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La maniera matura di Brunelleschi

Basilica di Santo Spirito (1444 Firenze) ultima opera di Brunelleschi, riprende il tema della Basilica (si ispira al Duomo di Orvieto), usa gli elementi a cappuccio che sporgono all'esterno. Lo spazio interno al transetto è voltato a botte, nelle navate laterali a vela, cerca di far girare le navate tutt'intorno passando anche infacciata. Intorno vi sono cappelle semicircolari in sequenza continua, che formano la perfezione dell'organismo. Se fosse stata realizzata avrebbe avuto ingresso nelle 4 campate, è stata realizzata solo parzialmente, avrebbe avuto una logica perfetta. Vediamo il particolare della semicolonna poggiata alla parete. Il dado brunelleschiano collega tutti gli elementi. Al centro pilastro semicolonna. L'interno ricorda quello di S. Lorenzo. Usa le colonne come modulo al quale si rapportano tutte le misure (sistema unitario di quote intere) in pianta e in alzato, rendendo l'unificazione dello

spazio architettonico. Nel transetto, un pieno - una colonna - materializza i "traguardi", i punti di fuga prospettica, delle visuali preferenziali da pre-stabiliti punti di stazione.

MANIERA POST 1434

Con Brunelleschi inizia una nuova lingua che ha una serie di continuatori a Firenze, come Michelozzo ecc. che girano per l'Italia. Vediamo la rielaborazione di MICHELOZZO (Firenze 1396-1472) di alcune architetture come il Palazzo Pubblico (Montepulciano 1424) dove si occupò della facciata, al centro della quale si alza la torre campanaria. Il piano terra è rivestito in bugnato, i livelli superiori sono in travertino. Il coronamento è costituito da un ballatoio sporgente con merlatura Guelfa. All'interno si apre un cortile con due logge sovrapposte.

Palazzo Medici Riccardi (Firenze 1444) per Vasari progettato dal Brunelleschi, poi dal 1444 da Michelozzo, commissionata da Cosimo il Vecchio dei Medici. Fu il primo palazzo rinascimentale. Il progetto

Il palazzo di Brunelleschi era troppo grande, megalomane, ed I Medici vi rinunciano, e affidano l'incarico a Michelazzo.

In questo palazzo si affermano delle costanti. Somiglia al Palazzo Comunale, è diviso in fasce orizzontali per piani, 3 piani, vi è una sequenza di finestre alla stessa distanza, seriali, corrispondenti tra primo e secondo piano. Al piano terra c'era un portico poi chiuso da Michelangelo. La trabeazione era un grande cornicione proporzionato a tutto l'edificio, non solo al terzo piano. Idea del Chiostro, giardino chiuso su tre lati, cortile al centro fatto con colonna che sostiene l'arco brunelleschiano. Per la sequenza d'ingresso viene ripresa la sequenza romana, con vestibolo, atrio e peristilio. Questi architetti si rifanno a Vitruvio che in questo periodo è diffuso. La scala è collocata subito dopo l'ingresso sulla destra. Il portico è la facciata dell'Ospedale degli Innocenti ma che forma un quadrato, una

sequenza di archi. La difficoltà è all'angolo, notiamo che le finestre si avvicinano molto nell'angolo. Successivamente nel 1460 nel Palazzo Ducale di Urbino trova una soluzione, riprende il modulo brunelleschiano mettendo in angolo un pilastro ad L chiuso da 2 semicolonne che rafforzano visivamente e staticamente l'angolo. Usa un ordine superiore per le finestre. Michelozzo realizzò un palazzo cubico sobrio e austero intorno ad un cortile centrale quadrato con colonne corinzie. Questo palazzo fissò uno dei modelli dell'architettura civile del Rinascimento. La facciata è divisa in 3 registri separati da cornici marcapiano con dentelli dalla sporgenza crescente verso i piani superiori. Il bugnato è molto sporgente al pian terreno, più appiattito al primo piano e liscio al secondo piano, alleggerimento dei volumi andando verso l'alto. Le bifore scandiscono la facciata, con piano nobile più in risalto.

ingigantita,una cornice corinzia isolata dal complesso dell'ordine o come quella del bugnato decrescente sui prospettiesterni). L'impianto assiale, forse nella sequenza funzionale e prospettica la prima ripresa della vitruviana"casa degli antichi", costituisce il fondamentale prototipo del più caratteristico schema di palazzorinascimentale. Il cortile è impostato in modo da suggerire un effetto di simmetria che di fatto non c'è. Apiano terra è costituito da un portico con colonne a fusto liscio e capitelli compositi con sopra un fregio conmedaglioni con stemmi medicei raccordati da affreschi di festoni. Al secondo piano muratura piena conbifore in asse con gli archi inferiori, e sopra una loggia trabeata con colonnine ioniche sempre allineate.Palazzo Pitti (1458 Firenze) forse di Brunelleschi, mentre le ali laterali di G. Ruggieri (1783). Ingresso da 3portoni. Facciata composta secondo un modulo fisso. Piazza antistante

L'edificio che permetteva un punto di vista privilegiato. Bugnato a sporgenza digradante. All'interno ampio cortile.

