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MADRID

Il momento in cui Madrid viene scelta come capitale della Spagna è lo stesso momento di Torino, cioè subito dopo il Trattato di Cateau Cambrésis, nel 1556 quando Filippo II (figlio di Carlo V) diviene stabilmente sovrano della Penisola Iberica. Carlo V non possedeva una localizzazione stabile, ma aveva una corte itinerante, cioè una serie di città strutturate per l'accoglienza della corte. Invece le nuove dinamiche di assetto difensivo e offensivo creano una necessità di definire un unico luogo di corte. Filippo II, allo stesso modo di Emanuele Filiberto, poteva scegliere tra diverse città che potessero diventare capitale. Avendo una cultura molto ampia, soprattutto in ambito scientifico, della geometria, Filippo II sceglie Madrid in quanto si trovava al centro geometrico della Spagna. In realtà ci sono diverse città limitrofe a Madrid, tra cui Toledo che possedeva sia un palazzo di governo dove si poteva situare la corte.sia una forte presenza religiosa, con la sua cattedrale. Ma saranno proprio il rischio di confrontarsi troppo con il potere religioso e la volontà di assolutismo che gli faranno escludere la città di Toledo come capitale. Madrid invece era città con minor presenza vescovile, più libera dal punto di vista di controllo di altri poteri. Era una città piccola, ma vicina ad un corso d'acqua e con una garanzia di difesa perché al centro di un territorio omogeneo ed amico, non vicina al mare, non vicina a territori di influenza araba (come Granada o Siviglia). I tempi di attivazione della città, però saranno lunghi, tanto che la corte arriverà a Madrid solo a inizio Seicento (1608). La struttura urbana di Madrid è caratterizzata da un forte dislivello, sul bordo della città è il presente Palazzo Reale, distrutto da un incendio nel 1575 e successivamente ricostruito da Juvarra e Sacchetti. Il nucleo arabo dellacittà (Plaza Mayor) insieme all'uscita dalla città verso nord-est (Puerta del Sol) o a sud alla Strada di Toledo verso l'omonima città sarà successivamente ingrandito. Per quanto riguarda la forma urbana di Madrid, molto è stato influenzato da diverse regole. Un esempio è la "Regalia de Aposento", un'imposizione a chi volesse costruire all'interno della città di regalare i piani successivi al primo per l'inserimento della corte. Ciò porta alla realizzazione di case dette "a la malicia", ovvero edifici che sfruttavano maggiormente la larghezza, senza sollevarsi oltre al primo piano. Diventando capitale, Madrid doveva contenere diverse infrastrutture viarie e di collegamento, come ad esempio l'utilizzo di un ponte che collegasse i due livelli della città. Il controllo del territorio circostante era permesso grazie alla presenza di diverse dimore intorno alla città, come.

la Casa de Campo, una residenza di louasir, di riposo extraurbano, la sede di corteal di fuori della città. Erano luoghi dove si accoglievano gli ambasciatori, luoghi immersi nellanatura, con diversi giardini intorno. Un'altra dimora, che faceva parte dei “Reales Sitios” intornoalla città, era il Buen Retiro, ai bordi della città, che possedeva molti spazi adibiti per la vitaextraurbana.

Più spostato dalla città Filippo II fece costruire l’Escorial, costruito con elementi lapidei, dove sonocontenute le reliquie di Carlo V e che era costituito da una chiesa, un mausoleo e un monasterodove lo stesso sovrano si sarebbe ritirato alla fine della sua vita. Questo esempio verrà ripropostocon un linguaggio successivo a Superga da Juvarra o a Vicoforte di Mondovì, quest’ultimo moltolegato all’Escorial per diversi temi, tra cui la scelta del materiale.

6 Novembre 2019

Nel 1591 venne creata la “Junta de

"Ornato e Policia", un organismo che permetteva di controllare lo stato fisico della città, di gestire la cosa pubblica. Questa giunta era diretta dall'architetto Juande Herrena, che successivamente nel 1659 trasformerà nella Junta de Limpieza y Empedrado.

I temi relativi a questa giunta sono sicuramente urbani e coinvolgono diversi elementi che assumono un ruolo determinante nella città e che perciò devono possedere particolari caratteristiche formali.

Uno di questi elementi è la Plaza Mayor, il cui progetto risale a metà Cinquecento ma verrà realizzata nel secolo successivo. È un simbolo importante nella città, perché assume il ruolo di spazio per la collettività, spazio comune dove avvengono degli scambi. È lo stesso concetto che si sviluppa contemporaneamente anche nelle piazze di Francia e d'Italia.

Un esempio di Plaza Mayor è quella che si trova a Valladolid, a nord di Madrid.

vicino a Simancas, il luogo dove sono conservati gli archivi e tutti i documenti della storia della Spagna. Questa piazza è stata una delle prime trasformazioni volute da Filippo II. Sulla piazza si affacciano edifici uniformi, legati dal portico al piano terra, spazio di botteghe. Le facciate a più piani sono caratterizzate da numerose aperture con balconi utilizzati anche per assistere alle manifestazioni. L'architetto Bonet Correa della piazza di Valladolid fa riferimento ad una tradizione locale passata, alla Plaza Mayor de Chinchón, dove si svolgeva un importante mercato del bestiame. La struttura della piazza era definita da un lato da una stecca di edifici porticati in legno, sormontato da due livelli di balconi e logge affacciati allo spazio sottostante. Il piano terra, essendo adibito a commercio, permetteva un maggiore controllo delle merci da parte dei commercianti che abitavano i piani superiori. Juan de Herrera prende spunto da Correa per creare questo.

