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Appunti sull'evoluzione del Management: dai primordi alle scuole contemporanee Pag. 1
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Estratto del documento

Grecia La perfezione nell’architettura e nelle arti in generale

Il Grande Impero Romano era il più vasto al mondo, famoso per i suoi edifici pubblici, per le

Roma strade e per il suo governo

Cina La grande Muraglia cinese, il sistema stradale e il commercio della seta

Lo scrittore fiorentino scrisse ne “il Principe” come conquistare e mantenere il potere. Il capo

Macchiavelli è, secondo lo scrittore, legittimato a usare qualunque mezzo per conservare il potere.

Con l’espansione di questa fede, la chiesa cattolica si vide costretta a sviluppare un sistema

Chiesa cattolica gerarchico per mantenere l’ordine e perseguire il proprio scopo al meglio.

Etica protestante del lavoro

Durante il Medioevo la chiesa controllava gran parte della vita sociale. Lutero e Calvino contestarono la corruzione

che dilagava a Roma, predicando “Dio aiuta chi si aiuta”. Ciò ha portato una nuova concezione tendente al

capitalismo inteso come “se nessuno lavorasse, nessuno avrebbe di che sfamarsi”.

Effetto della I Rivoluzione industriale

La PRI sostituì la produzione manuale con quella meccanica. Prima della Rivoluzione vi erano altri sistemi

di produzione come quella delle campagne (sistema feudale), dove la forza lavoro era costituita dai servi, i

quali ricevevano una parte di ciò che producevano ed erano protetti dai signori feudali; la produzione

nelle città (corporazione), nata in seguito allo sviluppo delle attività produttive, le quali attirarono molti

lavoratori dalle campagne alle città. Le corporazioni avevano una gerarchia ben precisa di competenza e

autorità; Questi due sistemi di lavorazione confluirono nelle lavorazioni a domicilio verso gli inizi del XVIII

secolo: i lavoratori lavoravano nelle proprie case, i prodotti venivano ritirati da un mercante che pagava il

mastro, il quale pagava i lavoratori.

Con la PRI si affermò un nuovo sistema produttivo, reso possibile grazie alle nuove Figura Le

invenzioni. Questo sistema si fondava sulla dottrina economica liberalistica (minimo

intervento dello Stato sul settore economico). Questa nuova dottrina economica, in aggiunta ai nuovi attrezzi,

portò la nascita di un sistema di fabbrica e successivamente ai processi produttivi di massa.

Con questo nuovo sistema, sorsero novi problemi, legati al numero eccessivo di ore di lavoro, che dovevano

svolgere i lavoratori. Fortunatamente, alcuni imprenditori cercarono di migliorare le condizioni di lavoro nelle loro

fabbriche: è il caso di Robert Owen, pioniere del management, il quale capì che per migliorare la produttività delle

sue aziende avrebbe dovuto migliorare anche il benessere dei suoi lavoratori: gli diede così abitazioni confortevoli

e all’interno dell’azienda installò bagni e docce (cosa inaudita a quell’epoca).

Sviluppo del management negli USA

Il management si sviluppò in USA come in Europa, ma con alcune particolarità: vi era infatti scarsità di personale e

i dirigenti tendevano a sfruttare sempre più i lavoratori, trattandoli come oggetti. Le attività produttive venivano

messe in primo piano, non considerando quelle manageriali, che procedevano per tentativi.

Dal metodo a tentativi si passò al sistema scientifico, che si proponeva di aumentare l’efficienza dei processi

produttivi attraverso lo sfruttamento razionale dei fattori di produzione. I concetti della scuola scientifica vennero

enunciati da Taylor, che avvio lo Scientific Management Movement, il quale mirava ad aumento della produzione

e in contemporanea al miglioramento delle condizioni lavorative e salariali dei lavoratori. I teorici di questa scuola

erano prevalentemente ingegneri.

Secondo lo Scientific Management, il manager doveva avere le seguenti responsabilità:

• Analisi delle singole operazioni di lavoro

• Selezione e formazione dei lavoratori

• Cooperazione attiva con i dipendenti per eseguire al meglio il lavoro

• Distinzione di responsabilità tra lavoratore e manager

• Utilizzo di incentivi monetari per motivare il lavoratore a produrre di più

L’attenzione di Taylor era solo per i piccoli gruppi di lavoro, posti ai livelli organizzativi inferiori, e non per quelli

intermedi o per i livelli dirigenziali, i quali migliorarono di poco durante l’epoca scientifica.

Administration industrielle et générale

In Francia Fayol fondò la scuola amministrativa, la quale considerava l’intero aspetto di definizione degli obiettivi di

guida, di coordinamento e controllo, fino al conseguimento degli obiettivi. Fayol prestava attenzione al vertice

dell’organizzazione proponendo due tesi: l’universalità dei principi applicabili alle funzioni amministrative e

l’esistenza di un insieme si conoscenze tramandabile; egli enunciò 14 principi universali:

1. Divisione del lavoro

2. Autorità e responsabilità

3. Disciplina: obbedienza a regole stabilite

4. Unità di comando: ogni dipendente deve avere un solo capo.

5. Unità di direzione: orientamento verso i medesimi obiettivi.

6. Subordinazione degli interessi individuali agli interessi generali.

7. Remunerazione dei dipendenti equa

8. Centralizzazione: il manager deve conservare l’autorità di prendere decisioni finali.

9. Catena di comando: comunicazione dal vertice alla base

10. Ordine: persone e materiali devono trovarsi dove e quando servono.

11. Parità di trattamento tra i dipendenti

12. Stabilità del personale

13. Iniziativa: i lavoratori vanno incoraggiati a proporre

14. Spirito di corpo: unità e armonia tra i dipendenti.

Inoltre riteneva che le funzioni necessarie per dirigere fossero pianificazione, organizzazione, guida e controllo.

