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L'INQUADRATURA
L'unità di base del discorso filmico può essere definita come una rappresentazione in continuità di un certo spazio per un certo tempo: spazialmente è costituita dalla porzione di realtà rappresentata da una cornice ideale costituita dai 4 bordi dell'inquadratura stessa, delimitata da un certo punto di vista. Ha tre peculiarità: è una rappresentazione, ha una dimensione spaziale e una temporale. La dimensione spazio-temporale ci fa capire come questa può diversificarsi al suo interno lungo un asse che va da immagini che mostrano qualcosa molto da vicino a qualcosa molto da lontano, differenziandosi anche all'interno fra immagini di durata breve o lunga.
Inquadratura Piano: Immagine cinematografica che è racchiusa da una cornice che inquadra una porzione di spazio, con modalità della sua organizzazione e composizione che sono determinati anche dalla cornice che racchiude tale spazio.
- È definito sulla base del rapporto fra la sua altezza e la sua larghezza.
- Sistema Polyvision: usato in Napoleone di Gange (1927) che ricorreva 3 macchine cheimmagini di formato standard l'una a fianco all'altra su un unicoproiettavano 3 diverseschermo.
- Cinemascope della 20th Century Fox: uso di lenti anamorfiche in grado di comprimere leimmagini in fase di riprese e riespanderle in quella di proiezione e usava una aspect-ratio chevariava fra 1:2,35 1:2,55 ma difetti cioè le immagini in 1° piano tendevano ad essere più larghedel dovuto e profondità di campo ridotta.
- L'avvento del cinemascope e altri formati widescreen determinarono conseguenze sul pianodell'estetica cinematografica dando vita a inquadrature più ricche e composite checostringevano lo spettatore a prestare attenzione a
Diversi punti focali.
Oggi il più usato è 1:1,85.
Montaggio: operazione che unisce e mette in relazione fra loro 2 inquadrature, scene o sequenze sulla base di un progetto estetico, narrativo e/o semantico.
Profilmico e messa in scena
Ambiente e figura
Lo spazio ambientale di un'inquadratura può essere naturale, cioè fondato sull'utilizzo di uno spazio già esistente, parzialmente modificato o interamente ricostruito (in questi ultimi 2 casi si parla di scenografia, cioè la modificazione o creazione di un ambiente in funzione della ripresa cinematografica).
Differenza fra scenografia teatrale e cinematografica: ogni inquadratura di un film rappresenta un aspetto particolare della scenografia (scenografia-madre), di questa ogni inquadratura dà un'immagine diversa attraverso soluzioni che possono riguardare differenti codici del linguaggio cinematografico (es. angolazione, effetti di luce), con i piani fortemente ravvicinati.
Può evidenziare determinati arredi scenografici e attraverso il montaggio la scenografia-madre viene frazionata in una successione di piani che le conferiscono una dimensione temporale e la percorrono secondo un ordine stabilito dal regista.
L'ambiente è spesso legato alle figure: il senso di un'inquadratura può trovare nelle relazioni fra ambiente e figura un significativo elemento di definizione (ambiente in sintonia/contrasto con i sentimenti/pensieri dei personaggi) quindi l'ambiente può dare un contributo essenziale alla definizione dei personaggi.
Ricostruzione degli ambienti nei film storici o ambientati in altre epoche o uso di scenografie per es. musical + ragione economica perché costa meno di costruire una piazza in studio che occuparla realmente + si modificano aspetti per rendere più espressivo e funzionale il contributo significante dell'ambiente all'opera.
