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BAROCCO IN ITALIA - PIETRO DA CORTONA
(Cortona 1596-1669 Roma). Nasce come pittore poi diventa architetto.
Villa del Pigneto (1640 Roma) per il Marchese Sacchetti, prima opera architettonica di Pietro da Cortona, oggi distrutto. Nella villa il tema è villa sopraelevata con nicchione al centro (Cortile del Belvedere) terminazione absidata a cui unisce due ali concave. La pianta, scalinata incurvata, organizzazione palladiana di rapporto tra le parti, allineamento delle aperture. Il casino fu edificato su piani diversi lungo il crinale della collina, con il corrispondersi di elementi concavi e convessi. Il primo piano era costituito da una grande fontana, impreziosita da scogli naturali. Il secondo piano era costituito da una fontana geometrica con figure di tritoni; il terzo piano del frontone delle scali laterali; il quarto dal ninfeo, ricavato sotto il piazzale; il quinto dalle rampe concave d'accesso al livello della villa. Da qui partiva il vero corpo di fabbrica: sulla facciata un
nicchione centrale corrispondeva al salone interno e due avancorpi, abbellite da nicchie, siallungavano a semicerchio sulle ali. La pianta del primo piano è composta di cinque sale e il piano nobile era anch'esso a cinque sale.
Chiesa dei Ss. Martina e Luca (Roma 1634) di Pietro da Cortona, affaccia sui fori fatta quando era principe dell'accademia di S. Luca, protettore delle arti. Viene costruita una cappella. Vengono trovate le reliquie di S. Martina durante lo scavo e quindi la fa più grande e sotto la cripta e dentro il proprio sepolcro. In pianta croce greca con terminazioni absidate. La chiesa è a pianta centrale, cioè è affine a una croce greca con quattro absidi, ma i bracci del transetto sono più corti di quello longitudinale, e la curvatura è più schiacciata. La facciata, di forma convessa. L'asse longitudinale è più lungo del trasversale. La facciata con l'abside si incurva. Due pilastri
Le facciate laterali chiudono il palazzo con due ordini sovrapposti. Queste stringono la facciata e la inflettono verso l'interno, con un centro rettilineo. La parete è molle, con semicolonne annegate nel muro. All'interno, abbiamo un andamento curvo della parete con le colonne, con nodi angolari complessi. La cupola mescola costoloni e cassettoni ed è bianca con stucchi.
La facciata della Chiesa di S. Maria della Pace (Roma 1482) è stata ridisegnata per volere del Papa Alessandro VII da Pietro da Cortona, che ha rifatto anche la piazza. La facciata è barocca e si spinge in avanti tra le ali concave. Questa facciata, che voleva simulare un palcoscenico teatrale, ha due ordini ed è preceduta da un pronao semicircolare sostenuto da colonne tuscaniche binate. La chiesa si spinge in avanti riempiendo quasi completamente lo spazio della piccola piazza che la precede; molte case furono demolite da Pietro da Cortona per creare questo spazio trapezoidale asimmetrico. Piazza-teatro.
Il Papa vuole aprire la piazza per girare con le carrozze. La piazza è simmetrica rispetto al centro, con un pronao semicircolare e un palcoscenico aggettante sulla piazza. Le colonne sono di stile dorico con una trabeazione dorica e una facciata stretta ai lati che si inflette. I frontoni sono uno dentro l'altro in stile michelangiolesco.
La Basilica di S. Maria di Via Lata (Roma 1658) è stata ristrutturata con una strada rettilinea e una facciata a doppia loggia con una trabeazione siriaca. All'interno ci sono colonne che sostengono la trabeazione. Il sistema è dentro un altro sistema indipendente (Palazzo Massimo). La facciata è composta da colonne corinzie che danno una forte spinta verticale, con un arco a tutto sesto al piano superiore che interrompe la trabeazione ed entra in un timpano triangolare, citando esempi antichi.
CARLO RAINALDI (Roma 1611-1691 Roma) è stato l'architetto che ha concluso S. Agnese in Agone. La Chiesa di S. Maria in Campitelli (Roma 1656) è stato il primo progetto di Carlo Rainaldi su commissione di papa Alessandro VII. L'interno è a pianta longitudinale.
Vi sono due assialità trasversali; il progetto iniziale prevedeva una navata di forma ellittica, disposta in senso longitudinale e conclusa da un secondo spazio a pianta circolare. Due ovali uno dentro l'altro. Il secondo progetto: addizione di due spazi uno dietro l'altro. Aula principale transetto. Grande arco spazio centrico ed abside. L'alzato è scandito da una serie di monumentali colonne libere. Sequenza di colonne. Facciata che non si incurva, una movimentata di "doppia edicola" dal nord Italia. Selva di colonne che rilevano la parte centrale. Citazione michelangiolesca per gli ordini. Sisto V fine 1500 vuole collegare le Basiliche con i rettilinei a Roma "della Cristianità" con obelischi nelle piazze romane, cristianizzati con croci e statue.
Chiesa di S. Maria dei Miracoli e S. Maria in Montesanto (Roma 1675) a Piazza del Popolo Papa Alessandro VII, chiede a Rainaldi due chiese gemelle, chiese propilei di ingresso alla città.
Le due strutture si differenziano soprattutto per l'impostazione planimetrica. Al vertice del Tridente tra due strade. Due chiese con pronao in avanti e due cupole ma i due lotti sono di dimensioni diverse, una è ovale l'altra semicircolare, sono soltanto simili. La facciata è caratterizzata dalla presenza di un profondo pronao rettangolare, coronato da un timpano. Alla sommità della chiesa si trova una cupola ottagonale, rivestita con tegole di lavagna, progettata e realizzata da Carlo Fontana. In via del Corso si innalza il campanile, specularmente rispetto a quello della vicina Santa Maria di Montesanto. Pianta circolare (mentre la cosiddetta chiesa gemella è a pianta ellittica), con quattro cappelle laterali ed un profondo presbiterio. Come per l'esterno, anche l'interno venne progettato da Carlo Rainaldi ed eseguito da Carlo Fontana.
