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I POTERI DELL'IMPERATORE
Sono ancora i poteri dei Re merovingi (potere di giudicare, potere militare). Ricompare il potere di legiferare, tramite i capitolari. Torna il tentativo di razionalizzare il sistema (si tenta di riavviare l'impero e razionalizzarlo: accentrare il potere ma anche decentrarlo).
LA SUCCESSIONE ALLA CORONA
Si basa su tre elementi: il Sovrano è designato dal consenso dei Grandi, che lo scelgono nella famiglia monarchica (quella carolingia), e la regalità è funzione conferita dal pontefice alla persona più degna perché Dio l'ha voluta (principio di ereditarietà + elettività) - "unzione carolingia".
Ma! L'impero Carolingio non risolve il problema della successione unica e univoca - scontri tra gli eredi che porteranno alla frammentazione dell'Impero.
IL PALAZZO
- È itinerante: ci sono tuttavia due sedi stabili, Pavia e Aquisgrana (Aix la Chapelle).
- Nel palazzo...
più vasti con lo sviluppo della legislazione. È aiutato da notai e scribi. (si occupa degli atti scritti ed ha quindi un ruolo marginale rispetto ad oggi)- Comes palatii: sorveglia tutti i funzionari che non risiedono a Corte, è capo dell'amministrazione, edirige la giudicatura centrale (può giudicare tutti i processi tranne quelli che riguardano i Grandi). L'UNZIONE SACRAQuesto elemento del potere regio sarà presente fino alla Rivoluzione Francese (arriva sino a Luigi XVI e verrà poi ripreso dopo la Rivoluzione); il Re di Francia non è più laico; è un Re per investitura divina: è così aperta la via alla concezione imperiale (c'è dentro un immaginario popolare fondamentale) LA DISTRIBUZIONE DEI BENEFICI Aumentano le concessioni di terre date in cambio del servizio militare, terre concesse in godimento, in uso precario, non in proprietà. (beneficio in cambio di qualcosa) I MISSI
tempo) e giudiziario (hanno il potere di giudicare e punire). Sono responsabili della giustizia, dell'amministrazione e dell'ordine pubblico nelle zone loro affidate. Inoltre, hanno il compito di controllare l'operato dei funzionari locali e di riferire direttamente all'imperatore. I dominici sono un elemento chiave nel processo di centralizzazione del potere durante il periodo carolingio. Grazie a loro, l'imperatore può esercitare un controllo più diretto sul territorio e garantire l'applicazione delle sue leggi e dei suoi decreti. La presenza dei dominici contribuisce anche a rafforzare l'autorità dell'imperatore e a garantire la sua legittimità. In conclusione, i dominici sono figure importanti nell'amministrazione dell'impero carolingio. Grazie al loro ruolo di rappresentanti dell'imperatore, hanno il potere di governare e giudicare nelle zone loro affidate, contribuendo così alla centralizzazione del potere e all'esercizio dell'autorità imperiale.tempo)Agiscono in nome dell'imperatore e a lui poi riferiscono (esempio di decentramento + centralizzazione)- mantengono il contatto con la popolazione- svolgono inchieste- esercitano la giustizia- esercitano un controllo religioso → pax carolingia- Avranno in tempi successivi funzioni militari (sempre in nome dell'imperatore) Presuppongono un forte potere imperiale: non sono l'imperatore in persona ma devono farsi rispettare, in modo che l'imperatore stesso sia rispettato. Se l'imperatore non è forte, il misso viene mandato in un territorio e non fa ritorno (si "infeuda", smettendo di fare il commissario)↓Si tratta di elementi di extra-ordine (al di là del sistema per vedere se il sistema stesso funziona → finiscono però, se il potere non funziona, a diventare parte del sistema)LE ASSEMBLEE POLITICHE- Assemblea d'Ottobre: ristretta (= decido cosa fare)- Assemblea di Maggio: placitum generale (=
porto una soluzione su quello che faccio. Se la soluzione arriva all'Assemblea di Maggio e non viene approvata significa che il sistema non funziona ed il potere è debole)LA GIUSTIZIA (simile a quella dei Merovingi)
Al vertice c'è il Tribunale imperiale, in cui coesistono tre giurisdizioni:
- Giurisdizione personale dell'imperatore per i processi ai Grandi e le questioni non previste dalla legge.
- Tribunale di Palazzo presieduto dal comes palatii, composto da palatini convocati dall'imperatore. È un tribunale eccezionale per cause sui Grandi, conti, vescovi.
- Giurisdizione autonoma del comes palatii. È una specie di corte d'appello, può riformare le sentenze dei tribunali inferiori.
Alla periferia vi sono i Tribunali presieduti dai Missi Dominici (i Missi possono presiedere i tribunali locali o giudicare autonomamente aiutati dai notabili su controversie su persone soggette a mundio speciale, o officiali del Re, e cause di
successione fondiaria) → genericamente i Missi controllano se i casi vengono o no risolti (fino al caso estremo, che finisce dinnanzi all’imperatore).
- Il tribunale locale é ancora il mallum (la cui attività si fa sempre più ricorrente e articolata)
L'AMMINISTRAZIONE PERIFERICA(sempre basata su rapporti personali diretti, tranne per qualche residuo dell’impero romano)
Le circoscrizioni (ancora chiamate pagus) fanno capo ai Conti.
- il Conte ha nel pagus pieni poteri di mundio e di banno. È giudice, non è stipendiato, riceve una terra in beneficio; può percepire 1/3 delle ammende imperiali; può imporre ammende e multe (a titolo personale).
- Al di sotto ci sono i Vicari, nominati dall'imperatore per presiedere il mallum in assenza del conte e fare eseguire i suoi ordini- e i Visconti, luogotenenti del Conte, da lui scelti, dei quali egli stesso risponde all'imperatore.
- Alle frontiere del regno scompaiono i
Ducati e sono create le marche, con a capo il Dux o Marchio, che ha lestesse prerogative del Conte, ma un potere militare più forte.I Ducati e i Regni che esistono nell'impero sono autonomi, ma ispezionati dai Missi.
IL SISTEMA FISCALE
Perde definitivamente le caratteristiche romane.
Le fonti di reddito dell'imperatore sono:
- le villae imperiali concesse in amministrazione; dirette da uno iudex agli ordini di un senescalcus.
- i dona, offerte obbligatorie dei partecipanti ai placiti di Maggio.
- le imposte dirette sono in declino anche perché non è più possibile una loro ripartizione razionale poiché non esistono più catasti. I missi le ripartiscono, i Conti le percepiscono. Scompare il concetto romano di imposta come contributo allo Stato. Nascono le esenzioni fiscali.
- le imposte indirette: vengono razionalizzate, perché sono percepite solo dove esiste un effettivo servizio pubblico, e ne sono esentati pellegrini e soldati.