Concezione dell'ambiente:
Realista Impressionista
Espressionista/Artificiale Non significa Scelto, modificato e ricostruito Può essere o meno funzionale alla dominante psicologica dell'azione ma è esplicitamente che quello che a partire dalla dominante psicologica dell'azione, è il. artificiale, il mondo è deformato e stilizzato in d'animo. paesaggio di uno stato funzione simbolica. Interessante è il rapporto fra ambiente e figura nel comizio elettorale di Charles Foster Kane (Orson Welles) in Quarto potere (1941) dove il personaggio è segnato da elementi di contraddizione perché da una parte è in grado di determinare le scelte politiche di un'intera nazione ma dall'altro la sua dimensione privata è destinata a una serie di fallimenti: la costruzione narrativa del personaggio passa Pag. 14 di 47 attraverso la storia del film ma anche dalla sua messa in scena e in questo caso nella sequenza del comizio elettorale tale contraddittorietàè resa attraverso l’enorme manifesto elettorale che sta alle spalle di Kane (dialettica grande/piccolo) + artificialità scenografica è tutt’uno con l’artificialità dellapolitica così come essa è incarnata da Kane (rapporto fra naturale artificiale dove quest’ultimo si riferisce alla volontà di piacere e persuadere attraverso tecniche di comunicazione).
Es. Marnie di Hitchcock (1964): la casa della madre, il trauma, la nave + Lanterne rosse di Yimou(1991): simmetria.
Scenografie virtuali
Ambienti generati direttamente dal computer che non rappresentano più il calco di una determinata realtà oggettiva e potrebbero portare a una tendenziale scomparsa del profilmico (intendendo ciò che sta completamente davanti alla macchina da presa).
Ambienti virtuali: Puri Parziali
Interamente realizzati al computer. Usano immagini dal vero sottoposte poi a un trattamento di sintesi che ne modifica o stravolge alcune.
caratteristiche.Realistici Fantastici
Simulano un mondo possibile. Fantasy, fantascienza.
Illusori Espliciti
Effetto digitale celato e l’immagine apparirà come Lo spettatore sarà reso consapevole dellafotorealistica a un livello tale che lo spettatore non è sua artificialità.in grado di dire se si tratta di una ripresa dal vivo(immagine-traccia) o di un calcolo (immagine disintesi).
Il set virtuale genera rappresentazioni di ciò che realtà non esiste: il lavoro dello scenografo sitrasforma perché non deve fare i conti con la materialità del set ma con il peso complessivo di unmodello tridimensionale cioè l’insieme delle informazioni per calcolare superfici, rendering e i varieffetti visivi.
Gli attori per recitare dentro un set virtuale: effetto del trasparente nel cinema tradizionale, blue ogreen-sreen, tecnica del chroma-key (una volta ripreso un soggetto con uno sfondo di colore neutroverde/blu si sostituisce lo
Sfondo con un'immagine fissa o in movimento. Questi ambienti virtuali possono creare effetti illusori (realistico: es. Munich di Spielberg del 2005: inserisce digitalmente il World Trade Center) o denunciare la propria dimensione di artificialità (fantastico: es. Inception di Nolan del 2010: case di Parigi si sollevano in cielo e si ripiegano su sé stesse). In Un sogno lungo un giorno di Coppola del 1982: quando i 2 protagonisti viaggiano in auto usano uno sfondo che è chiaramente un modellino e il chroma-key questo serve per esplicitare la diversità delle fonti visive coinvolte.
Scenografo (approfondimento):
- Grafica e l'allestimento delle scene in linea con il contesto storico in cui è ambientata l'opera e con lo stile del regista con cui lavora e col quale discute delle scenografie principali e dello stile generale del film.
- Si confronta con sceneggiatore + direttore della fotografia
- 3 tipologie di costumi: relativi a film storici VS di grande sartoria per le dive VS liberamente disegnati per film di science-fiction.
- Preparazione delle scene dei film dipende dai registi: alcuni preparano un decoupage con una visione precisa della disposizione dello scenografo VS altri si affidano totalmente all'inventiva VS altri lavorano al decoupage in collaborazione con lo sceneggiatore e a volte con il cameraman.
- Il cinema americano ha creato il ruolo del production designer (progettista e disegnatore insieme) incarnato per la 1^ volta da William Cameron Manzies per Via col vento di Fleming (1939): la funzione attualmente consiste nel coordinamento degli elementi che concorrono alla realizzazione del film (es. illuminazione, trucchi, scenografie).