via del commercio. Da personaggio terr del paese.. zio Crocifisso.
Inizia la punizione che deve seguire un’infrazione. Luca muore nella battaglia di Lissa.
La Provvidenza è sfasciata da una nuova bufera. ‘Ntoni non può inserirsi nelle logiche
del paese.
Nei Malavoglia inizio e fine non coincidono. Data la decimazione della famiglia, non c’è
la ricomposizione dell’equilibrio iniziale.
II romanzo di ‘Ntoni: (cap. 11): non c’è circolarità. Dal paese alla città per il servizio
militare. Paese: mondo esterno a ritorno.
Il romanzo di ‘Ntoni è lineare, va e viene, non c’è circolarità, ‘Ntoni è il personaggio più
moderno. Gli altri non hanno conosciuto il mondo esterno, accettano il loro stile di vita.
‘Ntoni ha desiderio di rivalsa e miglioramento.
Verga riesce ad applicare il metodo, ma Mazzacurati evidenzia che in certi momenti
non ce la fa. Il critico non vuole inficiare Verga. Era un metodo troppo complicato, è
normale che ci fosse un cedimento, vuole promuovere Verga,
Quando muore Bastianazzo, e tutti vanno a casa, Lia “galloriare”: fiorentinismo, una
parola così non può essere del personaggio, è un’invasione di campo.
2 cap. dei Malavoglia: la barca coi lupini è partita. Mena e Alfio Mosca. Finestra nella
narrazione, diventa .. ha il simbolismo particolare, è un limite che il personaggio non
può superare: impossibilità dell’idillio.
I 3 re con le braccia in croce come Sant’Andrea=immagine della morte, come pure mare
amaro dice ‘Ntoni, indice che qualcosa possa succedere. Mena non s’intende di mare.
Prescienza dell’autore, solo lui sa che sta per succedere.
Nespolo: ha un valore simbolico, perché anticipa gli eventi che stanno per accadere.
Le foglie che si disperdono indicano simbolicamente la dispersione dei membri della
famiglia. Tronco scuro=padron ‘Ntoni. E’ il cantuccio che l’autore si è riservato per
emettere le sue predizioni.
Spazio chiuso: Verga dà precise indicazioni geografiche, ma non ci sono nomi precisi:
osteria,..
Conflitto tra i Malavoglia e il resto del paese. Il resto del paese è regolato sulla legge
dell’utile, molti paesani sono pettegolissimi che leggono al contrario il comportamento
altrui.
Verga sta con i Malavoglia perché hanno dei valori, ma le logiche del denaro e dell’utile
stanno invadendo anche questi paesi piccoli.
Straniamento. Verga fa passare per anormale tutto ciò che succede ai Malavoglia.
Zuppidda: è insopportabile. Lo straniamento rende l’universo siciliano dicotomico.
Dicotomie: _Padron ‘Ntoni – zio Crocifisso ( 2 vecchi), il primo usa i proverbi con la
casa, il secondo usa i proverbi sull’utile.
_Nella famiglia vecchio padron ‘Ntoni – giovane ‘Ntoni.
Lia opposta a Mena, quest’ultima è l’angelo del focolare, rinuncia a sposarsi.
Lia si perde e si prostituisce.
Mastro don Gesualdo. La scrittura di Verga ha qualche problema: dall’ed. dell’88 a 89
Verga si accorge di aver abbondato con elementi sentimentali, rastrema il romanzo
affinché sia in linea con l’impersonalità. E’ un romanzo diverso dal precedente. L’aveva
avvertito nella prefazione ai Malavoglia. Mastro don Gesualdo è il volto della piccola
borghesia. Non c’è più quella coralità arcaico-culturale di Acitrezza. Emergono Personaggi
nella loro specificità -> MdGesualdo.
Alla fine della storia Mastro don Gesualdo è uno sconfitto ma come personaggio
dell’Ottocento riesce a costruirsi la propria vita, fa le sue scelte. Col Novecento tutto
cambia: Non più vinti, ma Inetti di Svevo, personaggi della vita: Pirandello.
Tema di fondo: roba che investe anche lo spazio e il tempo. Lo spazio perché non è più
Sicilia di Aci Trezza, ma religioso: si conoscono i luoghi in dettaglio, è terra lavorata, lo
spazio è sempre assiepato di cose.
Il tempo non è più ciclico distintivo di una comunità arcaica, legato a condizioni
metereologiche, ma è del capitalista, convulso, è una corsa contro il tempo per vincere
appalti, e avere la meglio sugli altri per raggiungere la propria ascesa.
Trama: romanzo è retrodatato ambientato negli anni 20-‘40 .
Diviso in 4 parti sono 4 momenti di MdG: le prime 2 ascesa e trionfo, poi sconfitta e morte.
MdG dall’ edizione dell’ ’88 a quella dell’ ’89 Verga toglie tutto il racconto dell’infanzia di
Gesualdo, RACCONTI DI EVA?È definito vagabondaggio è molto piccino.
Il romanzo inizia in medias res: romanzo accentratore, Gesualdo è già adulto. C’è un
momento nel testo in cui Verga è costretto a un’analessi narrativa, cioè il tempo del
racconto torna indietro con un episodio ingiustificato: “idillio” per narrare la sua storia.
Matrimonio con Bianca Trao: Aristocrazia decaduta: solo il nome, lo stemma, ma niente
denaro. Bianca dà il nome.
Verga è pudico, ma si capisce che Bianca è incinta del figlio della baronessa Rubiera.
Gesualdo ha un unico linguaggio, estremamente concreto, quello della roba: “stile di
cose”, concreto-> Pirandello avrà lo stesso stile, D’Annunzio: stile di parole, vuote, stile
vuoto. Verga è anti-dannunziano.
Bianca parla pochissimo nel testo, ha ribrezzo nei confronti del marito.Dirà: “Non si
innesta il pesco con l’ulivo”: questo matrimonio è stato un inconguro innesto di