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Appunti su Ramon Del Valle-Inclan aa 2013 Pag. 1
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APPUNTI SU RAMÓN MARÍA DEL VALLE-INCLÁN

Una delle figure più complesse della letteratura del 900 Spagnolo è Valle-Inclán, personalità podriedrica che non

si lancia solo nella narrativa ma anche nella poesia.

Nasce a Villa Nueva in Galizia nel 1866 e muore a Santiago de Compostela nel 1936.

Caratteristiche fondamentali dell'autore è che viaggia moltissimo ed ha una grande apertura mentale. In gioventù

fu spesso attore oltre che poeta e scrittore.

Si sposa con un’ attrice e fu direttore del teatro artistico fondato con Jacinto Benavente.

L'adattamento da lui curato di un testo di Lope de Vega, Fuenteovejuna, lo collega anche al teatro. Essendo un

innovatore, questa sua visione del testo ebbe scarso successo.

Svolse l'attività di giornalista in Messico e venne lì in contatto col movimentoModernista (il decadentismo

europeo diviso in Spagna nella Generacion del 98 e nel Modernismo).

L'autore è un ribelle, bohemiene che mette in pratica gli aspetti eccentrici del mondo intellettuale.

Inventore dell'esperpento, la rappresentazione della realtà in modo ironico, grottesco e deformato, a differenza

di altri modernisti che erano fautori del concetto dell'arte per l'arte, segue più il compromesso sociale.

Era grande frequentatore di cafè. Fu in un cafè che, a causa di un banale dibattito con Manuel Bueno, perse l'uso

del braccio sinistro.

Cuatro años después de haberse instalado a vivir en Madrid y cuando todavía no era un dramaturgo conocido,Ramón María del

Valle-Inclán solía acudir a las tertulias que se daban cita en el Café de la Montaña, situado en la céntrica Puerta del Sol.

Ocurrió el 24 de julio de 1899 y los hechos acaecieron tras una acalorada e insignificante discusión con otro de los contertulios.

Ambos se enzarzaron en una pelea dialéctica que acabó con amenazas y un fuerte golpe de bastón de Manuel Bueno en el brazo

izquierdo de Valle-Inclán, con tan mala fortuna que fue a parar a uno de los gemelos de la manga de la camisa a la altura de la

muñeca, clavándoselo y provocándole diversas fracturas que astillaron los huesos.

La herida fue mal curada y acabó gangrenándose, por lo que, tres semanas después, tuvo que someterse a la amputación del brazo

izquierdo.

LE CUATRO SONATAS, 1902-05

sono i suoi primi scritti più importanti, frammenti di una memoria fittizia. Questa serie avrà come protagonista

CARLISTA

il Marchese de Bradomìn, partigiano che racconta le sue avventure amorose in quattro età diverse

della sua vita, ambientate in quattro diverse stagioni.

Il personaggio è una specie di Don Giovanni, brutto, cattolico e sentimentale, ma “cinico, miscredente e galante

come un cardinale del Rinascimento”.

I temi affrontati sono diversi, in base alle sensazioni della sonata d'appartenenza.

Sonata de primavera: il tema è la seduzione satanica, siamo in Italia.

Sonata de estío: ambientazione messicana, il tema è l’ incesto.

Sonata de otoño: ambientata nella Galizia del terrore bianco, il tema è il macabro mischiato all’erotismo.

Sonata de invierno: aspetti tradizionali del mondo castillano con la figura del seduttore Bradomìn, difensore

del tradizionalismo carlista.

Nel 1920 pubblica Farsas y Licencias de la Reina Castiza dove inizia ad usare l'esperpento, criticando le classi

più elevate di Madrid.

Dagli aspetti armonici e musicali che si erano affrontati nelle Sonatas si passa a Farsas y Licencias, quindi a

tematiche molto più serie e sociali con elementi grotteschi, personaggi descritti come burattini. La componente

estetica viene abbandonata per uno stile più violento e frammentario, tipico dell'esperpento.

Luces de Bohemia del 1924 è la sua opera principale.

Valle-Inclán può essere definito sia modernista che appartenente alla Generación del ‘98, come in Luces de

Bohemia dove troviamo sia aspetti estetici che di critica sociale.

La prima tappa è modernista basata sull'evasione, nella seconda tappa dell'autore vuole fuggire dalla realtà e

quindi criticarla.

Luces de Bohemia non venne apprezzato nel 1924 tantè che solo nel 1970 avrà la sua prima rappresentazione

teatrale, essendo un testo di grandi innovazioni mentre gli spagnoli erano ancora ancorati alle vecchie tecniche.

V-I viene criticato come Cervantes: il suo teatro doveva fare i conti con Lope de Vega e gli veniva detto che si

fermava troppo sulla psicologia dei personaggi per essere ben rappresentato, ma continuò a scrivere il suo

teatro, libero e senza convenzione di scena. Le unità aristoteliche non vengono sempre rispettate.

Altra caratteristica innovatrice è, appunto, l'inserimento della psicologia dei personaggi.

Terza caratteristica è l’emotività: la volontà di uscire fuori da un semplice testo descrittivo e quindi la psicologia

dei personaggi deve rivelare l'aspetto emotivo.

Quarta è che per ottenere la libertà scenica esce dalla staticità per avere molto più spazio e tempo, come aveva

fatto Lope. Non rispetta l'unità spazio tempo, quindi, a favore delle rivelazioni emotive dei personaggi.

