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IL GABINETTO DEL DR. CALIGARI:
Antinaturalistico in tutti gli aspetti (scenografia, recitazione etc.…)
Anziché semplificare la visione del film al pubblico, l'espressionismo tedesco vuole rappresentare
l'antinaturalismo, dove l'individuo non si separa dallo sfondo. Illuminazione piatta che non suggerisce
tridimensionalità.
Uso di colori simbolici (blu = notte) e di ombre.
Noir :
Molti registi lasciano l'Europa per andare in USA e innestano il genere\ stile noir.
Noir = colore della copertina dei libri da cui sono tratti i film e che sono pubblicati nei romanzi in Francia e
infatti nasce la parola dalla critica francese che alla fine della guerra si vede arrivare questi film che non
c'erano prima. Un elemento importante è quello della suspense.
In Francia parallelamente si realizza il fenomeno dell’IMPRESSIONISMO FRANCESE che è agli antipodi
dell'espressionismo. Se quest'ultimo infatti tende all'antinaturalismo, l'impressionismo invece si basa
sull'esaltazione del filmico (tutte le potenzialità della macchina da presa come scelta dell'obbiettivo,
illuminazione...) introducendo le novità di "cineasta", " fotogenia".
Abel Gance inventa la polivisione dividendo in 3 lo schermo e mette la firma alla fine del film (Napoleone).
In questi anni infatti nascono in Francia delle riviste che si spingono a parlare di "Premiere Vague" che vede
delle figure assimilabili a quelli che poi verranno definiti come autori. La riflessione e associazione tra
cineasta\regista e autore inizia a crearsi adesso.
Scuola Sovietica :
Ejzenstejn si mette in relazione con Griffith
Griffith dopo il successo molto discusso di "A birth of a nation" decide di impegnarsi in "Intollerance" un
film mai fatto prima diviso in 4 storie che sono collegate tutte dal ruolo di Lillian Gish (attrice feticcio) che
vicino alla culla rappresenterebbe la tolleranza rispetto alle 4 storie di intolleranza. Significato simbolico.
una copia clandestina di intollerance sia arrivata a Mosca e Ejzenstejn ne fosse stato ispirato per l'idea di
montaggio delle attrazioni.
Montaggio alternato e montaggio
Il merito di Ejsenstejn è quello di non rendere facile al pubblico capire c'è la volontà di considerare e
rapportarsi ad un pubblico intelligente. Il suo più grande merito è quello di aver intuito che il miglior modo
per capire e assimilare al pubblico un concetto sia quello di usare le emozioni -> concetto delle montagne
russe.
Nella corazzata potiomkin il montaggio deve e vuole essere percepito -> montaggio fortemente
antinaturalistico, perché lo spettatore deve accorgersi del montaggio. Ripetizioni usate proprio per rendere
evidenti ripetizioni di montaggio -> ciò è dovuto al fatto che c'è l'intento di far notare un significato
simbolico. 11
Ottobre (1928, Ejzenstejn):
Montaggio delle attrazioni ripreso da Griffith.
Questo film deve celebrare la rivoluzione d’ottobre e coincide più di altri con l’idea teorica di Ejzenstejn. Al
cinema più importante per Ejzenstejn è il tema del CONFLITTO e a questo ci si può arrivare solo con il
montaggio.
Statua dello zar viene abbattuta dalla gente e subito si vedono e distinguono de fazioni: i contadini
rappresentati in massa dalle falci e i soldati rappresentati dai fucili. Gli individui vengono identificati per
categorie e quando inizia a cadere la statua cade 3 volte (ripresa da punti diversi) per sottolineare
l’antinaturalismo. I concetti si assimilano meglio attraverso le emozioni. Quando Kerenskij, ad esempio, sale
le scale per accedere all’appartamento dello zar si vede che sebbene la rampa sia solo una lui la risale più
volte (ricorda il montaggio parallelo di Griffith). Arrivato alla porta dell’appartamento viene fatto un
primissimo piano sul volto di Kerenskij, con un’angolatura strana che ne indica l’espressione come il riflesso
della sua psicologia di sete del potere.
Viene fatto un dettaglio sulla mano e successivamente si ha l’immagine del PAVONE = accostamento di
immagini non giustificate logicamente per costruire un significato simbolico in questo caso il pavone è
accostato alla vanità di Kerenskij.
Avvento del sonoro :
In USA si ha una produzione sin dal 1926 di film sonori. Il primo è “Don Juan” (1926), prodotto dalla
Warner Bros. che per prima usa un film muto ma musicato con diversi rumori (es. suono del campanello).
L’anno dopo, il 1927, ci riprova con un altro film “The jazz singer”.
La vera rivoluzione sta nel parlato non nel sonoro. Il pubblico infatti è stupito nel sentire parlare all’interno
di un film, poiché i suoni comunque erano già presenti anche prima. Si inizia infatti a parlare di TALKIES.
La Warner in particolare trae molto vantaggio dal sistema VITAPHONE che si basava sulla sincronizzazione
tra il film e i dischi sui quali erano registrate le tracce.
Con l’avvento del sonoro è richiesta maggiore professionalità in particolare per gli attori che devono
impararsi le battute.
Il cantante di Jazz (1927, Alan Crosland):
Film melodrammatico.
Trama: storia di un bambino ebreo appassionato di jazz. Il padre è rabbino e canta in sinagoga e vuole che il
figlio abbia lo stesso destino. Un giorno scopre che il figlio va nei locali jazz e allora lo scaccia di casa. Il
ragazzo si esibisce e arriverà anche a Broadway.
