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STADIO DELL’OGGETTO PRECURSORE
-Passaggio dalla fase narcisistica al costituirsi dell’oggetto (inizio dell’evoluzione percettiva)
-Costituzione di un rapporto tra “interno” (bisogni) e “esterno” (soddisfacimento dei bisogni)
-Si esprimerà non più con “scariche toniche” ma inizia un “aggiustamento mimico.
L’universo percettivo
a)Maturazione corticale (3° mese):
-Inibizione globale della motricità subcorticale
-Cancellazione dei riflessi arcaici
-L’avvio dell’organizzazione dei campi percettivi
Prima forma di memoria che consente “l’anticipazione
L’universo percettivo (fino a 7 mesi)
b)Mondo spezzettato
Wallon (e con lui Le Boulche) è convinto che il bambino è un essere la cui unità si esprime attraverso il carattere globale della sua motricità. La
percezione dello spazio si divide in spazi parziali legati a campi percettivi che hanno tempi di maturazione differenti:
Spazio boccale, connesso al bisogno di alimentazione che presto viene associato allo
Spazio olfattivo
Spazio tattile della mano (mezzi di cui si serve per conoscere e riconoscere la mamma)
Spazio uditivo (scarse informazioni – migliora la percezione dell’altezza dei suoni)
Spazio visivo Visione ambientale (retina), fornisce un immagine globale continua in cui si evidenziano le forme-segnali alle quali l’infante reagisce se
legate ad esperienze affettive
Visione maculare raffinata (visione dei particolari che consentirà il riconoscimento e le relazioni)
ENTRATA NEL MONDO OGGETTUALE
Gli aspetti fondamentali
7/8 mesi: identificazione dell’immagine della madre a livello di percezione
integrazione dei comportamenti altrui nel proprio corpo, grazie al tono muscolare; queste esperienze sono progressivamente personalizzate
8 mesi: persistenza dell’oggetto - fase oggettuale
A partire da qui inizia quel processo che il Piaget chiama «la costruzione del reale»: processo che, con l’attività senso-motoria, porta alla costruzione
della nozione di «oggetto»
L’universo affettivo (fino a 8 mesi)
La presenza materna
L’immagine della madre non è ancora riconosciuta in senso stretto, ma il bambino ne ha una grande conoscenza “vissuta” che provoca
insoddisfazione se altri si occupano di lui. (Inizia a riconoscere la madre in base a chi si occupa di lui.
Oggi è più facile che dell’infante si occupino più persone, dunque, più importante che la mamma compensi le sue assenze.
L’importanza degli scambi con la madre
Dalla qualità degli scambi dipenderà la sicurezza del bambino, gli scambi avvengono attraverso lo sguardo, la mimica, i vocalizzi e il sorriso.
Il fascino dello sguardo ha un’importanza capitale nell’evoluzione dell’infante.
Fin dai 3 mesi l’infante cerca lo sguardo della madre, e la madre deve rispondere positivamente a questa ricerca.
La mimica
Le prime espressioni sono di tipo riflesso dovute a sensazioni viscerali
L’apparire del sorriso, tra le 6 e le 8 settimane è la prima reazione mimica provocata dall’ambiente
Il primo sorriso è rivolto inizialmente alla madre (fine poppata), in seguito si rivolge a qualsiasi volto umano, perché la sua immagine si accompagna
ad esperienze di soddisfacimento dei bisogni. Il primo sorriso non è dunque segno di un riconoscimento.
L’evoluzione affettiva.
Con l’entrata nel mondo oggettuale si avrà:
1. Attaccamento alla madre
La mamma diviene insostituibile non solo per i bisogni, ma per una sorta di volontà di possesso esclusivo.
La mamma è il punto di riferimento e la stabilità.
2. La paura dell’estraneo
Comportamento legato allo sviluppo cognitivo, costituzione di “vaghe categorie di persone non identiche ai familiari”. Fenomeno più accentuato in
infanti allevati dalla sola madre.
3.L’esperienza della frustrazione
Oscillazione tra il piacere della presenza della madre e il dispiacere dell’assenza (frustrazione)
Qui si rileva la persistenza dell’oggetto che rappresenta l’ingresso reale nel mondo oggettuale.
La madre deve evitare che tale esperienza sia vissuta drammaticamente. Inizia il primo controllo delle pulsioni (il «principio della realtà» come limite
ai suoi desideri, in contrapposizione al «principio del piacere», dell’appagamento immediato.
4. L’accesso alla comunicazione
Fino a 6 mesi il bimbo adopera le sue capacità espressive in relazione ai suoi bisogni, da questo momento queste saranno sempre più adattate
all’ambiente esterno.
