Anteprima
Vedrai una selezione di 8 pagine su 35
Appunti teatro greco e latino Pag. 1 Appunti teatro greco e latino Pag. 2
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti teatro greco e latino Pag. 6
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti teatro greco e latino Pag. 11
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti teatro greco e latino Pag. 16
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti teatro greco e latino Pag. 21
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti teatro greco e latino Pag. 26
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti teatro greco e latino Pag. 31
1 su 35
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

perduta. LE TRAGEDIE DI SENECA E IN CHE PERIODO SI ASCRIVE

Fabula palliata: da pallium, il mantelletto che portavano i Greci, iniziata da

Livio Andronico e Nevio, fu portata al successo da Plauto, Cecilio Stazio e

Terenzio.

Fabula togata: da toga, la veste tipica dei Romani. Ci restano pochio

frammenti di Nevio; fu coltivata siprattutto nel 1° sec a.C.,dopo che la palliata

decadde per l’assenza di autori di prestigio.

Fabula cothurnata: da cothurni, gli alti calzari che indossavano gli attori

chiamati a rappresentare dei ed eroi dell’antica mitologia greca. Iniziata da

Livio Andronico e Nevio, fu poi continuata continuata da Pacuvio e Accio. si

riprendevano i temi del ciclo tebano, troiano. in seneca viene aggiunta la

componente dell’orrido e del macabro.

Fabula praetexta: dalla toga praetexta, con ricami in porpora indossata dai

magistrati romani, metteva in scena momenti eroici della storia passata. Ne fu

iniziatore Nevio e fu ripresa da Pacuvio. non ha tanta fortuna perchè

comunque il contesto è roma quindi c’è un maggior controllo su quanto viene

detto e rappresentato.

IL TEATRO LATINO DELLE ORIGINI, GENERI PRELETTERARI E

LETTERARI

danze di valore apotropaico in occasione di particolari contingenze agricole.

la danza in tondo o

quella di file che si avvicinano e allontanano. vengono aggiunte una strofa e

antistrofa. si sostiene che con la danza si sia voluto rappresentare l’ordine e

l’armonia celeste nonchè il movimeno dei corpi divini. le danze hanno anche

funzione i corrteggiamento o di scontro

( danze belliche)

- fascennini, scambio di versi in una metrica improvvisata e brutale con

accompagnamento di gesti e forse anche musica. sono versi dal carattere

osceno, scherzoso, aggressivo, derisorio, spesso il contenuto riguarda il

mondo del sesso. banditi dalle occasioni pubbliche, sono utilizzati nelle nozze

con funzione apotropaica

nel 364 viene introdotta la satura successione di scenette slegate tra loro

con danze e musica

LE MASCHERE DEGLI SCHIAVI; CARATTERISTICHE FISIOGNOMICHE

in tutto ci sono 7 tipologie di schiavi; hanno comunque tutti dei tratti stilizzati,

innaturali, presentano una forte rigidità e stilizzazione di barba e baffi e il

naso, naso corto e schiacciato. molti hanno i capelli rossi, segno di cattivo

carattere. ne vediamo alcuni: il vecchio schiavo; ha i capelli bianchi, deve

avere dei tratti che mostrino che sia un liberto ( secondo alcuni

l’acconciatura), ha l’aria bonaria perchè in genere è un pedagogo. schiavo

indisciplinato: capelli ricci e occhi strabici

CARATTERI COMICI E DI IRONIA IN UNA DELLE TRAGEDIA DI EURIPIDE

CHE CONOSCI

c’è compenetrazione tra i generi, sono momenti di pausa.

- Ione; xunto esce dal tempio e accoglie ione come suo figlio continuando a

chiamare “ figlio”,

senza nemmeno motivare il tutto. ione minaccia di colpirlo con l’arco, quindi

deve spiegare la

vicenda. ( comico)

- ironico: ione chiede a xunto “ come sarei tuo?” e xunto risponde “ non lo so,

mi rimetto al dio”,

quindi implicitamente allude al dio apollo, padre di ione

- Il riconoscimento di ione ha tinte grottesche, quasi comiche; avviene in

punto di morte della

madre, grazie alla visione di una cesta.