A livello estetico rimane un film muto, con l’inserimento anche di rumori.
All’interno del film quasi senza volerlo il protagonista, Johnny tra una canzone e l’altra dice una frase
profetica “non avete ancora sentito niente!”. Finito il pezzo cantato però il film torna nel silenzio.
Tutta la parte cantata inoltre è anche recitata con movenze e gesti.
Quando torna a Broadway trova il piano in salotto e anticipa le canzoni alla madre e anche qui riparte il
sonoro insieme al parlato.
Il disprezzo (1963, Jean-Luc Goadard):
Esempio di come può cambiare un film in base all’edizione per Paesi diversi.
Nella versione italiana. oltre che a cambiare i suoni, nella parte iniziale, viene eliminata pure la parte dove
l’operatore, terminata la carrellata, si gira con la macchina verso lo spettatore. La scena dopo con presenza di
nudo in italiano viene censurata e tolta.
Nella versione originale c’è un lungo piano sequenza iniziale con musica di Georges Delerue e nella stessa
versione a differenza di quella italiana i titoli di testa sono recitati da una voce over e non scritti in
sovraimpressione.
In questo film inoltre gli interpreti sono di diverse nazionalità (produzione francese, italiana e americana).
CHAPLIN.
Comico inglese.
Si oppone al sonoro inizialmente poiché temeva che svanisse l’elaborazione teorica del cinema. Le cause
sono da un lato la maggiore professionalità e dall’altro la complicazione e la maggior staticità.
12
Chaplin era essenzialmente un mimo e la sua natura era comunicare con la gestualità.
Luci della città (1931, Charlie Chaplin):
Chaplin vuole prendere in giro il parlato e sottolineare quanto fosse inutile. Per fare questo fa parlare i suoi
personaggi con rumori che imitano le voci.
SUONO DIEGETICO E SUONO EXTRADIEGETICO.
Il suono diegetico appartiene alla finzione mentre quello extradiegetico si ha quando un suono o della musica
viene inserito all’esterno della finzione (es. musica di sottofondo ma che i personaggi non sentono).
FILM NOIR:
La scala a chiocciola (1946, Robert Siodmak):
Ambientato in una sala cinematografica al di sotto di una stanza dove la donna viene uccisa.
ANDRÈ BAZIN :
studioso eclettico che è attivo tra gli anni'40 e la fine degli anni '50. Attraversa una fase di critica
cinematografica.
È operatore culturale, critico e studioso cinematografico. Anima i cineclub e viaggiava con le pellicole per
proiettare film dove era previsto il dibattito. Esiste una tradizione che si preoccupava di divulgare la cultura
cinematografica, con l'obiettivo di riconoscere il cinema come arte.
Pubblica diverse recensioni e saggi. Intervista anche O. Welles.
non ha mai condiviso la politica degli autori e nella sua attività critica giudica e colloca diversi titoli
difendendo determinati film e riconducendoli a sue considerazioni.
Crea delle riflessioni di tipo teorico e crea dei giudizi che orientano il pubblico. L'attività teorica si collo al di
sopra del giudizio, in Bazin il primo privilegia sull'altro.
Come critico non è stato l'unico a difendere Welles o Rossellini, ma come teorico è stato uno dei primi ad
assumere posizioni originali che oggi sono acquisite ma all'epoca erano considerate eretiche.
Bazin è originale perché:
propone di considerare cinema come arte proprio come attività meccanica e riproduttiva. In maniera
proporzionale in quanto si distacchi dalla realtà deve essere considerato arte. Nel''800 la cultura era ancora
segnata dal romanticismo = artista è colui che crea in solitudine senza usare una tecnica troppo
complicata. Intanto bisogna dire che il film è un procedimento collettivo. Nel corso del tempo sono state
create delle gerarchie e in più è un prodotto della scienza e della tecnica che sono le caratteristiche essenziali
per essere considerato arte. Devono convincere le persone che frequentano i salotti e i cineclub che il cinema
è assimilabile ad arte. nasce la figura del CINEASTA = figura dell'artista che non è semplicemente il regista
ma ha più ruoli. Bazin cerca di convincere gli intellettuali dell'epoca.
Già negli anni '40 Bazin, è capace di formulare una riflessione teorica sul cinema che ribalta il pensiero
dell'epoca e considera il cinema come arte in quanto riproduzione meccanica della realtà. Non è stato seguito
molto all'epoca e sebbene operasse nell'ambito del giornalismo dove c'era spazio di pensiero.
alla fine degli anni '40 scrive un testo che partendo dalla fotografia (che ha avuto un percorso ancora più
difficile del cinema). "ontologia dell'immagine fotografica" = Complesso della mummia. L'arte esiste per non
morire secondo Bazin. Parte dagli antichi egizi e si chiede come mai gli esseri umani abbiano cominciato a
disegnar figure e come mai hanno anche concepito il processo di mummificazione. Colloca la sua risposta
all'interno una "psicoanalisi delle arti plastiche”. Vuole mettere a fuoco il bisogno dell'uomo di sopravvivere
alla morte. Secondo Bazin il procedimento per cui si arriva ad imbalsamare il tempo attraverso la
mummificazione è un procedimento che psicologicamente soddisfa il desiderio dell'uomo di sopravvivere
oltre la morte attraverso la sopravvivenza dell