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I CANTI
1824 pubblica le dieci canzoni
1831 pubblica prima edizione dei "Canti"
1835 pubblica seconda edizione dei "Canti"
1845 Ranieri pubblica terza edizione dei "Canti"
"Canti" intitolato così per il carattere lirico delle poesie.
LE CANZONI
Impianto classicistico: linguaggio aulico, schema metrico fissato sin dal '200
Prime cinque (1818, 1821) affrontano tematiche civili. La base del pensiero è costituita dal pessimismo storico caratteristico di Leopardi con presenza di aspri spunti polemici contro l'età presente. Si contrappone un'esaltazione delle età antiche, generose e magnanime. (AD ANGELO MAI) (BRUTO MINORE E ULTIMO CANTO DI SAFFO)
Leopardi non parla più in prima persona, ma delega il discorso a due personaggi dell'antichità, entrambi suicidi.
Si delinea l'idea di un'umanità infelice non solo per ragioni storiche, ma per una condizione assoluta. Gli dei
e sentimenti che caratterizzano la produzione poetica di Leopardi in questo periodo. Il poeta si concentra sulle tematiche intime e autobiografiche, esprimendo i suoi sentimenti, affezioni e avventure storiche del suo animo. Leopardi utilizza un linguaggio colloquiale e semplice per rappresentare la realtà soggettiva che vive. Gli idilli, o quadretti, sono brevi testi che rappresentano momenti essenziali della sua vita interiore. Fino al 1828, Leopardi vive un periodo di silenzio poetico e di fine delle illusioni giovanili. Non scrive più poesie, ma si dedica alle Operette Morali. Durante questa fase, il poeta passa dal pessimismo storico al pessimismo cosmico e abbandona gli atteggiamenti titanici, mostrando una disposizione più distaccata nei confronti della realtà. Nel 1828, a Pisa-Recanati, Leopardi assiste a un risorgimento delle sue facoltà di sentire, commuoversi e immaginare. I Canti Pisano Recanatesi riprendono i temi, gli atteggiamenti e i sentimenti che caratterizzano la produzione poetica di Leopardi in questo periodo.Il linguaggio degli idilli: le illusioni e le speranze, le rimembranze, il linguaggio limpido e musicale per questo "Grandi Idilli". Grandi Idilli, però, non sono una semplice ripresa degli Idilli in quanto nel periodo di mezzo tra i due componimenti si collocano esperienze decisive per il poeta: la fine delle illusioni giovanili, l'acquisita consapevolezza del vero e la costruzione di un sistema filosofico fondato su un pessimismo cosmico. Quindi nei Grandi Idilli, nonostante la ripresa dei temi degli Idilli, è sempre presente la consapevolezza del vero. Nonostante siano percorsi da immagini liete, queste immagini sono rarefatte poiché sempre accompagnate dalla consapevolezza del dolore, del vuoto dell'esistenza e della morte. Possiamo parlare di equilibrio tra il caro immaginar e il vero poiché Leopardi richiama il vero con delicatezza e riserbo. - Usa endecasillabi e settenari che si succedono senza alcun schema fisso.CICLO DI ASPASIA
- Allontanamento da Recanati (1830)
- Sempre pessimismo cosmico
- Amicizia fraterna con Ranieri
- Sentimento amoroso con Fanny
Il Ciclo di Aspasia nasce dalla passione e dalla delusione per la storia amorosa. Formato da cinque componimenti scritti tra il 1833 e il 1835.
- Il pensiero dominante
- Amore e Morte
- Consalvo
- Aspasia
- A se stesso
Non si ha più il discorso basato sulle immagini vaghe e indefinite né vi è più il linguaggio limpido e musicale, ma si ha una poesia nuda, severa, quasi priva di immagini sensibili con un linguaggio aspro, antimusicale e con una sintassi complessa e spezzata.
LA GINESTRA
È il testamento spirituale di Leopardi e la lirica che chiude il suo percorso poetico.
Il componimento ripropone la dura polemica antiottimistica e antireligiosa, ma qui Leopardi non nega la possibilità di un progresso civile. (La consapevolezza dell'uomo della natura come sua vera nemica potrebbe indurre gli)
uomini a unirsi in una socialcatena per combatterla) Si passa da una filosofia non misantropica a una generosa utopia basata sulla solidarietà fraterna degli uomini. La Ginestra è un vasto poemetto dal quadro grandioso e tragico del vulcano minacciante distruzione e delle distese di lava infeconda alle note gentili dedicate al fiore del deserto in cui si compendiano complessi significati simbolici. 3 L'INFINITO Composto a Recanati nel 1819 Questa poesia anticipa in forma poetica una tematica che diverrà al centro delle riflessioni leopardiane: la teoria del piacere secondo cui particolari sensazioni visive e uditive, per il loro carattere vago ed indefinito, inducono l'uomo a crearsi con l'immaginazione quell'infinito a cui aspira, e che è irraggiungibile, perché la realtà non offre che piaceri finiti e perciò deludenti. Due momenti: 1. Presenza di una sensazione visiva (ostruzione della vista a causa della siepe). Lasiepe, impedendo lo sguardo e quindi il reale, fa subentrare il fantastico.
L'immaginazione prende avvio da una sensazione uditiva, lo stormire del vento tra le piante. La voce del vento viene paragonata all'infinito silenzio creato dall'immaginazione.
1. = esperienza dell'infinito spaziale
2. = esperienza dell'infinito temporale
In un primo momento l'io lirico prova un senso di sgomento, ma in un secondo momento si annega nell'immensità dell'infinito immaginato sino a perdere la sua identità.
"L'infinità della inclinazione dell'uomo è un'infinità materiale"
Non si parla di infinito oggettivo, ma di un infinito soggettivo creato solo dall'immaginazione dell'uomo.