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La figura del piccolo imprenditore

La figura del piccolo imprenditore è disciplinata dall'art. 2083 cc ed è colui che esercita un'attività d'impresa di cui è titolare organizzata in prevalenza con il lavoro proprio ed eventualmente dei suoi familiari. L'art inoltre contiene anche l'indicazione specifica di alcuni soggetti che in base alla legge rientrano in questa categoria e sono: i coltivatori diretti, l'artigiano e il piccolo commerciante.

La prevalenza dell'attività lavorativa svolta dall'imprenditore deve riguardare sia i fattori personali che quelli reali.

Una figura particolare del piccolo imprenditore è l'artigiano disciplinata dalla legge quadro sull'artigianato n. 443 del 1985 ma la disciplina è di competenza delle Regioni. In base alla legge-quadro un'impresa è artigiana quando ricorrono vari elementi: viene esercitata personalmente dall'artigiano che deve svolgere il proprio lavoro anche

“manuale”- ha come scopo prevalente l’esercizio di un’attività di produzione di beni o prestazione di servizi- gli eventuali dipendenti sono diretti personalmente dall’artigiano.

Gli artigiani devono essere iscritti in un apposito albo delle imprese artigiane tenuto presso la Camera di Commercio.

L’imprenditore commerciale è colui che svolge un’attività di natura commerciale elencata all’art. 2195 cc: produzione industriale di beni o di servizi, attività di intermediazione nella circolazione dei beni, attività di trasporto, attività bancarie e assicurative e attività ausiliarie (es. agenzie di viaggio o imprese di consulenza, pubblicità).

Per Statuto dell’imprenditore commerciale s’intende l’insieme delle norme giuridiche che si applicano agli imprenditori che esercitano un’attività di tipo commerciale.

In base alla legge gli imprenditori che svolgono

un'attività di natura commerciale e che non sono piccoli imprenditori sono sottoposti a:

- una particolare forma di pubblicità legale che si realizza attraverso il registro delle imprese.

L'iscrizione al registro delle imprese è una lista presso cui vengono registrati tutti gli atti e fatti relativi alla vita dell'impresa. Il registro si trova in un ufficio istituito presso le Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di ogni Provincia, che opera sotto la vigilanza di un giudice delegato dal presidente del Tribunale.

Il registro delle imprese è un registro pubblico a cui possono accedere tutti tramite il pagamento del servizio. Si compone di una sezione generale a cui devono iscriversi gli imprenditori commerciali e una sezione speciale che ha finalità statistiche e amministrative.

In base al codice civile, devono iscriversi al registro gli imprenditori commerciali individuali, le società commerciali e le società mutualistiche e gli enti pubblici economici.

domanda di iscrizione deve essere presentata entro 30 gg dall'inizio dell'attività e deve contenere una serie di elementi quali le generalità del titolare, la sede, l'oggetto sociale, la ditta e il nome e cognome degli eventuali rappresentanti. L'iscrizione ha un'efficacia dichiarativa nel senso che dopo di essa i fatti si presumono noti e quindi diventano efficaci nei confronti di tutti. Va ricordato inoltre, che a partire dal 2010 l'iscrizione avviene in via telematica tramite la procedura della Comunicazione Unica che consente di iscriversi contemporaneamente a più enti (quali Inps e Inail). -> tenuta della contabilità a tutela dello stesso imprenditore, ma soprattutto a tutela dei creditori poiché le scritture contabili possono costituire mezzi di prova dei loro diritti nei confronti dell'imprenditore. In base al cc le scritture contabili obbligatorie sono il libro giornale in cui vengono registrate giorno per giorno le operazioni economiche e finanziarie dell'impresa, il libro degli inventari in cui vengono annotati gli elementi patrimoniali dell'impresa, il libro degli ordini e fatture in cui vengono registrati gli ordini e le fatture emesse e ricevute, e il libro degli acquisti in cui vengono registrati gli acquisti effettuati dall'impresa.giorno tutte le operazioni che riguardano l'esercizio dell'impresa e il libro degli inventari che è un registro annuale in cui si indicano attività e passività attraverso la compilazione di un bilancio e un conto economico al termine dell'esercizio. L'imprenditore è inoltre obbligato alla tenuta del fascicolo della corrispondenza relativa all'impresa contenente l'originale della corrispondenza ricevuta e la copia di quella inviata. In base alla legge i documenti contabili e la corrispondenza vanno conservati per 10 anni.->fallimento e altre procedure concorsuali nell'ipotesi in cui l'imprenditore si trovi in uno stato di insolvenza, ovvero non sia in grado di adempiere ai suoi obblighi. Sono una serie di istituti giuridici previsti a tutela dei creditori attraverso i quali si rivolgono al giudice per una tutela per poter riscuotere i loro crediti. Il fallimento è la procedura concorsuale più importante, manon l'unica che genera conseguenze negative per l'imprenditore sia patrimoniali che personali (es. perdita della disponibilità giuridica dei propri beni). Il fallimento può essere richiesto dallo stesso imprenditore che si trova in una situazione di difficoltà, ma molto più frequentemente viene richiesta dai creditori che non riescono a riscuotere i loro crediti. Dopo la dichiarazione del fallimento da parte del giudice, egli procede alla nomina di un curatore fallimentare che ha il compito di vendere tutti i beni di proprietà dell'imprenditore e con il ricavato procede a soddisfare i crediti, per intero se possibile o parzialmente in maniera par condicio creditorum proporzionale e al fine di garantire il principio della parità di trattamento tra i creditori. Oltre al fallimento, esistono altre diverse procedure concorsuali, ad es. la liquidazione coatta amministrativa prevista per particolari categorie d'impresa quali quelle.