BALDASSARRE LONGHENA (Venezia 1596-Venezia 1682) architetto e scultore.
Basilica di S. Maria della Salute
(Venezia 1598) Baldassarre Longhena la realizza dopo la fine della peste sulla punta del Canal Grande. Usa elementi palladiani, finestra termale, facciata ripresa, poi mescola con allineamenti visivi, abbiamo un ottagono con deambulatorio intorno con cappelle e cupola circolare. Il corpo centrale è a forma ottagonale su cui poggia una grande cupola semisferica, circondato poi da sei cappelle minori. Le raffinate volute a spirale stabilizzate da statue fungono da contrafforti per la cupola, sulla cui lanterna si innalza la statua della Vergine. Ingresso ad arco di trionfo che poi viene ripetuto. Due spazi uno nell'altro. Spazio rotondo biabsidato con due cupole. Dietro il coro. Al centro pilastri trapezoidali paralleli alle cappelle. Colonne libere con dietro pilastri e cappelle radiali. Ogni cappella è una piccola facciata. I pilastri sostengono statue. La cupola è semicircolare. La chiesa si prolunga verso sud nel volume minore del presbiterio con absidi laterali.coperto a sua volta da una cupola più bassa e affiancato da due campanili. COSIMO FANZAGO (Clusone 1591-1678 Napoli)Chiostri di San Martino (Napoli 1623) sono due chiostri monumentali di Napoli ubicati all'interno del complesso della certosa di San Martino. Chiostri con cimitero con chiesa con sculture che mescolano marmi differenti. Decorativismo di parete. Grandi invenzioni decorative. Balaustra particolare. Il chiostro dei Procuratori, presenta arcate che non hanno la stessa distanza; ha due ordini di lesene in marmo, in cui vige il contrasto tra il grigio e il bianco. Il chiostro Grande in marmo grigio e bianco e piperno si caratterizza per un gioco di chiaroscuri in marmo mentre nella balaustra che delimita il corpo di fabbrica superiore al piano del portico, dove in corrispondenza delle colonne si alternano sfere di marmo di Carrara a coppe di marmo bianco, sono collocate decorazioni ad intarsio in marmo e piperno. Sulle basi di bardiglio della balaustra nel registro
superiore sono inoltre collocate otto statue a figura intera. Memento mori.
Basilica di S. Maria Maggiore alla Pietrasanta (Napoli 1656) di Cosimo Fanzago, pianta a croce greca, con una cupola. Il prospetto della chiesa si eleva su due ordini collegati da volute in pietra stuccata: il primo ionico ed il secondo corinzio oggi non più visibile a seguito del crollo del timpano superiore, terminando così le lesene con il collo del capitello. La parte inferiore presenta una rampa d'accesso che conduce al maestoso portale in marmo bianco, incassonato in un arco cieco. L'interno, a pianta combinata che pone particolare attenzione sulla spazialità creata dal gioco delle volte a calotta e cupole, presenta una decorazione in stucco con ordine gigante di lesene corinzie.
Chiesa di S. Maria Egiziaca (Napoli 1616) di Cosimo Fanzago, chiesa con impianto simile a S. Agnese di Borromini. Piedistallo, croce greca con forti aggetti agli angoli. Il tempio è preceduto da una scenografica scala.
La facciata è convessa, mostra una doppia sagoma curvilinea caratterizzante l'ingresso e l'atrio è articolata in due ordini sulla quale ci sono grandi finestre e anfore decorative sul marcapiano del livello superiore. La pianta della chiesa è frutto della combinazione di due croci greche ruotate tra loro. Chiesa di Santa Maria della Sapienza (Napoli 1625) Cosimo Fanzago si occupò della facciata. L'interno è a navata unica con cappelle laterali. Chiesa di S. Giuseppe delle Scalze a Pontecorvo (Napoli 1619) di Cosimo Fanzago, adotta la doppia facciata, spazio antistante al sagrato caratterizzato da un'angusta salita che si contrappose allo spazio sacro interno alla facciata, come se il prospetto fosse una membrana permeabile tra sacro e profano. La facciata è composta da tre registri: il primo dove è locato l'ingresso e fiancheggiato da aperture regolari, tra il primo e il secondo c'è una fascia marcapiano ches'interrrompe in corrispondenza delle mensole che fungono da basi alle lesene; il secondo ordine è tripartito da lesene si aprono tre aperture a mo' di serliana per l'esigenza di illuminare lo spazio interno e tra le aperture ci sono le statue. FERDINANDO SANFELICE (Napoli 1675- 1748 Napoli) architetto allievo di Cosimo Fanzaga. Palazzo Serra di Cassano (Napoli 1725) di Sanfelice. Di particolare rilevanza architettonica risulta essere lo scalone monumentale, imponente e suggestivo. L'ingresso conduce anch'esso, dopo aver passato alcuni porticati, al cortile ottagonale interno che, dopo aver passato un'ampia arcata, conduce a sua volta al monumentale scalone. Le scale ideate in questo palazzo non sono né aperte né incrociate tra loro, bensì chiuse, a doppia rampa e ad un corpo solo, suscitando molto fascino anche per i contrasti dei colori del piperno e dei marmi bianchi che caratterizzano la struttura. GUARINO GUARINI (Modena 1624- Milano)1683) personaggio particolare della storia dell'architettura. Eglinon nasce come architetto, è un frate, fa parte di un ordine religioso. Fa studi di matematica e filosofia epoi di architettura. Scr