L’idea di Fayol, per la quale il management si presti ad essere insegnato e appreso vale tutt’oggi.

Altri esponenti della scuola scientifica

Stretto collaboratore di Taylor, contribuì quanto lui allo sviluppo dei meccanismi di

C. Barth management.

H. Gantt Estese l’uso della rappresentazione grafica della performance nel tempo

Estensione delle idee di Taylor; studio dei tempi di lavorazione ed efficienza dei processi

F. e L. Gilbreth produttivi

H. Ford Modifiche alla catena di montaggio e avvio della produzione automobilistica di massa.

La scuola scientifica nel suo sviluppo storico

Le concezioni di responsabilità del manager erano per la scuola scientifica pianificazione, guida e controllo

delle azioni dei subordinati per ottenere il massimo dalla produzione in tempi prestabiliti. Questo metodo poteva

essere applicato in casi in cui ci fosse poco tempo per eseguire dei compiti, il numero di persone da dirigere sia

grande rispetto allo spazio disponibile e il lavoro venga svolto in condizioni di stress.

Lo Scientific Management cominciò declinò poiché non riteneva importanti i gruppi sociali, considerava i lavoratori

come macchine biologiche, la dominanza dei capi era opprimente, essi prescrivevano tutto ai loro dipendenti,

anche i bisogni che avrebbero avuto e come fare per soddisfarli: ciò portò ad una svalutazione del lavoratore

come persona. Lo Scientific Management durò fin agli Anni ’30.

Scuola Behaviorista

Per il behaviorismo era importante trattare bene i dipendenti. I suoi predecessori furono R. Owen, “padre della

gestione del personale”, H. Munsterberg, studioso del comportamento umano, e M. Weber, sociologo che

sostenne che la burocrazia fosse il modo ideale di transizione dal management imprenditoriale a quello

professionale. I teorici di questo sistema erano prevalentemente psicologi del lavoro. Questa scuola iniziò con

degli esperimenti sulla motivazione e sulle relazioni organizzative e interpersonali.

Principali esponenti Azienda come entità dotata di un’anima. Management avente responsabilità sociale.

O. Sheldon Interesse per la motivazione degli individui.

Esperimenti nello stabilimento di Hawthorne: misero in evidenza come il lavoratore

E. Mayo produceva di più quando era consapevole della propria importanza (effetto Hawthorne). I

soggetti si sentivano importanti durante gli esperimenti, poiché qualcuno si prendeva la

F.J. Roethlisberger briga di studiarli e osservarli.

Formulazione dell’analisi dei conflitti: i conflitti di interesse possono risolversi per la

sottomissione volontaria di una delle due parti, per la vittoria di una parte sull’altra, con un

M.P. Follett compromesso oppure con l’integrazione dei due punti di vista (problem-solving congiunto). Il

manager lavora con il suo collaboratore, non dà solo ordini.

Organizzazione concepita come sistema di attività orientata ad un certo fine. Il management

doveva definire gli obiettivi e acquisire le risorse per raggiungerli. Elaborò la teoria

C. Barnard dell’autorità attraverso l’accettazione, dove i subordinati accettano gli ordini solo se li

comprendono e sono capaci di eseguirli.

Sviluppo storico della scuola Behaviorista

Il behaviorismo si affermò fra la II guerra mondiale e la fine degli anni ’50. I manager hanno il compito di occuparsi

della morale e delle interazioni sociali dei lavoratori e non solo dell’aumento di produttività/produzione. Questo

modello distingue nel management due sistemi: quello economico (produzione e distribuzione) e quello sociale

(l’individuo aspira alla soddisfazione). Il modello behaviorista fu criticato per eccesso di buonismo e

sentimentalismo nei confronti dei lavoratori.

Scuole contemporanee

Dopo la II guerra mondiale si sono sviluppate nuove scuole di pensiero che mescolano aspetti della scuola

scientifica e di quella behaviorista. Se prima i teorici erano prevalentemente ingegneri o psicologi del lavoro, ora

provengono da una rande varietà di discipline, il che permette di sviluppare in modo vario le teorie manageriali.

Scuola quantitativa (Management Science)

Formatasi durante la II guerra mondiale con la ricerca operativa (studio decisionale affidato ad un team di

scienziati, specialisti in varie materie che uniscono le proprie conoscenze, riguardo operazioni militari). Applica le

tecniche del decision-making. Dopo la guerra, questi specialisti tornarono ai loro lavori (università, aziende,

organizzazioni) e applicarono alcune tecniche.

Scuola sistemica

Negli anni ’60 ci furono dei cambiamenti rispetto al decennio precedente, le decisioni venivano decise quasi tutte

da fattori esterni, così i dirigenti decisero che era meglio abbandonare i vecchi modelli di management: nacque la

scuola sistemica, dove per sistema si intende un insieme organizzato, un unione di elementi o di arti,. Esso è

formato dagli input (risorse umane, materiali), dai processi (operazioni) e dagli output (beni, servizi, risultati).

Pionieri di questa scuola furono R. Johnson, F. Kast e J. Rosenzweig.

I sistemi sono di due tipi: chiusi, quando non interagiscono con l’ambie

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Publisher
A.A. 2013-2014
4 pagine
1 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Charliemme di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Management del turismo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Sassari o del prof Fadda Nicoletta.