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Leonbattista Alberti

Nasce a Genova nel 1404 come figlio illegittimo di un nobile banchiere fiorentino costretto all'esilio. Ebbe una preparazione da umanista a Padova e studiò giurisprudenza a Bologna. Quando va a Firenze entra in contatto con Brunelleschi, Donatello, Ghiberti e Michelozzo. Inizialmente si dedica alla teoria della pittura grazie all'aiuto di Brunelleschi con i suoi segreti; scrive il "De Architectura" e più tardi il "De re Aedificatoria". Va a Roma ed entra a far parte della curia papale. Fa dei viaggi anche a Ferrara.

Alberti contribuisce alla creazione di Palazzo Vitelleschi a Tarquinia. Tra il 1444-46 il mercante Giovanni Rucellai per fare un torto a Cosimo de' Medici incarica Alberti di creare un progetto classico-eggiante in modo che egli gli possa garantire un progetto classico-eggiante. I lavori vengono diretti da Rossellino, questo palazzo rappresenta la trasposizione di Palazzo Medici in scala ridotta. Ha un sistema

rigorosamente assiale esimmetrico. Le facciate a tre piani hanno i caratteri ricavati da teatri. I piani sono adaltezza decrescente ciascuno contraddistinto da un colonnato e molte nestre. Per il portale principale si usa l'ordine ionico, per le nestre quello corinzio, ma gli ordini non corrispondono esattamente alla struttura dell'interno. Gli ordini si combinano con gli archi delle nestre. Alberti lavora negli stessi anni al suo trattato. Alberti adegua gli ordini all'architettura delle diverse funzioni dei tre piani: piano nobile con capitelli di tipo italico, da minore importanza al piano superiore usando il corinzio più scarno ed un cornicione amensole. In ne c'è un attico con colonnine ioniche. Il dorico è collocato su una bassa panca di marmo e piedistalli piatti con un'incisione con funzione ornamentale. Gli stipiti sono larghi, il fregio basso, le volute parzialmente sostenute dall'architrave. Riduce gli ordini ad una columnatio a cta.

Le paraste sembrano solo incise, sembra una parete bidimensionale, anche i dettagli sono lontani dalla plasticità classica. Sembra che Alberti sia partito da un progetto bidimensionale e poi abbia scoperto la tridimensionalità. Solo 5 snelle arcate della loggia d'entrata del cortile risalgono ad Alberti, con capitelli compositi, capitelli corinzi e le di foglie, diversi tipi di mensole non tutte disegnate da Alberti. Rucellai nel 1458 decide di aggiungere al corpo della facciata altre due campate e un secondo portale, in questo modo la facciata diventa asimmetrica. Nel 1440 Rucellai vuole una cappella con un sepolcro come i Medici e i Pazzi per dare una funzione di interesse pubblico e una forma più monumentale. Mette un'iscrizione in cui mette il salvo la propria anima. La cappella è lievemente irregolare per via dei muri, è relativamente piccola, è coperta da una volta a botte. Si nota una grande nitidezza con lo stile di Brunelleschi.

rendere il sepolcro visibile apre la parete destra con un colonnato che però nell'800 venne chiusa trasferendo due colonne nella facciata. Il Santo Sepolcro è collocato come uno scrigno al centro della cappella. Sono presenti paraste scanalate, un'alta trabeazione continua, alte volute, foglie di acanto, marmo color miele per elementi più passivi, ed il rivestimento somiglia alla facciata di S.Maria Novella.

Alberti lavora anche a Ferrara per Lionello d'Este per un monumento equestre dedicato a Nicolò III, e dal 1454 anche per il campanile della Cattedrale della città, per questo lavoro prende spunto da tantissime opere già fatte da Brunelleschi e anche dai suoi lavori precedenti: Palazzo Rucellai e S.Francesco a Rimini, è un progetto molto complesso.

Nel 1451 Alberti viene chiamato a Rimini da Sigismondo Malatesta per progettare e costruire due cappella aggiuntive alla navata di San Francesco, Tempio.

Anche Malatestiano più avanti. Deve decorare la chiesa con un tono trionfale. Riproduce il progetto su una medaglia di fondazione e crea anche un modello in legno per dimostrare la sua competenza tecnica. Nel 1462 Sigismondo perde il potere ma il cantiere non è ancora concluso. Anche in questo lavoro Alberti si rifà ai lavori di Brunelleschi. Nella campata centrale imita l’arco di Augusto, nella trabeazione fa un’arcata centrale al porticulum corinzio di un tempio vitruviano, l’arco centrale è più grande e profondo di quelli laterali, quelli a lato ospitano sarcofagi classicheggianti con le ceneri degli umanistiche Sigismondo ammirava, le nestre sono gotiche e le arcate laterali prive di ordine, la trabeazione è interrotta, le arcate sono incorporate al tetto in un volume unico. La ricchezza decorativa si nota dal fregio ornato da lettere classicheggianti. Il basamento è arricchito da ori e festoni.

