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–AVVENTURE,
I INVENZIONI E MISTIFICAZIONI DI SILVESTRO PARADOX
È il primo romanzo che Baroja scrive in forma romanzesca, i tentativi precedenti avevano la struttura di un
dialogo, in questo testo è la prima volta che egli utilizza una struttura da romanzo. La critica ha sottolineato
che si tratta solo in apparenza di un romanzo classico perché si tratta di una serie di scene sciolte l una
dall altra ed il cui unico nesso è la presenza di questo personaggio, curioso, stravagante, chisciottesco (così
è definito spesso nel testo), che assieme ai suoi amici si muove nella città di Madrid. Nel personaggio di
Paradox si possono trovare riferimenti alla biografia di Baroja, specialmente all infanzia. La critica si è
accanita per cercare di dare un identità precisa a questo personaggio: c è chi dice sia un alter ego di Baroja,
chi di un altro personaggio. Ma ciò che ci interessa è il suo valore simbolico perché Paradox è per certi
aspetti simile ad Avito, come lui ha una fede profonda ed incrollabile nella scienza e nella meccanica. La
grossa differenza tra i due è che Paradox non mette in moto nessun progetto folle e, soprattutto, Avito ha
un approccio alla scienza che è molto più teorico (le sue sono tutte riflessioni sulle teorie scientifiche),
Paradox ha un approccio pratico (crea marchingegni). Paradox è il tentativo fatto da Baroja di ridicolizzare
la mania pseudo-scientifica che dilagava agli inizi del secolo. Il romanzo è molto divertente, i personaggi un
po come abbiamo visto in Niebla e in Amore e pedagogia sono dei pupazzi, dei tipi umani, non descritti con
una prospettiva realista, sono incarnazioni di alcune attitudini culturali e sociali che Baroja vuole criticare
oppure esaltare. 38
L altra cosa che ci interessa è la rappresentazione di Madrid. Questa è una differenza tra Unamuno e
Baroja. Nei romanzi del primo non è specificato dove siamo. La Madrid di Baroja è un mondo caotico e
ostile in cui i personaggi devono sopravvivere. Il tentativo di sopravvivenza porta molto spesso a lasciare
Madrid. È quello che fa Paradox alla fine del romanzo.
–PARADOX
cap.17 INCONTRA FERNANDO
Paradox si reca nello studio in cui vive Fernando perché deve consegnargli una lettera, scritta dalla zia
Laura. Paradox lavora a casa di alcuni parenti di Fernando, quindi, gli chiedono di portargli questa lettera.
Fernando ci viene presentato come un giovane della famiglia che però conduce una vita disordinata e
sregolata. Nel dialogo Fernando cerca di spiegare a Paradox quello che l ha condotto ad essere quello che è.
Mi creda che ho assistito a cose nella mia famiglia che hanno infranto la mia anima fin da bambino , dice
Fernando. Fernando addirittura avrà una relazione con una sua zia, Laura.
Fernando apre una tenda che copre all interno dello studio una sorta di camera da letto. Sul letto di legno,
mezza nuda, dormiva una ragazza amica di Fernando. Qui c è una descrizione tra le più erotiche trovate
nelle pagine di Baroja. Si coglie il contrasto tra la presentazione fatta di Fernando e la scena che gli si palesa
davanti agli occhi: Fernando ha ritratto una giovane indifesa e pura, costretta con l inganno a prostituirsi; la
scena che gli si apre davanti agli occhi è diversa: la donna, sebbene addormentata, viene rappresentata
come una seduttrice. C è una rappresentazione pittorica della donna, che è distesa sul letto come la
Venere di Tiziano, Olympia di Manet e decine di donne nei quadri. Il dettaglio della collana di corallo, che
cinge il collo in Olimpia, che scende tra i seni, suggerisce un immagine molto erotica, ma che contrasta con
il valore simbolico del corallo, che rappresentava la purezza e la vita (nei quadri di Piero della Francesca
molto spesso al collo viene rappresentata o la perla o il rametto di corallo).
RAPPORTO CON L ARTE. Ciò permette di introdurre lo strettissimo rapporto che c è in Baroja tra letteratura
e pittura. Esso si vede non solo attraverso riferimenti espliciti all arte e alla pittura, ma attraverso le
descrizioni dei paesaggi e di scene di questo tipo, simili ad un quadro apparso improvvisamente. C è
sicuramente l influenza di Goya. Agli inizi del 900 quella al Prado di Madrid si ritiene la prima grande
esposizione di Goya. Sarebbe interessante capire se Baroja ha avuto una visione più diretta dell opera del
pittore.
Paradox profetizza che presto si stancherà di questa ragazza. Ma lui dice che, se dovesse avere un figlio, la
sposerebbe e andrebbero via da Madrid. In tutto il romanzo (il secondo della trilogia) di cui Fernando è
protagonista, Baroja si dedicherà a smentire la terribile profezia di Paradox.
La scena si chiude in maniera brusca perché arriva un editore a casa di Fernando così Paradox approfitta
per andarsene. Fernando viene presentato come un illustratore, ecco perché viene un editore a casa sua. Il
fatto che egli sia un illustratore, rafforza il valore della scena pittorica descritta.
–LA
II VIA DELLA PERFEZIONE
STRUTTURA OPERA: gioco di narrazioni. C è un narratore onnisciente parziale (pluriprospettivismo). La
mescolanza di differenti narratori ci riporta al concetto di IBRIDISMO.
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I voce narrante: narratore-personaggio, è un amico di cui non conosciamo l identità, ma sappiamo
che ha frequentato Fernando. Ci racconta alcuni episodi della sua vita. Prospettiva esterna.