Palazzo Strozzi (1489 Firenze) di Benedetto da Majano, poi continuato dal Cronaca (1497). Dimora signorile costruita per volere degli Strozzi, ricchi mercanti ostili alla fazione dei Medici. Forma cubica su 3 piani attorno a un cortile centrale. Facciata con uso uniforme del bugnato, non digradante. A pian terreno finestre rettangolari, ai piani superiori bifore poggianti su cornici marcapiano dentellate. Portali d'ingresso ad arco.

Ristrutturazione del Convento di San Marco- Biblioteca (1452, Firenze), di Michelozzo, usa una struttura a basilica a 3 navate con colonne in pietra con capitelli ionici e illuminazione naturale dalle finestre. Navata centrale coperta da volta a botte e laterali da volte a crociera. Michelozzo riprende il modello basilicale e lo adotta in una biblioteca.

Palazzo Ruccellai (Roma, 1446-51) di LEON BATTISTA ALBERTI (Genova 1404-72 Roma)

Che era unintellettuale girovago. Questa lingua introdotta da Brunelleschi ebbe poi una serie di dialetti, declinazioni,napoletano, milanese, romano. A Urbino il linguaggio si mescola con le tradizioni dei luoghi. A Veneziaarriva tardi. Nel 1400 c'è una compresenza di gotico ed architettura rinascimentale, poi c'è solo ilrinascimento. Leon Battista Alberti a Genova era in esilio, ha una formazione di intellettuale, non tecnica oartistica, è un umanista, maneggia il latino e scrive trattati, il De Pictura, De Statua, De Re Aedificatoria(manoscritto dell'epoca). Viene stampato dopo la sua morte ma circola in versione manoscritto. È scritto inlatino. Alberti prende come riferimento Vitruvio, segue la Triade Vitruviana, in 10 libri, cerca di dare unasintesi di tutto ciò che apprende di architettura partendo dall'uso del testo architettonico. Il trattato ha ilcentro nel valore civile dell'architettura. Tutte le arti sono

Incluse nell'architettura. Si rende bella la città abbellendo i palazzi. L'architetto è colui che pensa, non che costruisce. L'architettura è mentale. La qualità sta nel pensiero, armonia, che soddisfi le necessità e sia ben proporzionata e organizzata. Cosa crea la bellezza? La Concinitas, qualità che non si può né sottrarre né aggiungere nulla. È una qualità oggettiva, il proporzionamento di tutte le parti. C'è una scala di valore secondo il tipo di edificio che si costruisce. L'obiettivo è mettere insieme statica e bellezza. Alberti elabora una teoria degli ordini architettonici. Quando il muro si apre compaiono le colonne. L'ordine è il più magnifico degli ornamenti. Organizzazione visiva di un pensiero, tutte le parti sono proporzionate. La città è un organismo, come il palazzo, il trattato è privo di disegni. Alberti decide che

L'architettura è la più importante e diventa un architetto girovago, ha un ruolo sociale, è un abate, intellettuale, vivrà a Roma, lavora a Rimini, Firenze, Urbino forse, e Mantova. Alberti poi si cimenta sul tema del Palazzo Ruccellai. Prima 5 campate, poi vengono aggiunte 2, sono casemesse insieme, si ispira al Colosseo, l'ordine scandisce la facciata. Palazzo Medici era diviso in fasce orizzontali di un bugnato che decresceva fino a scomparire. Le finestre erano ad arco con bifora all'interno. Qui abbiamo invece il bugnato è identico per tutta la facciata. Divisione dei piani, cornicione all'antica escansione verticale con l'ordine architettonico che dà un ritmo alla parete. Successione canonica. Accanto a questo ci sono archi con bifora che ricordano il Colosseo. Di fronte viene costruita la Loggia Ruccellai. Il palazzo si basa su un basamento con una panca con opus reticolatum, altra ripresa dell'antico.

Palazzo Ruccellai commissionato dal ricco mercante Giovanni Ruccellai. Poi Rossellino si occupò dell'ampliamento da cinque a sette interassi nella costruzione. La facciata presenta un bugnato in pietra forte uniforme e piatto. La facciata è organizzata come una griglia, scandita da elementi orizzontali (cornici marcapiano) e verticali (paraste lisce), dentro cui vi sono le finestre bifore. Al piano terra lesene tuscaniche dividono gli spazi dove si aprono i due portali. Le paraste hanno capitelli di ordine dorico, composito e corinzio, come meteorizzati da Vitruvio, si ispira all'architettura romana. Il coronamento è con cornicione sostenuto da mensole. Nell'ordine inferiore di palazzo Rucellai la cornice delle porte all'antica si sovrappone alle paraste contigue, come le finestre dell'attico del Pantheon o le porte del frammento dorico della basilica Emilia. Per l'ordine inferiore, capitello dorico-toscano, con collarino scanalato e

decorazione a dardi e ovoli. Per il piano nobile, una versione contratta dei capitelli agli angoli del livello inferiore del mausoleo di Adriano.

Palazzo Piccolomini (Pienza 1459) di BERNARDO ROSSELLINO (Firenze 1409-64) commissionato da Papa Pio II Enea Piccolomini nell'ambito del progetto della ricostru

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
65 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Argot di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura II e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Bari o del prof Consoli Gian Paolo.