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PARETE CELLULARE
La parete è un complesso network polimerico che avvolge le cellule vegetali, si
estende all’esterno del plasmalemma (membrana plasmatica) ed è organizzato
in maniera continua intorno a tutta la cellula vegetale ed è un compartimento
rigido (perché deve controbilanciare la questione idrica), ma è un
compartimento estremamente dinamico. È presente in tutte le cellule vegetali
fatta eccezione di alcuni organismi che sono mobili (es. le euglene), manca
anche in alcuni funghi (i funghi hanno una parete cellulare, sebbene molto
differente da quella delle cellule vegetali, perché è costituita da chitina, ma
alcuni funghi ne sono privi). La parete è un compartimento dinamico, infatti la
composizione chimica e l’architettura tridimensionale della parete e le sue
proprietà fisiche cambiano continuamente e costantemente durante i processi
di crescita (sia per divisione sia per distensione), durante i processi di
differenziamento e sviluppo della cellula vegetale.
Nella figura è
rappresentata una tipica
cellula vegetale (cellula
meristematica poiché ha un
grosso nucleo, dei piccoli pro-
vacuoli, non ha un reticolo
endoplasmatico molto
sviluppato, però anche
intorno alle cellule
meristematiche sono presenti
degli strati scuri, una parete
sottile, che prende il nome di
parete primaria. La parete
primaria sarà presente in
di
tutte le cellule vegetali),
cui si osserva, la parete che
avvolge tutta la cellula
intorno alla membrana
Funzioni della parete cellulare:
1) Regolare la crescita e la forma delle cellule vegetali, questo
avviene grazie alla regolazione dell’orientamento delle fibrille di
cellulosa, se le fibrille di cellulosa sono orientate in modo disordinato o
apparentemente disordinato all’interno della parete cellulare, la cellula si
accrescerà in modo isodiametrico, cioè in tutte le direzioni, se la
disposizione della cellulosa è ordinata lungo l’asse di crescita, allora la
cellula si accrescerà perpendicolarmente alla direzione di deposizione
delle fibrille di cellulosa.
2) La parete, non solo, regola la crescita delle cellule, ma ne regola anche
laforma. Questo è facilmente verificabile, in quanto, abbiamo visto più
volte che andando a rimuovere la parete cellulare artificialmente, usando
degli enzimi idrolitici che idrolizzano la cellulosa e gli altri costituenti della
parete, e mettendo le cellule in un ambiente isoosmotico le cellule
risultano sempre sferiche, l’eliminazione della parte e l’immersione di
queste cellule in un ambiente isoosmotico fa sì che le cellule siano
sempre sferiche. La presenza della parete, invece, permette varie forme
delle cellule vegetali.
3) Controbilanciare la pressione osmotica e quindi generare la
cosiddetta pressione di turgore;
4) La parete pur essendo un compartimento dinamico conferisce rigidità alla
cellula vegetale;
5) Nella parete sono presenti dei polimeri che sono carichi, per esempio le
sostanze pectiche (che sono uno dei costituenti della parete che vengono
sintetizzate nel Golgi) presentano delle cariche negative, perché sono
costituite da degli zuccheri acidi chiamati acidi uronici (ed in particolare
acido galatturonico). La presenza di questi gruppi acidi carchi
negativamente, fa sì che le pectine possano interagire con ioni carichi (ad
esempio le pectine interagiscono con il calcio a formare i pectati di calcio.
Però il calcio non è l’unico ione con il quale i componenti della parete
possono interagire, possono legare anche altri ioni). Quindi la parete
regola il movimento di ioni, H2O e molecole nello spazio apoplastico;
6) Costituire una barriera contro l’attacco dei microrganismi patogeni
(batteri e funghi). Batteri e funghi per poter infettare la cellula vegetale e
di conseguenza la pianta, devono entrare nella cellula o prendere il
contatto con il plasmalemma, quindi devono superare la parete cellulare
che costituisce una barriera attiva;
7) Come fa la pianta a percepire la presenza di un patogeno? Perché
frammenti della stessa parete possono andare a legarsi a specifici
recettori presenti sul plasmalemma e scatenare delle risposte oppure
svolgere funzioni come molecole regolatrici;
8) Fornisce una imponente biomassa, quindi il legno, le fibre, la carta, ecc.
sono tutti costituiti da componenti della parete cellulare.
L’architettura della parete determina la forma della cellula che può essere
variabile.
In alcune piante, per esempio nella Zinnia, le cellule del parenchima lacunoso
(caratterizzato da ampi spazi intercellulari) permettono la formazione di ancora
più ampi spazi intercellulari grazie a delle cellule a forma stellata. Questa
particolare morfologia di queste cellule è dovuta a una complessa deposizione
dei costituenti della parete cellulare. La bocca di leone è un fiore che appare
metallizzato in alcuni punti perché le cellule epidermiche dei petali, hanno una
forma a cono che riflette la luce in modo particolare e determina queste
colorazioni metallizzate, questa forma è dovuta alla particolare disposizione dei
componenti della parete cellulare. In alcune cellule la parete ha anche una
funzione essenziale cioè svolge la funzione di quel particolare tessuto. Per
esempio il tessuto che trasporta l’acqua e i sali minerali chiamato xilema, è
costituito da diverse tipologie cellulari, però le cellule che svolgono la funzione
di trasporto sono di due tipi diversi (vasi): trachee (grandi e corte) e tracheidi
(lunghe e affusolate, con diametro minore). Sia le trachee sia le tracheidi hanno
una parete cellulare molto spessa e lignificata, una volta che si sono
completamente formate, sia le trachee sia le tracheidi muoiono, tutta la parte
interna della cellula si degrada e ciò che costituisce la trachea e la tracheide
funzionale è esclusivamente la parete esterna, cioè si formano dei tubi vuoti
costituiti da parete ispessita e lignificata attraverso cui può passare l’acqua e i
sali minerali. Nelle trachee e nelle tracheidi, così come nelle fibre, la parete
svolge la funzionalità di queste cellule e di questi tessuti, che sono tessuti e
cellule morte.
