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Architettura dell'Acropoli di Atene

Il corpo dell'Acropoli non è assolutamente lineare. Non si ha più la linearità della pianta rettangolare a causa del dislivello presente. La galleria di accesso all'acropoli è composta dagli ordini dorico e ionico. Ammirevole è l'abilità delle maestranze che assemblavano blocchi di pietra con staffe di metallo.

Il tempietto di Atena Nike, situato a Callicrate (circa 425 a.C.), ha uno sviluppo rettangolare orientato perpendicolarmente, invertito rispetto agli altri. Ha una pianta molto contenuta ed è posizionato accanto ai propilei, ed è importantissimo per la sua sovra-posizione. Il tempio è realizzato in marmo e la statua al suo interno, dedicata ad Atena, è realizzata in legno. La base attica adottata è di ordine ionico, molto contratto nell'altezza del fusto che è anche abbastanza ampio.

L'Eretteo, progettato da Ictino, Fidia e Callicrate (421-405 a.C.), è un edificio molto complesso realizzato in un arco di tempo.

ampio.Lungo l'estremità del lato settentrionale, vediamo l'edificio articolarsi in una composizione di più tempi che si aggregano seguendo il dislivello.Si tratta di un tempio esastilo con una parete rettangolare e una loggia.La cosa più importante del tempio è la loggia delle cariatidi in cui abbiamo delle statue femminili che sopportano la trabeazione.La cariatidi che ci sono oggi sono delle copie perché le originali sono conservate in musei.Le cariatidi rappresentano una sorta di personificazione dell'ordine architettonico e richiamano delle proporzioni molto slanciate.Ogni ordine poteva essere legato a una figura (ordine dorico, figura maschile figura eroica, laddove gli ordini vanno ad alleggeriscono si ha un richiamo a figure femminili propriamente dettecariatidi).Il decorativismo, che da un lato riscontriamo nella personificazione dell'ordine della loggia, lo ritroviamo poi nell'ordine ionico.Nell'ordine ionico

si ha una scanalatura ad angolo smussato e effetti di chiaroscuro che sottolineano la vocazione scultorea dell'edificio.
L'ARCHITETTURA ROMANA
Le caratteristiche di Roma hanno fatto sì che si sviluppasse in un certo modo.
Il foro è il luogo per eccellenza della vita pubblica, dove si esplicano le funzioni della giustizia e trovano posto anche i templi.
Nel 1600 la città di Roma è caratterizzata per la presenza dei sette colli e del fiume Tevere che forma delle anse.
Il territorio intorno a Roma è suddiviso in tanti insediamenti che sono delle civiltà italiche.
Prima del foro repubblicano nascono i fori dedicati alle attività commerciali in particolare allo scambio degli animali e degli ortaggi; con la nascita del foro si va ad individuare all'interno della città un luogo significativo avente una valenza economica.
Il termine palazzo, indica una residenza importante, ha origine dal Palatino.
È possibileindividuare l'area prossima al guado, dove si sviluppano le attività commerciali e la zona del Palatino. Il sesto re di Roma, Servio Tullio, è l'autore della cinta muraria serviale ovvero quella intorno al primo nucleo della città. La cinta è stata realizzata con grossi blocchi di tufo e il suo sviluppo era di quasi 11 chilometri. Le mura, oltre ad avere una funzione strettamente pratica legata a motivi difensivi, hanno anche un valore simbolico di separazione tra la città e la campagna in quanto all'interno della città si svolgono funzioni che non si svolgono all'esterno e viceversa come ad esempio la sepoltura. Le mura aureliane vengono costruite successivamente, inizia la costruzione nel 471 a.C. e si porta a compimento in breve tempo. Le mura aureliane erano costruite con mattoni; si tratta di un muro alto 6 metri, spesso 3,50 metri e interrotto ogni tanto da grandi porte. Il mattone, a partire da questo periodo, andavaman mano affermandosi come materiale dacostruzione per il fatto di avere delle misure standard. La cinta delle mura aureliane è molto più ampia infatti si raggiungono i 19 chilometri e racchiude tutti i principali edifici e monumenti della città. Roma era il baricentro fisico, culturale economico con una fitta di rete di strada, ricca di infrastrutture realizzate da ingegneri. Altra cosa importante che i Romani costruirono sono gli acquedotti e di conseguenza cambia la concezione dello spazio e il modo di vivere la città infatti nascono le terme. Si hanno fori repubblicani e fori imperiali. Il foro romano nasce in corrispondenza di una depressione del terreno. Nel foro romano c'è una disposizione casuale degli edifici e questo è dovuto al fatto che gli imperatori sono intervenuti per ripristinare alcune parti degli edifici e perché è frutto di un disegno non organico, non ben definito e poco preciso. Il foro in antichità non.

Aveva lo stesso significato che ha assunto nella lingua moderna, i latini considerano il foro come il luogo in cui si discutevano gli affari e si scambiavano le merci. Questa definizione però è stata respinta e per foro ora si intende un grande spazio aperto e ben definito.

Il tabularium rappresenta l'edificio principale, l'archivio di stato.

