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Il ruolo di Azzone e Ugolino nella formazione degli apparati accursiani

Azzone e Ugolino sono due giuristi che hanno contribuito alla creazione di summe, quaestiones e apparati di glosse che sono diventati una prima stesura per gli apparati accursiani. Ugolino dei Presbiteri è un giurista grazie al quale i libri feudorum sono inseriti all'interno dei libri legales, nell'ultimo volume e in appendice alle novelle.

A Bologna ci sono più maestri che contemporaneamente insegnano diritto all'inizio del 200. Azzone, che pure recepisce i metodi delle scuole minori, deriva dalla scuola di Bulgaro, mentre Ugolino deriva dalla scuola di Martino. Ugolino è l'ultimo dei glossatori e vive alla metà del 200, tra gli anni 20/30.

Sono passati 150 anni dalle prime glosse di Irnerio e Accursio prende consapevolezza che tutto il patrimonio esegetico ha creato confusione e c'è bisogno di omogeneità del diritto, sia nelle aule sia nelle aule scolastiche, giudiziarie, dove le interpretazioni erano tante tali che era difficile fare ricorso a questo per risolvere.

controverso. Prodotte per più di un secolo a Bologna, aveva un indubbio merito e aveva contribuito ad edificare il diritto giustinianeo vecchio di secoli e lo aveva adattato e attualizzato alla realtà del 1000 e 1100, la società bassomedievale. Tali interpretazioni e glosse testimoniavano opinioni divergenti dei maestri, anche con ittuali come quelli di Martino e di Bulgaro e tutto questo creava incertezza e poteva compromettere sia sul piano dell'efficacia del diritto, didattica sia sul piano della pratica giudiziaria. Bisogno di certezza del diritto è un problema che caratterizza tutte le epoche. Accursio è fiorentino di nascita ma di vita e di studi bolognese, intrattiene rapporti moderati con la vita forense in veste di consulente pubblico, non essendo giudice o avvocato, ma rende ciò pareri giuridici, altro genere letterario destinato a grande successo nell'età CONSILIA, dei commentatori. Soprattutto Accursio è un professore.

è l’allievo prediletto di Azzone,1fi fi fi fl fi

DIRITTO MEDIEVALE LEZIONE N.14allievo di Ugolino, e a sua volta diviene acclamato professore di diritto a Bologna. Egli dimostra una qualche attenzione per i fatti che lo circondano e sono ricollegabili al diritto di giustiniano, come aveva fatto Ugolino e non Azzone. Questo approccio di accursio all'esegesi dei testi tiene presente alla realtà dei fatti, ma questo diverrà un dualismo————Accursio fa della revisione e degli apparati di glosse dei suoi predecessori l’impegno di una vita. Parte da chi aveva già cercato a fare apparati di glosse, come fece Ugolino il quale apparteneva all’altro lone di insegnamento. Per realizzare i suoi apparati di glosse all’interno del corpus iuris civilis, Accursio selezionò 97mila glosse all’intento dei suoi apparati, scegliendo quelle che ritiene migliori, sceglie di conciliare quelle antinomiche. Non si

conosceperò quanti materiali ha scartato ed è una operazione imponente. Accursio è stato agevolato nella realizzazione dei suoi apparati da altri giuristi predecessori che avevano intrapreso la strada dell'apparato. Le raccolte di glosse divengono stabili. Prima di Accursio tale operazione era stata compiuta da Azzone, e Accursio da Azzone attinge da larghe mani. Il maestro antagonista del maestro di Accursio aveva inserito i libri feudorum all'intento del corpus iuris civilis dunque bisognava glossare anche i libri feudorum e Accursio attinge alla glosse che ai libri feudorum aveva fatto Pillio da Medicina. Tra il 1228 e il 1230 Accursio conclude il suo corredo interpretativo alle leggi di Giustiniano e dunque una glossa selezionata e ragionata. I suoi apparati li immette nella scuola e nel foro dunque si iniziano a studiare e ad utilizzare nei tribunali. Sono apparati chiari nella formulazione ed esaustivi nel contenuto ed egli si occupa di tutto il CORPUS IURIS.

e per questo raggiunsero subito una fortuna immensa tanto da essere battezzati quali APPARATI ORDINARI, GLOSSA ORDINARIA, O MAGNA GLOSSA AL CORPUS IURIS CIVILIS, dove l'aggettivo ordinario indicava il carattere di uf ciosa autorevolezza che gli apparati hanno conseguito. La magna glossa prevale su tutta la precedente tradizione esegetica e le precedenti glosse sono soppiantate e quelle glosse che Accursio aveva scartato e non fatte rientrare nel suo apparato sono cadute in oblio. La glossa di Accurso viene trascritta sulla cornice esterna delle pagine manoscritte dei testi giustinianei sin dal 1230 e nel momento in cui si ebbe la stampa e la prima edizione del corpus iuris con la glossa di Accursio è del 1468 e la gra ca testo al centro e glossa sui margini viene ripresa. La sua glossa per oltre 6 secoli sino al 1804 si impone come interpretazione corrente dei testi di Giustiniano, una interpretazione capace di certi care i contenuti di quella legge per divulgarla a niscolastici o.

per applicarla in sede giudiziaria. La prima edizione in stampa è del 1468.

DIRITTO MEDIEVALE LEZIONE N.14

La magna glossa fu uno dei principali strumenti dello ius commune che asce nellascuola di Bologna e si diffonde mediante il metodo della glossa prima e del commento poi.