Tipo di spazio all'interno di Madrid edisegna diversi progetti della Plaza di Arabal e, insieme a Francisco de Mora, progetta la PlazaMayor dove si sarebbe affacciata la Panaderia (panetteria) che stabilisce appunto la funzione di questa piazza, quella commerciale. L'edificio ha un'altezza poco superiore rispetto a quelli adiacenti e al centro della facciata ha un balcone ampio adibito a palco reale. Ciò determina un secondo ruolo della piazza, quello di rappresentazione del potere che si lega a quello commerciale. Altro elemento creato nella piazza sono delle barriere lignee a circondare lo spazio, in occasione della corrida. Le strade che arrivano nella piazza non sono regolari, perché arrivano da un tessuto urbano frammentato e disordinato, che arrivando nello spazio comune in qualche modo si livella, si regolarizzano. Non è presente una colonna, una statua al centro proprio per l'utilizzo che è stato programmato per la piazza (corrida e manifestazioni).

Successivamente la piazza subirà un incendio, verrà ridefinita attraverso dei tamponamenti degli accessi alla piazza, per poi ancora dopo verranno riaperti con degli archi. Attualmente in opposizione alla Panaderia si nota un edificio simmetrico, la Carniceria che però mantiene l'altezza uniforme agli edifici adiacenti. Sulla linea del concetto di Plaza Mayor si collega il tema della Piazza del Campidoglio dove al centro è stata collocata la statua di Marco Aurelio per rappresentare il potere amministrativo, come anche il tema dello spazio interno al portico dello Spedale degli Innocenti, dove si è costruito un edificio speculare di fronte. Oppure ancora Piazza San Marco dove hanno abbattuto gli edifici preesistenti per costruire edifici per il commercio aulico (stoffe, vestiti, niente che sporchi). In questo momento il tema della DONNA al potere nasce con Caterina d'Austria (Infanta Catalina), figlia di Carlo V, che giunge in Italia nel 1585 come.sposa e di Carlo Emanuele I e che, alla morte del padre Emanuele Filiberto, sale al trono. Al contrario del padre che puntava al mantenimento pacifico degli stati, Carlo Emanuele I (1580-1630) creerà numerose battaglie e conflitti. La scelta di una moglie spagnola conferisce maggior peso al filone spagnolo, permettendo a molti nobili iberici di prendere potere in Italia. Dopo essersi sposati, anche Carlo Emanuele I e Caterina d'Austria (come i loro predecessori) compiono un viaggio da Nizza a Torino di avvicinamento della nuova duchessa al Ducato Sabaudo. L'impressione di Caterina quando giunge nella piccola città acquosa di Torino dalla sua corte sfarzosa deve essere stata abbastanza negativa (passando anche da principessa a duchessa). Arriva in un posto dove a mala pena c'erano gli spazi dove accogliere la corte, sarà appunto lei che creerà una propria corte più impostata, più grande. Una corte femminile, separata da quella maschile.ma organizzata come questa, impuntata su una tripartizione, casa, camere e scuderia).Come sua dimora sceglierà un palazzo di proprietà di un filofrancese, Monsignor di Racconigi, comunque vicino al Palazzo degli Acaja, ma separato da questo, dove risiedeva il marito in attesa della costruzione del Palazzo Reale. Durante la sua presenza (1585-1597Ϯ) il ruolo di Caterina è quello di mettere a servizio la propria competenza e assume un ruolo talmente alto da diventare una sorta di cofondatrice dello stato insieme al marito. Sarà lei a proporre a Carlo Emanuele I l’architetto di corte, Ascanio Vitozzi. Caterina si occupa di rifunzionalizzare il palazzo dove risiedeva, di gestire il cantiere del Palazzo Novo Grande (Palazzo Reale) e di creare una propria residenza extraurbana. Nel 1585 individua allora nel Castello del Valentino il palazzo adatto. Sarà committente di un suo ritratto con alle spalle il Castello del Valentino con la Galleria che farà

costruire; con questo Caterina diventerà una committente di arte, frutto della sua formazione come principessa.

Abbiamo detto che Caterina si occupa di riorganizzare la sua residenza. Farà appunto creare un cortile interno porticato, un atrio d’ingresso tripartito e un giardino regolare. Al piano superiore Caterina modifica le stanze, non solo a livello distributivo, ma anche decorativo, in quanto inserisce dipinti di artisti locali (come Giacomo Rossignolo), non per forza con una fama mondiale. Questo è un esempio fondamentale per capire come Caterina sia stata importante per definire ed istituire uno stato.

Il Duca e la Duchessa diedero importanza anche al famoso Bastion Verde, che Ascanio Vitozzi adibì a spazio di relax per la famiglia, ma anche a spazio di incontro tra Carlo Emanuele I e diversi personaggi.

12 Novembre 2019

LEZIONE: “SEDE DUCALE”: La scelta di Carlo Emanuele I di Torino come capitale è dovuta quindi ad un fenomeno a

Formattazione del testo

livello europeo, non solo italiano, tra Cinquecento e Seicento. Nella Carta del Pingone si nota cerchiato di rosso il Palazzo del Vescovo dove risiedeva Emanuele Filiberto, nella zona dei chiostricanonicali. Carlo Ema

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SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lucaIAIA di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Torino o del prof Cuneo Cristina.