La basilica Emilia e la basilica Giulia sono due edifici ad aula.

La basilica è una tipologia architettonica che viene ripristinata successivamente come edifici di culto. Nell'antica Roma le basiliche erano edifici ad aula caratterizzati dalla presenza di colonne, dal punto di vista funzionale invece rappresentavano luoghi di incontro della vita pubblica e di discussione.

Nella basilica Emilia sono addossate delle taverne che sono dei negozi sostanzialmente.

Tutto quello che succede a Roma viene poi riproposto in tutte le altre città romane.

A Roma non è possibile vedere una

crescita organica mentre a Pompei c'è un assetto più regolare infatti all'interno al tracciato c'è il tempio di Vespasiano attorno al quale vengono poi svolte tutte le altre funzioni. Fori imperiali, dove si può osservare una maggiore precisione per quanto riguarda la disposizione degli edifici, il tempio viene posizionato in una posizione privilegiata. La tendenza a regolarizzare la posizione degli edifici rispetto a un sistema di assi è un'innovazione dei romani. Il disegno di Palladio del tempio di Ercole ci mostra che si tratta di un edificio di dimensioni molto ampie costruito secondo una simmetria. È una composizione monumentale molto ordinata infatti c'è un asse centrale che si sviluppa verso l'alto e un sistema di rampe. Ci sono vari santuari attraverso i quali i romani hanno messo a punto la costruzione di edifici monumentali secondo un

Il principio di assialità. Il foro di Augusto ha una lunghezza di 125 metri e una larghezza di 120 metri. Il foro di Augusto ha avuto una grande influenza anche nella costruzione di grandi impianti pubblici per quanto riguarda la logica organizzativa; il foro in questione è importante in quanto ci fa vedere un grande spazio porticato con un tempio. Il tempio all'interno del foro ha una posizione centrale baricentrica e si hanno delle aperture delle nicchie nello spazio fiancheggiato dai portici. Il foro di Augusto viene spesso citato come prototipo di successivi edifici. La nozione di dilatazione spaziale viene rafforzata dalle pitture che amplificano le vedute e lo spazio si ampia a dismisura. Il foro transitorio viene chiamato così perché si colloca in un punto di passaggio, chiamato anche foro di Nerva perché inaugurato da lui nel 97 d.C. Il foro di Traiano dimensionalmente più grande dei precedenti. Il foro più importante è

il È l'ultimo dei fori imperiali, venne infatti costruito tra il 107 e il 113 d.C. (in realtà il foro venne inaugurato all'inizio del 112 e nel 113 soltanto la colonna di Traiano). Il 107 rappresenta l'anno di trionfo di Traino in quanto corrisponde alla vittoria sui Daci. Il foro di Traiano è lungo 300 metri e largo circa 185 metri. Si sviluppa a diversi livelli in quanto l'area risulta caratterizzata da un dislivello, vi si accede attraverso l'arco in prossimità del foro di Augusto. La piazza centrale è a pianta rettangolare e nella parete di accesso era leggermente convessa verso l'esterno; al centro di quest'area vi era una grande statua. Le terme sono grandi edifici pubblici che nascono inizialmente per la cura del corpo. Per quanto riguarda le abitazioni, possiamo suddividere in abitazioni in città per gli strati più alti le domus e le insule ovvero le abitazioni in palazzine. Le ville sonodegli edifici fuori città che possono avere varie funzioni, ovvero luoghi di svago e vacanza, ma anche legati alla produzione agricola, come ad esempio la produzione di vino, ecc. Delle case non abbiamo grandi resti, a differenza degli edifici pubblici. La struttura di una casa dell'VIII secolo sul colle Palatino è un sistema a capanna. La pianta è rettangolare con una piccola terminazione curvilinea e un piccolo elemento di ingresso. I tetti erano a falde molto inclinate, si tratta di una struttura a traliccio in legno rivestita in paglia. La "domus italica" è una tipologia che si sviluppa nel mondo romano per le classi più abbienti ed è caratterizzata da uno spazio centrale, ovvero la parte costruita si sviluppa attorno ad un vuoto. Nasce così la casa ad atrio. A Pompei è stato possibile ricostruire la pianta della città con tutte le varie abitazioni. È un'architettura di tipo estensiva, infatti hannosensazione di profondità e creano un ambiente più ricco e decorato. I mosaici, invece, sono utilizzati per decorare pavimenti e pareti, aggiungendo colore e dettaglio all'ambiente. Le case romane erano anche dotate di un sistema di riscaldamento chiamato "ipocausto". Questo sistema utilizzava un sistema di condotte sotterranee per far circolare l'aria calda proveniente da un fuoco centrale. L'aria calda veniva poi convogliata attraverso delle aperture nel pavimento, riscaldando così l'ambiente. In conclusione, le case romane erano caratterizzate da un'organizzazione spaziale ben definita, con una divisione tra spazi privati e spazi pubblici. Erano anche ricche di decorazioni come affreschi e mosaici, che contribuivano a creare un ambiente elegante e raffinato.concezione romana infatti enfatiz
Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
37 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marti1011 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Loi Mariacristina.