- la fuga, il ricongiungimento, la menzogna sono tutti tratti della commedia

la definizione della complicazione tragica della trama (desis) e dello

scioglimento tragico (lysis) secondo Aristotele. Rifletti con l'esempio di

una delle trame tragiche che conosci.

ARISTOTELE definisce desis quella parte della tragedia dal principio fino alla

parte precedente al mutamento verso la buona o la cattiva sorte, chiama lysis

la parte dall’inizio del mutamento fino alla fine. edipo re di sofocle;l a desis è

fino al momento in cui non viene data la notizia della morte del re di corinto, il

presunto padre di edipo; da lì edipo comincia a intuire che probabilmente è

laio suo padre, tanto è vero che lui aveva assalito un brigante. per questo

chiede che vengano sentiti il pastore e il servo. in agamennone quando

entrano nel palazzo

LA TRAGEDIA PERFETTA SECONDO ARISTOTELE

Riprendi la distinzione tra storia e poesia nel capitolo nove della Poetica di

Aristotele e presenta i titoli di alcune tragedie greche di argomento storico.

la storia racconta il vero e ha carattere particolare - la poesia racconta il

verosimile e ha carattre

universale. la storia infatti narra cioò che è davvero accaduto in un certo

spazio e tempo e questo fatto è opera di un certo uomo che ha agito così in

quel determinato contesto. es, la storia ci dice che Alessandro Magno ha

vinto quella battaglia. la poesia invece si occupa del verosimile, cioè che è

ma che potrebbe essere altrimenti, il probabile. Per questo ha carattere

universale; può adattarsi meglio a più uomini; è probabile che più uomini con

certe caratteristiche posti in un certo contesto in un tale spazio e tempo si

comportino in un determinato modo. Non si sta parlando di qualcosa di certo,

ma di probabile! il poeta può fare poesia anche con fatti davvero accaduti o

anche su fatti totalmente inventati, purchè ci sia in verosimile.

le questioni fondamentali su mimesis, poesia e tragedia nella Poetica di

Aristotele. Rifletti sulla sua utilitità come griglia per la lettura di un testo

teatrale.

LE PARTI DELLA TRAGEDIA SECONDO ARISTOTELE

Importanza dell'unità di azione, tempo e luogo nella struttura

drammaturgica delle tragedie secondo la teoria di Aristotele e in una

delle tragedie che conosci.

Seppur aristotele abbia parlato nella sua opera della questione dell’unitarietà

dell’azione, dello spazio e del tempo non ha mai formalizzato alcuna

definizione delle tre unità, cosa che viene effettuata nel 500, anno in cui la

poetica acquisisce un ruolo importante. Al di là di questo, intendiamo come

unità d’azione il fatto che un’azione debba avere inizio, svolgimento e fine,

unità di tempo che si svolga in un’unica giornata, unità di luogo, l’azione è

concentrata in un solo luogo inc ui i persoanggi o agiscono o raccontano.

prendiamo l’agamennone di eschilo; il luogo è l’esterno della dimora di

agamennone, il tempo è una giornata e l’azione è unitaria in quanto l’inizio è

dato dal ritorno di agamennone annunciato dalla sentinella, lo svolgimento

prevede i preparativo per accoglierlo amorevolmente in contrasto con l’ira

covata di nascosto da clitemnestra per l’omicidio di ifigenia e, nel finale, la

rivelazione di quest’ira mediante l’uccisione di agam e cass.

LA DEFINZIONE ARISTOTELICA DELLA TRAGEDIA NELLA POETICA

Tragedia dunque è mimesi di un'azione seria e compiuta in se stessa, con

una certa estensione;

in un linguaggio abbellito di varie specie di abbellimenti, ma ciascuno a suo

luogo nelle parti diverse; in forma drammatica e non narrativa; la quale,

mediante una serie di casi che suscitano pietà e terrore, ha per effetto di

sollevare e purificare l'animo di siffatte passioni. Dico linguaggio abbellito

quello che ha ritmo, armonia e canto; e dico di varie specie di abbellimenti ma

ognuno a suo luogo, in quanto che in alcune parti è adoperato

esclusivamente il verso, in altre invece c'è anche il canto.

il tema della 'trama semplice' e della 'trama complicata' di una tragedia

secondo la teoria di Aristotele nella Poetica e come metodo per l'analisi

di una tragedia classica.