II voce narrante: ad un certo punto, per riuscire a scandagliare l interiorità di Fernando, si ritorna
ad un narratore onnisciente che sa tutto, si trova nella maggior parte dell opera (capp. 3-45) in cui
conosciamo anche la vita interiore del personaggio. Onnisciente fino ad un certo punto perché ci
permette di entrare nella testa solo di Fernando. Ritorna il narratore onnisciente negli ultimi
capitoli.
III voce narrante: altro cambio con le voci narranti si ha con Fernando quando inizia a parlare negli
ultimi capitoli (cap.56), così abbiamo una scrittura autobiografica che racconta la storia di
Fernando.
Inizialmente il romanzo ci viene presentato come racconto di un amico di Fernando. Già questo deve
ricordarci Nuovo mondo di Unamuno (è un amico di Eugenio che racconta la storia). Questo narratore
incontra, dopo tantissimi anni, il protagonista all esposizione nazionale di belle arti dove Fernando espone
un suo quadro. Ciò che viene ripreso è il lavoro di Fernando, quello di illustratore. Il titolo dell opera
esposta è Ore di silenzio e rappresenta una scena di un interno in cui si vedono tre orfani in lutto in una
stanza povera, ma ben ordinata e al fondo di questa stanza si vede una finestra aperta (cap. 2, p. 22).
La descrizione di questa finestra ricorda quella che Paradox vede nello studio di Fernando e che in
Avventure viene descritta come una finestra da cui si vedeva una cupola rotonda. Le riprese tra i due
romanzi sono evidenti: la finestra aperta, i tetti che si intravedono, i vapori che riempiono l aria ed i fili che
attraversano il cielo. Ma nell opera del 1902 il tono è già più cupo: spariscono i riferimenti all azzurro del
cielo e allo scintillio dei cavi. La città che viene descritta è pienamente industriale. Città industriale che
poco dopo viene descritta come un mostro. È una rappresentazione della crisi di fine secolo: il progresso
dell industrializzazione va di pari passo con il degrado in cui invece sprofonda l uomo. L opera, quindi, ci
offre una prospettiva sulla vita in una città industrializzata che si trasforma in una tragedia umana. Il
rapporto nel quadro c è con la tragedia umana degli orfani e la spietata città industriale che li attende fuori.
Che questo sia uno dei punti centrali dell opera ci viene confermato quando Fernando ed il suo amico-
narratore escono dalla mostra:
Cap. 2, p.24
–mormorò –è
Natura dannata! Ossorio. sempre bella!
Il romanzo in tutto il suo sviluppo mostrerà come Fernando evade da questa realtà della città di Madrid e
lotta contro la propria angoscia esistenziale recuperando il rapporto con la natura. Fernando spera di avere
un rapporto idillico con la dimensione naturale. Questo bisogno scaturisce dal rapporto conflittuale con la
città industriale.
In Baroja, a differenza di de Unamuno, spazio e tempo sono ancora molto importanti. Il tempo perché ci
dice in che epoca ci troviamo: nella Madrid degli inizi del 900, lo spazio perché l opera è ricchissima di
descrizioni, soprattutto di paesaggi naturali. Unamuno rompe in maniera molto più netta col romanzo
naturalista. Centrali della Generazione del 98 erano appunto le descrizioni di paesaggi, in particolare di
quello castigliano. Ed è questo paesaggio che noi ritroviamo in Baroja che ci consente di dire con maggiore
sicurezza che l opera appartiene alla generazione del 98 piuttosto che alla tradizione naturalistica.
Il titolo nelle edizioni italiane è stato mutilato. Oltre alla traduzione del titolo, che è La via della perfezione,
c è un sottotitolo, Passione mistica (Pasiòn mìstica), che nelle prime traduzioni è stato eliminato. Questa è
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una grave perdita per il lettore perché il titolo del romanzo rappresenta un tecnicismo della mistica e in
particolare riprende alla lettera il titolo dell opera di Santa Teresa d Avila (mistica del 500). Si tratta di una
sorta di guida spirituale per le monache del suo monastero, un modo per mostrare alle sue sorelle la via per
arrivare alla salvezza e, quindi, a Dio.
Si può quindi dire che il sottotitolo rafforza il legame con questa tradizione. Baroja recupera questo titolo
perché il protagonista del romanzo vuole giungere alla pace interiore attraverso un percorso di
purificazione. Il rapporto con la mistica non si ferma solo al titolo, ma continua anche nella struttura. Il
problema di Fernando Ossorio non è raggiungere Dio, ma la pace interiore. La ripresa è anche ironica. Per i
mistici del 500, l anima in condizione di peccato, per arrivare a Dio, doveva passare attraverso tre vie:
Via purgativa: purificazione del corpo e dell anima. E in particolar modo l anima deve risultare
purificata da tre peggiori nemici o tentazioni (lussuria, mondo e diavolo).
Via illuminativa: praticare la virtù una volta che l anima si libera dalle tentazioni.
Via unitiva: rappresenta il mondo finale, la perfetta unione dell anima con Dio. Ed è qui che avviene
l incontro mistico.
La vicenda di Fernando ripercorre le 3 tappe. Nei capitoli che vanno dall 1 all 8, l autore ci presenta
Fernando come un personaggio pieno di stranezze e di nevrosi.
cap. 1, p.17
Tra i miei compagni di studio in Facoltà di medicina, nessuno era più strano e meritevole d attenzione che
Fernando Ossorio.
Da ciò si capisce che Fernando viene presentato come un individuo s