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I TIPI DI PRESTITI

16 marzo: Quali sono i componenti fondamentali che si verificano quando due lingue entrano in contatto e si influenzano? Ci sono prestiti acclimatati, che sono stati usati per così tanto tempo da aver prodotto dei derivati (es. sport- sportivo).- significato (quello che designa la parola) e significante (il modo con cui viene detta la parola), i prestiti possono anche riprodurre il significante.

Abbiamo diversi tipi di prestiti:

  1. prestiti di necessità e prestiti di lusso. Necessità indica un prestito che entra nel lessico per necessità, quando si ha il bisogno di riempire un vuoto lessicale o semantico causato dall'introduzione di un concetto proprio del paese straniero ma assente nel paese di arrivo es. prestiti arrivati con i nomi di verdure o frutta che in Italia non esistevano (post scoperta dell'America) come la patata, il pomodoro, il caffè. Quindi ogni volta che si ha l'incontro con qualcosa che non esiste nella

lingua di arrivo si prende in prestito da quella di partenza. Es. terminologia informatica.Il prestito di lusso non è necessario, perché la lingua ha già le risorse per rispondere alla necessità della lingua, es. speaker o manager. I prestiti angloamericani diventano molto diffusi nel secondo dopoguerra. Ogni volta che abbiamo un corrispettivo in italiano e usiamo invece l'anglicismo usiamo un prestito di lusso, sono prestiti superflui.

prestiti integrati, sono prestiti presi da una lingua straniera nella forma originaria ma integrati alla fonologia e alla morfologia della lingua di cui entrano a far parte, termini es. quorum (diritto pubblico), treno da train francese. Sono prestiti che entrano a far parte del sistema della lingua. Es. bistecca da beef stake.

I prestiti non integrati sono prestiti accolti nella forma originaria. Es. bar che però ha dato origine alla parola barista italiana. Si incorre spesso in problemi di pronuncia e di genere.

grammaticale (dare un genere a un termine da una lingua che non li ha, es. inglese)

4. Prestito camuffato, quando il parlante prende un termine della propria lingua che esiste già attribuendogli un valore che appare nella lingua da cui lo prende e in cui è simile nella forma. È l'uso di un termine originario ma con una sfumatura semantica, che acquista perché il termine straniero è simile formalmente. Es. casuale, per caso vs casual, disinvolto e informale, c'è solo un'uguaglianza di forma ma i significati sono diversi. Potrebbe essere scambiato per un calco semantico, ma il prestito camuffato esprime distanza tra il termine esistente e quello nuovo, e si trova spesso in un lessico specialistico es. abolizionismo.

IL CALCO

Il calco, diversamente dai prestiti che prendono la parola così com'è, il calco invece è una creazione nuova che usa termini presenti nella lingua. La parola straniera viene ricalcata con un

nuovo elemento che riproduce forma o significato. È una riproduzione dell'originale senza esserlo. Ci sono diversi tipi di calco:

  1. Calco strutturale o formale. Esempio: basket-ball a pallacanestro, outlaw- fuorilegge, ne ricalca la forma. Termini che abbiamo riprodotto per ricreare l'ambiente da cui arrivano. Può essere perfetto (ricalca anche l'ordine) o imperfetto (es. chewing gum- gomma da masticare, inverte).
  2. Il calco sintagmatico invece ricalca il sintagma, la frase. Esempio: far buon viso a cattivo gioco dal francese.
  3. I calchi semantici prendono anche l'ampliamento del significato del termine. Esempio: caffè in italiano indica la bevanda, però in francese indica anche il luogo e lo stesso per noi, angolo è un calco sull'inglese corner, oggi calcio d'angolo è calcato dall'inglese. Esempio: realize- realizzare, rendersi conto anche in italiano.