Per tutta l'età moderna chi si interfacciava con il diritto non poteva prescindere dalla glossa accursiana la quale spiegava chiaramente e attualizzava tutto il diritto della compilazione. La glossa rispondeva bene ai bisogni di certezza dei pratici e dei professori e nessuno poteva farne a meno e l'opinione di Accursio iniziò a pesare moltissimo nel mondo del diritto; nei tribunali difatti non si richiamerà il testo di giustiniano ma l'opinione di Accursio su quel testo. Accanto agli apparati ordinari all'intero corpus iuris e a riprova che il genere della summa era penetrato anche a Bologna, Accursio tenta e riesce alcune summae.

Anzitutto scrive una SUMMA

ALLE NOVELLE, UNA NOVITÀ

Fino a quel momento esistevano solo summe al codice e alle istituzioni, Azzone tentò una summa al digesto ma rimase incompleta. E nessuno si era mai approcciato alle novelle, perché queste erano rimaste fuori dalle summae AZZONIANE. Accursio nei confronti del suo maestro Azzone vuole comportarsi da buon allievo e cerca di portare a termine l'opera del suo maestro e dunque inizia tale summa alle novelle che però è destinata ad avere molto meno successo e pregio rispetto alle analoghe opere di Azzone.

Accanto alla summa alle novelle si ricordi la summa alle novelle feudorum che in passato era stato attribuita a un giurista, oggi si afferma con certezza IACOPO COLOMBI, essere di Accursio, il quale nel suo apparato di glosse fa continui riferimenti a questa summa e ripetutamente dichiara che l'opera sia sua. Tutti riconoscono ad Accursio una posizione di spicco ed è il primo maestro cui viene riconosciuto un titolo che ha.

Risolante nobiliari, cioè un titolo cui questi teneva moltissimo e voleva che si distinguessero DOMINUS SIGNORE, tra docente di arti liberali, che venivano denominati MAGISTER, e docenti di diritto, che venivano denominati DOMINUS. Per il grande successo che gli riuscì ad ottenere tale titolo gli fu riconosciuto.

Parallelamente alla scuola di Accursio a Bologna si sviluppa un'altra scuola di glossatori derivante da Ugolino, che ha i suoi esponenti di spicco IACOPO BALDUINI e ODOFREDO DENARI. Odofredo è stato citato molte volte, e viva verso la fine della stagione della glossa e racconta le origini della scuola in cui anche lui insegna. Egli scrive un'opera esegetica sulle leggi di Giustiniano, ma se si confronta la LECTURA DI ODOFRED con gli apparati di Accursio, si hanno evidenti differenze nella metodologia utilizzata: Accursio impone un'interpretazione di stretto diritto e rigorosamente giuridica, è un esegeta che raccoglie le glosse.

Migliori; Odofredo nelle sue opere fa3fi fi fi fiDIRITTO MEDIEVALE LEZIONE N.14riferimento anche a fatti concreti della realtà, ad esempio racconta le origini della scuola diBologna, che non riguardava l’interpretazione esegetica della compilazione giustinianea. Talicontinui riferimenti a fatti continenti hanno il merito di dare concretezza al dirittogiustinianeo e di dimostrare l’attualità di tale diritto che si può applicare a questo o quelloepisodio.

In Italia si avrà la stagione dei postaccursiani che vengono dopo Accursio, in Francianascerà la scuola del commento. Alla metà del tredicesimo secolo si chiude l’epoca dellaglossa, dopo che Accursio ha fatto gli apparati ordinari all’intera compilazione non vi è piùspazio per un’interpretazione letterale di quelle leggi e il metodo della glossa si trasforma inin aggiunte cioè agli apparati di Accursio. Tali additiones sono brevi.


ADDITIONES, nel quale vengono trattati sinteticamente problemi affrontati a lezione o riproducono quaestiones legitime delle lezioni che arricchiscono l'esegesi di Accursio. Con la metà del 1200 e gli apparati accursiani si chiude la stagione della scuola dei glossatori nel XIII secolo.

I RAPPORTI DELLE SCUOLE DI DIRITTO CON LE ISTITUZIONI UNIVERSALI, IMPERO E PAPATO, E I COMUNI:

I rapporti che le scuole di diritto hanno con le istituzioni riguardano l'ALMA MATER, la quale è nata spontaneamente. Questo fenomeno inizia ad interessare ed interagire con le istituzioni.

Dopo la metà del XII secolo, 50 anni dopo la nascita delle scuole di diritto, la prima manifestazione di interesse da parte dell'impero nei confronti di queste scuole data 1155 in cui imperatore passa da Bologna e in tale occasione una FEDERICO I BARBAROSSA folta rappresentanza di docenti e studenti bolognesi si rivolgono all'imperatore per chiedere protezione e garanzie a fronte dei

Molti rischi che la condizione di forestieri in terra aliena liesponeva (il tedesco che intendeva andare a Bologna per studiare diritto doveva affrontare un viaggio pericoloso). Gli studenti e i professori chiedono così di essere tutelati dall'imperatore il male concede uno speci co privilegio destinato ad essere ampliato nel 1158 quando tal privilegio divenne una Costituzione.

Innanzi a tale richiesta l'imperatore concede due privilegi agli studenti e anzitutto liesenta dalle cioè non si possono esercitare nei loro confronti le RAPPRESAGLIE, rappresaglie, che è un istituto tipico medievale: la rappresaglia era istituto per il quale un creditore aveva diritto di rivalersi sui beni di altri soggetti diversi dal debitore, ma che con il debitore avevano in comune la stessa cittadinanza. Come se uno studente di Genova andasse a Bologna lasciando una serie di debiti e torna a Genova, altri studenti di Genova arrivano a Bologna e in

base all'istituto del
Dettagli
A.A. 2021-2022
234 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/19 Storia del diritto medievale e moderno

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher laura.sinopoli di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del Diritto Medievale e Moderno e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Legnani Annichini Alessia.