Le colonne hanno una trabeazione frammentata, le parastescanalate, un colonnato senza archi. Alberti viene anche chiamato a lavorare a Napoli dal glio di Alfonso d'Aragona per il suo Arco della Porta Trionfale di Castel Nuovo. De Alberti nel 1452 fa omaggio al papa Niccolò V con il suo trattato sull'architettura: il Architectura, parte dagli scritti di Vitruvio ma si dedica ai princìpi dell'architettura greca. Non descrive gli elementi su cui si sarebbe poi fondata l'architettura del primorinascimento; tenta di formulare norme valide grazie anche alla sua notevole competenza tecnica. Riunisce e studia tutte le fonti antiche sull'architettura. Il testo è scritto in latino infatti si rivolge ad una ristretta cerchia di umanisti e mecenati illuminati. Alberti è conosciuto sia per le sue opere manuali ma soprattutto per le sue scritture. Scrive anche De re aedi catoria. Alberti segue sempre modelli e prototipi classici, parla diPersonalità di Brunelleschi. Con le sue opere l'architetto plasma e guida la società e ne assicura la fama presso i posteri. Vede nel disegno il padre di tutte le arti. È probabile che Alberti abbia contribuito ad un gruppo di edifici medicei a Fiesole, Cosimo de' Medici fa costruire un convento della Badia e un piccolo alloggio per lui. Nel 1456-57 Alberti prende parte al progetto di costruzione del Palazzo Pitti per Luca Pitti, un ricco commerciante fiorentino. Facciata di Santa Maria Giovanni Rucellai gli dà il compito di completare la Novella a Firenze, era già stata iniziata da altri maestri rivestendola di marmi bianchi e verdi. Sono già presenti semicolonne corinzie di pietra verde, colonne quadrangolari, 3 campate, l'arcata del portico, la tomba di Leonardo Bruni, paraste doppie. Per il piano superiore Alberti si ispira agli archi trionfali ed anche alla facciata di S. Miniato, è una sorta di tempio con una trabeazione pesante.

ed un massiccio frontone triangolare. Inserisce nel fregio un'iscrizione autoelogiativa. Decora le volute con un motivo simile al pavimento di S. Miniato.(4) Negli ultimi 12 anni della sua vita Lodovico Gonzaga gli o re di creare un progetto da zero, è la prima volta che Alberti non deve adattare o integrare un edificio già esistente. Gli San Sebastiano commissiona a Mantova e San Lorenzo, nella prima inizia a gettare le fondamenta nel 1460 ma i lavori vengono interrotti più volte, infatti questa chiesa non verrà mai conclusa. Disegna il piano superiore come un tempio e riserva alle sepolture la cripta. Le absidi sono coronate da calotte, il cubo centrale prosegue in un basso tamburo cilindrico e finisce con una cupola emisferica con lanterna. L'esterno è collegato da 4 cornici continue. La cripta è divisa in cellule quadrate con massicci pilastri. Presente una volta a crociera e ampi archi trasversali. Nelle

absidi semicircolari posizionati degli altariper le messe. La campata centrale molto più stretta delle 2 laterali. Una nestrainterrompe la trabeazione e c’è un piccolo arco nel timpano. Il rilievo parietale e i capitellisono ridotti. Le 4 paraste sono collegate solo dalla trabeazione e manca l’articolazionesistematica e densa. La trabeazione è troppo pesante ed il cornicione ha dentelli. Ilfrontone è molto alto. C’è un vestibulum basso coperto da una volta a botte. Le porteioniche della facciata e del vestibulum sono molto vitruviane e classicheggianti.Nell’interno c’è una cupola larga 16 metri e illuminata dal tamburo e dalla lanterna chedoveva sovrastare la crociera e le cappelle. Chiesa di Sant’Andrea(5) Pio II incoraggia Lodovico Gonzaga a costruire la in forma piùspaziosa; la chiesa è particolarmente importante perché contiene il preziosissimo sanguedi Cristo. Su consiglio di

Alberti viene chiamato l'architetto Antonio Manetti Ciaccheri mamuore poco dopo, così Alberti nel 1471 si ritrova a fare il progetto e la costruzione iniziasotto la guida di Luca Fancelli e avanza lentamente senza interruzioni. Dopo la morte diFancelli dal 1524 interviene Giulio Romano. La realizzazione risulta più complessa dellaprogettazione anche perché deve rispettare delle preesistenze (campanile, piazza,convento, la cripta con il sangue). Usano la pietra solo per i capitelli e le basi, lacostruzione è invece in cotto e muratura. I pilastri sono quadrati e si alternano a cappellecon il sistema dell'arco di Costantino, la traviata ritmica. C'è una trabeazione continuacosì da concatenare l'ordine minore e quello gigante. Ci sono nestre circolari e porte alposto degli archi. L'altare maggiore è illuminato dalla cupola con una luce che penetra dasopra. L'interno è decorato in modo

Formattazione del testo

classicheggiante con motivi antichi; è diviso in ambienti. Nell'interno di questa chiesa Alberti diventa completamente autonomo collegando perfettamente funzio

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
56 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chiaraw13 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Donetti Dario.