Area motoria
1.12/16 settimane :
controllo dei muscoli oculo-motori (segue un oggetto o una persona in movimento); sorriso
2. 3/4 mesi :
controllo dei muscoli della nuca e del collo (testa più equilibrata rispetto all’asse corporeo);Posizione seduta con sostegno – possibilità di orientare lo
sguardo
3. 6/8 mesi :
Rafforzamento della cintura scapolare; padronanza della posizione seduta; inizio attività inizio della prensione e della manipolazione
4. 9 mesi:
Mantiene, con appoggio, la posizione verticale (a 2 mesi sparisce il riflesso di raddrizzamento e il bambino non sopporta il peso del corpo)
Striscia (dall’addome che non si stacca dal suolo, all’appoggio sulle mani e ginocchia)
Insediamento del tipo definitivo di prensione (opposizione del pollice)
5. 9/10 mesi:
Rinforzo della cintura pelvica: può mantenere la posizione verticale a lungo; poi si rizza utilizzando gambe e breccia
6. 11/12 mesi:
Si sposta lungo un appoggio. Lascia la presa di uno oggetto per prenderne un altro
5. l’evoluzione della locomozione :
a 9 mesi: striscia; passa dallo strisciare all’andatura carponi (prima coordinazione arti superiori e inferiori);
9-10 mesi: si mantiene a lungo in piedi; inizia ad issarsi utilizzando braccia e gambe
11-12 mesi: si sposta lungo un appoggio, lascia la presa di un appoggio, per prenderne un altro
12-14 mesi: entra nel periodo della locomozione
1a tappa: - dalla localizzazione visiva dell’oggetto all’idea della prensione
a 2 mesi comincia a sparire il riflesso di prensione, periodo neutro con funzione corticale non ancora insediata
Rapida maturazione dell’apparato visivo che permette all’infante di seguire i movimenti delle sue mani
2atappa: (4-6 mesi)
tra i 4 e i 5 mesi riesce ad afferrare l’oggetto; la ripetizione del comportamento – le reazioni circolari – corregge ed affina il comportamento in
funzione del risultato
a 5 mesi la prensione volontaria è acquisita
3a tappa: periodo della manipolazione (dai 6 ai 10 mesi);due componenti si perfezionano in parallelo:
avvicinamento della mano
presa dell’oggetto
6 mesi: - avvicinamento laterale della mano - la spalla è la sola articolazione mobile (rastrello da biscazziere)
presa palmare (presa tra le ultime dita e il palmo)
7/8 mesi: - approccio meno laterale - il gomito comincia ad intervenire
la presa si realizza con l’aiuto del pollice (passaggio dell’oggetto da una mano all’altra - inizio giochi di manipolazione - stadio del palpare)
9/10 mesi: - la prensione acquista le caratteristiche definitive
L’avvicinamento diventa diretto (azione di spalla, gomito, polso e mano)
la presa è caratterizzata della «pinza» (pollice e indice si uniscono con precisione – l’indice assume maggiore importanza)
4a tappa: dopo i 10 mesi - esercizio delle diverse manipolazioni:
impara a bere; a servirsi del cucchiaio; gettare; strappare (Padronanza dello spazio statico).
Dalla partecipazione all’autonomia
Affermazione di sé / egocentrismo
La tendenza non sarà più quella di assimilare i sentimenti e gli atteggiamenti degli altri, ma di opporsi per affermare la propria personalità nascente
Area intellettuale : realtà slegata, episodica
Parallelamente alla funzione di interiorizzazione si sviluppa la «funzione simbolica» che favorisce un’attività «proiettiva» volta a creare un universo
magico dove reale ed immaginario si confondono
animismo: ogni avvenimento ha in sé la sua ragion d’essere
magismo: attribuire agli avvenimenti valori o cause «soprannaturali»
feticismo: attribuire a degli oggetti particolare - «feticci» - poteri particolari
4/5 anni: non è ancora capace di «progettare» l’attività
Attribuisce nome e significato alle cose solo dopo averle realizzate per poterle adattare al risultato ottenuto
5/6 anni: è in grado di fare un «progetto» prima di realizzarlo
Dice in anticipo cosa vuole fare.
Area affettiva : fase edipica
sentimento ambivalente di gelosia, rivalità e ammirazione nei riguardi del genitore dello stesso sesso
Scelta del genitore di sesso opposto come oggetto d’amore (sentimento ambivalente)
Area affettiva : fase edipica
in realtà secondo la scuola psicoanalitica tutto è più complesso soprattutto nelle differenze fra l’”edipo” maschile e femminile
E’ interessante considerare i prerequisiti cognitivi, affettivi e sociali del complesso edipico stesso
Riconoscimento di diverse figure familiari in rapporto con lui con ruoli diversi
Queste hanno rapporti tra loro da cui lui è escluso, questo costituisce un problema perché i suoi legami con entrambi i genitori sono forti, da qui i
sentimenti di invidia e gelosia
Esclusione dalla conversazione diventa spinta verso l’epistemofilia (desiderio di sapere), quindi sentendosi escluso, si intromette nelle conversazioni.
In effetti il complesso edipico classico presuppone una precisa struttura familiare.
Ruoli distinti e differenziati fra i 2 genitori: la madre nutrice e padre autoritario.
Prevale il «principio del piacere»
3 anni: dalla imitazione inconscia all’«imitazione differita» = imitazione di modelli assenti
Area sociale : non di collaborazione
3 anni: età dei “capricci” (bisogno di affermazione; il mondo esiste in quanto c’è lui)
Ama i giuochi solitari, ma svolge anche attività corale
sa collaborare con l’adulto, ma non con i suoi coetanei per i quali ha sentimenti di gelosia (spesso un altro bambino è vissuto come un pericolo)
4/5 anni: comincia a giocare con uno o due bambini
5/6 anni: comincia a comparire il giuoco di collaborazione.
E’ interessato a progetti di gruppo e a realizzarli
Ama completare le attività intraprese
Area motoria
Caratteristica dei gesti: SPONTANEITA’ – NATURALEZZA
Le esplorazioni del fanciullo sono : INTENZIONALI
A partire dai 4 anni perde di spontaneità ed entra nell’”età della commedia”
Grande uso dei giochi di espressione
Alterna movimenti g