Semplice è quella trama in cui si verifica il mutamento senza riconoscimento

nè rovesciamento, complessa è quella tragedia che usa il riconoscimento o

rovesciamento o entrambi. nell’edipo re ci sono entrambi; rovescimanto

quando scopre che a laio era stato detto che l’avrebbe ucciso suo figlio ( in

cui produce effetto contrario) e ricoscim. quando capische tutti i rapporti.

Il riconoscimento nelle tragedie e commedie che conosci, con particolare

riferimento alla teoria aristotelica sul riconoscimento nella Poetica.

- EDIPO RE; agisce e non sa - medea agisce e sa - EMONE non agisce e sa

- non agisce e non

sa non esiste.

IL VASO

Vaso attico a volute della fine del V sec. a.C. (ca 410-00) del cosiddetto

pittore di Pronomos proveniente da Ruvo (Puglia), ora nel Museo

archeologico di Napoli. Fuori scena di un dramma satiresco. Al centro Dioniso

e Arianna. Sotto a loro l’auleta Pronomos di fianco al quale il suonatore di lira

Charinos. Sulla sinistra, seduto, il poeta Demetrio. Dietro a Pronomos l’unico

coreuta in abito di satiro che indossa una maschera (che gli altri tengono in

mano) e sembra provare un passo di danza (sikinnis). Gli attori e i coreuti

sono in abito di scena, con la maschera in mano. Di fianco agli attori abbiamo

un’ iscrizione con il nome del personaggio, Di fianco ad ogni coreuta il nome

proprio dell’artista.

TRE GIORNI DI RITUALITà NELLE FESTE ANTESTERIE AD ATENE/

RITUALITà DIONISIACHE PER I BAMBINI NELLE FESTE ANTESTERIE/

DESCRIVI LE FESTE ANTESTERIE IN RIFERIMENTO AL CULTO

DIONISIACO

Tucidide, Storie 2. 15.4 era la più antica festa ad Atene in onore di Dioniso.

Precedeva la guerra troiana.

Si svolgeva in tre giorni:’aperturadellegiare(Pithoignia):venivano aperti gli orci

contenenti il vino che era stato vendemmiato l’autunno precedente, che

veniva bevuto da tutti i partecipanti compresi gli schiavi.

2. Iboccali/lebrocche(Choes):bevutedivinoe gare tra bevitori arbitrate

dall’arconte, al termine della quale il vincitore riceveva come premio un otre

pieno di vino. A questa giornata avevano parte i bambini.

3. Le pentole (Chytroi), dal nome dei contenitori in cui veniva cotta una certa

minestra offerta a Hermes, giorno dedicato al culto dei morti e in cui avveniva

una competizione tra attori comici che dava diritto al vincitore di recitare in

una delle commedie che sarebbero state presentate alle grandi Dionisie

i bambini venivano incoronati con fiori e c’era una processione con una statua

del dio dionisio che doveva poi congiungersi con la moglie dell’arconte.

A quali eventi fondamentali per la ritualità della festa erano dedicati i due

giorni di preparativi delle Dionisie Cittadine o Grandi Dionisie (8 e 9 di

Elefebolione)? proagone e processione DAL TEMPIO al teatro per la statua

MENADI E BACCANTI NEI CULTI DI DIONISIO DIONISIACHE RURALI E

CITTADINE

Dionisie Rurali: nel mese di Poseidone (tra dicembre e gennaio, in giorni

variabili), in campagna, tra i ‘demi’, i distreL territoriali in cui era divisa l’ALca.

Elemento ;pico era la ‘falloforia’, cioè la processione che trasportava un

enorme fallo ereo, simbolo di fer;l

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
35 pagine
2 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/05 Discipline dello spettacolo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ary93msc di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del teatro greco e latino e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Matelli Elisabetta.