bancarie e assicurative e per le imprese cooperative; l'amministrazione straordinaria prevista per le grandi imprese in crisi; il concordato preventivo che è una procedura proposta dall'imprenditore per evitare il proprio fallimento che consiste nella stipulazione di un accordo con i creditori con il quale si impegna a pagare interamente tutti i creditori privilegiati ed almeno il 40% di quelli chirografari (ovvero gli ordinari che devono essere soddisfatti solo dopo aver soddisfatto quelli privilegiati).

I segni distintivi sono dei segni usati dall'imprenditore per differenziare la propria attività rispetto a quella degli imprenditori concorrenti. Sono dei beni immateriali di proprietà dell'imprenditore sui quali ha un diritto di uso esclusivo, nel senso che è l'unico che li può utilizzare e può impedire ad altri che usino segni distintivi simili o uguali ai suoi. I segni distintivi previsti e tutelati dalla legge sono

tre:->la ditta è il nome commerciale dell'imprenditore con il quale agisce e compie gli atti giuridici con i terzi. Può essere nominativa o originale quando è formata dal nome civile dell'imprenditore o di fantasia. In ogni caso deve contenere necessariamente il cognome o la sigla dell'imprenditore che l'ha creata altrimenti è irregolare.

->l'insegna è il segno che contraddistingue il locale in cui l'imprenditore svolge la sua attività economica di produzione o scambio di beni e/o servizi. Non deve necessariamente contenere il cognome o la sigla dell'imprenditore e può essere diversa dalla ditta. Può essere nominativa (formata cioè da nomi o parole) figurativa (formata da immagini o simboli) o mista.

->il marchio viene indicato anche con il termine di "marca" ed è il segno che contraddistingue i prodotti dell'imprenditore. Può essere di fabbrica

quandoviene imposto dal produttore ed indica la provenienza del prodotto o dicommercio quando viene applicato dal distributore o rivenditore. Comel’insegna può essere denominativo, figurativo o misto. Può inoltre essere anchedi tipo tridimensionale quando consiste nella forma stessa particolare delprodotto (es. Coca Cola). Il diritto di esclusiva del marchio si può acquistare conla registrazione attraverso una domanda presso l’Ufficio di Brevetti e Marchidelle Camere di Commercio, dura 10 anni ed è rinnovabile.

Tra i principi fondamentali riconosciuti dalla Costituzione c’è il principio dellalibertà di iniziativa economica privata prevista dall’art. 41 secondo cuiqualsiasi persona ha il diritto di svolgere un’attività economica di produzione oscambio di beni e/o servizi.

Libertà di iniziativa economica privata significa anche libertà dellaconcorrenza, in quanto una persona può iniziare

Un'attività economica anche se la stessa attività è esercitata da altri con i quali si pone in concorrenza. La libertà di iniziativa economica privata e quella di concorrenza sono due libertà fondamentali alla base delle economie moderne, basate su sistemi di mercato di tipo liberale, in quanto la seconda garantisce la riduzione dei prezzi e miglioramento della qualità dei prodotti a favore dei consumatori e l'uscita dal mercato degli imprenditori meno capaci. La concorrenza deve svolgersi in modo corretto e la legge proibisce gli atti di concorrenza sleale che in base all'art. 2598 cc sono tutti gli atti o comportamenti con i quali l'imprenditore si avvantaggia in modo illecito e a danni degli imprenditori concorrenti. Sono considerati atti di concorrenza sleale gli atti di confusione cioè mediante i quali si confondono i consumatori sull'identità dell'imprenditore, gli atti di denigrazione con i quali un

imprenditore diffonde notizie e valutazioni dirette a screditare i prodotti dei concorrenti; gli atti di vanteria consistenti nell'appropriarsi di pregi e/o caratteristiche dei prodotti dei concorrenti ed infine gli atti contrari alla correttezza professionale idonei a danneggiare in modo diretto o indiretto altre imprese (la giurisprudenza considera come scorretti il boicottaggio, lo spionaggio, il dumping e lo storno dei dipendenti). Possono essere posti dei limiti alla concorrenza. I limiti possono essere legali quando è la legge stessa a limitare la concorrenza tra le imprese o volontari quando sono gli imprenditori che hanno interesse a stabilire accordi che escludano o riducano la concorrenza. Tra i limiti legali rientrano i monopoli legali quando la legge riserva l'esercizio di determinate attività allo Stato o altri enti pubblici poiché ritiene sia più conveniente per la collettività; le autorizzazioni amministrative che hanno lo scopo dioacute;ra di un testo utilizzando il tag html : restringere l'ora di un testo
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A.A. 2022-2023
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SSD Scienze giuridiche IUS/01 Diritto privato

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher caterina_romagnoli di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto privato e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Ferrara o del prof De Franceschi Alberto.