Altre forme particolari di alcune cellule come i tricomi (o peli) che possono
essere peli radicali o peli del fusto o della foglia, possono avere delle forme
anche molto complesse proprio grazie alla presenza della parete.
Le stesse cellule di guardia degli stomi hanno in corrispondenza della
rimastomatica delle pareti ispessite e lignificate che ne facilitano l’apertura e la
chiusura. Tricoma di Cellule di guardia degli
Arabidopsis stomi
Se a una cellula vegetale viene tolta la parete, le cellule assumono una formula
sferica chiamate PROTOPLASTI.
La parete è un network costituita da polimetri che ha una sua architettura nello
spazio, non è compatta, ma fortemente porosa. I pori della parete possono
avere dimensioni da 3,5-5,0 nm, anche se questa porosità può essere variata
alla formazione di nuovi legami tra questi componenti polimerici o di nuova
deposizione di materiale polimerico nella parete. Però questi pori sono
abbastanza grandi da permettere la libera diffusione di molecole di acqua e
soluti a basso peso molecolare quali ioni, zuccheri, aminoacidi, ormoni.
Tutte le pareti delle cellule vegetali e tutti gli spazi intercellulari costituiscono
un sistema continuo nell’intera pianta, in questo spazio, che prende il nome di
apoplasto (insieme di tutte le pareti delle cellule e degli spazi intercellulari di
tutta la pianta che formano un sistema continuo), si stabilisce un flusso di
acqua e soluti, a meno che in determinati punti l’apoplasto non venga
impermeabilizzato dalla deposizione di polimeri idrofobici, come per esempio la
suberina. In questi punti impermeabilizzati l’acqua e i soluti non possono più
passare e per passare oltre devono entrare nella cellula vegetale e quindi
ATTENZIONE
INTRUSIONE: il materiale che impermeabilizza la parete penetra all’interno del
reticolo tridimensionale che costituisce la parete.
APPOSIZIONE: vengono apposti alla parete dei polimeri, senza farli entrare nella
struttura tridimensionale della parete.
Lignina, suberina e cutina possono o essere intrusi o apposti nella parete.
attraversare la membrana. Il flusso apoplastico viene limitato dalla intrusione
nella parete di polimeri idrofobici quali lignina, suberina e cutina.
All’apoplasto si contrappone il simplasto che è l’insieme di tutti i protoplasti,
ovvero di tutti gli spazi interni alle cellule, anche questi che formano un
sistema continuo in quanto interconnessi dai plasmodesmi.
La parete cellulare è costituita da tre strati, di cui due sono sempre presenti in
tutte le cellule vegetali, il terzo non è sempre presente:
1) LAMELLA MEDIANA;
2) PARETE PRIMARIA;
3) PARETE SECONDARIA.
La lamella mediana è la porzione della parete che si trova in mezzo tra la
parete primaria della cellula e la parete primaria della cellula adiacente. Da un
lato e dall’altro della lamella mediana è presente la parete primaria. La parete
primaria non è egualmente ispessita, ci sono zone che possono essere più
spesse e zone che possono essere più sottili. La parete primaria di due cellule
adiacenti è solcata in alcuni punti dai plasmodesmi. La lamella mediana ha la
funzione di cementare, unire fra di loro, le cellule adiacenti. Però in alcuni punti
le cellule possono parzialmente staccarsi una dall’altre per formare degli spazi
intercellulari, questo avviene se la lamella mediana viene degradata in un
punto specifico. La degradazione della lamella mediana, oltre a portare alla
formazione di spazi intracellulari è un processo che prende parte al fenomeno
di maturazione dei frutti. La degradazione della lamella mediana è anche un
fenomeno che avviene durante la abscissione (caduta delle foglie o dei frutti a
terra, quando questi diventano senescenti). In alcune cellule all’interno della
parete primaria, viene depositata una parete secondaria, che può essere più o
meno spessa. In alcune cellule che hanno funzione meccanica, che si devono
irrigidire, la parete secondaria diventa talmente spessa da riempire quasi
completamente il lume cellulare. La parete secondaria può essere variamente
modificata grazie all’intrusione di vari tipi di sostanze (lignina, suberina,
pigmenti, silice oppure combinazioni di tutte queste sostanze).La lamella
mediana, la parete primaria e la parete secondaria si trovano
esternamente al plasmalemma. La lamella mediana è quella porzione della
parete che divide e cementa fra di loro le cellule adiacenti e che determina la
form