Esempi di prestiti dalle diverse lingue:

  • ispanismi, entrati a differenza dei
francesismi negli anni 60 quando cominciano ad essere conosciute le culture del centro America, portando nomi di balli per esempio (prestiti di necessità) es. merengue, rumba. Anche alimenti come paella, sangría, hola, movida.- Francesismi con boutique, depliant, moquette. Oggi emerge una distanza tra entrata di francesismi e anglicismi es. da maquillage a make-up.- Pseudo francesismi, che sono entrati nella lingua ma che hanno ampliato il loro significato. Morbus anglicus, articolo di Arrigo Castellani. Dagli anni 90 si ha avuto un maggiore ingresso di anglicismi. In un articolo si attaccò il sistema di accettare passivamente l'entrata di anglicismi. Non si tratta soltanto di lessici specifici (come quelli della finanza, informatica, economia, ecc.), ma anche di prestiti che si ritrovano nella lingua quotidiana. Arrigo Castellani ha denunciato l'uso smisurato e talvolta goffo di parole straniere nell'italiano quotidiano, il che provoca un senso di

Incertezza per il quale non sappiamo più usare termini della nostra lingua. Castellaninel Morbus Anglicus si pone nel punto di vista del purista che vede una minaccia nell'avanzata di anglicismi al punto di parlare dell'impossibilità di "guarire". Ci sono stati pro e contro. Hagège imputa l'inglese come segno di morte per le lingue. Riferendosi alle lingue in generale, afferma che l'unica minaccia "di morte" che grava su esse è l'inglese: oggi l'imperialismo dell'inglese svolge un ruolo di primo piano tra i fattori della morte delle lingue. Lepschy pensa gli anglicismi non siano un disturbo, anzi contribuiscono al rinnovamento e che dia all'italiano un senso di prestigio, così come in passato fece il latino per la lingua comune. Serianni sostiene che il pericolo di sconvolgimento linguistico a causa dell'insediamento dei termini inglesi sembra sopravvalutato. Analizzando il lessico base,

Il numero degli anglicismi entrati nell'italiano (informatica) è ristretto. La situazione è differente in ambito di linguaggi settoriali dove l'inglese domina. Berruto aggiunge che vi sono molti anglicismi, ammette che il fenomeno dell'invasione degli anglicismi ha raggiunto dimensioni spropositate, l'esempio più evidente è il linguaggio giornalistico. Tullio de Mauro invece non sembra essere turbato dallo stato di salute dell'italiano. Afferma che "tipico delle grandi lingue egemoni, e di tutte le lingue legate alla tradizione e alla vita di società, è stato ed è l'essere disponibili non solo a prestare vocaboli, ma anche a riceverne da ogni dove". De Mauro conferma che l'allarme per questa invasione è ingiustificata in quanto, più che degli anglicismi, dovremmo preoccuparci di fattori come il basso livello di conoscenza delle lingue straniere a livello nazionale, oppure del...

