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ACQUEDOTTI

Servizio dello stato quello di garantire acqua alle città (solitamente quella di fiumi o sorgenti). Composti da

un canale in pietra rivestito da intonaco di mattone pestato che rivestiva l’interno del canale e lo rendeva

impermeabile e la copertura che proteggeva l’acqua ma poteva essere rimovibile. All’interno dello stesso

acquesotto potevano esserci più canali ad altezze diverse. Cercavano di dare una pendenza costante

all’acquedotto per impedire che l’acqua ristagnasse e per permettere questo innalzavano l’acquedotto su

solide strutture ad archi e pilastri. Potevano essere su unico livello (acq. Flavio) o se necessario più arcate e

più ordini sovrapposti (come acq. Di segovia). L’acqua arrivata in città era incanalata in serbatoi poi passava

alle basse distribuzioni e poi alle condutture cittadine realizzate con canali in piombo (velenoso!). cisterne

di raccolta delle acque (cisterna di chieti II sec dc 13 ambienti) composte da vari ambienti collegati formati

da arcate su pilastri.

FOGNATURE

In alcune città, come roma, esisteva anche un sistema fognario per far scorrere acque nere. La fogna di

roma era la cloaca massima fondata dai primi re etruschi VI sec ac e sviluppata nel IV sec ac e poi per tutto

il periodo imperiale (ancora usata oggi!!). le acque defluiscono all’interno del tevere, canalizzazioni formate

da gallerie ad arco realizzate con blocchetti di pietra locale (tufi resistente ma lavorabile)

OPERA DI COLONNIZAZIONE DEI VARI TERRITORI

Viene descritto molto bene l’opera di colonizzazione dei vari territori conquistati dallo scrittore latino nel

bella civilia. Alla conquista del territorio (messo a coltura) seguiva la fondazione della nuova città e nuove

colonie, atto ufficiale per l’impero romano e prevedeva una serie di interventi per rendere possibile la vita

comunitaria all’interno dei territori e per lo svolgimento della vita politico-amministrativa. Operazioni che

comportavano una restrutturazione generale del territorio (canali idraulici, acquedotti, strade, messa a

coltura del territorio per renderlo produttivo e costruzione ex novo o riqualificazione di strutture urbane).

La colonizzazione passa attraverso alla messa a coltura che viene definita CENTURIAZIONE: suddivisione

geometrica del territorio in più centurie, che erano delle aree (appezzamenti) di forma quasi quadrata che

avevano una dimensione standardizzata di circa 200 iuteri, quindi circa 50ettari. Erano definite da una serie

di strade di confine che erano dette limites (avevano uno stretto rapporto con le strade consolari). Elementi

naturali integrati perfettamente con la centuriazione e a volte potevano diventare dei veri e propri confini

seppur non regolari. La centuria poteva essere destinata a più coloni, nell’età imperiale o a un solo colono o

suddivisa in 4 per 4 coloni diversi. Nelle colonizzazioni più antiche come quella di terracina ogni centuria era

suddivisa tra 100 coloni. Centuriazione era un modo per controllare la proprietà privata da parte dello stato

(sorta di mappa catastale) era lo stato ad assegnare le centurie. Veniva eseguita da tecnici chiamati

romatici (nome che deriva dallo strumento utilizzato per creare la griglia perfetta). Segni territoriali sono

segni che si sono dimostrati molto persistenti tanto che sono ancora riconoscibili oggi con delle viste

zenitali.

colonizzazione legata a fondazione di nuove città o ristrutturazione di complessi già esistenti. Nuove città

avevano origine civile oppure che nasce a partire da funzione bellica (castra che diventa città).

città di nuova fondazione si struttura a partire dalla disposizione degli assi (cardi e decumani perpendicolari

tra loro) che individuavano e disposizioni tra le insulae (quartieri) generalmente di forma quadrata o

rettanfgolare (70x70 o 150x150m). cardi assi nord-sud, decumani est-ovest. Entrambe le città erano

circondate da mura difensive regolari. Le porte urbane si aprivano (erano 4) in corrispondeza del cardo e

decumano max. all’incrocio tra i due si trovava il foro (grande spazio urbano su cui si sviluppavano attività

commerciali, mercantili e politico-mercantili). Le città di impostazione romana di solito sono rimaste tali

anche tutt’oggi (es Pavia). Relazione tra assi principali e assi della città: sovrapposizione del cardo e

decumano massimo della città e quelli del territorio, dovevano avere lo stesso orientamento (secondo i

trattati), ma questa cosa non è quasi mai seguita, al più erano paralleli! (città di Parma). In molti casi

quando centuriazione e fondazione della città non erano contemporanee a volte non c’era coincidenza tra i

due assi.

ARCHITETTURA PALEOCRISTIANA

IV secolo dc quando ormai la religione cristiana era già sviluppata nelle città. Cultura antica legata allo

svilupparsi al rito cristiano.