LUCES DE BOHEMIA

La storia di Max Estrella, scrittore d’avanguardia divenuto cieco, diventa il pretesto simbolico per una serie di

scene e di discorsi;

licenziato dal suo giornale, esce di casa a cercare soldi e sfiora così vari mondi: taverna, circolo dei

poeti modernisti, strada con scontri tra scioperanti e forze dell’ordine, carcere, dove viene tradotto per

schiamazzi, e infine l’ufficio del Ministero degli Interni, che scopre essere un suo vecchio compagno di studi e che

lo gratificherà con un dono in denaro.

Umiliato e disperato, continua a girovagare nel freddo e muore per la strada, mentre, moribondo, espone al suo

compagno la teoria dell’esperpento.

Argomento: La storia di Max Estrella, scrittore d'avanguardia, amante dell'alcol, diventato cieco (il problema

fisico ricorda l'amputazione del braccio di Valle-Inclán).

Il testo è una specie di Viaggio Dantesco, in quanto c'è una vera e propria discesa verso gli inferi della società.

Max, licenziato dal suo giornale, esce di casa per rimediare alla situazione economica e viene a contatto con una

serie di mondi: La Taverna, La Libreria, L'Amministrazione, Il mondo Borghese fino ad arrivare agli scontri in

Strada e poi il Carcere, dove si critica il modo in cui vengono tenuti i detenuti.

Max è incarcerato per schiamazzi notturni e si incontrerà col ministro degli interni dell'epoca, Maura, che lo

riconosce come compagno di studi, lo lascerà uscire e gli donerà dei soldi per pietà ma soprattutto per tenerlo

buono. (Riferimento alla corruzione delle cariche pubbliche dell'epoca).

Max muore in una piccola piazza, dopo aver vagato per la città e moribondo dichiara la teoria dell'Esperpento: la

deformazione ironica e grottesca della realtà.

ESPERPENTO: Deformazione ironica e grottesca della realtà attraverso la quale si sottolinea il brutto, ridicolo e

mostruoso da un POV di vista diverso, cioè quello vero che si cela sotto l'ipocrisia della società stessa.

L'esperpento è una parola derivante dal linguaggio popolare che vuol dire proprio 'brutto, mostruoso’. La tecnica

deriva dalla campagna pubblicitaria che era stata in voga a Madrid all'epoca dell'opera; erano stati usati degli

specchi concavi lungo una Calle di Madrid e gli specchi concavi deformano l'immagine, riflettendone una

grottesca.

V-I dice che la rappresentazione degli specchi è la vera immagine di se stesso come letterato e membro della

società. La proiezione delle sagome è una proiezione della realtà come non la vediamo ma come in realtà è. E’ una

tecnica pubblicitaria diventata tecnica narrativa, quindi, per scoprire ciò che si cela dietro l'ipocrisia della società.

Luces de Bohemia è quindi critica alla società Spagnola e europea. Appare per la prima volta nella rivista

España nel 1920 e come libro nel 1924, che rispetto alla precedente edizione presenta 3 scene aggiunte: la

seconda, la sesta, l'undicesima.

Il testo è diviso in due parti e 15 scene.

E’ un viaggio dantesco a cui non manca una guida (come Beatrice e Virgilio), cioèDon Latino, che sarà l'alter ego

di Max e lo accompagnerà per diverse strade di Madrid fino alla sua morte.

Le ingiustizie e le assurdità della Spagna vengono rappresentate con l'esperpento.

La critica è inoltre d'accordo nel credere che la figura di Alejandro Sawa si celi dietro Max. Sawa morì nel 1909

in assoluta povertà a Madrid, pazzo e cieco, e al suo funerale Valle-Inclán disse:

“He llorado delante del muerto por él, por mí y por todos los pobres poetas. Yo no puedo hacer nada, usted tampoco, pero si nos

juntamos unos cuantos algo podríamos hacer.

Alejandro deja un libro inédito. Lo mejor que ha escrito. Un diario de esperanzas y tribulaciones. El fracaso de todos los intentos

para publicarlo y una carta donde le retiraban una colaboración de sesenta pesetas que tenía en El Liberal, le volvieron loco

durante los últimos días. Una locura desesperada.

Quería matarse. Tuvo el fin de un rey de tragedia: murió loco, ciego y furioso."

Una caratteristica dell'opera sono le frequenti citazioni letterarie, usate anche nelle Sonatas.

Nelle Sonatas funzionavano con assoluta serietà per innalzare il livello del testo ma nel caso di Luces de

Bohemia le citazioni si sgretolano, perdono di valenza, si sproporzionano proprio per la tecnica esperpenta. La

citazione non è più decorazione bensì serve a creare una situazione di ridicolo, comico, di contrasto.

Vengono fatte infatti da personaggi di basso livello, come un ubriacone (parodia del Siglo de Oro, come la

citazione impropria di Calderón de la Barca posta in bocca a Max Estrella che è cieco, spagnolo, ubriacone che

cita de la Barca in una taverna, un luogo sporco, non adatto).

Vengono criticati i modernisti, quei poeti che usavano in contesti impropri citazioni letterarie. A V-I non interessa

la citazione letteraria, ma il posto in cui viene riproposta.

Luces de Bohemia si contrappone ad una società intera; l'esatto contrario di quello che è successo in Niebla che

va dalla persona all'individuo (Augusto Perez che si vuole sposare con Eugenia in accordo con la società, passa

dal collettivo all'individuale). Qui invece l'individuo mette in evidenza i vizi dell'intera collettività. L'eroe

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
5 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/05 Letteratura spagnola

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher daphnem di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura spagnola II e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Arquez Rubio.