fatto che due terzi degli italiani hanno problemi a leggere e scrivere. Gianluigi Beccaria individua sia lati positivi che negativi nell'influenza che esercita la lingua inglese sull'italiano. Concorda con il fatto che si sta esagerando con gli anglicismi: "siamo arrivati al punto che, in certi casi, è più nota al comune parlante la voce inglese della corrispondente italiana; finiamo talvolta di essere più inglesi degli inglesi". Da una parte vi sono i puristi e dall'altra chi invece accetta gli anglicismi. Francesco Sabatini, presidente onorario dell'Accademia della Crusca, individua dei criteri per usare gli anglicismi: 1. Sei veramente padrone del significato del termine? 2. Lo sai pronunciare correttamente? 3. Sei sicuro che il tuo interlocutore lo comprenda? 4. Ok, espressione non italiana per dire va bene. 1840 USA, elezioni Fan Buran e Harrison. I fauroti di Fab Buran (adottano come nome il paese)dove era nato il candidato kinderhook old club, abbreviato in ok club. Nonostante Fan Buren venga sconfitto questo Ok mantiene il suo valore positivo e si sviluppa, passando dall'America in Inghilterra e durante la seconda guerra mondiale si sparpaglia in Europa, nel 1932 la conferenza delle telecomunicazioni di Madrid aveva adottato l'abbreviazione ok. Ispanismi Soprattutto a partire dagli anni Sessanta l'influsso spagnolo sul lessico italiano acquisisce grande forza. La più precisa conoscenza della realtà centroamericana e sudamericana amplia il ventaglio degli ispanismi etnici: cha cha cha, tango, merengue, cucaracha, pasodoble, macarena, etc., cui si aggiungono quelli di alcuni strumenti musicali come maraca, quena, marimba e bandoneon. Tra i nomi di cibi e bevande, sia spagnole che americane, vanno ricordati paella, gazpacho, sangria, daiquiri, cuba libre, manzanilla, mojito. Anche nell'ambito sportivo sono ispanismi goleada, puntero, vuelta, mundial e in.quello degli spettacoli taurini mattatore, picador, toreare, corrida. A un ampio settore socioculturale si ascrivono termini come macho, machista, telenovela, movida, murales, canasta, olè. Il mondo della droga ha fornito anche i termini marihuana, coca e narco; quest’ultimo presente in molte combinazioni lessicali (narcodollaro, narcomania, narcoterrorismo). Riflessi della lingua letteraria sugli usi linguistici sono le espressioni adelante con juicio (Manzoni), alle cinque della sera (Lorca) o il successo – parallelo a quello che si è avuto in spagnolo – del participio annunciato (dalla Cronaca di una morte annunciata, di Garcia Marquez). Anche nel linguaggio dei giovani, nel linguaggio della moda e della gastronomia. Francesismi Nella moda il francese mantiene un forte potere evocativo, come dimostrano alcuni prestiti integrali: boutique, gala, dépliant, moquette, fuseaux. Nell’ultimo triennio, nel quadro del generale arretramento del francese a

Vantaggio dell'inglese, si rivela particolarmente significativa la tendenza alla sostituzione di francesismi con anglicismi: roulotte con caravan, maquillage con make-up. Ciò si verifica anche nell'accettazione e adattamento di toponimi stranieri, come nel caso del nome della capitale irachena, fino agli anni Ottanta usualmente indicato con grafia e pronuncia di derivazione francese (Bagdad, poi inglese Baghdad).

I calchi strutturali, sintattici e semantici sono indicatori, ancor prima che di una più estesa conoscenza del francese, del bisogno di neologia - spesso non soddisfatto con gli strumenti di formazione di parole interni alla lingua - dell'italiano di uso civile (politico, amministrativo, economico) e colloquiale. Nel Novecento i calchi restano il modo privilegiato di introduzione dei francesismi: oltre ai casi già citati, si pensi a messa in onda, presa di coscienza, libertà d'azione, e alle giustapposizioni, rare in italiano.

na nel campo della moda e dell'abbigliamento, dove vengono utilizzati per conferire un'aura di eleganza e raffinatezza ai prodotti. Ad esempio, si parla di "haute couture" per indicare l'alta moda, di "prêt-à-porter" per indicare l'abbigliamento pronto da indossare e di "chic" per indicare uno stile elegante e di classe. Anche nel campo dell'arredamento si fa largo uso di pseudo-francesismi, come ad esempio "shabby chic" per indicare uno stile di arredamento dal sapore vintage e romantico. Nella gastronomia, invece, i pseudo-francesismi sono molto diffusi, soprattutto per indicare piatti o ingredienti particolarmente raffinati. Ad esempio, si parla di "foie gras" per indicare il fegato grasso d'oca, di "crème brûlée" per indicare una crema dolce con una crosta di zucchero caramellato e di "soufflé" per indicare un dolce soffice e leggero. Infine, nel campo dello spettacolo, i pseudo-francesismi vengono spesso utilizzati per conferire un tocco di esclusività e sofisticatezza. Ad esempio, si parla di "cabaret" per indicare uno spettacolo di varietà e di "ballet" per indicare una forma di danza classica. In conclusione, i pseudo-francesismi sono molto diffusi in diversi settori, ma è importante utilizzarli con cautela e consapevolezza, evitando di abusarne e di utilizzarli in modo errato.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
14 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/01 Glottologia e linguistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher isabelladonzi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) o del prof Rocca Giovanna.