ACCENNO STORICO

Epoca di Costantino IV dc 325 circa. La data più importante per la religione 313dc con editto di milano di

costantino che equipara la religione cristiana al paganesimo e sancisce la libera professione nell’impero

romano: fine persecuzioni diventa la religione predominante all’interno dell’impero anche costantino

cristiano. Teodosio 391 editto di costantinopoli quando cristianesimo religione di stato. Forme

architettoniche delle archit paleocristiane prima del 313: incontri avvenivano in case private di fam

cristiane che mettevano a disposizione le proprie case con sacerdoti per pasto comune. Più spazio con la

liturgia: uno per il bagno comune, uno per i catecumeni, per la cresima e per i battesimi. Questo bisogno di

nuovi spazi porta al formarsi delle cosiddette DOMUS ECCLESIAE case romane (struttura della domus ad

atrio) che con meno suddivisioni davano la possibilità di ospitare i vari riti. Le domus ecclesiae all’esterno

erano uguali a delle normali domus per la necessità di non farsi riconoscere. All’interno cortile centrale,

pochi ambienti di ampie dimensioni distribuite dal cortile. Affrescate spesso scene dell’antico testamento.

Dopo la cristianizzazione la chiesa si affiancherà all’impero richiedendo strutture più grandi (sempre più

fedeli) e monumentali (rito ufficiale dell’impero). Lo stesso vale per tutti gli edifici della gerarchia

ecclesiastica. Viene meno la necessitò di nascondersi. Il modello per la chiesa o basilica cristiana viene

preso edifici per adunanze pubbliche come le BASILICHE ROMANE (non il tempio perché era legato al

paganesimo e tipologia sbagliata perché lo spazio sacralizzato doveva essere accessibile ai fedeli, mentre il

tempio aveva nella cella solo il dio tipologia non adatta al rito). La basilica grande edificio pubblico per le

attività commerciale ospitava il tribunale e dove si stipulavano gli atti notarili: aveva la funzione di

accogliere grandi quantità di gente. Esempio di basilica romana è la basilica ulpia nel foro di traiano nel 131

dc. Strutture ricorrenti delle basiliche con grande ambiente interno libero di forma rettangolare circondato

da colonne che lo scandiscono in navate e possono essere in filari paralleli o, come per la basilica ulpia, dei

veri e propri peristili. Copertura a capriata lignea a vista o coperta con una controsoffittatura lignea piana.

Colonnato su unico ordine o su ordini sovrapposti creando una galleria superiore percorribile. Era

completata da altri ambienti con diverse funzioni e da una o due absidi (esedre) semicircolari o rettangolari

che ospitavano i seggi dei senatori o giudici.

altro esempio è la basilica di massenzio o di costantino viene iniziata nel 306 dc e terminata nel 312. Il

modello di riferimento è diverso e si rifà alle strutture termali con coperture voltate. Tripartita con grande

navata centrale 35m di altezza 80 di lunghezza e 25 di profondita. Volte a crociera. Si accedeva da un

portivo sul lato corto della basilica. C’era abside, esedra semicircolare con statua imperatore. Sui lati della

navata principale c’erano altri 3 ambienti secondari coperti con volta a botte cassettonata e connessi tra

loro con aperture ad arco. Costantino modifica accesso spostandolo sul lato maggiore e fa aggiungere un

nuovo abside sull’asse di ingresso (con la sua statua). Opus caementitum scavato da absidi e finestre poste

alle reni delle volte e dalle quali entrava la luce. Apparato decorativo molto ricco fatto di marmi policromi.

Passaggio basilica antica basilica cristiana

struttura della basilica ulpia ripresa, cambia completamente la funzione, adattando le parti al rito.

BASILICHE PALEOCRISTIANE A ROMA

 Chiese del IV secolo

la prima basilica voluta da costantino a roma risale al 313 ed è la basilica di san giovanni in laterano,

costruita presso il palazzo imperiale donato ai vescovi di roma da costantino. Adesso è stata trasformata da

borromini nel ‘600. Ampia struttura a rettangolo allungato con orientamento est-ovest, scandito in 5

navate, quella principale di dimensione doppia rispetto a quelle laterali, la scansione tra navata principale e

quelle secondari avveniva tramite 2 filari di colonne trabeate, mentre quella tra le navate secondarie

tramite sequenza di archi su colonne. Copertura a capriata lignea e tetto a doppio spiovente adattandosi

all’altezza delle navate laterali. Tra imposta del tetto navatelle e fine tetto navata principale c’era una parte

di muro libera dove si ricavavano le finestre. Navatelle più esterne erano quelle più buie perché c’erano

solo piccole finestrelle. In corrispondenza della navata principale abside semicircolare, mentre in rapporto

con navatelle esterne c’erano due corpi trasversali erano delle sagrestie ante litteram che bloccavano le

navatelle esterne chiudendo la vista verso l’abside (dove si collocava l’altare). Navata centrale e le due più

vicine per fedeli battezzati, mentre quelle più esterne erano per i catecumeni originalmente. Abside

destinata prelati o vescovo. Zona abside, coro e dell’altare è detta presbiterio. Tecniche costruttive in opus

caementitium ma arch povera e esterno con muratura a vista e priva di apparate decorativi ricchi (forse

solo intonaco) per la loro origine povera. Interno con arredamenti molto ricchi, oro e argento i lampadari

e candelabri ad esempio. Ricchezza che portava lo spazio della chiesa a fondersi in un insieme organico di

elementi visivi piuttosto che strutturali. Struttura che si smaterializza grazie all’effetto della luce data dagli

arredi: attenzione all’aspetto visivo piuttosto che strutturale.

Altra basilica è san pietro iniziata nel 324 circa e conclusa nel 329. Committente costantino. Oggi non più

esistente quella più paleoc che viene sostituita da quella di Bramante e michelangelo. Strutture simile a

quella precedente, ma alcune differenze dovuta a una diversa funzione. Ospita il rito cristiano, ma è anche

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
90 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher aru.al di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Giacomini Laura.